14 giugno 2018

Psicologia e medianità tra deontologia ed esperimenti


Prima di tutto una premessa sulla delicata questione tra psicologia e materie di confine, secondo me di fondamentale importanza per evitare equivoci. 

Eccomi dopo un po' di giorni di assenza con questo nuovo articolo. 
Oggi parliamo dell'articolo #8 del codice deontologico degli psicologi italiani. Si tratta di una questione che curerò spesso e volentieri dato che si tratta dei limiti entro cui dovrebbe operare lo psicologo. Ciò che leggerete nasce dal confronto tra me e alcuni psicologi ed è anche materia di studio per ottenere l'abilitazione. 

LEGGETE PIU' SOTTO L'ESPERIMENTO DI MEDIANITA' E ASCOLTATE L'INTERVISTA ALLA COACHING LIFE E MEDIUM CRISTINA PASQUALINI.

Ribadisco che non sono uno psicologo iscritto all'albo (cioè non ho ancora l'abilitazione) ma presto sarò psicologo junior iscritto all'albo B. Il che ovviamente comporta delle limitazioni professionali rispetto allo psicologo iscritto all'albo A. Questo a scanso di equivoci e per zittire il vocio dei malpensanti.

Vediamo cosa dice l'articolo #8 del codice deontologico degli psicologi italiani ma soffermandomi in particolar modo sulla seconda parte, che è quella che mi interessa di più considerando la mia pratica astrologica.

"Lo psicologo contrasta l'esercizio abusivo della professione come definita dagli articoli 1 e 3 della Legge 18/02/1989, n° 56 e segnala all'ordine i casi di abusivismo o di usurpazione di titolo di cui viene a conoscenza. 
Parimenti, utilizza il proprio titolo professionale esclusivamente per attività  ad esso pertinenti, e non avvalla con esso attività ingannevoli o abusive". 

Il dottore in scienze e tecniche psicologiche  (DTP) non può avvalorare col proprio titolo universitario attività che non sono pertinenti con la psicologia. Questo significa che lo psicologo (o il dottore in scienze e tecniche psicologiche) non può confermare l'astrologia soltanto perché è uno psicologo. E infatti io non mi sento di avvalorare l'astrologia, indipendentemente dalle questioni prettamente deontologiche. Questo perché l'astrologia non è una scienza e già questo è sufficiente a trattarla cum grano salis, cioè come ipotesi di ricerca. 

Infatti nessuno sano di mente si sognerebbe mai di dire che l'astrologia offre certezze assolute. Però lo psicologo  (o il dottore in tecniche psicologiche altrimenti detto DTP) può parlarne: gli psicologi del CICAP, per esempio, trattano e parlano dei fenomeni ESP esattamente come faccio io. Ma loro li negano, io li guardo con maggiore possibilismo. Perciò uno psicologo non è obbligeato a non trattare certi temi. È obbligato a non trattarli come terapia, è obbligato a non prescriverli e a non trattarli come verità. Tuttavia può farsi una propria idea e divulgarla, proprio perché la laurea e l'abilitazione presuppongono un certo grado di razionalità, cioè quella sufficiente per poter trattare argomenti di confine come l'ESP e l'astrologia in maniera più critica.

Il codice deontologico dice che non si può utilizzare il proprio titolo accademico; ma al contempo ciò non significa che non si possa esisbire come faccio io qui su questo mio blog. L'importante è non promuovere, grazie all'attività di psicologo (o di DTP) una terapia che sia un misto di conoscenze astrologiche e psicologiche poiché le prime non sono validate scientificamente.

Occorre un ulteriore chiarimento: l'astrologo può arricchirsi delle conoscenze psicologiche, e quindi di una laurea in psicologia (o in Tecniche Psicologiche /altrimenti dette TP o laurea in psicologia triennale) per la pratica astrologica. Viceversa lo psicologo (o il DTP) non può usare l'astrologia nella propria pratica. 

Perciò si possono tenere separate le due cose: da un lato divulgare l'astrologia con la razionalità e le conoscenze della psicologia e dall'altro praticare la psicologia senza commistioni con l'astrologia. 

Lo stesso articolo #8 del codice deontologico parla anche dell'usurpazione di titolo.
Il DTP è di fatti laureato in psicologia. L'usurpazione di titolo sussiste nel momento in cui il DTP o chi non è iscritto all'albo degli psicologi, si definisce psicologo o svolge la pratica dello psicologo. Ciò significa che la laurea in psicologia non è condizione sufficiente (ma è necessaria) per ottenere il titolo di psicologo. 

Per contro, rischia una denuncia per calunnia o per diffamazione chi vuol dare a intendere che la dicitura "laurea in psicologia" equivalga automaticamente al titolo di psicologo. In sintesi chiunque affermi che la laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche non è lo stesso della laurea in psicologia e chiunque affermi che ciò corrisponda a usurpazione di titolo, commette il reato di calunnia e perciò è perseguibile in sede di tribunale a maggior ragione se chi sostiene tale ipotesi minaccia di denuncia il DTP. 

Morale della favola, se il DTP dice di essere laureato in psicologia non sta commettendo alcuna usurpazione di titolo; e chi afferma il contrario volendo screditare l'immagine del DTP e promettendogli una denuncia, rischia a sua volta di essere denunciato per diffamazione e minacce.

L'ESPERIMENTO

E veniamo al nocciolo della questione: oggi ho intervistato una persona che sostiene di possedere doti paranormali. In qualità di studioso, credo razionale ma aperto di mente, ho voluto introdurre l'argomento per raccontare l'esperienza di una persona. Attraverso questa intervista non ho voluto dimostrare che il paranormale esiste ma nemmeno ho voluto screditare la persona intervistata. Ho semplicemente esposto, in maniera seppur sbrigativa, un fatto.

Ora, con la mia laurea in STP non voglio affermare che occorre credere al paranormale. Tuttavia invito il lettore a sperimentare, per gioco o per spirito di ricerca, fermo restando che tutte queste pratiche rappresentano un ambito della realtà che merita di essere sviscerato e approfondito con gli strumenti della scienza.

Durante l'intervista ho chiesto che fosse effettuato un esperimento sulla mia persona. Naturalmente si tratta di un esperimento "spicciolo" che non ha alcuna validità scientifica: ho chiesto a questa persona di esprimersi su quel che riesce a percepire di me e della mia vita, dalla semplice visione di una mia foto. 

La lettura è proseguita anche dopo l'intervista che io vi invito ad ascoltare e devo dire che alcune cose mi hanno lasciato interdetto. Chiarisco subito il punto: nonostante io pratichi astrologia da vent'anni sono molto scettico su tutto e tutti. Ma a differenza di altri credo di non avere pregiudizi. Ebbene, se mi chiedete cosa penso di questa intervista, non posso esprimermi in maniera definitiva. E se non posso farlo è perché trovo che bisogna approfondire. Buon ascolto.
Ascolta "Medianità e coaching" su Spreaker.