12 marzo 2017

Siamo tutti interconnessi


Una delle regole fondamentali della fisica moderna è quella in cui si sostiene che massa e movimento sono interconnessi, interdipendenti, inseparabili. Naturalmente ci si riferisce al mondo dei quanti e non al mondo fisico dell'essere umano: il comportamento vibrazionale e ondulatorio compare solo quando si scende nell'infinitamente piccolo. Tuttavia è possibile applicare al mondo umano tale principio facendo finta che le stesse regole siano valide anche per un mondo fisico più grande. Attenzione: facendo finta. Questo passaggio logico è fondamentale perché ci consente di essere onesti e di rimanere coi piedi ben saldi per terra, comprendendo bene che una concezione diversa sarebbe un volo di fantasia che non corrisponde affatto alla realtà. In realtà occorre anche comprendere come si passi da un mondo fisico all'altro; ma questa è un'altra storia. Ciò che è fondamentale, però, è comprendere che il mondo vibrazionale riguarda solo ed esclusivamente quello dei quanti.

Possiamo ipotizzare che esiste una vibrazione data dai composti molecolari in movimento, e che emette una frequenza. Questa vibrazione può variare nel tempo e subire delle trasformazioni prestabilite in archi di tempo consequenziali. In pratica, ogni sistema fisico avrebbe in sé l'informazione necessaria e forse anche sufficiente per poter vibrare di una certa frequenza. Ogni vibrazione si esprime attraverso un dato comportamento del sistema stesso: per comportamento intendo anche lo sviluppo di una forma fisica specifica (parliamo della cosiddetta morfogenesi).

In questo modo la forma fisica cambia e si stabilizza: le equazioni che permettono di comprendere come tutto ciò avvenga sono contenute nella famosa matematica delle catastrofi di René Thom.  La stesso concetto di organizzazione, però, secondo il matematico, può essere estesa anche ad altro che non sia propriamente fisico: per esempio il manifestarsi di una malattia ha una componente psicologica oltre che fisica se per esempio parliamo di patologie come le psicosi o la schizofrenia. 

Perciò uno stato psicologico qualsiasi, una patologia, un evento fisico, sarebbero soggetti alle stesse leggi matematiche. Ovviamente qui parliamo di teorie considerate eretiche, poco convenzionali; ma secondo il mio parere possono comunque aiutarci a comprendere la realtà usando un punto di vista semplicemente alternativo. Il che, ancora una volta, ci pone in una condizione di onestà morale e intellettuale se si parte dal presupposto che parliamo di ipotesi e non di realtà. 

Sempre facendo finta che tutto ciò sia possibile e vero, allora potremmo affermare che due forme fisiche o due stati psicologici o patologici possono, tramite le loro vibrazioni, entrare più facilmente in risonanza con il campo morfogenetico di un determinato stato fisico, psicologico, patologico. In soldoni, due persone che in qualche modo interagiscono tra loro possono entrare in risonanza tra loro per connettersi allo stesso campo morfogenetico.

Una simile teoria potrebbe essere impiegata non solo per spiegare come tutti siamo interconnessi, ma persino come e perché potrebbe funzionare l'astrologia che si basa, per l'appunto, sul risuonare di un soggetto a una serie di combinazioni planetarie. Anche in questo caso si parla di massa e di movimento. Ma ribadisco, ancora una volta, che parliamo di ipotesi, di qualcosa che allo stato attuale delle cose è pura fantasia. 

Facendo finta ancora una volta che tutto ciò sia possibile, potremmo spiegare in maniera alternativa il concetto di empatia; ma potremmo anche spiegare il concetto di simpatia, cioè il perché elementi della natura diversi possono risuonare della stessa frequenza vibrazionale se fossero costituiti dalla medesima sostanza. 

Che tutto sia inteso come un grande sistema vivente o che esistano individui interconnessi tra loro e facenti parte di un unico sistema, è teoria ipotizzata dai moderni cibernetici. 

Per chi volesse saperne di più potremmo organizzare una video conferenza.