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26 agosto 2015

La teoria dei campi astrologici di Giuseppe Galeota Al Rami.


Qualche giorno fa, prima che partissi in Grecia, complice il trigono di Giove sul mio Sole radix, ho avuto un'intuizione a proposito delle dinamiche tra pianeti, segni, Case in astrologia. Attraverso questa teoria io proporrò diverse ipotesi che secondo me potrebbero spiegare qualcosa del funzionamento della mia materia. Naturalmente ogni ipotesi dovrà essere falsificata non solo teoricamente ma anche attraverso la ricerca scientifica, se e quando sarà possibile.

Mi rendo conto che una teoria è valida solo quando ogni ipotesi è formulata in maniera chiara e perfettamente falsificabile; ma propongo questa solo come punto di partenza per effettuare poi altre osservazioni. Considerate ciò, pertanto, solo come una possibile soluzione tra le tante possibili. 

La teoria prevede: 
  • Che ogni pianeta abbia un campo d'azione di 2,5 gradi ripartiti attorno al centro. Per tradizione si accetta l'idea che il pianeta sia un corpo puntiforme che esercita la sua influenza sul grado preciso. In effetti nella mia ipotesi questa idea non scompare, con l'unica eccezione che il punto centrale rappresenta quello di massima attrazione rispetto a un punto "X" qualsiasi dello zodiaco. Nello schema qui sotto, e precisamente in (A) si vede il pianeta disegnato come un puntino che transita su di un grado qualsiasi dello zodiaco. In (B) il pianeta è disegnato con un cerchio attorno che descrive il suo campo d'azione. Possiamo paragonare questo campo al potere attrattivo di una calamita. 
  • Che le Case astrologiche rappresentano degli attrattori "magnetici" rispetto ai pianeti. Quando un pianeta transita in direzione della cuspide di una Casa essa ne cattura il campo d'azione così che il suo effetto si sente anche nella Casa successiva, ma entro 2,5 gradi dalla cuspide. Ipotizzo che le Case astrologiche abbiamo una polarità inversa rispetto ai pianeti: accade un po' come tra due calamite che poste vicine ma con polarità opposte si attraggono. Nella figura (C) abbiamo un pianeta che si dirige verso una cuspide. Esso è ancora abbastanza lontano da essa e il suo campo d'azione rimane invariato. in (D) invece il pianeta è abbastanza vicino alla cuspide ed essa ne attrae il campo sino a farne sentire l'effetto nel settore successivo. Quando il pianeta ha raggiunto e superato la cuspide di una Casa dovrà allontanarsi da essa più di 2,5 gradi per agire solo in un settore. in (E) vediamo un parallelismo con due stelle: quando esse sono vincine, una delle due cattura materia stellare dall'altra; o quando sono della stessa grandezza semplicemente, grazie al potere gravitazionale, la catturano vicendevolmente.
  • Che ogni pianeta ha una polarità diversa dagli altri. Ogni pianeta, dunque quando si trova a congiungersi con un altro, cede e prende parte del campo d'azione dell'altro. In questa situazione il campo d'azione di ogni pianeta può avere un effetto di "stiramento" tale che i due campi cominciano ad attrarsi già molto prima dei 2,5 gradi. Nell'immagine (F) vediamo due pianeti di polarità diversa che già a una certa distanza si incontrano con il campo d'azione dell'altro. Lo stesso effetto può avvenire quando i pianeti sono posti a precise distanze angolari. Così, il campo d'azione del pianeta X incontrerà quello del pianeta Y se esso si trova a 90 gradi, 180 etc. etc. come contemplato dall'astrologia. 
  • Che quando un pianeta incontra se stesso durante un transito, allora l'effetto è repulsivo e attiva un ciclo. In questo caso la relazione angolare avviene con orbita zero gradi. Immaginiamo per esempio il Sole che transita sul Sole radix. In questo caso l'effetto che otteniamo non si riferisce al momento in cui il transito avviene, ma all'intero ciclo prima che torni ancora sulla stessa posizione. Nell'immagine (H) vediamo il Sole che transita sul Sole radix e in (I) vediamo che tale passaggio porta una "magnetizzazione" dell'intero ciclo. Questo campo persiste sino al nuovo passaggio e riguarda solo quel ciclo. L'effetto energetico del ciclo in corso si avverte maggiormente all'iniziare e allo scadere. Questo è il principio della rivoluzione solare. Le energie si attivano in un dato momento, persistono per un anno sino al nuovo passaggio. L'effetto repulsione fa che l'effetto si riferisca solo a quel ciclo e non a quello adiacente. La stessa cosa accade quando ogni pianeta si sovrappone a se stesso: attiva un ciclo corrispondente al periodo che il pianeta impiega a tornare su se stesso. 
     In (L) vediamo ancora meglio quanto spiegato poco fa. Il Sole di transito è della stessa polarità del Sole radix e quindi corpi uguali si respingono. L'effetto del transito del sole, dunque, si sente solo prima o solo dopo il grado esatto e non vi è fusione di campi. Quando il Sole transita sul sole radix incontra uno sbarramento che è dato dalla stessa polarità. Dunque il Sole non può incidere anche dopo la posizione radix come invece avviene per le Case che sono di polarità opposta ai pianeti. Le Case attraggono il campo, i pianeti uguali lo respingono. Quando il Sole di transito oltrepassa il sole radix, lo sbarramento è nella direzione opposta come mostra la figura (M). L'influenza del ciclo, dunque non può riferirsi anche al ciclo precedente. Questo spiega anche la teoria dei 20 giorni prima e dopo il compleanno che è molto fraintesa. 
     Possiamo esemplificare ancora il discorso osservando l'immagine sottostante. In (N) e in (O) abbiamo che quando il Sole transitante su se stesso può manifestare il suo effetto solo prima o solo dopo l'aspetto preciso. Mentre, se consideriamo il Sole che transita sulla cuspide di una Casa (P), avendo polarità diversa risente di un effetto attrattivo tale che l'effetto del campo si avverte in entrambe le direzioni. 
  • Che i segni zodiacali sono repulsori. Così come descritto ora nel caso dei transiti dei pianeti uguali, il segno zodiacale è un confine netto tra se e un altro. Così, se il Sole o un pianeta qualsiasi dovesse trovarsi a ridosso della cuspide di un segno zodiacale, agirebbe nell'uno o nell'altro segno e non in entrambi. Quindi possiamo affermare che i segni hanno la stessa polarità dei pianeti. Io che sono nato col Sole a 29°21' e 22'' del Sagittario, secondo tale ipotesi, non potrei essere anche del Capricorno perché il Sole incontrando una cuspide ottiene un effetto repulsivo. Pertanto ogni segno risulta essere un ciclo a se stante.
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