14 agosto 2015

Astrologia e psicosomatica


Lo studio dell'astrologia ci consente, come già spiegato nel mio libro astrologico L'amor che move il Sole e l'altre stelle", di stabilire parallelismi tra disposizioni interne ed esterne. La stessa posizione astrologica ci informa infatti del nostro mondo interiore, dei nostri bisogni; ma ci fornisce anche indicazioni su quel che comporta ciò nel mondo esterno. Esiste una tale correlazione tra questi due mondi dell'esistenza umana che l'uno può influire sull'altro. Secondo questa prospettiva possiamo affermare, come sostiene la medicina psicosomatica, che una disposizione interna può causare una malattia e viceversa una malattia è spesso causa di una disposizione interiore. 

L'astrologia ci consente di collocare all'interno dello stesso settore cose che apparentemente sembrano non avere alcuna cosa in comune. Per esempio sappiamo che chi nasce col Sole in IV Casa incarna il bisogno di protezione dal mondo esterno e questo si traduce, nella realtà, con un forte legame nei confronti delle figure genitoriali spingendo il soggetto stesso ad avere un tale atteggiamento nei confronti del prossimo. Lo stesso settore però è sede delle patologie allo stomaco. Da qui poi si stabilisce un nesso cercando analogie, insomma cercando di dare una giustificazione alla corrispondenza. 

Avere una direttiva attraverso l'analisi astrologica è utile al fine terapeutico perché ci consente di comprendere quali sono i bisogni non appagati che si nascondono dietro alla patologia, naturalmente se essa è di natura psicosomatica. 

Riuscire a illuminare il soggetto sui propri reali bisogni (che è cosa diversa da quel che l'individuo crede di volere) è il primo passo verso la guarigione che deve avere come obiettivo quello di riuscire a ridurre i conflitti generati proprio da questa mancata conoscenza di se stessi. A tal proposito si rende necessario approcciare alla patologia considerando che essa non è mai disgiunta dal contesto e che quindi è necessario modificarlo per creare un cambiamento efficace. Voglio dire che è necessario lavorare non solo sulla sfera cognitiva, ma pure su quella emotiva e persino sul mondo attorno al soggetto. 

Il fatto di "cambiare aria" è alquanto positivo se ciò avviene pure mentre cerchiamo di cambiare noi stessi: ogni elemento nuovo può essere utilizzato come "rinforzo" positivo al raggiungimento dei nostri obiettivi: bisogna immaginare l'essere umano come bisognoso di continui riferimenti a cui ancorarsi e su cui far poggiare le proprie convinzioni. Per esempio una carezza della mamma è il rinforzo positivo per il bambino che sa di aver fatto qualcosa di buono. Vivere l'esperienza del tradimento è il proprio rinforzo negativo all'idea che tutti gli uomini (o le donne) sono traditori (o traditrici). Conflitti del genere spesso trovano uno sbocco a livello fisico; e "curare" le nostre convinzioni può influire sulla risoluzione di un problema fisico. 

La cosa è molto complicata perché spesso e volentieri la patologia stessa rappresenta una condizione vantaggiosa per l'individuo. Immaginiamo per esempio un soggetto che soffre di solitudine e si sente non abbastanza amato. Egli probabilmente svilupperà un patologia che gli permetterà di ottenere l'attenzione che gli manca; e sarà difficile risolvere la patologia dato che rappresenta (seppur inconsciamente) per l'individuo l'unica condizione utile per ottenere il vantaggio di essere accudito e amato. 

L'elaborazione del proprio problema interno può aiutare. Per ottenere questi risultati esistono diverse soluzioni offerte dalla psicoterapia e dalla psicoanalisi come la pratica dell'EMDR di cui ho parlato più volte nei giorni scorsi. Io però ritengo che possiamo ottenere qualcosa di analogo usando un metodo alternativo che trae ispirazione dalle mie conoscenze astrologiche.

Già gli antichi avevano riconosciuto validità nella corrispondenza dei segni zodiacali a precise parti anatomiche. Inoltre, la ricerca degli astrologi moderni ha mostrato la possibilità di allargare ancora quelle conoscenze. Per esempio si è constatata empiricamente la corrispondenza tra problemi alla vista e l'asse Vergine/Pesci, così come i problemi alimentari al segno del Toro/2^ Casa. Queste stesse osservazioni inoltre hanno portato a trovare i parallelismi tra segni e Case che invece, per alcuni autori, non esistevano. Per esempio, il fatto che sia la 2^ Casa che il segno del Toro riguardano le patologie alimentari o alla bocca/gola, mette in evidenza una stretta correlazione tra segno e Casa astrologica tanto che, per i più audaci come me, segno e Casa divengono più o meno la stessa e identica cosa, ma con la differenza che la Casa ha uno spettro di possibilità più ampio rispetto al segno, estendendo il suo range di significati pure a un preciso ambito dell'esistenza (e non solo a quest'ultimo come affermano tutti gli altri astrologi). 

Non voglio certo prendermi il merito di tale conclusione: parliamo di osservazioni già verificate da Ciro Discepolo e che io ho il merito di aver provato a spiegare per mezzo delle mie conoscenze in sociologia e antropologia. 

Ma torniamo alla psicosomatica. Ciò che è determinante è l'accesso alle emozioni e alle sensazioni perché tutto è generato da lì. La storia personale del soggetto ovviamente non può che essere descritta solo simbolicamente dall'astrologo esperto che coglie da precisi simboli particolari connotazioni negative o positive. Per una possibilità di guarigione è necessario un colloquio e un contatto empatico che non può essere formalizzato ma che dipende dalla sensibilità del terapeuta. E questa capacità può essere anche acquisita con l'esperienza. 

L'apporto dell'EMDR sta nel fatto di sollecitare le funzioni corticali adibite all'elaborazione del ricordo negativo o positivo, e questo avviene per mezzo di stimoli che non riguardano solo i movimenti oculari ma anche piccole percussioni alternatamente a sinistra e a destra del paziente. Stimoli uditivi dovrebbero sortire lo stesso effetto stando ai resoconti dei divulgatori del metodo. In pratica è necessario spostare l'attenzione a sinistra e a destra del nostro campo visivo, tattile, uditivo; ma la mia innovazione sta nel fatto che esistono luoghi precisi da stimolare e che non sono solo a sinistra e a destra del campo visivo. 

Naturalmente occorre verificare se questo sia efficace per l'elaborazione del ricordo o per fissare meglio la nuova elaborazione. Solo la pratica potrà darmi ragione. 


Buongiorno mi chiamo Catia nata a (...) circa. A gennaio ho conosciuto un ragazzo di nome (...) (il suo orario di nascita non lo conosco) abbiamo una relazione altalenante e da maggio abbiamo litigato e non ci parliamo più. Vorrei sapere se ci sarà una riappacificazione o se la nostra storia è finita e in generale se ci saranno miglioramenti per me in amore visto che ad oggi sono sempre stata sfortunata nei rapporti di coppia
grazie.

Se tra te e il tuo uomo ci sarà una riappacificazione nessuno può dirlo. Quel che bisogna domandarsi invece, è se riuscirete a trovare un equilibrio nel caso in cui vi rimetterete assieme. Spesso e volentieri si cerca di tenere a sé la persona che non fa per noi. Se la relazione si è conclusa sicuramente sono stati commessi degli sbagli; e se non vi è stato perdono è perché evidentemente l'amore non è sufficientemente forte da entrambe le parti. Io dico sempre che quando una relazione si conclude si può imparare dai propri errori, si apprende qualcosa in più di se stessi e delle altre persone. Però non tutti hanno la capacità di saper riconoscere i fatti e per esempio posso citarti il caso di una ragazza che non ha la minima idea delle sciocchezze che commette, ma che sa solo lamentarsi del partner. Quello è per esempio il caso di due persone che non sono fatte per stare assieme eppure il loro rapporto continua, tra bassi e bassissimi. Stare insieme è alle volte solamente il pretesto per non stare da soli. Ogni storia è naturalmente a sé stante. Quando un amore finisce ci portiamo con noi il ricordo del tempo passato ed è questo l'unico limite alla comprensione che forse bisogna voltare pagina. 

In passato ho dovuto metabolizzare velocemente una separazione e ho accettato immediatamente l'idea che l'amore deve essere messo da parte alcune volte, se si vuole stare meglio: bisognava comprendere se in effetti eravamo fatti per stare assieme. Capii che bisogna essere pratici e che cercare di riappacificarmi con lei significava non voler vedere grandi incompatibilità. A qualcuno potrebbe andar bene però.

Cosa possiamo vedere con l'astrologia? Possiamo capire se è in arrivo un momento migliore per i sentimenti, indipendentemente dal fatto che possa tornare o meno. Possiamo vedere le opportunità di vivere l'amore e che questo sia importante. 

Osservando il tuo grafico dell'anno astrologico in corso (e che termina al tuo prossimo compleanno), abbiamo indicazioni contrastanti: da un lato Giove e Venere in 5^ casa di rivoluzione e dall'altro Saturno nella VII.

I primi due favoriscono molto i piaceri, il sesso, l'amore. Potresti benissimo vivere piacevoli esperienze sessuali e non necessariamente un amore. Potresti fare pace col partner oppure incontrarne uno nuovo; oppure potresti essere corteggiata da tantissimi altri ragazzi. Saturno in VII invece ci dice che avrai particolare difficoltà a stringere legami, che potrebbe esserci un allontanamento definitivo col partner, che tu potrai sentire poco il desiderio di allacciare rapporti, che il tuo partner potrebbe stare male, o che tu potrai finire per cacciarti in discussioni inutili con il prossimo. 

Non sarà certo un anno facile; ma speriamo tu sappia sfruttare al meglio Giove e Venere che in ogni caso parlano di un anno piacevole sotto il punto di vista dei divertimenti e dei piaceri. Saturno si congiungerà al Discendente, Nettuno si opporrà a Venere e questo mi fa pensare a un caos interiore che forse ti spingerà ad accettare situazioni non proprio chiare come quelle di un rapporto a distanza che potrebbe accendere in te parecchie paure e timori. Staremo a vedere. 


In alto foto dell'opera di Giuseppe Al Rami Galeota intitolata "Cerebrum arbor" (acquerello e china su cartoncino ruvido 24x33)
Il testo qui sotto è tratto dal romanzo "Non sarà una bolla di sapone" di Giuseppe Galeota Al Rami. 

"Chissà perché quando ti vengono queste idee idilliache c'è sempre qualcosa che va storto; anzi dritto. Cioè nel senso che tu ti sdrai sul lenzuolo e c'è un legnetto fastidioso che ti si conficca tra le chiappe. Sempre, ogni malaugurata volta che tu sei in intimità, a un certo punto... ZAKK! Fottuto".