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13 ottobre 2014

Psicobiologia e astrologia. 14^ parte.

Oggi parliamo di attenzione, energie mentali in generale e poi nello specifico nel campo astrologico. Come al solito lo scopo è quello di affrontare il tema dell'astrologia, del rapporto con il consultante, della nostra mente, della nascita dell'astrologia, della sua efficacia, della sua complessità, andando a cercare elementi e stimoli in altre materie diverse dall'astrologia stessa. 

I processi che avvengono nella nostra mente coinvolgono strutture sensoriali, concettuali e linguistiche. Gli organi di senso inviano le informazioni che si trasformano in percezioni quando giungono al talamo per essere processate. 

A quel punto avviene un processo di simbolizzazione che è la sintesi di esperienze e memorie. Abbiamo diversi tipi di rappresentazioni: 
1) quelle concettuali, ossia rappresentazioni di noi stessi, non verbali, basate sulle nostre credenze e convinzioni;
2) quelle linguistiche dove cerchiamo di esprimere con le parole le nostre sensazioni e percezioni. A dire il vero non sempre siamo capaci di esprimere a parole i nostri stati d'animo senza che ciò tuttavia possa compromettere la manifestazione stessa delle emozioni; anche perché alle volte esse agiscono in maniera inconscia e non sono perfettamente identificabili. 

Non tutto quello che ci capita sotto tiro è oggetto della nostra attenzione perché come spiegato in precedenza è in minima o grande misura focalizzata. Essa può essere rivolta all'interno o all'esterno di sé, e può variare di intensità se pensiamo quando dallo stato di sonno si passa alla veglia. Più un fatto ha un'alto contenuto emotivo e più è facile che esso possa essere fonte della nostra attenzione.

Abbiamo 4 stati di attenzione: 
1) quelli pre-attentivi basati su risorse automatizzate; 
2) quelli di attenzione selettiva sui quali compiere l'elaborazione;
3) quella eccessivamente selettiva che non considera altri elementi;
4) quella focalizzata e divisa su più fonti contemporaneamente.

Esistono due diverse ipotesi a proposito di come vengono svolti i compiti legati alla propria attenzione. Una è detta del "collo di bottiglia" dove il peggioramento delle prestazioni varia in base alla difficoltà del compiti. L'altro tipo di attenzione è detta "alternata" del tutto o niente per ogni singolo compito. 
La domanda di risorse utili per mantenere l'attenzione verso un compito dipende dalle caratteristiche del soggetto e dalla difficoltà del compito stesso ovviamente. Per questo si parla di allocazione, cioè della capacità di dividere le risorse mentali in maniera tale da compiere qualsiasi operazione attentiva in maniera efficace. 
L'allocazione, questa capacità di divisione delle energie mentali, dipende dall'esperienza e dagli addestramenti successivi.
Negli automatismi le risorse di allocazione sono inversamente proporzionali; cioè sarà necessario un basso contenuto di energia mentale per svolgere un compito che è divenuto automatico.
La situazione ottimale l'abbiamo quando la nostra attenzione è rivolta a un singolo compito, mentre il risultato peggiora se è rivolta su più compiti.
Le strategie per la divisione dei compiti dipende da un effetto inerziale in cui spostare l'attenzione da un compito all'altro ha un costo in termini energetici.
Inoltre vi è interferenza se i due compiti sono simili e la concentrazione cala quando gli stimoli sono poco salienti. Ciò comporta che si risponde con tempi maggiori.

Ciò che influisce negativamente sull'attenzione è: 
1) il tempo, perché dopo un certo numero di minuti, a seconda dell'esercizio svolto, si perde la concentrazione;
2) il contesto, perché è da esso che dipende se ci possono essere fenomeni di distrazione;
3) non ci deve essere un'elevata richiesta di energie mentali, quindi il compito stesso influisce sulle nostre capacità di attenzione. 

Prendiamo queste affermazioni e applichiamole al contesto astrologico. Già ho anticipato qualcosa in uno dei precedenti articoli. Oggi scendiamo ancora più nel dettaglio. Un'analisi astrologica assieme a un consultante comporta ovviamente un certo tipo di attenzione non solo rivolta alla lettura del tema natale dell'individuo, ma pure al rapporto che si instaura con il consultante stesso. Il tempo dell'analisi generalmente si innesta su diversi aspetti dell'individuo e questo permette alla nostra mente di concentrarci su tematiche diverse. Il contesto della comunicazione tramite webcam e la componente dialogica spesso incentrata in direzione monologica comporta un'inevitabile abbassamento della concentrazione del consultante che nell'intento di elaborare gli input perde alcune parti salienti della consultazione. la richiesta di elevate energie mentali risulta necessaria nella spiegazione di concetti a cui l'individuo non è abituato. 

Scendiamo ancora più nel dettaglio e prendiamo in rassegna non tanto l'attenzione ma lo stimolo in sé.

Bisogna prendere in considerazione: 
1) quando lo stimolo è difficile da identificare; in astrologia è veramente difficile capire quali stimoli astrologici sono legati a una data esperienza perché l'esperienza stessa è un insieme di diverse configurazioni astrologiche. Tuttavia è possibile riconoscere alcune espressioni delle diverse posizioni astrologiche.
2) quando vi è incertezza su quando e dove avverrà. In astrologia pur disponendo di sofisticati sistemi di calcolo e previsione abbiamo difficoltà a definire un momento esatto. Però in altri casi è possibile sia definire il settore in cui avverrà l'evento, e soprattutto quando, con una discreta precisione.
3) quando la frequenza dello stimolo è elevata. In questo caso parliamo di stimoli che colorano le nostre giornate delle mille sfumature, ma a noi interessano solo quelle che hanno a che fare con fatti importanti. Il problema sorge quando vogliamo aggiungere un'ulteriore componente, ossia quella mistico esoterica, per porgere attenzione nei confronti di situazioni che in pratica non significano nulla, man che nel profondo possono attuare processi di cambiamento. Qui parliamo di un tipo di attenzione a qualcosa di quasi impossibile da identificare. 
4) quando ci si deve ricordare come si manifesterà lo stimolo.
5) e quando non abbiamo familiarità con la manifestazione dello stimolo.