27 aprile 2011

Brandon lee il figlio del drago: un caso di ereditarietà astrale

Può un figlio avere lo stesso destino del padre? Evidentemente sì se si tratta della famiglia Lee. Due uomini uniti nella stretta della morte; due draghi attorcigliati al simbolo di Plutone. L'inferno ha bussato per la seconda volta è ha preteso che venisse pagato il resto. Una maledizione? Certamente una buona storia per scrivere un romanzo dalla trama accattivante, incalzante, misteriosa. Roba per il cinema o la TV ma vera maledettamente. 
Una buona storia che si rispetti potrebbe cominciare dalla fine, magari con un Corvo. Tremate perchè dinnanzi al potere del simbolo noi siamo solo testimoni inermi; un progetto incomprensibile e forse duro da accettare. Questa è una storia vecchia, antica e affascinante che affonda le sui radici nello zoroastrismo. Persia, territorio pre-islamico. Una nuova religione si affacciava per rapire gli animi dei fedeli.  Tra dualismo e monoteismo si rincorrevano i simboli archetipici delle ali di un corvo: l'animale benefico e puro che dissipava la corruzione scrutava la gente dall'alto. Il corvo era un animale associato alla saggezza, alla preveggenza, alla lungimiranza ma aveva un altra facciata oscura: rappresentava la morte e la distruzione. Nella mitologia greca era messaggero del dio del Sole e veniva collegato a Crono (tempo), Atena ed Esculapio. Sinonimo di sventura e morte perchè predisse la morte di Platone e Cicerone. Animale magico, medicamentoso, soprattutto gli occhi. La nostra storia dunque comincia con un Corvo e con un rito legato agli occhi di esso. Nella Persia dimenticata dal tempo, l'uomo annegava nel simbolo che è giunto a noi intatto: ci ha solo ricordato della sua esistenza   segnando la vita di Brandon: un uomo e un destino beffardo, infame, difficile da digerire. Lee era figlio del grande Bruce, un fardello troppo pesante da portare sulle spalle: doveva scontrarsi con la dura realtà e sopportare il fatto di essere paragonato a suo padre e oggi anche nella morte. 

Questi sono i grafici astrologici di Brandon e Bruce Lee. Come non notare immediatamente la pesante eredità? Brandon ha Marte, Plutone e Urano nell'8^ casa, quella legata appunto alla morte e allo scorpione. Bruce invece aveva 4 astri nello scorpione. Poi entrambi con Plutone in ottava casa: la morte misteriosa. I due condividevano il pianeta del genio e della metamorfosi: Nettuno dominava sul medio cielo infondendo quell'aria inafferrabile e irraggiungibile tipica di una star. E poi ancora entrambi col Sole in prima casa: un forte protagonismo e la passione per la recitazione. Brandon con tanti astri nell'acquario aveva ereditato dal padre caratteristiche equivalenti intercettate nell 11^ casa. Tra i due vi era un legame superiore; un legame che potremmo definire atavico, karmico; possiamo utilizzare qualsiasi termine, anche di pura fantasia  per descrivere queste spaventose "coincidenze".
 La IV^casa, quella dei genitori,  mostra Giove potente: la forza benevola del padre così famoso e prestigioso ma anche il peso di un genitore troppo ingombrante. Fortunatamente a dispetto del padre Brandon non era affatto sprovveduto: Mercurio in aspetto a Urano oltre a permettergli un ottima intelligenza, ha dato tutti gli strumenti per sfruttare al meglio ogni opportunità; e con metodica pignoleria (Marte in vergine) si è creato un nome nell'Olimpo delle celebrità divenendo egli stesso un mito. Più paziente, meno impulsivo del padre, con l'ascendente capricorno sapeva quello che doveva fare con serietà e costanza. Ma il corvo doveva bussare alla sua porta e giunse un'importante e decisiva proposta di lavoro: doveva rappresentare se stesso sul palcoscenico della vita e del cinema: realtà e finzione si poterono così incastrare per sigillare un copione scritto dal destino.
Il dispositore dell 8^ casa in I^ e il suo forte potere di fascino magnetico lo hanno eletto a simbolo di una generazione di adolescenti. Brandon ora vola sulle ali di un corvo e ci scruta, ci osserva e forse come l'araba fenice risorgerà dalle sue ceneri magari prendendo le sembianze di un'altra persona: verrà a ricordarci della sua esistenza; col colore delle tenebre scenderà sulle nostre vite e gracchiando ci dirà che noi abbiamo un destino, tutti quanti; ma come simbolo del Sole ci inviterà a fuggire verso la luce per trovare la liberazione.  

  • "Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti". (Gesù) (pesci)