03 gennaio 2013

Parolisi, Rea, previsione, sesso

 
"Lei stava facendo pipì e lui si è eccitato". Clamorose rivelazioni nelle motivazioni della sentenza che ha condannato all'ergastolo Salvatore Parolisi per l'omicidio di Melania Rea. Il caporalmaggiore avrebbe ucciso la moglie per un rapporto sessuale negato. E' quanto scrive il gup Marina Tommolini. A scatenare la furia omicida delle parole umilianti pronunciate dalla vittima all'indirizzo di quello che era suo marito.
Il giudice critica l'accusa: "Ha sbagliato a puntare sui tradimenti". E ribalta la situazione: Parolisi non è uno sciupafemmine ma un marito frustrato da una donna, Melania, divenuta "figura dominante". E sulla quantità della pena: "L'assassino non si è mai pentito".
A rendere nota la notizia è il quotidiano "Il Tempo". Stando a quello che si legge, inoltre, il giudice Tommolini "riscrive" le contestazioni avanzate dall'accusa parlando di "una dinamica ben diversa da quella ipotizzata". Non un delitto collegato ai segreti della caserma o ai tradimenti di Salvatore, quanto un delitto d'impeto. Anche il rapporto tra il caporalmaggiore e Ludovica viene escluso tra le possibili cause, anzi, secondo il magistrato si è di fronte ad un amore mai provato.
Ecco come il giudice ricostruisce i momenti appena precedenti all'assassinio. Fu Melania a chiedere al marito di lasciare "Colle S. Marco e di andare al chiosco della pineta, curiosa di conoscere i luoghi ove si addestrava il marito ed in cui era già stata, dovendo però desistere per la neve". E qui, Melania, dovendo fare pipì si è spostata dietro al chiosco "ove il marito, vedendola seminuda, verosimilmente si è eccitato, avvicinandola e baciandola per avere un rapporto sessuale". Melania, però, avrebbe rifiutato il rapporto rimproverando Parolisi utilizzando parole dure, umilianti. A questo punto, scrive il gup, "Parolisi ha reagito all'ennesima umiliazione, sferrando i primi colpi".
L'aggravante che ha spinto il giudice a condannare Parolisi all'ergastolo è stata la mancanza di pentimento. Ora la palla torna alla difesa che dovrà approntare la strategia in vista del processo d'appello.

Tratto da  http://affaritaliani.libero.it/cronache/parolisi-le-motivazioni-dell-ergastolo-melania030113.html


Nei miei precedenti articoli sulla vicenda Parolisi/Rea, reperibili su questo stesso blog cliccando qui:
http://alramiastrologo.blogspot.it/2011/08/melania-rea-e-salvatore-parolisi.html

 http://alramiastrologo.blogspot.it/2011/08/melania-rea-e-salvatore-parolisi-la.html

Avevo scritto che secondo me l'aspetto sessuale era quello principale in tutta la vicenda, considerando il fatto che attravero la lettura dei grafici è emerso che Parolisi ha una componente sessuale ipersviluppata e inappagata. Anche il "Resto del Carlino" (facendo una ricerca sul web risultano decine di pagine che ricollegano il mio nome alla vicenda e alla testata giornalistica semplicemente digitando sul motore di ricerca di Google: Parolisi Al Rami)  si occupò a suo tempo della mia analisi ma non ne colse il senso. Inviai tutti i chiarimenti del caso, ma non ebbi mai risposta e capii che non interessavano. Non ho insistito. Ora potrebbero riparlarne, ma questa volta mi auspico inserendo le giuste correzioni.

Pochi giorni fa, a casa di un amico ho assistito in TV a una specie di incontro-scontro tra astrologi e oroscopari sulla mediaset all'interno di un programma condotto da Barbara D'Urso: "pomeriggio 5". Ho cambiato canale giusto dopo un minuto, dopo aver ascoltato il commento di un'opinionista di cui non conosco il nome ma che è molto abile nell'uso della parola. Disse che spesso si usano termini gentili per indicare le caratteristiche dei soggetti analizzati astrologicamente e che lui avrebbe creduto all'astrologia se solo qualcuno avesse avuto il coraggio di usare anche termini più duri. In effetti io non posso dargli torto ed è questo quello che contraddistingue un vero astrologo da uno che gioca a farlo: nessuno sconto in termini di giudizi.

A proposito di giudizi duri e meno duri, tempo fa mi scrisse una ragazza che diceva: "l'astrologia non è una scienza e pertanto non puoi permetterti di giudicare le persone. Come ti sentiresti se qualcuno giudicasse te?" Le risposi che non necessariamente dovremmo disporre di una scienza per trarre conclusioni vere a proposito di un fatto: non abbiamo bisogno della prova del DNA, o di un esprimento per determinare se proviamo sentimenti nei confronti di qualcuno oppure no. Alle volte è sufficiente solo l'esperienza e questo è il caso dell'astrologia: attraverso l'analisi di milioni e milioni di soggetti in ogni epoca storica dalla nascita della disciplina, l'astrologo ha osservato una corrispondenza tra astri e situazioni umane che per davvero corrispondono ai fatti. La questione è che non abbiamo sempre lo stesso risultato ma qualcosa che analogicamente si ricollega al significato originario di una precisa configurazione astrale, una delle possibili manifestazioni di un simbolo. L'astrologo è allenato a cogliere queste somiglianze proprio attraverso lo studio delle analogie. Una volta che si comprende il meccanismo è facile leggere un tema natale e attribuire al suo possessore le giuste caratteristiche; e con questo metodo puoi giudicare soprattutto te stesso, aiutarti a conoscerti meglio, anche per prevenire situazioni spiacevolissime nel caso in cui si è soggetti a qualche tipo di problema interiore più o meno grave. Come mi sentirei ad esser giudicato? Se il giudizio è sensato allora potrei solo esser contento di qualcosa che possa in qualche modo aiutarmi a comprendere un piccolo pezzo della mia realtà, anche se ciò che mi aiuta non è scientifico. L'aiuto e il parere di un genitore che cerca di consigliare il figlio non è scientifico; ma se esso si basa su una buona esprienza ed è fatto con cognizione di causa, allora non ha più senso pretendere la scientificità! Se è per questo, nemmeno la psicologia è propriamente una scienza, ma è tale solo per un "quieto vivere". Quel che conta è che la cosa funzioni. 

Numerosissime volte ho dato prova del funzionamento dell'astrologia attraverso centinaia di articoli e il fatto che ora sia emerso un dettagio importante di tutta la vicenda e che esso è in linea con la mia analisi, è un punto a mio favore. Certamente questo non decreta la definitiva validità dell'astrologia, ma sicuramente è un indizio utile a farlo, se si considerano però tutte le analisi dei migliori astrologi, che non  necessariamente sono quelli che stanno in TV. Anzi, nel 90% dei casi si tratta di gente incompetente o di gente che si limita a fare l'oroscopo sui dodici segni e come tutti ormai sapete, esso non ha alcuna validità di nessun tipo, tranne che essere un motivo di aggregazione e condivisione sociale.  Qualche anno fa previdi il divorzio tra S. Berlusconi e V. Lario. Al mio paese si usa dire "non ho avuto grazia ma ho avuto giustizia": invece che ottenere consensi, mi fu dato del ciarlatano, di quello che aveva già letto mesi prima, che c'era crisi, leggendo giornali di cronaca rosa. Non potevo dimostrare il contrario e capii che non c'è proprio possibilità di dimostrare che la mia previsione era genuina. 

La grande gioia per aver dimostrato qualcosa, lasciò spazio allo sdegno, allo sconforto. Inoltre comparve pure una sedicente astrologa che volle rivendicare la paternità della previsione mentre io non l'avevo mai considerata in vita mia: per poco non l'ho citata in tribunale per diffamazione. Insomma, ho capito una cosa importante: se gli astrologi sbagliano previsione è perché l'astrologia è solo una sciocchezza, ma se invece ci beccano allora è solo perché han barato. Inoltre ci si mette pure qualche cretina a creare baruffe inutili, invece che esser contenta per il successo di un collega anche se ha fatto la stessa previsione o una simile. Avevo perso l'interesse per le dimostrazioni anche per questo motivo e quindi ho cominciato a praticare unicamente per me stesso. Perciò le dimostrazioni che qui troverete, sono solo per i miei affezzionati lettori. Se qualcuno volesse criticare il mio lavoro sappia che non mi interessa più il suo parere, dato che le prove dovevo darle a me stesso prima di tutto, anche se non mi sottrarrò mai dal dare spiegazioni.