02 settembre 2013

L'importanza del feedback

 
Quando si studia l'astrologia, il primo feedback della corrispondenza tra posizioni astrologiche e fatti della vita, deriva dall'osservazione del proprio caso. Non tutto però trova una corrispondenza se per esempio mostriamo delle resistenze in alcuni settori della nostra esistenza. Così, potremmo per esempio omettere volutamente o involontariamente qualche dettaglio scomodo della nostra vita. Però, mano  a mano che andiamo avanti con l'esperienza, possiamo imparare a riconoscerci per quel che siamo davvero. Questo è più difficile per il consultante; ma si può ovviare a questo problema attraverso un vero e proprio interrogatorio. 

Io applico il metodo della maieutica per ottenere le informazioni di cui ho bisogno. Diciamo che sono un "Socrate Naturale" e con ciò voglio dire che mai nessuno mi ha insegnato questo metodo, ma che piuttosto è stato sempre presente in me grazie ai miei valori Vergine e la mia dissonanza Mercurio Plutone che mi spinge a tirare fuori, anche se con metodi poco ortodissi, ciò che ognuno ha dentro. 

La maieutica e il "metodo d'insegnamento proprio di Socrate, basato sul dialogo e sulla discussione; grazie ad esso l'allievo scopre gradatamente e autonomamente la verità". Ho avuto poi modo di affinare questa mia naturale capacità, anche attraverso lo studio della programmazione neuro linguistica.
 
Ma senza applicare la maieutica o qualsiasi altro metodo, è possibile ottenere feedback positivi dall'analisi di un tema natale? Assolutamente sì. La mia esperienza è straordinariamente positiva, ma solo perché applico un buon metodo (e naturalmente lo possono confermare quei colleghi che si son confrontati con me e i miei consultanti). Come vedete, in questo blog analizzo i temi di persone mai conosciute in vita mia e mi cimento nell'individuazione delle loro caratteristiche, dei loro gusti e tendenze. Ciò significa che sino a un certo punto possiamo, a priori, essere capaci di leggere la vita di una persona anche senza un colloquio preliminare. Dunque, il rischio della proiezione, cioè di vedere nel consultante qualcosa che non gli appartiene, ma che appartiene a sé, è ridotto dalla qualità e quantità di cose che preferisco dire leggendo un tema natale. Per evitare qualsiasi tipo di proiezione, analizzo pochissime cose elementari: evidenzio la libido del soggetto e poi la dominante. Non mi spingo invece ad un'analisi approfondita della psicologia del consultante, perchè è irrilevante ai fini del feedback di cui ho bisogno.
 
Siccome sono abituato a questo genere di analisi, che poi è quella che ogni buon astrologo dovrebbe imparare a fare, mi sono spinto oltre invitando anche altri astrologi a fare altrettanto. Anche in questo caso, il risultato è stato positivo: molti astrologi, applicando il loro metodo, hanno individuato i tratti salienti del soggetto, il cui grafico astrologico era stato sottoposto alla loro attenzione. La mia considerazione personale, frutto della pratica costante in questa direzione, è che questo tipo di esprimenti deve essere fatto. E' obbligatorio per dimostrare a se stessi la validità della propria conoscenza e competenza. Più ci si sottopone a tali esperimenti e più è possibile conoscere i propri limiti oltre che quelli dell'astrologia stessa. Mi viene in mente il caso di Peter van Wood che in molte occasioni era capace di identificare il giorno di nascita di un qualsiasi soggetto con cui veniva a che fare. La sua competenza era affinata a tal punto da riuscire nell'intento. Io stesso, più volte, sono riuscito a correggere il consultante, a proposito del suo orario di nascita, semplicemente facendogli qualche domanda e poi trovando conferma con l'estratto di nascita, preso successivamente. 

Esistono però astrologi che inorridiscono davanti a tali tipi di esercizi perchè evidentemente ritengono questo una pratica da indovini. Secondo loro non è possibile poter stabilire in anticipo i tratti salienti di un qualsiasi soggetto perché le variabili in gioco sono moltissime (per esempio il fattore ambientale). Invece, mi dispiace per loro, ma è possibile, così come dimostrano i brillanti risultati di chi si sottopone all'esprimento mostrando competenza, professionalità e anche l'umiltà di sapersi mettere in gioco. 

Ad altri ancora, invece, non interessa il confronto, non interessa mostrare agli altri la propria competenza, non interessa mostrare a sé la propria bravura. E va bene a patto che non giudichino invece chi ama fare diversamente da loro.

Piuttosto, chi non si sottopone a tale esperimento, cerca di conservare il potere che pensa di possedere: è troppo rischioso, per costoro, partecipare a un confronto pubblico, perché se dovessero sbagliare verrebbe meno la loro credibilità agli occhi del pubblico (giacchè danno già per scontato che non sia possibile fare un analisi a priori). E allora, un conto sono i sedicenti astrologi e un conto sono quelli di merito, quelli che danno prova costante, anche a se stessi, della loro bravura e che partono da presupposti completamente diversi circa quel che si può dire e quel che non si può dire attraverso l'analisi di un tema natale. Qualcuno potrebbe ritenere non prioritario dimostrare a se stessi o a qualcuno la propria competenza; ma questo non giustifica l'avversione per il metodo che sottopongo alla loro attenzione. Infatti, potrebbe essere evitato senza essere demonizzato. 

Infatti, non tutti parteciperebbero a questi quiz, mossi dalle stesse intenzioni: qualcuno potrebbe sentire anche solo la necessità del confronto e non quella di dover dimostrare qualcosa a qualcuno. Ho avuto modo di constatare quali sono quelle persone che hanno avuto l'umiltà e l'intelligenza di sottoporsi a questi quiz, e tra loro spiccano anche alcuni maestri e maestre, che a differenza di altri, non si sono preoccupati di fare una brutta figura, consapevoli della loro bravura, che evidentemente è stata sperimentata più volte in pratica e non in chiacchiere. 
 
L'astrologo serio DEVE cimentarsi nella previsione, deve essere capace di identificare in anticipo i tratti salienti del suo consultante perché solo in questo modo può avere la prova provata che il suo metodo funziona e quindi anche l'astrologia in generale. Questo tipo di astrologia è molto pratico e mi è stato insegnato da Ciro Discepolo. Egli non ha problemi a interpetare in forma pubblica i temi natali di soggetti che non conosce direttamente o indirettamente (basti pensare anche ai ritratti di alcune celebrità, pubblicati con le edizioni Capone). Egli non ha problemi a mostrare le sue competenze perché esse convalidano il metodo astrologico. E io come lui, che sono una persona integerrima e che non ama prendere in giro il prossimo come fanno molti, mi espongo altrettanto pubblicamente, appunto rispondendo quotidianamente a richieste di consulto, qui sul mio blog, e puntualmente ottengo feedback positivi circa il mio metodo di lettura.
 
 Naturalmente non mi sento arrivato da nessuna parte, ma a differenza di molti altri, attraverso la pratica e la sperimentazione sul campo, posso vantare di essere un astrologo davvero onesto. Ecco, secondo me l'astrologo dovrebbe essere onesto con se stesso prima di tutto e per questo cimentarsi il più possibile in esperimenti di questo tipo; perché grazie a essi si acquisisce fiducia nel metodo astrologico e nelle proprie capacità.

Bisogna avere inoltre, il coraggio di buttarsi in questa pratica, ma con il proprio nome e cognome, con infinita onestà, non dietro a uno pseudonimo o dietro all'anonimato. Ritengo che i vari gruppi astrologici su facebook possano essere delle "palestre" utili ad affinare il proprio metodo, appunto attraverso il confronto con gli altri colleghi.
 
Qualcuno ha sollevato una critica: chi giudica se la lettura del tema natale è corretta o scorretta? Giudica chi propone il quiz ovviamente, e bisogna avere fiducia nelle sue capacità di saper leggere i fatti, almeno quelli che non possono essere  in alcun modo contestati, come per esempio la professione, i lutti, gli interessi principali del soggetto analizzato e qualsiasi altra cosa vi venga in mente. 

La fiducia deve essere sabilita in base ad alcuni parametri e si può scegliere tra uno o più punti tra quelli che sto per elencare: grado di esperienza maturata nel tempo, autorevolezza, riconoscimenti, rispettabilità e onestà, capacità critiche. Anche in questo caso è difficile stabilire la criticità, l'onestà e l'autorevolezza di chi sottopone  un quiz; e allora potrà partecipare solo chi ha acquisito fiducia nelle capacità del suo collega. 

Se ci pensiamo bene, questo significa che esiste una grande diffidenza reciproca che non so fino a che punto può essere utile all'astrologia stessa. Involontariamente ho messo in luce tutto questo, per via del feedback ricevuto da alcuni astrologi. Moltissimi si sentirebbero offesi dal collega che dovesse rifiutare di sottoporsi a un quiz, ma moltissimi dubiterebbero del collega che glielo sottopone. Questo, ancora una volta, significa che si tende sempre a sminuire il collega a causa di una grave forma di mania di grandezza che bene o male assale molti astrologi. Insomma, tutti sono i migliori e l'altro è sempre un imbecille che non capisce nulla. 

Dunque, il problema non è tanto nel metodo, ma in chi lo propone. E dato che chinque propone un quiz del genere è sempre inferiore a sé (a causa della presunzione egocentrica di molti astrologi) allora sarà quasi impossibile una partecipazione capillare all'esperimento. 

Concludendo, io penso che bisognerebbe avere un po' più di fiducia nel prossimo, bisognerebbe esporsi un po' di più e bisognerebbe criticare di meno.