10 febbraio 2011

Al Rami e Ciro Discepolo: allievo e maestro nella ricerca della verità.



dal blog di Ciro Discepolo: http://cirodiscepolo.blogspot.com/2011/02/altre-quattro-pillole-sullargomento-il.html




Caro Al Rami, io credo che il tuo articolo nasca da una doppia condizione oggettiva. La prima è che tu sei un uomo d'onore, una persona onesta e pulita, senza malattie mentali. La seconda spinta, invece, a scrivere questo articolo, io credo nasca dalla tua esigenza di ricevere viatici assoluti da parte della società, degli altri.
Allora lascia che io commenti questa tua condizione con un racconto-metafora.
Come sai, circa due anni e mezzo fa, soprattutto per esorcizzare un asse pesante terza-nona Casa, decisi di farmi operare alla spalla sinistra dove avevo una leggera frattura, non molto invalidante, ma dolorosa e seccante soprattutto nel corso di viaggi.
Mi recai, allora, da uno specialista della mia città che viene considerato un grande luminare sull'argomento. Egli osservò le lastre, mi visitò e poi, scuotendo la testa, mi disse: "Ho paura che non ci sia nulla da fare: la spalla è irrorata pochissimo dal sangue e il 90% delle operazioni lì fatte fallisce".
Non mi persi di coraggio e mi recai a Lione a farmi visitare da Gilles Walch, il numero uno al mondo nella chirurgia della spalla.
Anche lui osservò le lastre, mi visitò e mi disse: io faccio solo questo tipo di interventi chirurgici e ottengo tutti risultati positivi. Mi spiegò, con dei disegni, l'intervento, fissammo la data, mi operò, guarii completamente e con la Casagit (la cassa mutua che solo una parte dei giornalisti possiede) non pagai neanche un euro.
Ora pare che a Lione ci sia il Demente di Lione che ogni giorno compra spazi sul giornale locale per dire che Gilles Walch non capisce niente, che lui non può operare perché non si è fatto fare una ricerca statistica da lui (dal Demente di Lione), che quella mattina ha fatto cadere delle gocce di pipì per terra e che, non per ultimo, ha gli occhi verdi.
Tu pensi, caro Giuseppe, che i pazienti di Gilles Walch diminuiscano e così il suo prestigio per quello che scrive il Demente di Lione o il Malato Mentale della Magliana o il Mago Otelma?
È molto semplice, e senza tirare in ballo l'epistemologia: la gente va, viene operata, guarisce e se ne va.
Come canta Franco Califano: "Tutto il resto è noia...".





http://www.giardinaggio.pro/linguaggiodettaglio.asp?ldf=1408





Giuseppe Galeota Al Rami ha detto...







prima di tutto vorrei ringraziarti per le belle parole spese nei miei confronti.
In verità una delle mie fisse quasi maniacali è quella di applicarmi col cervello e di imparare,apprendere,confrontarmi anche schierandomi con zelo a favore di un'idea, di una scuola. Io sono abbastanza vanitoso (luna in leone e sole in sagittario)e mi piace molto quando ricevo complimenti dalle persone che mi consultano: ma se non mi fossi mai esposto, se non mi fossi mai confrontato con nessuno, se non avessi mai applicato il cervello non avrei mai potuto ricevere la gratitudine e la stima delle persone. Proprio oggi pensavo che c'è qualcosa in me, qualcosa di incontrollabile che mi spinge a fare del bene al prossimo, forse sempre per il solito narcisismo e bisogno d'approvazione. Però non voglio barare, voglio essere impeccabile e crescere sempre di più. ma per crescere ho bisogno del confronto, ho bisogno di ragionare. per questo scrivo articoli e invito a commentarli; e anche se dovesse venire fuori che mi sono sbagliato, non avrò perso perchè avrò imparato qualcosa di nuovo; e quando sarò dinnanzi al consultante avrò la consapevolezza di raccontargli qualcosa che si avvicina il più possibile alla verità. per fare ciò ho bisogno anche di sbagliare.