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11 settembre 2014

Sociologia applicata all'astrologia. 19^ parte.

Siamo giunti alla conclusione del nostro viaggio. Seguirà successivamente un articolo per sintetizzare tutto quanto appreso in questi 20 articoli. Oggi offro ancora un altro contributo a questa ricerca nonostante abbia già impegnato il mio tempo a scrivere altri due post nella stessa giornata. La necessità è quella di proseguire i lavori in maniera da poter poi occuparmi con più calma delle consulenze. 

Quando ho cominciato a studiare la sociologia generale ho pensato immediatamente che potevo ottenere importanti risultati per la mia ricerca. In particolare ho intuito immediatamente come le analisi sociologiche potessero essere usate come direttiva per lo studio dell'astrologia in termini di ricerca. 

La sociologia infatti si propone di cercare di stabilire delle leggi generali sul comportamento della gente in società, proprio come ci proponiamo noi astrologi per mezzo dell'osservazione empirica. Anche nella sociologia l'osservazione empirica è importante se confrontata con un modello di ipotesi teorica. 

Oggi ci occupiamo della parte tecnica: il lavoro di ricerca come avviene?
Le analisi di tipo astrologico sono di tipo accidentale cioè non sono strutturate in maniera propriamente rigorosa come generalmente si fa con la statistica. Tuttavia è possibile applicare ad essa un protocollo di analisi e ricerca più razionale. In particolare ogni tipo di ricerca sul comportamento dell'uomo dovrebbe soddisfare questi requisiti:

1) l'elaborazione di una ipotesi dopo aver delimitato il problema e se è importante e sopratutto verificabile. In astrologia spesso si sceglie di teorizzare ipotesi non verificabili, o senza il bisogno di ricercarla successivamente poiché spesso l'intento è più quello di filosofare e fare un po' di "ginnastica mentale" per mostrare la raffinatezza del proprio ragionamento.

2) Per formulare la propria ipotesi è necessario condurre una ricerca di sfondo, ossia l'analisi di alcuni documenti e di alcuni fatti per poter sviluppare appunto delle premesse teoriche e la variabile emergente. La ricerca astrologica spesso si ferma qui.

3) A questo punto vi è la verifica dell'ipotesi per mezzo della realizzazione dell'indagine con lo spoglio dei risultati. A quel punto possono sorgere nuove ipotesi di ricerca dato che dalla verifica di alcune ipotesi si ottengono dati utili per formularne altre. 

4) I dati raccolti naturalmente devono essere controllabili e controllati per poter essere osservati da diversi punti di vista. Come vedete la cosa non è affatto semplice se consideriamo il fatto che spesso la ricerca astrologica è ferma al punto 1.

Secondo Mongardini per la misurazione dei dati possiamo usare diverse scale: nominale, ordinale, a intervalli, a rapporti.

I dati devono essere estrapolati da una indagine su di un campione in qualche modo rappresentativo dell'"universo" che si vuole sondare. Il campione varia a seconda che l'indagine sia statistica o sociologica. Quella sociologica per esempio prevede di analizzare quei soggetti che svolgono una funzione determinante in società e che in qualche modo possono essere rappresentativi di essa per indagare su opinioni o qualcosa del genere. Quella statistica, più adatta allo scopo astrologico, è necessario individuare un campione che contenga il più possibile le caratteristiche dell'intero universo che si vorrebbe indagare. ecco che diviene rilevante la raccolta di un campione vastissimo ovviamente. Non so perché, ma alcuni astrologi si ostinano in maniera capricciosa a fare di testa loro e ad applicare le osservazioni a una decina di casi da cui poi traggono leggi generali. Il campione deve essere casuale perché in questo modo escludiamo che una variabile qualsiasi possa incidere significativamente sulla nostra ricerca.

Campioni a strato possono invece essere determinanti per scoprire se in effetti esiste qualche differenza tra i diversi strati sociali, circa quel che si vuole indagare. Anche in questo caso la scelta, all'interno degli strati, deve essere casuale. 
Il campione multistadio viene raccolto sulla base di appartenenza a un dato gruppo. Il campione per quota propone risultati approssimativi ed è utilizzato per le ricerche di mercato. 
Le osservazioni sono di tipo empirico e partecipanti se vi è una certa complessità in quel che vogliamo ricercare. Le indagini possono essere condotte per mezzo di un questionario o di interviste: vi è per esempio l'intervista libera che faccia venire fuori qualcosa in maniera casuale, oppure focalizzata per mettere a fuoco particolari situazioni. L'intervista non direttiva non mira ad argomenti specifici per avere un'idea generale del mondo emotivo del soggetto e per ricostruire le sue opinioni.

Inoltre abbiamo interviste informali dove il colloquio non segue una tematica prefissata sforzandosi di creare un ambiente naturale. Poi esiste un'intervista guidata, unicamente utilizzata per ottenere dati anagrafici. Generalmente nelle mie analisi astrologiche col supporto della psicologia uso i diversi approcci a secondo della necessità. Generalmente è attraverso una intervista focalizzata che cerco di estrapolare i dati necessari per confermare quel che mi interessa sapere per confermare o meno una mia ipotesi o quello che ho appreso dalla manualistica.