08 giugno 2014

Studio astrologico sull'intelligenza. Seconda parte.

(La bibliografia completa da cui ho attinto per la stesura di questo articolo, è leggibile nell'apposita sezione in basso della colonna a destra di questo blog)
Mi propongo di elaborare una mia tesi circa la questione dell'intelligenza e sui valori astrologici che la identificano. Questo articolo è destinato a un pubblico colto. In ogni caso cercherò di essere sintetico e semplice, senza tuttavia perdere molto in esaustività. 

Nel precedente articolo abbiamo posto in evidenza il fatto che persino le emozioni non sono predeterminante alla nascita ma che è necessario, per il loro sviluppo, l'acquisizione concettuale delle relazioni sociali e culturali. I pianeti, le Case, i segni zodiacali,  dunque rappresentano potenzialità la cui manifestazione dipende dal contesto. In una società incentrata sulla cultura della promisquità, come sarà possibile stabilire astrologicamente il promisquo dal non promisquo? Tutto deve essere ridimensionato al contesto di riferimento e quindi relativizzato. Per questo, ogni posizione astrologica rappresenta indicazioni su di un piano ideale, Platonico, che devono essere ogni volta reinterpretate in funzione della cultura di riferimento del soggetto analizzato, ma pure tenendo presente che chi interpreta porta con sé il bagaglio della società in cui vive. Per esempio, il concetto di libertà di un indigeno Africano è diverso da quello di un impiegato Americano. Per questo, l'indigeno Africano, per interpretare il mondo userà gli strumenti dati dalla sua cultura, comprese anche le emozioni, ossia la risposta emotiva a certi stimoli. 

Da ciò possiamo desumere che la risposta emotiva (ma anche intellettiva) a certi stimoli dell'ambiente (in parte legata a inclinazioni personali) necessitano obbligatoriamente del supporto della cultura per potersi esprimere. Per cultura intendo gli usi e i costumi di una popolazione.

Tre quarti del cervello si sviluppano fuori dell'utero materno e per questo non bisogna intendere le inclinazioni astrologiche come caratteristiche preconfezionate come invece possono essere intese quelle genetiche; ma appunto come entità dinamiche pronte a svilupparsi o meno in una certa direzione a seconda delle interazioni con il contesto ambientale e sociale. 

Da ciò possiamo trarre una prima indicazione a proposito dell'intelligenza che a questo punto è intesa come qualcosa che è strettamente dipendente dalle nozioni e dall'esperienza, quindi un potenziale che dipende dal contesto.

In astrologia, poeti, scrittori, dunque chi ha una notevole capacità linguistica, sono rappresentati dalla Luna (come dimostrano le statistiche Gauquelin). Chi ha per esempio la Luna dominante spesso dal lato della 12^ Casa, finisce per divenire spesso un poeta (non c'è Mercurio come si immaginerebbe). Cosa c'entrano le capacità linguistiche con la sensibilità? Cercherò di spiegarlo portandovi a una deduzione: il linguaggio è espressione di una data cultura. E' per mezzo del linguaggio che il soggetto associa un senso, un ordine, un valore a una data azione e situazione. Il linguaggio ha dunque il valore di dare un senso alle cose. La risposta emotiva a certe situazioni dipende da quel che abbiamo appreso vedendo le relazioni attorno a noi. E siccome le relazioni sono mediate dal linguaggio, allora vi è una stretta connessione tra esso e le emozioni. A sua volta, l'emozione è legata alla sensibilità, cioè la personale valutazione dell'emozione dipende dalla sensibilità a certi stimoli (appunto Luna, mentre le emozioni quali gioia, rabbia, felicità, tristezza, sono rappresentati da altri elementi astrologici). Una persona sensibile è anche emotiva ma le due cose sono distinte. (A titolo di esempio ecco il tema natale di Gabriel Garcia Marquez.)

La Luna è anche il simbolo del femminile e già questo è sufficiente a giustificare la predisposizione delle donne alle capacità linguistiche, sia dal punto di vista dell'apprendimento che dal punto di vista della fluidità dell'eloquio. 
Le aree cerebrali deputate alle emozioni sono anche quelle associate al comportamento sociale. La corteccia prefrontale pare avere un ruolo cardine in questo discorso e la sua capacità di modificarsi avviene in maniera intensa entro i tre anni di vita di ogni individuo (salvo malformazioni congenite ovviamente) per poi diminuire la sua potenzialità con il passare del tempo. 

Dunque, le facoltà emotive sono legate alla capacità di intrecciare relazioni che a loro volta sono strutturate secondo un principio dialogico. 

Anche l'appetito sessuale (scusatemi questa divagazione) è in funzione della cultura e dalla socializzazione con il mondo esterno. L'inibizione tipica dello Scorpione (e la nascita conseguente di alcune perversioni)  può essere senz'altro associabile al suo carattere introverso per esempio. 

Il cognitivista Richard Lazarus ha elaborato una teoria in cui afferma che le emozioni sono di tipo psicobiologico. Questo significa che è biologicamente determinata la risposta a un dato stimolo; ma non la valutazione dello stesso che dipende dalla personalità individuale, dalla cultura e dall'apprendimento. Successivo a questo studio è quello dei costruzionisti Berger e Luckman: le emozioni non necessitano più una spiegazione biologica ma sono modelli di esperienza basati su norme morali, culturali, che si basano sul sistema di credenze, in cui si prescrive come comportarsi in certe condizioni tipiche. 

Il "come comportarsi" è strettamente legato alle scelte e alle strategie da adottare in un dato contesto. L'intelligenza dunque è strettamente connessa al comportamento e quindi è in relazione agli elementi astrologici più determinanti di un tema natale. Il nostro percorso non si conclude qui: presto scopriremo insieme quel che affermano i ricercatori delle neuroscienze in epoca contemporanea.