04 agosto 2015

Psicologia, astrologia, evoluzione.


Con i precedenti articoli abbiamo appreso alcune caratteristiche della pratica dell'EMDR, tecnica psicanalitica che ha l'obiettivo di ridurre la tensione emotiva generata da traumi del passato. Ho spiegato che sto lavorando a una tecnica di "self-help" che ha alcune similitudini con l'EMDR, e in particolare entrambe si basano sui movimenti oculari al fine di accelerare l'elaborazione del ricordo. 

A livello fisiologico, abbiamo una simultanea attivazione, in fase REM (quando si sogna), della zona del mesencefalo (quella sotto al cervello vero e proprio) che attiva i movimenti saccadici (quelli oculari veloci). Nello stesso istante abbiamo rilassamento muscolare e da qui l'idea che i movimenti oculari siano alla base del rilassamento necessario per l'elaborazione del trauma. Questo circuito entra in relazione con l'ippocampo che è strettamente correlato ai processi della memoria. Riassumendo, rilassamento=elaborazione=evoluzione. La meditazione sembra costituire un tassello utile al raggiungimento dello scopo.
Risultati immagini per ippocampo cervello

Abbiamo dunque un circuito in cui entra in risonanza l'ippocampo e la zona del mesencefalo immediatamente sotto. Queste zone riguardano l'immagazzinamento della memoria e le funzioni legate al sonno/veglia che esercitano un'influenza sui movimenti oculari. Dunque, il sonno consente al cervello di accedere ad alcuni dati presenti in memoria e questi producono movimenti oculari. Un eventuale trauma, di conseguenza, agisce sull'ippocampo mettendo a repentaglio la qualità del sonno con conseguenti problemi a livello di trasmissione sinaptica: viene crearsi il processo di apoptosi in alcune parti dell'ippocampo che in pratica significa riduzione delle connessioni tra neuroni. Più i neuroni sono connessi tra loro da i dendriti (le ramificazioni necessarie alla trasmissione dell'impulso elettrico) e più il sistema funziona bene. Parliamo di una reazione a catena che naturalmente influisce sullo stato d'animo, sulle emozioni e quindi sul comportamento. 

È importante sottolineare che al muoversi degli occhi si attiva ovviamente la zona orbito-frontale che è proprio quella deputata all'elaborazione delle informazioni.
A questo punto risulta facile intuire che eseguire movimenti saccadici può attivare la zona orbito-frontale e così permetterci di elaborare più velocemente un problema. Elaborare significa prima di tutto attivare il ricordo spiacevole e poi generare quel rilassamento che è connesso appunto alla fase REM che prevede sì una forte attività cerebrale, ma il totale rilassamento corporeo. 

Esiste una connessione tra movimenti oculari e case astrologiche? Ritengo di sì. Credo infatti che l'essere umano sia "costruito" in funzione dello spazio attorno a lui. Il cammino del Sole lungo l'eclittica per me rappresenta una specie di lavagna su cui poter rappresentare quello che accade non solo simbolicamente nella vita quotidiana, o nello sviluppo del bambino (come ho scritto in articoli precedenti); ma pure quello che accade a livello cerebrale, fisiologico. Così è facile comprendere pure la naturalezza con cui l'essere umano crea associazioni tra il proprio mondo psichico e quello fisico: alla base potrebbe esserci, in effetti, un parallelismo tra universo e funzionamento del cervello. 

Non voglio dire che il cervello è sincronizzato con i movimenti del cosmo; ma piuttosto che esiste una somiglianza e che questa è naturalmente solo una mia idea. 

La foto in alto e il testo qui sotto sono di Francesca Musaio. Vietato usare il materiale presente su questo blog. 

"Che sconforto... Avverto sempre quella sensazione; è come se tutto il bello che faccio nel mio percorso non sia mai abbastanza. Certe volte mi basterebbe una piccola dose di dolcezza, quella materna e incondizionata. Il riceverla gratificherebbe il mio cuore e invece no: è solo un mondo di barbari."