18 luglio 2013

Nulla è quel che sembra

  
Rana o cavallo?
In astrologia attribuiamo a Mercurio la capacità di ragionare, ma non tutti sanno che è una capacità secondaria. Il primo ragionamento, la riflessione a caldo, è quella data dal segno solare e dalla casa in cui c'è il Sole.

Nel mio caso specifico per esempio, il modo di ragionare è legato al segno del Sagittario e alla Casa IV^. Il segno del candore e dell'ingenuità, nella casa delle emozioni, del passato, della famiglia, ovvio che porta a riflessioni semplici, lineari, emotive, contrassegnate pure da quella tendenza a vedere il buono dappertutto e a provare sentimenti d'amore e d'affetto per il mondo. Ovviamente questo comporta scarsa furbizia con tutto quel che ne consegue. Ma è quando ci si ferma a pensare, che entra in gioco Mercurio. Esso rappresenta noi stessi quando ci fermiamo a riflettere, quando cerchiamo di analizzare i fatti a freddo, quando non sono coinvolti i sentimenti, quando abbiamo tutto il tempo per pensare a un fatto.

Per taluni le due cose si sovrappongono: a caldo o a freddo, il modo di ragionare è identico, senza alcuna differenza. Questo avviene quando abbiamo il Sole e Mercurio nello stesso segno e nella stessa casa. 
Ma quando invece Mercurio si trova in casa e segno differenti da quelli del Sole, allora le cose cambiano. Nel mio caso per esempio, l'astro dell'intelletto si trova nel Capricorno e in 5^ casa. 

Ovvio, dunque, che ciò che state leggendo qui, e ciò che leggerete sempre nei miei interventi, è subordinato a questi ultimi valori astrologici. Con difficoltà verrà fuori la parte Sagittario e Cancro ed è per questo che qualcuno potrebbe credere a stento che io sia una persona super emotiva piuttosto che fredda e razionale. 

Questo esempio è di capitale importanza per chi volesse pretendere di capire le caratteristiche di una persona da quel che scrive su internet. Alle volte è possibile  alle volte no. Allora è evidente che esiste un problema enorme in chi si occupa di astrologia e vorrebbe stilare un profilo psicologico del consultante, solo da un confronto via web: l'astrologo principiante si domanda cosa del cielo di un soggetto possa descrivere quello che dice e quello che scrive. Ma come fa a giudicare esatto quel che il consultante scrive se ciò non lo rappresenta per davvero? Infatti, molto dipende pure dalla capacità dell'astrologo di interpretare correttamente il comportamento di una persona. Solo dopo aver capito ciò sarà possibile ricercare quelle caratteristiche nel tema natale. Invece si da' per scontato che ciò che si osserva sia giusto.

Il più delle volte invece, l'astrologo sbaglia clamorosamente perché nel tema natale del consultante cerca (e addirittura trova), quel che crede possa carratterizzarlo.

Questo fa ridere se ci pensate bene, perché scredita l'astrologia. Infatti, se attraverso la lettura di un tema natale è possibile leggere caratteristiche inesistenti di un soggetto, significa che con essa tendiamo a giustificare i fatti piuttosto che a verificarli. Questo punto è cruciale perché mette in evidenza come sia facile, per l'astrologo, nascondersi dietro all'alibi dell'interpretazione.

Se per esempio un soggetto, durante un confronto, si comporta in maniera aggressiva, allora l'astrologo mediocre andrà a cercare nel tema di esso elementi che indicano tale caratteristica. E state ben sicuri che li troverà perché è così abituato al concetto delle analogie, che se ha una discreta dose di fantasia e capacità di collegare i fatti, allora potrà persino trovare la violenza nella Luna o in altri punti del cielo. 

Invece, dovrebbe imparare che se nel tema non vede immediatamente tali caratteristiche legate all'aggressività, vorrà dire che si sbaglia: ha solo visto in quell'atteggiamento qualcosa che non esiste affatto, l'ha travisato, l'ha male interpetato. E' in questi casi che possiamo individuare il bravo astrologo dal presuntuoso o dal superficiale. Nel corso  della mia eperienza, ho trovato il 99% di astrologi appartenenti a queste ultime categorie, cioè quelli che cercano di leggere un tema facendosi condizionare da quello che il consutante dice o scrive. Oltre al mio maestro, nessuno è stato capace di leggere, per esempio, il mio tema in maniera corretta e attriburmi le giuste caratteristiche.

Questo perché molti sono troppo superficiali e non hanno realmente capito come si dovrebbe procedere per l'analisi di un tema natale. Il consuglio che io vi do', è quello di non commettere lo stesso errore di essi: quando fate consulti, cercate sempre di dialogare con il consultante; non fate mai osservazioni sulla base di quel che leggete perché mai nulla è quel che sembra ...

Il problema della comunicazione è dato dall'intepretazione. Nel mio libro sui rapporti di coppia parlo esaustivamente di ciò. Lo stesso e identico fatto, è letto diversamente a seconda di chi lo osserva. Facciamo un esempio:

ad una festa di compleanno alcuni amici decidono di comune accordo di fare un regalo al festeggiato e di mettere una quota di partecipazione. Uno dei partecipanti dice che può mettere solo una parte della quota e non tutta.

Ha fatto bene? Ha fatto male? 

Per taluni è giusto che tutti mettano la stessa somma, senza alcuna eccezione, e che se non si ha il necessario, sarebbe meglio rinunciare piuttosto che fare la "figura di esser squattrinato".

Per altri invece non ha importanza che tutti mettano la stessa quota: ognuno potrebbe avere difficoltà a mettere più di quel che può, e se si ha un minimo di comprensività, non si fa caso a questi cavilli. 

La domanda è: sarebbe poco delicato escludere chi ha meno denaro o invece è bene pretendere che anche lui partecipi in maniera uguale senza alcuna eccezione? Oppure è indelicata la richiesta di mettere meno denaro mentre tutti gli altri mettono di più?

Tutto dipende da diverse variabili:
1) dal grado di confidenza esistente tra le persone che fanno parte del gruppo
2) dal grado di civiltà delle persone
3) dalla capacità di leggere in una tra le diverse prospettive possibili.

Il mio consiglio è comunque accettare le diversità, comprendere che esistono dei dilemmi che possono essere affrontati dal punto di vista emotivo o razionale e che in ogni caso possono dare risultati convincenti e accettabili. Questo serve a:

1) comprendere e tollerare le differenze
2) mai dare per scontato che gli altri ragionano come noi
3) mai dare per scontato che un atteggiamento che ci pare sbagliato lo sia veramente. 

Ergo, una lettura del tema natale deve essere esente da quei pregudizi che possono limitare la reale conoscenza di un soggetto.