22 luglio 2014

I decani e i gradi zodiacali

Il mio obiettivo, come ben sapete, è quello di evolvere le nozioni acquisite dalla tradizione astrologica che ormai risultano obsolete. 
Nella mia ricerca della verità, uno dei compiti che mi sono proposto è quello di fare una buona ricerca sui gradi zodiacali. Infatti applicando ogni sistema oggi in circolazione, non ho mai ottenuto risultati soddisfacenti.

Più volte ho manifestato disappunto nei confronti dei gradi descritti da Rudhyar poiché non esprimono concetti chiari, sono formulati in maniera ambigua e ogni affermazione può essere interpretata in modo diverso. Inoltre è un atto di fede attribuire valore alle affermazioni di un veggente che certo non ha stabilito il loro significato per mezzo dell'osservazione empirica. Va ribadito infatti, che l'astrologia nasce come studio dell'osservazione del cielo. 

Non ho trovato riscontro in nessun altro autore antico e moderno, ma altri dicono di trovarsi bene. Non so che criteri di valutazione usano, ma io che ricerco risultati pratici non sono soddisfatto. Per questo ho deciso di cominciare con una ricerca tutta nuova, questa volta di tipo empirico, non come quelle che si trovano oggi in circolazione che contengono immagini allegoriche. 
Per un po' di tempo non sapevo da quale parte cominciare; non avevo nemmeno un'ipotesi di partenza. Poi qualche giorno fa, mentre chiacchieravo con un astrologo classico, mi è venuta l'idea. 

Il tizio in questione diceva che esiste una parallelismo tra i sette giorni della settimana e i sette pianeti della tradizione classica: Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno. Ovviamente nasce una constatazione: se gli antichi avessero subito scoperto che oltre a Saturno ci sono altri tre pianeti, invece di contare sette giorni per contare una settimana, avremmo applicato dieci giorni per contare una "decimana". 
Sette pianeti corrispondono a sette giorni, allora dieci pianeti corrispondono a dieci giorni. Mi pare ovvio e semplice. Non è mio interesse cambiare la settimana in "decimana", ciò è irrilevante ai fini della mia ricerca astrologica. L'importante è riconoscere il fatto che in pratica ogni segno zodiacale si divide in tre decani, cioè in tre gruppi di dieci gradi; dieci quanti sono i pianeti che l'astrologo moderno considera nelle sue analisi. Vorrei ricordare che per convenzione, sono pianeti anche il Sole e la Luna. In questo caso la terminologia non è di tipo astronomico poiché sappiamo bene che il Sole è una stella e la Luna è un satellite.  

Se ogni decano corrisponde a 10 gradi e noi abbiamo a disposizione 10 pianeti, allora potremmo associare un pianeta a ogni grado e seguire un ordine di successione da Sole a Plutone. Così il grado zero di ogni segno corrisponde al Sole, il primo grado alla Luna, il secondo a Mercurio, il terzo a Venere, il quarto a Marte, il quinto a Giove, il sesto a Saturno, il settimo a Urano, l'ottavo a Nettuno, il nono a Plutone. 
Se contiamo lo zero, i gradi sono dieci. 

Da ciò possiamo trarre alcune deduzioni. Io che sono nato il 21 dicembre con il Sole al 29° grado del Sagittario posso ipotizzare che  questo grado sia dominato da Plutone e che in qualche modo, tutti quelli nati con il Sole (o la Luna o l'ascendente) al 29°, al 19° e al 9° grado di qualsiasi segno, siano in qualche modo caratterizzati da una energia Plutoniana che si esprimerebbe evidenziando un aspetto differenziante. In questo modo per esempio si può spiegare la differenza tra due fratelli gemelli che pur avendo lo stesso cielo presentano tratti diversi. Mettiamo che uno dei due sia nato con l'ascendente a 5 gradi del Toro e l'altro sia nato dieci minuti dopo con l'ascendente a 7 gradi dello stesso, allora avremmo il primo caratterizzato da Giove e il secondo da Urano. Infatti, se la mia ipotesi è fondata e valida, chi nasce con l'ascendente o il Sole o la Luna al 5° grado di ogni segno, dovrebbe incorporare al proprio segno qualcosa che ha a che fare con Giove (osservate il grafico). 

La mia idea è quella di dare priorità al grado ascendente. Io sono nato con l'ascendente tra il 6° e il 7° grado (forse anche l'8°) della Vergine. Se prendessi il grado 7 della vergine (come di qualsiasi altro segno), sarei nato in un grado dominato da Urano che forse testimonierebbe un destino instabile o con altre caratteristiche legate all'astro. Naturalmente questo è solo un punto di partenza, una ipotesi che necessita di lunghissime verifiche. Forse questo lavoro occuperà la mia intera vita, ma almeno si smette di dare importanza a qualcosa che di empirico non ha nulla. 
Siccome non si ha la certezza assoluta di essere nati con l'ascendente ad un preciso grado zodiacale (se non dopo anni e anni di verifica con il protocollo di correzione dell'orario di nascita), si può procedere vedendo cosa hanno in comune tutti quelli nati con il Sole in un preciso grado. 

Questa mia ipotesi potrebbe essere davvero valida: sono andato a rileggere un vecchio articolo dell'astrologa Gabriella Zevi, scritto su linguaggio astrale numero 159, circa il grado zero. Dal suo resoconto si evince che chi nasce con pianeti al grado zero di ogni segno, presenta una tendenza all'innovazione, cosa che può senz'altro riguardare chi ha una dominante Sole. Infatti non è un mistero che chi ha il Sole dominante sia una specie di precursore (basti per esempio prendere il Sole in prima Casa di Ciro Discepolo). 

Detto ciò, non rimane altro che osservare e raccogliere un numero altissimo di casi per abbozzare una prima teoria sui gradi astrologici.