03 febbraio 2017

Ricostruzione dello zodiaco antico


Le informazioni circa lo zodiaco e la storia dell'astrologia sono contenute in alcuni testi risalenti a periodi antichissimi; ma ricostruire tutti i fatti è comunque un'impresa molto ardua. Quel che sappiamo (stando alle ricerche degli autori citati nella mia sezione bibliografica)  è che: 

1) I nomi delle costellazioni zodiacali dei Babilonesi erano stati attribuiti dai Sumeri in un periodo compreso tra 6000 e 4000 anni fa. Il nome antico del Sagittario, per esempio, era MUL.PA.BIL.SAG che è infatti una divinità sumerica, poi associata al dio Ninurta. Per quanto concerne l'Ariete, in realtà il nome deriva da un errore di trascrizione perché col termine MUL.LU.HUN.GA. ci si riferiva a "l'uomo salariato". Infatti il termine "LU", a seconda della pronuncia significa uomo o pecora. 

2) Sin dal periodo paleobabailonese, e cioè circa 3800 anni fa, le costellazioni zodiacali erano 12 ed erano divise tutte in parti uguali di 30 gradi ciascuna. Perciò, anche se le costellazioni zodiacali hanno estensione diversa (la costellazione dell'Ariete è molto più corta di quella dei Pesci), i Babilonesi avevano diviso l'eclittica in parti uguali lo stesso. Perché? Forse per la logica secondo cui a ogni grado corrisponde un giorno, e che quindi ogni mese (che era fatto di trenta giorni) doveva avere un corrispettivo in cielo di trenta gradi. 

3) Solo 2400 anni fa abbiamo prove del fatto che a ogni mese dell'anno erano associate più di una costellazione: per esempio al secondo mese erano associate le Pleiadi e il Toro, al terzo mese erano associate Orione e i Gemelli, al dodicesimo mese i Pesci e Pegaso. Ma poco fa abbiamo visto che vi era già un'associazione tra mesi e costellazioni. Per quale motivo includerne altre all'interno dello stesso mese? (In totale le costellazioni erano 18). A questo punto dobbiamo desumere che forse non è vero che 1400 anni prima le costellazioni furono divise in 12 parti uguali per pareggiare con la durata temporale di ogni mese. A meno che le costellazioni aggiuntive associate a ogni mese non fossero che un semplice supplemento: come a voler dire che la struttura zodiacale prevedeva sempre e solo una costellazione per ogni mese, e che le altre fossero considerate ugualmente importanti ma solo, evidentemente, per motivi religiosi o di altro tipo. Come a voler dire che il mese terzo, è prima di tutto il mese dei Gemelli, ma poi è anche il mese di Orione. Un po' come i santi del calendario di oggi: per esempio, il 19 marzo è prima di tutto San Giuseppe, ma si festeggia anche San Giovanni Abate e sei beati. Inoltre, ciò lascia supporre che attenzione maggiore fosse data ai mesi dell'anno perché contenevano le costellazioni. Quindi non erano le costellazioni a scandire i mesi, ma erano i mesi a scandire le costellazioni (ovviamente è una mia ipotesi).

4) Sappiamo che sempre 2400 anni fa il primo mese era quello dell'Ariete, il secondo quello del Toro, il terzo quello dei Gemelli e così via sino al dodicesimo mese che era quello dei Pesci. Oggi, invece, il primo mese dell'anno è Gennaio e corrisponde alla metà del segno del Capricorno. Quindi è chiaro che oggi non esiste più un calendario che si rifà alle costellazioni zodiacali o ai segni zodiacali. 

5) Sappiamo che solo nel I secolo d.C. l'asse degli equinozi corrispondeva con il grado zero della costellazione dell'Ariete. E sappiamo che però non si teneva conto di questo dato ma si usava un calcolo che poneva questo punto a 8 gradi della stessa costellazione. Il che lascia supporre che i confini delle costellazioni non erano gli stessi di oggi, ma erano spostati di 8 gradi in avanti. L'altra ipotesi è quella che conoscessero già il fenomeno della precessione ma che attribuissero la velocità di un grado ogni secolo come sostenne poi Tolomeo (e non 1 grado ogni 70 anni come sappiamo oggi). Però lo ritengo improbabile perché altrimenti significherebbe che i Babilonesi non osservassero costantemente il cielo ma semplicemente tramandavano insegnamenti del passato e sulla base di essi poi facevano le loro ricostruzioni della volta celeste. A prescindere da ciò, 500 anni prima di Cristo, e cioè ai tempi in cui si faceva associazione tra mesi e costellazioni, l'asse degli equinozi coincideva con il 7° grado della costellazione dell'Ariete. Secondo i loro calcoli, per logica, doveva avvenire al 15° grado dell'Ariete.

6) Sappiamo che la precessione fu scoperta da Ipparco di Nicea 400 anni dopo. Oppure questa affermazione è falsa?

7) Sappiamo che il calendario Babilonese risalente a circa 4000 anni fa era Soli-Lunare. Questo significa che i mesi non cominciavano mai nello stesso momento e cioè in una data fissa, ma cominciavano sempre alla Luna Nuova. Quindi, giusto per fare un esempio, raffrontando il nostro calendario con quello Babilonese è come se il loro primo mese cadesse in un giorno qualsiasi all'interno del mese di Marzo. Ogni anno, infatti, la fase di Luna Nuova cade in un giorno diverso da quella dell'anno precedente. Per esempio, nel gennaio 2016 la fase di Luna Nuova cominciò il giorno 4, mentre a gennaio 2017 è avvenuta il giorno 28. Nel gennaio 2018 la Luna Nuova avverrà il giorno 17. Bisogna ricordare che i mesi babilonesi nascevano sì alla Luna Nuova, ma sempre utilizzando l'equinozio di primavera come base di partenza. In pratica, noi sappiamo che ogni anno l'equinozio avviene approssimativamente il 21 marzo e che quest' anno la prima Luna Nuova a partire da quel momento avverrà il 28 marzo. Quindi questa data rappresenta l'inizio del I°mese del calendario Babilonese per l'anno 2017. 

Facciamo due conti: se lo stesso mese ha inizio in momenti diversi, è chiaro che il riferimento è la Luna e non le stelle e le costellazioni. Quindi è altrettanto chiaro che non era importante il grado preciso del sorgere o del tramontare di una stella o di una costellazione se il fine era quello di stabilire i mesi dell'anno. Quindi ciò conferma ulteriormente la mia ipotesi circa il fatto che le costellazioni rappresentavano un semplice sfondo secondario all'interno di ogni mese. Un dato mese, ogni volta sconfinava in un punto diverso di due costellazioni zodiacali adiacenti.

Perciò, forse era secondario il fatto che il I° mese Babilonese corrispondesse con la costellazione dell'Ariete dato che la Luna Nuova poteva avvenire persino nella costellazione successiva. Ovviamente ci sono moltissimi punti oscuri da chiarire ancora, per comprendere l'incastro tra zodiaco e mesi dell'anno.

8) G. Pettinato, nel suo "La scrittura Celeste" cita Ch. Walker che riferendosi al 400 a.C. dice: "per qualche ragione non ancora completamente spiegata, tale sistema zodiacale non comincia al punto iniziale dell'Ariete, a 0° di longitudine, ma pressappoco a 355 gradi (25° Pesci) e questa differenza si estende per tutto lo zodiaco". In realtà la frase non è molto chiara perché non si comprende se si riferisce ai tempi nostri e non al 400 a.C. Ma non credo nemmeno si riferisca al tempo presente dato che tale posizione dell'asse degli equinozi sarebbe avvenuta qualche secolo dopo la nascita di Cristo (infatti, che il simbolo del Cristo sia proprio un Pesce, lo si desume dal fatto che proprio nel I° secolo dopo Cristo, si passò dall'era dell'Ariete a quella dei Pesci). Rimanete in attesa dei miei prossimi sviluppi. 
Mi è capitato di leggere commenti di astrofili e archeo-astronomi che si complimentavano per i miei scritti. Tuttavia han peccato di presunzione quando hanno proferito parola sull'astrologia. Ritengo sia saggio, intelligente e onesto non esprimersi su ciò che non si conosce, perché bisogna sempre partire dal presupposto che la parola astrologo non equivale a quella di mago o veggente o cartomante (con tutto il rispetto per tali pratiche), ma equivale a scienziato e ricercatore (tranne nei casi in cui si parli di astrologia religiosa che è una branca a parte, o di oroscopi, che è un'altra cosa ancora).