21 marzo 2014

Nuovo studio Antropo-Astrologico. Terza parte.


L'antropologia Culturale studia le forme di esistenza e di vita quotidiana e l'espressione dei sistemi di conoscenza su cui gli uomini strutturano le proprie idee. 

Vediamo insieme se esiste un parallelismo con lo studio astrologico. L'archetipo su cui si innesta la struttura zodiacale, ossia la base su cui poggiano i simboli astrologici, è un nucleo di possibilità espressive legate tra loro secondo una o più analogie. Questi archetipi riguardano pulsioni e istinti innate, ma in forma estremamente semplice ed elementare, che via via prendono forma attraverso la cultura in cui e immerso l'individuo. Questo significa che la possibilità espressiva di un dato pianeta è strettamente legata alla cultura e se essa cambia da luogo a luogo, allora darà manifestazioni diverse ogni volta. 
Secondo questi termini, i pianeti, i segni, gli aspetti, rappresentano un potenziale che poi si manifesterà nella vita quotidiana. La seconda parte dell'affermazione di sopra, invece si può riferire allo studio sull'astrologia, cioè a come le idee astrologiche sono strutturate al fine di essere poi utilizzate.

Possiamo dividere l'antropologia in due grandi classi: quella Americana capitanata da Franz Boas, e quella Europea Anglosassone di Bronislaw Malinowsky. La prima pone enfasi sulle questioni di tipo culturale, la seconda invece mira all'analisi delle strutture sociali. 

Questi due diversi approcci, naturalmente ci permettono di comprendere come l'approccio nei confronti dell'astrologia possa essere di tipo culturale, cioè inteso come fenomeno caratterizzato dalle pratiche di analisi basate sull'archetipo e sul mito, oppure di tipo sociale, cioè analizzare la sua funzione, nonché la funzione dell'astrologo stesso in relazione ai suoi simili e ad altre categorie professionali.
Secondo il mio parere, è importante l'aspetto culturale dell'astrologia, non solo in relazione al periodo storico attuale, ma pure rispetto a quello passato. 

In America l'antropologia culturale nasce grazie all'osservazione dei nativi americani. L'obiettivo era quello dell'integrazione e dell'interazione con questi popoli. Non esistevano colonie e per questo era necessario integrare questi popoli, un po' come farebbe chi ha aperto un gruppo astrologico e volesse far aderire a se, in un dato territorio, tanti più collaboratori. 

In Europa invece erano più interessati alle caratteristiche delle organizzazioni sociali, al fine di ottenere vantaggi economici e politici. 
Un altro dei fattori antropologici degni di attenzione è il concetto di evoluzione. Prima di Darwin si pensava che gli animali non fossero altri che creature fisse ed eterne, messe lì da Dio, e che tutte le caratteristiche degli animali, delle pianete, non fossero altro che una copia perfetta di quella originaria. Mi ricorda la questione del mondo platonico, per sommi capi, oppure di qualche astrologo che vede, in ogni grafico astrologico, qualcosa di assolutamente fisso, indipendente dalle influenze esterne. 

Darwin ha compiuto una rivoluzione in quel pensiero, poiché si rende conto che da una determinata specie ne può nascere un'altra con caratteristiche diverse date dall'adattamento all'ambiente. Ovvio a questo punto, come le stesse posizioni astrologiche possano rappresentare qualcosa di simile alla matrice originaria, ma che acquisisce delle caratteristiche peculiari in base al contesto in cui vive il soggetto, cioè in base alle sue capacità di adattamento all'ambiente e a quello specifico contesto sociale e culturale. A dire il vero Darwin prese spunto da Lamark nella formulazione della sua tesi. 

Gli organismi che sono capaci di riprodursi e sopravvivere in un certo ambiente, riescono a farlo a spese di altri organismi che sono privi di tale capacità. Così come l'ambiente muta senza sosta, così il soggetto deve adattarsi, e così si adattano i simboli astrologici, attraverso la loro natura stessa che è potenziale essendo racchiusa nell'archetipo. A resistere sono quelle creature che si adattano ai cambiamenti esterni. In questo senso, come ho scritto in altri contesti, la felicità dell'individuo dipende dalla sua capacità di adattarsi senza contravvenire alla sua natura, alle sue aspirazioni e ambizioni.

Sensazioni ed emozioni, secondo Darwin possono essere osservati allo stato larvale in tutte le specie animali, per poi trovare il massimo della evoluzione nell'uomo. A ciò ci aggiunge anche valori etici e morali come l'altruismo. Da queste idee nasce l'evoluzionismo in antropologia. Nel prossimo capitolo vedremo come esso può esserci utile nello studio astrologico.