29 gennaio 2017

La verità ultima


Oggi rispondo ad alcune osservazioni che un utente ha fatto in risposta al mio ultimo articolo sulla fede e la religione (clicca qui).

Concedimi una ultima replica, dopodiché ognuno rimarrà con le proprie convinzioni. Sempre se ho ben capito tu ammetti che la bibbia è un libro che sotto il profilo spirituale non ha alcun valore ed è perfettamente vero perché infatti parla di un uomo che si presenta in carne ed ossa, cattivo, rancoroso, misogino, efferato,invidioso, geloso, sniffatore di grasso animale afrodisiaco (oggi diremmo cocainomane). Costui è il condottiero di un unico popolo: gli Ebrei e, solo a costoro, è interessato. 

Carissimo lettore io non contesto la verità storica, ma ritengo che sia poco produttivo, per la fede, indagare le origini del pensiero religioso perché non farebbe altro che allontanare il fedele da una visione delle cose che poi è totalmente diversa da quella che fu un tempo. Voglio dire che ogni religione nasce da guerra e odio, per motivi sociali, politici e a questo punto non avrebbe più alcun senso avere fede se partiamo da ciò. Ma la cosa è un tantino più complessa e la spiegherò più avanti.

Saltiamo qualche secolo e un predicatore ebreo,che gli storici del periodo e il clero rabbinico non prendono neppure in considerazione,presenta un modo di vivere e di essere improntato all'amore ed al rispetto dell'uno verso l'altro, quindi in totale contrasto con quello pseudo dio dei suoi antenati (sempre si parla di Ebrei). A questo predicatore non passa per niente per la testa di voler fondare una religione, vuol solo divulgare un messaggio d'amore e di assistenza reciproca e sviluppa la sua attività lungo l'arco di una breve vita in un raggio d'azione di pochi chilometri quadrati. 

Giusto. E la religione cattolica cristiana a cui il fedele fa riferimento, non è quella del vecchio testamento. Quella rimane solo una favoletta, che a ben vedere, come giustamente fai notare, non ha nulla a che fare con la pace e l'amore. Ma il fedele certamente non ripone fiducia nel vecchio testamento. Ho già scritto in precedenza che nemmeno la Chiesa prende per valido il vecchio testamento, la creazione in 7 giorni, così come Adamo ed Eva. Quindi è chiaro che non possiamo associare la fede cattolica alla fede nel vecchio testamento. Quello è un ammonimento che dovrebbe essere rivolto ai testimoni di Geova che si rifiutano di accettare le teorie evoluzioniste. La Chiesa ha superato da molti lustri questo problema. 

Visto che l'idea, che probabilmente era quella degli Esseni, prende piede, qualche furbacchione decide di sfruttarla e metter su una religione, nella fattispecie quella cattolica, che abbandona ben presto i principi cristiani fondati sulla povertà e il sacrificio per gli altri, e si accorda platealmente con il potere politico (Costantino, altro personaggio efferato e assassino con le proprie mani di moglie e figlio e dichiarato santo dagli Ortodossi e beato dai cattolici). 

Giusto. Ma questo dimostra solo la scorrettezza dell'essere umano, gli abusi di chi si ritrova in una situazione privilegiata e ha smarrito la vera essenza di certi insegnamenti. Guarda un po' è la stessa cosa che accade oggi. Ma questo non ha nulla a che fare con la religione cattolica e cristiana in generale. Ha a che fare con chi ne abusa, con chi la usa come alibi. Non sono gli insegnamenti a essere sbagliati, ma sono le persone che ne fanno uso. E non si può confondere un'ideale con chi lo applica malamente o per perseguire scopi egoistici. Certo, sono gli alti prelati che dovrebbero dare l'esempio; ma non possiamo fare nemmeno di tutta l'erba un fascio. Esiste per davvero chi persegue il fine cristiano con vero spirito cristiano. 

Dal Concilio di Nicea di Costantino 325 DOPO CRISTO, cominciano a nascere tutti i dogmi della chiesa cattolica, dall'assurda verginità di Maria, sposa non ancora quattordicenne di un uomo ultrasettantenne, all'immacolata concezione (Pio IX 1854), all'infallibilità dei papi (sempre il famigerato Pio IX) e, nel mezzo, tante amenità come GESU'/DIO, battesimo,comunione, confessione, verginità (!) di preti e monache, transustansazione e via discorrendo, con amenità del genere frutto della fantasia morbosa di gente malata o del tentativo di coprire falle evidenti nei due racconti, della bibbia prima e dei vangeli dopo.

Ed è questo il punto della questione: per un fedele come me conta relativamente la verità storica perché importa il valore archetipico e ancestrale che sta dietro ai racconti del nuovo testamento. Ed è lì che sta la fede: saper scindere la verità storica da quel che trasmette dal punto di vista emotivo. Che la Vergine Maria non sia altro che una questione legata a stelle e costellazioni è entusiasmante sotto il profilo storico; ma certo non intacca la fede, quantomeno la mia. Fede, quindi, è continuare a credere in quel che non è pur sapendo che non è. Ed è lì il bello della famosa frase "mistero della fede". Una contraddizione mostruosa, quasi folle: credere pur sapendo con assoluta certezza che le cose sono andate diversamente. Come si fa? Lì sta l'intelligenza che credo di possedere: un conto sono i fatti e un conto è la fede. Le cose di fede vanno prese per quel che sono, senza pretendere nulla da esse. Farsi domande sulle questioni di fede è sciocco, inutile, perché non ha a che fare con i fatti, con la realtà storica! Alessandro De Angelis sta dimostrando che Gesù non è mai morto in croce e che era di sangue Romano. Bellissimo! Ma chi se ne importa? Me ne importa dal punto di vista storico; ma dentro me esisterà sempre e comunque un Gesù che è morto in croce. Si può credere a due cose contemporaneamente senza sentirsi in contraddizione? Sì. Come si fa? Ecco il mistero della fede. Non è poi così diverso dal credere nella reincarnazione pur non avendo un minimo di prove! Chi ci crede si illude di avere prove, ma invece non ne ha. Ma io che sono onesto, ammetto l'ipotesi che tutto sia una panzana colossale; ma non m'importa sotto il profilo della fede; perché la fede è tale solo se si accetta così, senza farsi domande. 

Per concludere, fermo restando che il messaggio attribuito a Gesù Cristo ( ma ha pochissima importanza sapere se tale insegnamento sia stato fatto proprio da un uomo chiamato Gesù di Nazareth o da altri) è stato un messaggio rivoluzionario per l'epoca e lo è ancora oggi, io ti rivolgo una domanda: perché segui la religione cattolica sapendo benissimo, come dimostri di sapere, che ha solo strumentalizzato il messaggio del Cristo improntato ai FATTI e non all'APPARENZA e contrario al POTERE TERRENO ED ALLA RICCHEZZA ? Sapendo, come diceva lo stesso Cristo che ognuno ha la sua strada e che le vie del Signore sono infinite, che la VERITA' ci RENDERA' LIBERI, perché non vuoi cercare la verità? Dio, o meglio l' UNIVERSO, come lo chiamo io essendo ormai il termine dio talmente inflazionato e smondanato che è meglio non usarlo, NON E' UN QUALCUNO FATTO A NOSTRA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, bensì una forza che tutto comprende e della quale noi come ogni altro essere del creato, animale o vegetale o minerale siamo una infinitesimale componente. Tutto l'UNI-VERSO è interconnesso nei minimi particolari ed è del tutto ininfluente per l'Universo che tu creda o no in dio, basta che ti comporti in modo saggio e tale da evitare azioni in contrasto con le leggi della natura. 

Credo di esser stato molto chiaro: io non rifiuto la verità. Io sono a favore della conoscenza in generale; ma sono sfavorevole quando la conoscenza diventa uno strumento per allontanare il credente dalla fede. Ciò non significa che il credente deve essere ignorante. Tutto l'opposto. Il fatto è che il credente di oggi non ha gli strumenti per difendersi dalla verità: finisce per non comprendere che si può credere in entrambe le cose. Quindi, articoli come "la Chiesa ci ha ingannato", "ci vogliono nascondere la verità" sono veramente fuori luogo. Si può affrontare il tema senza sensazionalismi; si può informare il credente senza tuttavia allontanarlo dalla fede, perché non tutti hanno la capacità di scindere i fatti storici dai fatti di fede come faccio io. E si finirebbe per dare credito a panzane orientaleggianti quando in realtà tutto è incerto. La scelta della religione non è una scelta di testa! Perché non possiamo pretendere che la religione ci dica qualcosa sulla verità ultima! È sciocco! In queste cose non va applicata la ragione, ma l'istinto, il cuore, il gusto. 

Ma anche se non lo farai, nessuno ti manderà all'inferno o in purgatorio bensì semplicemente tornerai a fare altre esperienze su questo o altri mondi simili o peggiori o migliori, fino a quando non avrai capito che la nostra realtà è spirituale, e lo spirito ha necessità di migliorarsi facendo esperienza nella Materialità. Anche questa, caro Giuseppe è FEDE, ma io non parto dalle idee di personaggi che hanno cercato di imbrogliarmi. Mi sono fatto UNA MIA IDEA basandomi soprattutto sull'esclusione delle amenità religiose dalla mia testa e, dopo, il mio io, la mia coscienza, ha cominciato ad insegnarmi il cammino, grazie alle famose SINCRONICITA' scoperte dal grande JUNG. Bisogna che ognuno faccia il suo percorso singolarmente senza intermediari di alcun genere, né religioni né guru o ... para-guru. DIO (l'UNIVERSO) NON HA BISOGNO DI INTERMEDIARI IN QUANTO E' DENTRO DI TE E TI PARLA, SE IMPARI AD ASCOLTARLO. Ciao, grazie e buona vita.

Sulla questione del paradiso e dell'inferno penso che ormai tutti sappiano che si tratta di una trovata dantesca. Non credo esista fedele che creda nel paradiso o nell'inferno, se non qualche nonnina. Sulla fede ognuno ha le sue idee personalissime. E in minima o larga misura sono influenzate dalla propria conoscenza e cultura. Per me non fa alcuna differenza sapere che la mia fede nasce da errori causati da altri uomini nati secoli prima di me e commessi ancora oggi da moltissimi altri, o se sia nata da qualcosa di buono. Conta il tempo presente, delle non domande, del dogma, perché su questo argomento, cioè su quella che è la verità ultima, nessuno ne può mai sapere nulla. Quindi possiamo credere nella verginità della Madonna così come nel Dio coccodrillo e persino nella reincarnazione se ciò ci fa piacere. E nessuno può e deve mettere bocca perché appunto della verità ultima non ne sappiamo nulla. Quindi non ha senso alcuna diatriba e, a dirla tutta, sono profondamente irritato da tutti questi spiritualisti santoni zen, autoreferenziali, veramente arroganti, convinti di avere la verità in mano, tutti peace e love, ma che nella realtà sono solo chiacchiere. Cosa è meglio? La sicumera di certi spiritualisti orientalisti, la vaccata cosmica che bisogna astenersi dal desiderare (con tutte le demonizzazioni dell'ego), oppure è peggio il prete che predica bene e razzola male? Nessuno dei due. La verità sta solo da una parte: nessuno ha la verità e non ha senso stare a discutere su cosa sia meglio. Questo è intelligente, democratico e rispettoso. La storia della Bibbia è un'altra materia e non c'entra nulla con le questioni di fede. Questo bisognerebbe insegnarlo. Non hai bisogno di intermediari, e va benissimo; ma fede per quelli come me è anche tradizione e patrimonio culturale. L'ostia, così come la processione dietro a statue di santi alle feste patronali, è folclore, cultura, colore, storia, socializzazione, come qualsiasi altra fede. Quindi, sono cose da vivere e fanno parte della vita, e possiamo sceglierle se farle o no, a prescindere dal motivo per cui sono nate e se hanno senso o no. 

Una divagazione:

se l'astrologia fosse nata per scopi bellici, smetteremmo di praticarla? Sarebbe assurdo. Per la pratica quotidiana, avrebbe valore sapere che l'astrologia sarebbe nata da pratiche sadiche e violente? Assolutamente no. Quindi non vedo per quale motivo dobbiamo tirare in ballo la storia della Bibbia per scoraggiare il fedele di oggi...  Ma il fedele si scoraggia perché commette il grave errore (a mio parere) di mischiare la fede con la ragione. 

Naturalmente l'astrologia non è una fede e nemmeno una religione ed è lì che va applicata la ragione. Tuttavia esistono astrologi del karma che sono come i preti, che insegnano la loro religione. L'astrologia karmica per l'appunto. Da questa non ha senso pretendere prove: va presa per quel che è. Si crede o non si crede inessa, per questione di gusti, di fede. Ovviamente non credo alla fede karmica e per questo studio solo un'astrologia da cui PRETENDERE prove e dimostrazioni. In base a quel che un cosa è, allora ci si pone nel modo più opportuno. Se la religione non c'etra con la verità storica, il mio approccio non pretenderà dimostrazioni. Logicissimo.