07 settembre 2016

Uomo e Natura (4^parte)


Siamo partiti dall'idea che esiste un rapporto tra uomo e natura e che i due elementi in gioco si influenzano vicendevolmente. A questo possiamo giungere in maniera intuitiva considerando le conoscenze apprese attraverso gli studi ma pure attraverso i media. In realtà questa "bicondizionalità" non era così evidente perché in tempi passati non esisteva ancora una forte influenza del capitalismo e non si conoscevano ancora gli effetti che l'uomo avrebbe prodotto sulla natura, anche se erano intuibili grazie alle riflessioni di Marx. Oggi siamo fortunatamente stimolati anche da strumenti di informazione che ci consentono di prendere coscienza della situazione e dei rischi che corriamo. Ciò che serve per procedere nel nostro lavoro di indagine, è quello di stabilire il campo di ricerca sui concentrare la nostra attenzione. In effetti si tratta di definire cosa sia il territorio, che poi è il luogo in cui prende vita la società. Possiamo dividere il territorio in ambiente, cioè l'insieme della risorse naturali e artificiali e della relazione che intercorre tra esse, all'interno di uno spazio. In quest'ultimo, prende forma la società. E considerando il fatto che l'uomo influisce sul territorio, è naturale giungere alla conclusione che lo modifica e si modificano allo stesso tempo i suoi rapporti sociali. Basti pensare per esempio a come il territorio, in una società suddivisa in caste, possa essere suddiviso stando sempre a un'autorità politica o religiosa. Ora invece, il territorio non è più modificato in funzione della politica e della religione, ma in funzione delle leggi del mercato e quindi della società capitalistica e del sistema economico. Quindi, la società si adegua al sistema economico ed è questo che modifica il territorio. 

Il perno centrale di questa autorità politica o economico-capitalistica, è la città ovviamente. In funzione di questo, è nata la sociologia Urbana di Simmel (Pesci) che metteva in evidenza la centralità dell'uomo urbano e la marginalità dell'uomo agricolo. Quindi, i rapporti sociali, in effetti per costui, cambiavano nettamente dalla campagna alla città. Il che, per altri autori non era completamente vero in quanto si assiste più a un progressivo mutare delle condizioni relazionali e sociali e non a un vero e proprio salto da una condizione all'altra. 

Thomas (Leone) e Znanieki (Capricorno) nel "il contadino Polacco" raccontano storie di vita legate ai migranti che in cerca di lavoro raggiungono gli Stati Uniti perdendo un po' il rapporto con le loro radici e così mostrando un problema di identità che portò alla manifestazione di comportamenti devianti. Le regole interne al gruppo non erano più così forti come quelle che esistevano all'interno della famiglia in una realtà completamente diversa come quella della Polonia. Negli USA il modello di riferimento cozzava con quelle regole e così ci fu una crisi generata dall'edonismo, dal individualismo, dalla ricerca del successo e pure a causa del fatto che i valori non erano più quelli legati alla qualità, ma alla quantità. E se facciamo bene attenzione, rispetto al modello del XX secolo, oggi la situazione sembra non essere cambiata molto. 

Quindi, nuove usanze, nuovi valori, nuove strutture socio economiche destabilizzarono questi migranti. Questo, per metter in evidenza come il cambiamento dei rapporti sociali possa essere generato da un territorio in cui convergono nuovi valori, diversi da quelli di origine. L'adattamento non è sempre quello che ci si aspetta; e immagino qualcosa di analogo anche nel campo del web che io demonizzo a causa della mancanza di un'etica comportamentale.