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25 agosto 2014

L'effetto Barnum in astrologia.

Parliamo di come spesso le osservazioni astrologiche siano subordinate a quello che ci  si aspetta di trovare, in relazione a quelle che sono le proprie osservazioni, spesso e volentieri modellate dai propri pregiudizi. In sostanza l'astrologo vede quello che vuole vedere, adattando gli eventi a quelle che sono le sue aspettative e le sue esperienze passate.  
Un sistema di riferimento di regole differenti da quelle che si usano abitualmente permette di ricollocare le proprie osservazioni in maniera diversa e quindi di pervenire a conclusioni diverse. La realtà dunque spesso dipende dalle regole che noi usiamo per sondarla. 

Facciamo l'esempio della questione dei 20 giorni prima e dopo il compleanno. In pratica la regola si riferisce al fatto che molti eventi significativi accadono a ridosso del proprio compleanno. Dunque possono avvenire poco prima o poco dopo il compleanno. Se accadono poco prima allora hanno a che fare con l'anno astrologico in corso, ma qualcuno che ha frainteso la regola pensa che sia un evento in qualche modo legato all'anno astrologico che deve ancora venire. Io stesso non avevo capito la regola anni fa e le mie osservazioni erano subordinate a ciò. 

In effetti, non ero ancora esperto e non avevo dimestichezza con i simboli astrologici. Per questo mi veniva facile accostare un certo evento a qualcosa che era descritto nella rivoluzione solare successiva. In realtà può succedere che posizioni astrologiche simili possano ripetersi consecutivamente e per questo finire per attribuire un effetto a qualcosa che deve ancora avvenire. Questo è un tipico effetto Barnum, ossia quello di interpretare un dato in funzione delle regole che abbiamo deciso di utilizzare. 

Prima di Discepolo nessun autore ha mai parlato della questione dei "20 giorni" ma ne esistono alcuni americani che addirittura parlano di un effetto che sopraggiunge almeno tre mesi prima della conclusione dell'anno. Anche in questo caso, a mio parere parliamo di una difficoltà a collocare i simboli astrologici all'interno di un preciso periodo temporale a causa dell'ambiguità stessa del simbolo, che, in base alle proprie capacità associative, può essere letto in diverse maniere. 
La familiarità con un dato simbolo astrologico permette di saper riconoscere i confini tra esso e un altro; ma non è cosa facile. La sensibilità a ciò può giocare un ruolo fondamentale, ma ritengo che non si possa fare affidamento solo su questa componente. Difatti è evidente, per me che ho osservato il fenomeno, che molte astrologhe, quindi prevalentemente donne, mostrano una tendenza a esasperare ciò che avvertono in virtù della loro sensibilità. Possiamo affermare che invece si tratta di una maggiore ricettività a certi stimoli? Può essere e per questo occorre valutare in anticipo quali sono i presupposti su cui tali astrologhe compiono le loro osservazioni. 

Parliamo di obiettività in funzione, appunto, delle regole che vengono utilizzate. Perciò la sensibilità ossia la capacità di saper cogliere certi stimoli, deve essere associata sia alla proprie capacità di osservazione, sia alle regole da usare per concentrare la propria attenzione, e sia alle regole da cui partire per organizzare le osservazioni. Di che regole parliamo? La prima, a mio parere, è quella che se le osservazioni sono strettamente vincolate a quel che abbiamo letto sull'argomento, allora occorre sapere se abbiamo capito davvero quello che l'autore voleva intendere. Nel 90% dei casi l'astrologo che si rifà a un autore non lo ha capito. Il problema naturalmente può dipendere tanto dalla chiarezza espositiva dell'autore e tanto dalla familiarità che noi abbiamo con alcuni vocaboli e con l'interpretazione soggettiva delle letture. 
E' un effetto Barnum credere che gli eventi che accadono prima del compleanno siano in qualche modo legati all'anno che deve ancora arrivare, o è un effetto Barnum la constatazione che ogni fatto astrologico ha solo ed esclusivamente a che fare con l'anno astrologico in corso? Come detto prima occorre definire con precisione la linea di confine tra un simbolo e un altro che gli somiglia. E' appunto la similarità che trae in inganno. 

Un primo tentativo per riconoscere se un evento ha a che fare con l'anno in corso o con quello che deve ancora avvenire, è quello di ricercare in quello in corso elementi simili a quello successivo. Va inoltre applicata un'altra regola fondamentale: le cose spesso sono descritte in maniera indiretta e ciò è di capitale importanza per comprendere come operare: si riscontra spesso che un evento accaduto durante il corso dell'anno sia meglio descritto in quello successivo. Questo dipende dal fatto che le nostre aspettative ci ingannano. Infatti la logica delle rivoluzioni solari non è quella che a un dato evento corrisponde una data posizione poiché ciò che è saliente per noi non lo è per la rivoluzione solare.

Solo un esempio può descrivere la questione. Una coppia si sposa e nella rivoluzione non vi è alcuna indicazione. C'è però una 2^ Casa fortissima che spiega eloquentemente le spese sostenute per il matrimonio. In questo caso, la questione associativo-sentimentale è astrologicamente secondaria all'aspetto economico. 

Da cosa dipende la validità di questa regola?  Da altre osservazioni: se le rivoluzioni solari cominciano tre mesi prima del proprio compleanno, allora qualcosa di analogo dovremmo avvertire con le rivoluzioni lunari e con i transiti. Un effetto anticipato dei transiti è cosa che non esiste, o che è possibile solo se non si ha padronanza della lettura dei simboli astrologici. In tal caso si può attribuire al transito un peso che in effetti non ha. E torniamo ancora una volta alla delimitazione del campo d'azione di un simbolo astrologico. 
 Questo è un problema assai spinoso poiché la famigliarità con un simbolo dipende dall'esperienza che abbiamo con esso ma dipende in grandissima misura dalle nostre aspettative. Esse forzano in maniera notevole i risultati perché legate da analogie. Più volte ho spiegato che l'analogia porta quasi inevitabilmente a grossi errori di valutazione poiché spesso non si tiene conto anche dei fattori che diversificano due cose somiglianti. Ma qui parliamo di logica scientifica a cui il 99% degli astrologi non sono preparati e quindi parlarne significa pronunciarsi in un linguaggio incomprensibile. 

Dunque la famigliarità con un simbolo è fortemente segnata da quelle che sono le cose che noi crediamo significative e che perciò possono essere correlate tra loro. Ma questa significatività è arbitraria, spesso soggettiva se applicata in maniera deduttiva. Ciò che manca all'astrologo moderno è in definitiva una reale capacità di osservare i fatti senza tuttavia farsi influenzare dalle analogie.