06 ottobre 2013

L'ipotesi di partenza in Astrologia



Cos'è l'ipotesi di partenza? E' un idea da verificare, che se verificata può essere utilizzata come una legge generale, cioè come qualcosa che sia sempre valida quando parliamo di uno specifico argomento. Per esempio, possiamo prendere l'ipotesi di partenza, che la Luna, in astrologia, abbia a che fare con il femminile in generale. Tramite le osservazioni si può stabilire se ciò è vero. L'ipotesi segue un procedimento di tipo deduttivo (da una premessa si trae una conclusione), mentre la verifica segue un procedimento di tipo induttivo (da un certo numero di osservazioni si trae una generalizzazione).

Nella ricerca astrologica si può procedere all'opposto, in maniera induttiva: si parte dalle osservazioni, si mettono insieme tutti i casi somiglianti, e se ne trae una conclusione: tutte le persone (o la maggior parte) che hanno la Luna in posizione preminente sono legate alla femminilità in generale? Bene, allora la Luna dominante significa ciò; ma dobbiamo stare attenti a verificare che per davvero esiste questa correlazione e che non sia determinata da qualcos'altro, e dobbiamo stare attenti pure al fatto che i risultati possano dipendere anche da qualcos'altro. 

L'ipotesi di partenza, se confermata, serve a fare a meno delle osservazioni. In astrologia, nella quasi totalità dei casi funziona in questo modo: ognuno stabilisce, in base al proprio orientamento scolastico, se si aspetterebbe che qualcosa dipenda da qualcos'altro o da qualcos'altro ancora.

Naturalmente, l'ipotesi di partenza deve prima poggiarsi sulle osservazioni per essere confermata, ma spesso accade che quando ci aspettiamo qualcosa, la vediamo accadere. Il motivo è semplice: possiamo dare peso ai casi che confermano la regola piuttosto che a quelli che non la confermano. Diverso sarebbe se il nostro procedimento è di tipo induttivo. Se non ci aspettiamo nulla e ci limitiamo alla semplice osservazione, saremo meno condizionati e influenzati dall'esito delle nostre ricerche.

Certo, un'aspettativa esiste sempre: cioè, l'idea che l'astrologia funzioni, spinge noi astrologi a dare per scontato che possa esistere una correlazione tra pianeti ed eventi, per qualsiasi evento. Si tratta di un pregiudizio sicuramente dato da un eccesso di zelo e fiducia nel metodo astrologico e una mancanza di reale conoscenza delle variabili che condizionano la nostra esistenza terrena. 

Tornando al discorso dell'aspettativa, lo stesso accade al contrario: se vogliamo assolutamente negare un'ipotesi di partenza, ci concentreremo a trovare tutti i casi che non la confermano e perderemo di vista il reale obiettivo.

Queste osservazioni sono scaturite dalla lettura di un articolo qui su internet. Si trattava di una casistica in cui si ipotizzava che la Luna potesse essere determinante numericamente, all'interno di un campione di nascite, ma non ricordo cosa si voleva dimostrare. Ricordo solo che la Luna non era affatto dominante e ricorrente, ma lo era solo se si faceva ricorso a esaltazioni, trasparenze etc. etc, cioè facendo ricorso ad elmenti aggiuntivi. L'esito della casistica dava ragione all'ipotesi di partenza, ma solo se applicando lo schema delle esaltazioni e dei domicili. Il risultato era vistosamento "forzato".

Secondo questa "teoria", ogni segno zodiacale "funziona" grazie a delle energie planetarie; cioè, se per esempio consideriamo il segno dell'Ariete, esso presenta specifiche caratteristiche da attribuire ad alcuni pianeti, seguendo uno schema numerico o che abbia comunque una certa coerenza di fondo.

Facciamo un esempio: il Sagittario, ha precise caratteristiche: ottimismo, candore, ingenuità etc. etc. Secondo lo schema dei domicili costruito dall'astrologa Lisa Morpurgo, quelle caratterstiche sono attribuite al segno dall'energia impressa da Giove, da X (pianeta ipotizzato), da Nettuno, poi dalla Luna e Urano (in trasparenza, cioè se prendiamo in considerazione pure l'ipotesi di zodiaci alternativi). 

Attribuire un valore Lunare al Sagittario, significa far corrispondere "per forza" a quel segno, quel valore planetario, non perché esiste una reale corrispondenza, ma solo perché ciò è coerente con lo schema. Infatti, la Luna c'entra col Sagittario nella stessa misura con cui c'entrerebbe un qualsiasi altro pianeta: è sufficiente usare un ragionamento di tipo analogico per far "quadrare i conti" e trovare un motivo qualsiasi di similitudine e corrispondenza. 

Come faccio ad affermare questo? Semplice: esistono differenti tavole dei domicili oltre a quelle costruite da Lisa Morpurgo, con posizioni completamente diverse, anch'esse coerenti, e con altrettante "dimostrazioni" suffragate dalla spiegazione per cui un pianeta dovrebbe essere esaltato in un segno e non in un altro, sempre sfruttando il pensiero analogico.

In sostanza, l'analogia, come detto un'infinità di volte, dipende dalla creatività di chi la applica; e qualcuno potrebbe trovare somiglianze tra due fatti o cose, che altri non riescono a scorgere; ma questo non significa che ha ragione o che ha torto quello che ha trovato correlazioni diverse o più convincenti, o più coerenti. Ha ragione chi trova corrispondenza coi fatti.
 
Che l'Ariete, o il Toro, il Sagittario o qualsiasi altro segno possano avere precise caratteristiche perché esse sono impresse da alcuni pianeti e non da altri, è una cosa che non è facile dimostrare. Non credo nemmeno sia possibile. La coerenza del metodo non significa affatto che quelle correlazioni siano esatte, e nemmeno che sia necessario trovare uno schema coerente o meno che sia.   

Allora, nella ricerca stessa, vengono applicate regole indimostrate (le esaltazioni) per dimostrare un'ipotei di partenza. E' paradossale no? 
Perché le esaltazioni sono indimostrate? Perché come detto poco fa, si attribuisce a ogni segno una esaltazione in base alla scuola di pensiero a cui si appartiene. Tante verità, nessuna verità? 

Se per esempio dobbiamo stabilire che esiste una relazione tra un fatto e un pianeta o un segno,  spesso si contano le presenze del pianeta in quello specifico segno in cui si ipotizza di trovare conferma alla propria ipotesi. Generalmente, chi utilizza questi schemi sopra esposti, trae delle conclusioni a partire da essi: se non riesce a trovare un pianeta che spicca più di altri, allora conta pure il pianeta in domicilio, in secondo domicilio, in esaltazione, in trasparenza etc. etc. Insomma, in questo modo, le probabilità di dar ragione alla propria ipotesi aumenta nel momento in cui aumentiamo le nostre "frecce"; cioè aumenta se ci mettiamo pure i pianeti in esaltazione in trasparenza etc. etc. 

I risultati sono manipolati in partenza, in parole povere. 
Ciò serve a sostenere il modello di riferimento e quindi anche le proprie casistiche, le proprie osservazioni, sono subordinate a ciò. 


Ma è un errore sostenere il proprio modello di riferimento? Secondo Feyerabend, il filosofo della scienza allievo di Popper, nessuno ci vieta di difendere l'osservazione più bestiale o incoerente se essa può in qualche modo contribuire ad arricchire il nostro sapere. Infatti, il confronto è necessario per sollevare nuovi punti di domanda e per trovare nuove strade da percorrere, e raggiungere la "verità".

Io sono più moderato dell'anarchismo epistemologico di Feyerabend, e penso che tutta la sua "felissibilità" sia troppo "rigida". Forse sarebbe più vantaggioso cambiar idea di frequente. 




Veniamo ora, al caso di oggi:


Ciao, 
mi chiamo (...), sono nata a (...),  lavoro nella Pubblica amministrazione, sono coniugata e ho un figlio di 14 anni. 

La rivoluzione solare personale 2013 calcolata su Roma  presenta il Sole congiunto a Saturno in quinta casa e uno stellium Venere Plutone  Luna  in sesta casa.

Vorrei   spostare la congiunzione sole saturno in quarta casa  e  posizionare  la venere in quinta al fine di ottenere la protezione di mio figlio e magari  un pò d' amore per me...

Ho fatto dei tentativi di rilocazione con dei programmi on line e avrei individuato San Pietroburgo oppure Helsinki ma non sono sicura del calcolo. Uno di questi luoghi andrebbe bene ?



Nella speranza di avere l' occasione di conoscerti  personalmente, ringrazio anticipatamente per l' aiuto.

Tra le due, preferisco Helsinki perché avremmo Nettuno in 8^ lontano dalla VII^. Se optassi per Leningrad, ossia San Pietroburgo, allora avresti Nettuno troppo vicino alla VII^ casa e ciò potrebbe, se tu fossi nata con qualche minuto di differenza, creare qualche problema nella tua relazione e nei rapporti sociali in generale. Sarebbe meglio una soluzione in cui Giove fosse in cuspide con la 12^ casa e quindi agisse anche in 11^, che Marte fosse solo in 3^ e non in 2^ e che quello stellium in 5^ non si avvicinasse troppo alla 6^. Forse si tratta di un'operazione impossibile e ti consiglio, a questo punto, di chiedere a Ciro Discepolo, che può, tramite Aladino, vedere in pochi secondo se esiste una località che può soddisfare questi tre "if".