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26 dicembre 2014

Astrologia e Madagascar


Cari amici eccomi di ritorno dall'isola di Nosy-Be in Madagascar dove ho trascorso il mio compleanno. Da questo viaggio ho tratto numerose informazioni utili all'evoluzione del mio percorso astrologico ed è per questo che oggi mi ritrovo a scrivere questo resoconto che, sono sicuro, vi piacerà molto e potrà essere utile per darvi alcuni spunti di riflessione. Le osservazioni scaturite da questa esperienza poi saranno ulteriormente "metabolizzate" e quindi mi saranno utili per arricchire il mio prossimo libro di astrologia. 

La mia esperienza è cominciata il 16 Dicembre 2014, data in cui sono atterrato all'aeroporto dell'isola di Nosy-Be. Da quel momento in poi è cominciata la mia avventura armato di taccuino e penna per prendere appunti. Da ciò si evince che sicuramente non sono partito con lo spirito del turista, ma piuttosto con quello del ricercatore desideroso di scoprire aspetti profondi di questa terra ancora poco conosciuta. Fortunatissimo è stato l'incontro col biologo Luca Rosetti che già da molti anni vive in Madagascar, e di cui molto presto sentiremo parlare: assieme al suo assistente Walker, un simpatico malgascio, ha scoperto un esemplare sconosciuto di camaleonte. Pare si tratti del più piccolo al mondo e la notizia verrà diffusa da striscia la notizia nei prossimi giorni. Ebbene, io ho avuto l'onore (le cose non accadono quasi mai per caso) di conoscere Luca e di farmi istruire circa gli usi e i costumi del popolo malgascio.

Tanto per iniziare, il Madagascar rappresenta il posto giusto per parlare dell'evoluzione umana; infatti è qui che vivono i lemuri, le proscimmie da cui si sono evoluti i due ceppi che hanno dato origine agli scimpanzé e agli uomini. 
Parliamo di una terra colonizzata soltanto 1500 anni fa dagli africani e dagli indonesiani. Pertanto i tratti somatici degli abitanti del posto sono misti a queste due razze. Parliamo di agricoltori in particolar modo, che a causa di un'ancora rudimentale sistema di coltivazione del riso (un metodo arcaico chiamato Tavi), stanno via via riducendo sempre di più le zone di giungla utili al mantenimento dell'equilibrio climatico, biologico, che costituisce questa terra. Ancora oggi è possibile ritrovare tracce fossili dei dinosauri e in qualche bancarella si trovano ossa di brontosauro pronte per essere vendute ai turisti e che sono state disseppellite dagli agricoltori e dai coltivatori dell'Ylang-Ylang, pianta importata dalla Malesia e dall'Indonesia.


Il Madagascar conta 492 elementi endemici, cioè specie viventi uniche del posto. Pertanto parliamo di un luogo che ancora oggi attira esploratori e ricercatori provenienti da tutto il mondo, assetati di nuove scoperte, esattamente come me che sono partito alla ricerca di notizie che potessero in qualche modo risultarmi utili per i miei studi astrologici e psicologici. In questo posto vengono estratte radici utili alla cura dei malanni, preparate dagli sciamani e offerte nei casi di malattie. Le foglie, le bacche, i frutti, di fatto costituiscono una "farmacia" utile alla sopravvivenza degli abitanti dell'isola. Molto gustoso il riso con foglie di Manioca, gustato in un ristorante a qualche chilometro dala villaggio in cui risiedevo.


Dicevo che il problema principale oggi risulta essere quello della deforestazione; problema sempre più importante poiché oltre a mortificare l'aspetto del territorio causa frane del terreno verso le spiagge e quindi la distruzione di un ecosistema costituito da coralli di straordinaria bellezza, oltre che la distruzione del fitoplancton utile alla produzione di ossigeno. 

Oltre all'aspetto climatico e paesaggistico, il Madagascar è interessante dal punto di vista sociologico e psicologico. Le abitazioni dei malgasci sono capanne in legno e foglie di palma. Le strade sono costruite dalle multinazionali americane, ma abbiamo più che altro chilometri quadrati di giungla e strade sterrate.

Le grandi distanze costringono gli abitanti a spostarsi molto da un luogo all'altro e questo è un vantaggio dal punto di vista sociale poiché in questo modo è possibile stringere contatti umani. I nativi sono molto socievoli e sorridenti, i bambini sicuramente molto più creativi di quelli occidentali: la necessità li porta a inventare giochi e appunto a costituire maggiori rapporti di scambio. La spontaneità dunque è caratteristica che contraddistingue la gente del posto, che non manca di sorridere costantemente al turista straniero. Tuttavia esistono anche villaggi in muratura, scuole e un ospedale Italiano. 

Parlavo con Luca Rosetti a proposito della serenità degli abitanti del luogo e di come questi possano insegnarci qualcosa per risolvere le nostre conflittualità quotidiane. In virtù del fatto che il mio obiettivo è guarire l'essere umano dalle piccole e grandi sofferenze della vita, la conversazione si è fatta interessante. Il risultato è che gli abitanti dell'isola hanno un diverso contatto col tempo rispetto all'uomo "occidentale". Quel che ci serve e recuperare un rapporto col tempo, divenire proprietari del proprio tempo e ridefinire quotidianamente le priorità. L'astrologia senz'altro può essere un valido aiuto per descrivere e spiegare quale sia il modo idoneo, per ognuno, di occupare il proprio tempo in maniera costruttiva e in maniera da ridurre le tensioni che il "sistema" ci costringe a subire. 


La religione è prevalentemente animista ma vi sono fusioni con la religione musulmana e con quella cattolica. L'aspetto della sacralità delle cose, delle piante e degli animali qui è molto sentita. In questa fotografia poso davanti a un albero sacro recintato da uno steccato in legno: i luoghi e gli oggetti sono sacri in virtù di qualche esperienza che ha potuto incutere timore negli abitanti: da qui la supposizione che qualche spirito o divinità potesse essere contrario alla presenza dell'uomo.

Questo permette di ricollegarci ai miei articoli di antropologia in cui descrivevo lo stretto rapporto esistente tra il totemismo e l'astrologia stessa in quanto rappresentazione del mondo sociale per mezzo degli elementi naturali come stelle e pianeti. 

Gli abitanti dell'isola conoscono tutti il proprio segno zodiacale. Ho interrogato moltissimi degli abitanti che fortunatamente hanno imparato a parlare in italiano. Ho avuto modo di analizzare moltissimi soggetti appartenenti sopratutto al segno dei Gemelli, Cancro, Leone, Bilancia e Pesci. Il mio obiettivo era quello di confermare l'ipotesi circa cui anche a latitudini a sud dell'equatore i soggetti avessero le caratteristiche del segno zodiacale dei soggetti nati a nord. In questo modo avrei confutato l'ipotesi circa cui i segni zodiacali sono strettamente correlati al ciclo stagionale, e cioè che quando per esempio a nord dell'equatore nascono Sagittari a sud invece nascono Gemelli e viceversa. Per evitare che le mie osservazioni potessero essere viziate proprio da quel che volevo dimostrare, mi sono fatto aiutare da altre persone a cui chiedevo di descrivermi le caratteristiche dei soggetti che io andavo ad analizzare e se erano in linea con le caratteristiche del segno o di quello opposto.  Per esempio, a chi era del segno dei Pesci e ai loro amici chiedevo se fossero ordinati, precisi, pignoli, interessati alla dieta, alla medicina, alla cura del corpo anche in senso estetico, o molto abili nell'artigianato, tutte caratteristiche del segno opposto della Vergine. Altre volte invece mi facevo un'idea del segno del soggetto semplicemente chiacchierando e poi chiedendolo per avere conferma che la mia ipotesi fosse giusta. Inoltre mi facevo aiutare dagli ospiti italiani del villaggio: spiegavo loro quale doveva essere la caratteristica di un dato segno e di quello opposto e poi chiedevo di farsi un'idea del soggetto osservato. Sebbene l'individuo sia la somma di numerosi elementi astrologi è comunque possibile scorgere qualcosa del proprio segno zodiacale. In località prossime all'equatore, stando alle teorie legate al ciclo stagionale, ogni soggetto dovrebbe rappresentare contemporaneamente il proprio segno e quello opposto. Dunque avrei dovuto trovare soggetti dei Pesci che sono anche Vergine, o soggetti del Sagittario che sono anche Gemelli e così via.

Ho constatato che invece non mi sbagliavo e che quando a Dicembre a nord nascono Sagittari per esempio, lo stesso avviene a sud dell'equatore, che chi nasce a Marzo anche qui è dei Pesci e non della Vergine. In sostanza, indipendentemente dalla latitudine, in ogni parte della Terra nascono Sagittari e non Gemelli a sud e Sagittari a nord. Lo stesso per qualsiasi altro segno. 

Come immaginavo dunque, le caratteristiche dei segni zodiacali non dipendono dall'inclinazione dei raggi solari rispetto ai due tropici, ma suppongo, possono dipendere dalla semplice posizione della Terra rispetto a un punto preciso dello spazio. In questo modo, non ha più importanza il modo in cui i raggi solari colpiscono le diverse zone della Terra da nord a sud dell'equatore ma conta solo la posizione dell'intera Terra rispetto a un punto preciso dello spazio. Di conseguenza non sarebbe la luce del Sole a indicare le caratteristiche dei diversi segni zodiacali, ma sarebbe la posizione della Terra in un dato spazio dell'eclittica attorno al Sole. Quindi, sebbene l'ipotesi della luminosità (tra l'altro sostenuta da molti astrologi classici) sia molto interessante e coerente, non può essere più sostenuta sulla base delle osservazioni empiriche. 

Anche gli abitanti del posto dicono di riconoscersi nelle caratteristiche del loro segno zodiacale e non in quello opposto. Quel che dicono del loro segno però non può essere preso in considerazione perché non so fino a che punto sono realmente a conoscenza di quali siano le caratteristiche dei dodici segni zodiacali. Proprio per questo mi sono limitato esclusivamente a un interrogatorio fatto sulla base delle mie competenze astrologiche acquisite in 17 anni di pratica. Credo che questo tempo sia sufficiente per aver imparato a riconoscere le caratteristiche di ogni segno senza la possibilità di confonderlo con quello opposto. 

Ovviamente non mi aspetto di esser creduto da chi invece sostiene l'ipotesi della luce solare, perché non si può avere mai abbastanza fiducia nella mia competenza e di quella di ogni altro collega: purtroppo la mancanza di una regolamentazione accademica produce una moltitudine di pareri. In ogni caso, quella che per me era solo una ipotesi ora è una certezza.