26 aprile 2014

Astrologia e informatica. Parte 5

Nel capitolo precedente abbiamo discusso sulla qualità dell'apprendimento. Oggi continuiamo a parlare degli altri punti che avevamo lasciato in sospeso.


Degna di nota particolare è la qualità dell'insegnamento, ossia il punto B) di cui si parlava nel precedente articolo. Su questo punto vale davvero la pena soffermarsi poiché molte delle capacità degli studenti dipendono pure da quel che il docente è riuscito a trasmettere. Per prima cosa va precisato che il docente deve avere delle conoscenze di un certo livello e conoscere in maniera veramente approfondita quel di cui parla. Se dovessi valutare le competenze del mio maestro per esempio, direi che in virtù del fatto che è il maggiore esponente al mondo di una determinata branca dell'astrologia, ha sicuramente una conoscenza e una competenza superiore a quella di molti altri. Ovvio che questo è sufficiente a stabilire che il prodotto dell'insegnamento si basa su solide fondamenta. Qualsiasi tipo di critica, dunque, non ha senso di esistere, in merito a quelle competenze e conoscenze, se alle spalle non si ha una formazione altrettanto poderosa. Inoltre è necessario che l'insegnante online debba conoscere le caratteristiche tipiche della formazione online. 


Parlavamo inoltre di competenze trasversali, ossia delle capacità necessarie al docente per poter trasmettere il proprio sapere attraverso una varietà di mezzi informativi e attraverso una spiccata propensione ad interagire con gli allievi. Inoltre, cosa assai importante è che il docente abbia concepito come organizzare il corso di studi, suddividendo per esempio il materiale in moduli via via sempre più complessi ma allo stesso tempo brevi, completi, e con obiettivi didattici ben definiti. Il docente inoltre deve avere chiaro in mente il target a cui propone certi contenuti. Io per esempio propongo i miei articoli a un target medio alto e per questo, mi rendo conto, non posso mai godere di quella popolarità di cui godono altri astrologi che scrivono cose banali e alla portata di tutti (basti citare per esempio i vari articoli sulla posizione della Luna nei segni o dei vari ingressi di Sole e degli altri pianeti nei segni zodiacali: finendo per dire ovvietà o comunque cose trite e ritrite non aggiungono nulla di nuovo alla conoscenza astrologica, poiché spesso si fermano per davvero solo a quello che scrivono. Qui invece le tematiche affrontate sono sempre nuove e originali). 
Molto utile a garantire che l'allievo non si trovi a essere disorientato durante il corso di studi, è garantire il passaggio dell'informazione circa la variazione dei corsi e delle attività, dei programmi e le tecnologie che occorrono per lo studio. 

La qualità del processo didattico è data pure dal fatto che il docente o il tutor siano capaci di creare un ambiente di socializzazione. Diciamo che nel mio gruppo di ricerca l'aspetto umano è secondario a quello conoscitivo e per tanto l'ambiente può essere ritenuto asettico e privo di stimoli emotivi. Naturalmente questo dipende dal fatto che il mio Mercurio in Capricorno mi impone un certo rigore se si parla di studio, nonostante la mia componente più sviluppata sia quella emotiva costituita dai forti valori di IV^ Casa e poi dalla Luna in trigono a Giove e Nettuno, cioè alcuni tra i più importanti fattori della sensibilità emotiva dai risvolti mistici, spirituali e compassionevoli. Però è molto viva la mia tendenza a proporre ogni volta materiali su cui poter discutere al fine di far partecipare attivamente un sempre più crescente numero di utenti. In questo senso la mia funzione (ma lo è sempre stata) è quella di stimolare al ragionamento ponendo dubbi e perplessità. Inoltre, cosa assai importante è la capacità che il docente ha di incoraggiare gli utenti e di assisterli a risolvere questioni tecniche per esempio. Arduo mettere in pratica tale atteggiamento in un contesto in cui spesso le idee e i concetti sono diametralmente opposti o incompatibili ai propri.
 
Una cosa non molto facile da monitorare è la propensione a essere esaurienti in risposta alle varie domande e interventi sul web. Mi sono reso conto infatti che per poter parlare di determinati argomenti è sempre necessario che l'allievo o il collega abbia alle spalle una formazione culturale simile alla propria. Per esempio mi viene da pensare a tutte le volte in cui si è parlato di argomenti dove era necessaria la conoscenza del termine archetipo, poiché da essa dipende tutto lo sviluppo della conversazione. Senza tali basi non è possibile sostenere un confronto, un dialogo. Ricordo che a tal proposito un astrologo dava una personalissima interpretazione al termine archetipo, poiché non aveva bene inteso il suo significato. Per questo non era possibile poter affrontare un discorso. Se le premesse su cui ci si basa non sono comuni a tutti, allora si finisce per attribuire sensi diversi o completamente errati a questioni che necessitano di essere affrontate con rigore e non con soggettivismo. Il problema di essere autodidatta è che non si ha la possibilità di verificare la propria competenza e conoscenza in maniera oggettiva. Infatti sarebbe necessaria una guida che attraverso esercitazioni e sperimentazioni può aiutare l'utente a valutarsi con criterio, per esempio mettendo in atto una serie di elaborati. Invece le sperimentazioni sono condotte in maniera assolutamente personale e per questo (nella quasi totalità dei casi) male condotte a causa della mancanza delle direttive. 
Il docente dovrebbe avere anche una buona capacità di moderazione nelle discussioni, e anche questo è assai difficile da effettuare poiché non sempre è possibile leggere con imparzialità i commenti, e non sempre è possibile riconoscere le motivazioni e il tono dell'interlocutore. Più volte infatti mi sono ritrovato a dover leggere commenti assolutamente fuori luogo rispetto a quello che era il mio proposito. Tra le altre qualità che l'insegnante dovrebbe avere è quella di saper valutare i comportamenti e le competenze, (competenze sia intese come i risultati raggiunti nello studio e sia risultati come crescita interiore e motivazionale) e di venire, comunque, incontro alle necessità dello studente. 

Il punto C anticipato nel capitolo precedente riguarda la qualità dei materiali didattici. 
Vale la pena soffermarsi un po' di più anche su ciò.
I materiali a disposizione devono prima di tutto essere pertinenti con gli obiettivi che ci si prefissa di raggiungere. Ovviamente è necessario che il materiale sia relativo ad autori che hanno la massima conoscenza dell'argomento di cui si parla. Allora è importante che per ogni tecnica astrologica si interpelli il massimo esponente a tal riguardo e che il proprio percorso formativo sia relativo a questi. Usare la letteratura di chi non si basa sui massimi esponenti di un determinato sapere, corrisponde al fatto di attribuire lo stesso valore anche a chi ha poche competenze. Inoltre, lo stesso materiale deve essere bene organizzato a strutturato, di facile comprensione. Spesso però, e torno a dirlo nuovamente, che questo non è sufficiente poiché alcuni concetti scritti necessitano un grado di conoscenza di altre materie che almeno sia sulla sufficienza. 
Per questo, per divenire astrologo non è sufficiente studiare libri di astrologia. Diciamo che è una condizione necessaria come è necessario studiare tantissime altre materie. 
I contenuti del materiale didattico ovviamente devono essere corrispondenti con quello che è stato definito nel programma del corso e devono essere veicolati da strumenti adeguati e appropriati per una corretta diffusione: non solo in forma cartacea ma per mezzo web sotto forma di materiale audio e video (vi consiglio la visione dei miei video tutorial di astrologia cliccando questo link: https://www.youtube.com/results?search_query=tutorial+astrologia+al+rami ). Questo ovviamente serve ad aumentare il livello di coinvolgimento dell'utente. I contenuti devono rispettare un ordine logico, devono esplicitare i concetti che hanno un ruolo chiave per comprendere il senso di alcune affermazioni e naturalmente, per poter poi fare dei ragionamenti pertinenti. La mia esperienza in merito a ciò, è che esiste una grandissima ignoranza intesa come superficialità nel cogliere certi stimoli attraverso la semplice analisi personale. 

Un corso che si rispetti dovrebbe contenere solo quelle informazioni necessarie al perseguimento degli obiettivi preposti; ma online è possibile reperire tanto di quel materiale che alla fine si arriva al nozionismo come ho potuto osservare nella maggioranza dei casi. Informazioni sovrabbondanti in astrologia ve ne sono se si aderisce a una formazione autodidatta; ma se si segue una direttiva è possibile evitare il superfluo senza il pericolo di finire per fare un "minestrone".
Anche il punto D merita un approfondimento.  Si parla della qualità del sistema pedagogico. Nei precedenti capitoli abbiamo detto come sia importante il fatto che il docente si adatti, adatti il suo modo di insegnare alle esigenze dell'allievo ma anche in base all'intelligenza dell'allievo stesso. Come afferma Gardner, ogni soggetto ha un suo specifico stile di apprendimento e pertanto qualcuno preferisce un certo stile di insegnamento e qualcuno un altro. La formazione online da la possibilità di personalizzare il proprio percorso di studi e questo lo abbiamo già descritto precedentemente. Abbiamo detto pure che l'apprendimento efficace avviene solo quando l'allievo è coinvolto pienamente nello studio e partecipa attivamente alla costruzione del sapere, collaborando con il docente o con altri colleghi. Le caratteristiche fondamentali per l'apprendimento sono:
  • appunto il carattere attivo dell'allievo che rielabora personalmente i concetti che apprende;
  • perché ciò consente al discente di mantenere un'alta concentrazione rispetto a ciò che studia e di responsabilizzarsi e di sentirsi parte attiva del suo percorso formativo. L'apprendimento in questo caso diventa intenzionale;
  • che si sviluppato in un ambiente specifico
  • e con la possibilità di interagire e collaborare con altri utenti.
Uno stile pedagogico efficace deve soddisfare questi requisiti: 
  1. prima di tutto individuare lo stile di apprendimento del singolo utente
  2. assicurarsi che l'utente sia coinvolto
  3. motivare l'utente affinché apprenda intenzionalmente
  4. favorire la possibilità di mettere in pratica, in un determinato contesto del web, quel che ha appreso
  5. garantire la comunicazione sincrona e asincrona per il continuo confronto con gli altri.
Nel prossimo capitolo affronteremo i modelli socio-tecnologici per l'apprendimento.