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25 novembre 2017

La proiezione in astrologia



Durante il corso dei miei studi astrologici ho avuto modo di fare numerose riflessioni per elaborare alcune teorie sulle origini dell'astrologia. La domanda fondamentale è questa: come hanno fatto gli uomini a costruire un sistema di analisi del cielo che in effetti fornisce indicazioni affidabili circa la corrispondenza tra pianeti, segni e caratteristiche dell'individuo? Si tratta di una domanda che molto probabilmente si sarà posto qualsiasi astrologo a un certo punto del suo percorso di studi, ricerca, verifiche. Sapere come tutto è nato, forse potrebbe dare ancora altre risposte su come funziona l'astrologia e perché funziona. Insomma, uno sguardo al passato, secondo me potrebbe essere utile per migliorare la nostra conoscenza dell'astrologia. Potrei essere in erorre, ma qualcosa mi dice che è una strada che può offrire soddisfazioni.

Proprio per questo motivo ho da qualche tempo cominciato a raccogliere materiale bibliografico per scrivere un libro che finalmente possa rispondere a quella domanda. Naturalmente non so se fino alla fine ci riuscirò; ma quel che è certo è che ho ho già scoperto delle cose molto interessanti. 

Una di queste è che l'astrologia ha origini legate al totemismo; ma per il momento non posso aggiungere molto. Ho inoltre ipotizzato e scritto sul numero 187 di linguaggio astrale (scritto e vergato prima che altri possano giungere alla mia stessa intuizione e mi rubino questa intuizione), che gli astri possono essere visti come oggetti transizionali, ossia come sostitutivi del rapporto dei figli coi genitori, in questo caso incarnati nei movimenti dei pianeti. In realtà sulla rivista ho solo anticipato qualcosa su questo argomento che sarà senz'altro approfondito durante la stesura del mio libro antropo-archeo-astrologico.

Ciò di cui parlo oggi, invece, è qualcosa in più circa la proiezione dei contenuti inconsci dell'uomo sulla volta stellata: proiettiamo fuori, naturalmente, solo quello che è già contenuto in noi. Ma come avviene questa proiezione? 

Affinché possa verificarsi deve esserci un legame affettivo, positivo o negativo tra noi e l'oggetto o la persona su cui proiettiamo. Ci deve essere un rapporto, una comunicazione, uno scambio di informazioni. 

E qual è l'affettività che lega l'uomo al cielo? Perché l'uomo prova un emozione per il cielo? Perché da esso proviene la pioggia per dissetarlo, il sole per riscaldarlo, il vento per rinfrescarlo. Il legame emotivo affettivo tra una persona e un'altra o tra una persona e un oggetto si attua soprattutto se vi è un legame di dipendenza. L'uomo dipende dalla natura per poter sopravvivere. Scoprire quel che la natura ha da insegnare è come scoprire la vita con l'educazione e le rispste dei genitori. Ma non voglio aggiungere altro. Resta inteso che chiunque abbia voglia di aggiungere le proprie impressioni, può farlo tranquillamente.