27 giugno 2013

Le stelle fisse, Iris Vorel

 
Nel 1998 acquistai un volume sulle stelle fisse edito da Armenia e scritto dall'autrice Clara Negri. Fu in quel momento che per la prima volta ebbi modo di interessarmi a questa pratica astrologica. Purtroppo, col tempo, con coscienza, col ragionamento, decisi di abbandonare questo studio perché non mi dava alcun tipo di soddisfazione. Allora cominciai a fare una distinzione tra l'astrologia funzionale e quella da letteratura. In principio, il mio atteggiamento nei confronti dell'astrologia, tutta, era davvero acritico: non esisteva affermazione a cui non davo per scontato che fosse vera. A un certo punto, da semplice lettore, (dato che la mia passione cresceva sempre di più) sono diventato uno studioso della materia e per questo sono andato a rileggere tutto quello che all'inizio consideravo valido. 

Mano a mano che studiavo quei testi, cresceva in me un fortissimo senso critico che prima non avevo mai potuto sviluppare: il mio ascendente Vergine si esprimeva attraverso la cura del corpo attraverso lo sport, anche perché poco mi interessava di tutto quello che potesse essere lo studio a parte la paleontologia (di cui per anni sono stato appassionato) sempre a livello di nozionismi. Poi ho cominciato a voler a tutti i costi dimostrare la validità di ciò che dava prova di funzionare e per questo cominciai a divorare tutto quello che poteva aiutarmi nello scopo: testi di logica, scienza, filosofia etc. etc.

Più studiavo quei testi e più cominciavo a capire quanto alcune affermazioni astrologiche potessero essere ingannatrici, o alcuni metodi di ricerca potessero essere inutili. Fu in quel momento che capii come molto dell'astrologia fosse da rivedere completamente. 

Tra le cose da cestinare misi pure la partica delle stelle fisse perché, stando ad alcune premesse logiche, non funzionavano affatto. Sino a qualche settimana fa: ho deciso di riaprire il capitolo per approfondirlo ancora e così mi sono confrontato con altri astrologi, ma ancora molto più deluso di prima: pochissimi oltre a me avevano fatto caso ad alcune osservazioni mentre tutti gli altri non ne volevano tenere conto, in difesa "patologica" di quello in cui credono.

Allora ho cercato in rete qualcosa che potesse farmi ricredere, ma niente. 
Non restava altro da fare che tentare con una nuova pubblicazione e la fortuna ha voluto che proprio in questo periodo fosse pubblicato un nuovo testo dalla casa editrice Capone.

Così ho acquistato "le stelle fisse" di Iris Vorel e a malincuore ho compreso che l'agomento veniva trattato citando il karma. Beh, se c'è qualcosa che mi fa storcere il naso e che mi sta antipatico, che non sopporto proprio, è tutto ciò che ha a che fare col karma o con l'orientalismo. Eppure sino a 10 anni prima ero un forte sostenitore di tutte le dottrine orientali. Non che non lo sia ancora oggi; ma ho imparato a riconoscere la fede dal fascino dell'esotico, dall'astrologia. Allora, quando si mischia la religione (e quindi il karma) con l'astrologia, mi irrigidisco perché chiunque pronunci qualcosa che abbia a che fare con la fede finisce per divenire dogmatico. E come si può ragionare e tentare una conversazione con chi è fortemente dogmatico, cioè dipendente da una fede?

Non si può, e per questo, da ascendente Vergine, mi ritrovo a volere un confronto diciamo "scientifico" con persone che hanno l'atteggiamento opposto. Tolte quelle righe sul karma, il lavoro dell'astrologa si sviluppa attarverso descrizione astrologica delle principali stelle e con l'analii di alcuni casi. Ho subito constatato alcuni punti a favore di questo lavoro, cosa che non ho ritrovato in altri autori: prima di tutto il fatto che lei prenda in considerazione solo la congiunzione e a orbite strettissime. Nessuno comprende ancora che più aumentiamo le orbite e il numero di aspetti, e più diventa facile che una stella qualsiasi possa essere in aspetto con un punto importante del nostro cielo di nascita. 

Un altro punto a favore di quest lavoro è il fatto che a stelle fisse molto vicine, (dell'ordine di 1 grado circa) ella attribuisce lo stesso significato: sarebbe ridicolo sostener eun astrologia in cui nello stesso punto si concentrano stelle dalle caratteristiche anche opposte. 

La pecca di questo lavoro sta nel fatto che per gli esempi trattati sono stati presi in considerazione tutti gli altri corpi celesti oltre al Sole, alla Luna e all'Ascendente e questo falsa ancora di più i risultati.

Inoltre, tutte le descrizioni sono vistosamente rielaborate in funzione delle questioni politiche di quel momento (il libro è una riedizione di un lavoro degli anni '40) e per questo assolutamente dipendenti dal punto di vista dell'astrologa e non dei reali accadimenti. Quindi un ulteriore lavoro che non fornisce assolutamente indicazioni attendibili. 

Inoltre, le affermazioni spesso e volentieri sono troppo generiche e quindi adattabili a chiunque. 

Si tratta di un lavoro che quindi colloco tra quelli che hanno a che fare più con la letteratura astrologica di tipo "poetico" che con la manualistica pratica, pur considerando il fatto che il lavoro nasce proprio come un manuale. In ogni caso ognuno potrà farsi un'idea diversa e trovare altri punti a favore che io non sono riuscito a individuare. Ritengo questo lavoro molto utile anche se avrei voluto leggere qualcosa di più tecnico con degli esempi molto più convincenti (ovviamente a mio parere).

Consiglio questo lavoro a tutti quelli che volessero cominciare a studiare questa branca, perché l'autrice è chiara e ordinata. L'argomento è davvero molto interessante e bisognerebbe fosse approfondito ulteriormente con degli studi che tenessero conto di un altro punto di fondamentale importanza: la natura delle stelle, ovvero il loro significato, è subordinato al colore che condividono con i pianeti. Siccome la pratica delle stelle fisse risale a un epoca in cui erano conosciuti solamente 7 corpi celesti, il loro significato è subordinato a questi senza considerare Urano, Nettuno e Plutone. Ho trovato molto interessante, e quindi all'avanguardia rispetto alla letteratura del passato e quella moderna (!), che la Vorel includesse, anche Urano per descrivere la natura di qualche stella. Non include però Plutone e Nettuno.

Il mio auguro è che questo sapere possa evolversi perché è ancora davvero molto molto carente, almeno stando alla bibliografia e alle informazioni in mio possesso.