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30 aprile 2016

I pianeti retrogradi

Spesso e volentieri si legge che un pianeta del nostro TN collocato in posizione retrograda sia fonte di problemi. Lo stesso si dice di un pianeta di transito che a un certo punto inverta il suo moto (ovviamente in maniera apparente, e da visione geocentrica).

Nello specifico, un pianeta che transita in moto retrogrado si trova di fatto a passare più volte sopra uno stesso punto del cielo: per esempio in questo periodo in cui scrivo, Giove retrocede dal grado 13,23 della Vergine al grado 13, 15 dello stesso segno, per poi tornare a procedere in moto diretto il 10 maggio. Questo significa che chiunque nasce in questi giorni ha Giove in posizione retrograda. 

Ma cosa significa questo in termini astrologici?

Se parliamo di transiti, la retrogradazione può essere davvero positiva perché sollecita più volte lo stesso punto del cielo. Se questo movimento avviene secondo un angolo armonico rispetto a uno o più punti del cielo di nascita, ovviamente avremo più occasioni per ottenere qualcosa di positivo. L'esperienza, infatti, mi ha insegnato che possono accadere eventi positivi tutte le volte che il pianeta di transito colpisce lo stesso punto. Facciamo un esempio pratico: quando Nettuno è entrato nella mia VII Casa mi sono fidanzato. Quando Nettuno è diventato retrogrado passando sullo stesso punto di prima, ho ufficializzato con un bell'anello di fidanzamento. Quando poi è tornato in moto diretto toccando per l'ultima volta lo stesso punto, non è accaduto nulla. Infatti non sempre si manifesta un'evento se poi contemporaneamente non ci sono altri transiti importanti. Lo stesso passaggio, ovviamente poteva portare qualcosa di negativo al primo passaggio, o al secondo (quando il pianeta era diventato retrogrado) o all'ultimo passaggio (quando il pianeta era tornato diretto. L'effetto positivo o negativo può verificarsi a ogni passaggio come a uno solo. 

La tradizione astrologica esoterica invece associa sempre un significato negativo alla retrogradazione; ma abbiamo smentito immediatamente con fatti alla mano e per questo io non riconosco alcuna differenza rispetto al moto diretto. Diverso sarebbe se analizziamo un TN; infatti sempre secondo le scuole esoteriche o karmiche, chi nasce con un pianeta in posizione retrograda dovrebbe stare attento perché esso è analogicamente associato a qualcosa che torna indietro, un nodo da scogliere e che ci trasciniamo dalle vite passate per esempio. Ovviamente bisogna dare credito alla fede religiosa della reincarnazione per pensare seriamente a un effetto del genere. Non si può pensare di far corrispondere per forza l'astrologia alle religioni orientali e per questo non siamo obbligati a tener conto di tali affermazioni. Secondo la mia esperienza,  di nodi da sciogliere ne abbiamo tanti, a seconda delle dissonanze tra i pianeti; ma questo è indipendente dal fatto che ci sia o meno una retrogradazione. 

Il mio pensiero è molto più vicino agli studi sulla psicogenealogia: non ci portiamo dietro qualcosa che proviene da vite passate, ma qualcosa che invece proviene dai nostri antenati. In sostanza è come se ereditiamo qualcosa della loro vita che poi si ripete anche nella nostra (per esempio un incidente nello stesso giorno in cui accadde al nonno). Se prendiamo per buona questa ipotesi, allora ognuno di noi porterebbe con se qualcosa dei suoi antenati. Però non sono in grado di dire se avere un pianeta in posizione retrograda significa che ciò che proviene dal passato sia negativo o più significativo rispetto a chi non ha tale posizione astrologica. 

È naturalmente un'ipotesi suggestiva, fantasiosa, e sarebbe necessario raccogliere un grande numero di casi per verificare questa supposizione. A livello pratico però, senza tirare in ballo queste cose, non ho mai trovato alcuna differenza tra un pianeta collocato nel TN in moto diretto e quello collocato in moto retrogrado. Molte simpatizzanti dell'astrologia leggono quel pianeta come la causa della loro sfortuna in amore, quando invece il problema potrebbe dipendere da altre lesioni. 

Altri autori invece suggeriscono che il senso sia da ricercare nel fatto che occorre portare alla luce qualcosa da sviluppare, che era stato cominciato ma interrotto in vite precedenti. Se provate a leggere il vostro tema natale e siete onesti, vi renderete conto che in realtà abbiamo molte cose da cambiare, da sviluppare, non necessariamente legato al pianeta retrogrado; e quindi non vedo per quale motivo dovremmo dare tutta questa importanza alla retrogradazione. Ma il punto della situazione sta proprio nella fede. Per dare credito a ciò, infatti, occorre per forza credere che ci sia qualcosa da sciogliere o sviluppare e che ci portiamo dietro dalle vite precedenti. Ma questa non è più astrologia; questa è religione; che come ben sapete è per antonomasia legata a ciò che non può esser dimostrato, contrariamente alle radici dell'astrologia che invece si basa sull'osservazione. Il termine oroscopo infatti significa "guarda l'ora" e mette in evidenza proprio l'atto di dare attenzione a un fenomeno fisico e non mistico.  In parole povere, l'astrologia si è colorata di significati mistici perché andò a finire in oriente; ma non sta scritto da nessuna parte che la religione orientale sia la verità assoluta e che sia lo strumento ideale per dare senso al significato delle posizioni astrologiche. Perciò, credere nell'effetto della retrogradazione significa aver fatto una scelta di fede. 

Io ho Marte in posizione retrograda. Non posso affermare che l'effetto "negativo" che io evidenzio sia relativo a questa cosa; ma posso senz'altro affermare che è l'effetto tipico di un Marte leso. Che poi quel punto possa indicare una potenzialità da sviluppare, è indiscutibile, come lo è qualsiasi altro punto dissonante del mio cielo: ogni aspetto negativo è un elemento a cui fare attenzione, è una frustrazione, è una potenzialità da sviluppare, da rivedere, da imparare a gestire.