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15 dicembre 2018

La chiarezza in astrologia


È empirico tutto ciò che è frutto dell'esperienza diretta; perciò tutto ciò che rientra nel campo dell'esperienza è legato anche al osservazione di un fenomeno. 

Quando L'osservazione è strutturata e organizzata attraverso un sistema di indagine standardizzato, si trasforma in statistica. Quando le osservazioni si riferiscono a una manciata di casi, o comunque a una molteplicità non trattati in maniera statistica, allora parliamo di aneddotica. Molto di quel che sappiamo in astrologia è frutto della aneddotica e dunque dall'esperienza. 

Però esiste anche un altro tipo di astrologia che invece trae spunto non dall'esperienza diretta ma dalla riflessione e dalla speculazione astratta. In linea di massima possiamo dire che l'astrologia che ci è stata tramandata fino a oggi è una sintesi tra questi due approcci: uno di tipo deduttivo e l'altro di tipo induttivo. Il primo parte dal presupposto che dal singolo caso, dal particolare, possiamo trarre una generalizzazione. Nel secondo caso invece, da una moltitudine di casi si deduce come si esprimerà il caso particolare. La deduzione implica un'ipotesi da mettere alla prova, l'induzione invece hai il difetto di essere soltanto probabilistica. 

Secondo questi presupposti un'analisi induttiva in astrologia presuppone già il fatto che Il risultato non sarà scientifico poiché è tale solo ciò che è sempre ripetibile, identico, nelle stesse condizioni controllate, spesso di laboratorio. In genere quando si parla di scienza si è più tolleranti e si usa definire un qualsiasi tipo di sapere organizzato secondo assiomi, postulati, paradigmi. La psicologia è una di queste. Tuttavia esiste nel campo della psicologia la branca del comportamentismo in cui ci si basa su esperimenti di laboratorio e non su riflessioni di tipo filosofico come avviene per esempio nella psicoanalisi. Fatto sta, che anche in questa materia tutto è dato dall'integrazione tra induzione e deduzione, tra empirismo e filosofia, tra statistica e intuizione. 

Resta inteso che una spiegazione dei fenomeni astrologici risulta essere pura astrazione che non aggiunge e non toglie nulla all'osservazione in quanto non sufficiente alla sua dimostrazione. Questo perché i fatti astrologici sono assai difficili da dimostrare essendo descritti da fattori astrologici la cui espressione è abbastanza ampia e a volte vaga. 

Proprio per questo motivo occorre usare un linguaggio che possa ridurre il più possibile la vaghezza della materia e che possa condurre le osservazioni in direzioni più definite, così che anche in assenza di una statistica, almeno si sappia cosa osservare. Per questo è necessario demarcare le varie posizioni astrologiche attraverso una terminologia chiara. 

Quando si fa un'analisi della personalità attraverso lo studio dell'astrologia vuol dire che si impiega la terminologia della psicologia attraverso l'interpretazione delle posizioni astrologiche. Dato che le parole a volte possono avere un senso e un significato diverso a seconda della materia che le utilizza, per evitare di disperdersi in una torre di Babele di significati e sensi anche incompatibili tra loro è bene rimanere coerenti con l'obiettivo che si vuole raggiungere: se lo scopo dell'astrologia è quello di comprendere anche la psiche del soggetto, l'unica terminologia possibile è quella della psicologia. 

In questo senso, non si può usare un termine al posto di un altro. Il termine personalità per esempio, spesso viene impiegato per descrivere il ruolo dell'ascendente. Questo è totalmente sbagliato perché la personalità è un insieme di fattori che si esprimono attraverso l'insieme delle caratteristiche del tema di nascita. 

Pianeti all'ascendente non fanno che rafforzare la personalità, cioè rendere il soggetto più determinato. Ma non si può confondere la determinazione con la personalità. Per convenzione si usa dire "forte personalità" di tutte quelle persone che sanno imporsi. Ma è solo una convenzione  e certamente non si tratta di un attributo ascrivibile al semplice ruolo dell'ascendente. La personalità è data dall'insieme del tema di nascita e non solo dell'ascendente. 

Chi afferma il contrario, vuol dire che non usa la terminologia psicologica applicata all'astrologia, ma usa sensi e significati tutti da interpretare.  Ognuno chiaramente può fare quello che vuole, ma certo crea confusione. In virtù del mio ascendente Vergine e del mio Mercurio in Capricorno, sto scrivendo un dizionario in cui spiego qual è il significato di certi termini psicologici impiegati per uso astrologico.