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14 febbraio 2018

Il senso di colpa e Saturno

Per quel che ci succede possiamo dare la colpa a noi stessi o agli altri. Ma in entrambi i casi il giudizio non è che un primo passo verso qualcosa di più efficace: la risoluzione di un conflitto interno o esterno, a patto che ci siano i presupposti. 

Sia che si cerchi un colpevole e sia che la colpa sia la nostra, quel che ci limita è rimanere insabbiati nel passato. Ricordare qualcosa di spiacevole per aver trasgredito o per qualcuno che ha trasgredito un norma, un codice, un valore, ci fa stare male. 

Tanto più forte è un nostro valore e tanto più è dura la colpa da infliggere a noi stessi o agli altri. Perciò il senso di colpa va di pari passo con il nostro super-io, con Saturno. Attenzione: il super-io non è sempre il nostro benevolo genitore interiore; talvolta è anche il gerarca intransigente. Perciò più siamo rigidi con noi stessi o con gli altri e più grande sarà il senso di colpa che proveremo o che daremo a chi ha "osato" infrangere un nostro valore.

Esistono valori che sono più o meno universali e perciò più o meno condivisibili da tutti: per esempio è sensato sentirsi in colpa per aver commesso un omicidio ed è sensato accusare chi ha commesso un omicidio. Se invece parliamo del valore della "verità", la cosa diventa molto soggettiva: c'è chi non si sente in colpa per aver per esempio dato generalità false, ma accusa qualcuno che crede in certe teorie. 

Talvolta, infatti, accade di essere troppo intransigenti con gli altri e poco transigenti con noi. L'orgoglio, l'istinto di difesa, talvolta ci portano a dare poco peso a ciò che facciamo agli altri. Per esempio chi soffre di un disturbo narcisistico della personalità tende a non provare alcun senso di colpa per ciò che commette ai danni del prossimo. 

Esiste poi un altro senso di colpa, ossia quello che viene utilizzato per far fare agli altri quello che vorremmo: "sei cattivo se non mi dai un bacio", "sei un truffatore se credi in certe statistiche",  "sei un inetto se credi a certe cose". Insomma c'è chi ci vorrebbe far sentire in colpa se sosteniamo un'idea, una persona, o se non la sosteniamo. Manipolazione.

 E poi ci sono quei casi in cui diamo la colpa a noi stessi: "sono nato sfortunato", oppure "non dovevo dare tutta quella confidenza a quella persona", oppure "come ho potuto fare quell'errore grammaticale davanti a tutti?". Possiamo sentirci in colpa veramente per qualsiasi cosa; e molto cambia da persona a persona: ricordo di un mio compagno che in classe disse una parolaccia e se ne vergognò tantissimo. Si domandò: "chissà cosa adesso penseranno di me". Un altro invece si vantava di inventare ogni giorno nuovi turpiloqui da rivolgere ai professori senza curarsi di esser ascoltato o meno. 

Tutto dipende dai propri valori. Ma sembra che sia quasi più saggio provare senso di colpa per quel che si è commesso e allo stesso tempo sia meglio non essere troppo rigidi con gli altri: il fatto è che non tutti hanno lo stesso sistema di valori. Per taluni potrebbe far schifo chi si nasconde dietro un falso nome e per altri invece potrebbe far schifo chi non li lascia in pace. Insomma, ognuno sa' dentro di sé cosa è giusto e sacrosanto. In ogni caso, occorre buonsenso; e non è facile sia perdonare gli erorri commessi dagli altri e sia quelli commessi da noi stessi. È una cosa soggettiva, molto personale. 

E voi, perdonate di più gli altri o voi stessi? Io generalmente tendo più a perdonare gli altri tant'è che dopo qualche tempo dimentico quel che mi è stato fatto. Naturalmente, se il danno è reiterato allora è facile non dimenticarsene. Però c'è chi per forza vuol dare una punizione, spesso esemplare. Ed è sempre il Saturnino. 

Il Saturnino è giudicante. 
Chi ha Saturno in aspetto dissonante ai luminari tende a dare soprattutto la colpa a sé stesso. In ogni caso, la ricerca di un colpevole da punire è legata a Saturno. Punizione significa durezza, significa esercitare la propria intransigenza; significa ricordare i nostri valori. 

Ora, già il fatto che non tutti condividono gli stessi valori significa che ognuno può provare a modificarsi per essere più tollerante sia nei confronti degli altri e sia nei confronti di sé stessi. Se in passato qualcuno ci ha fatto del male, ormai è passato; ma è un passato che rimane assai presente persino nel futuro (scusate il gioco di parole).

Da notare che il passato è la Luna. Perciò il senso di colpa, evidentemente, è anche fortemente connesso a essa. Una memoria molto corta, certamente aiuta a perdonare e perdonarsi. Esattamente l'opposto per chi ha la Luna in posizione molto forte. E naturalmente non va dimenticato il segno dello Scorpione, che è vendicativo. Ciò lascia presupporre che la Luna deve necessariamentre avere un peso determinante per questo segno zodiacale. Che la Luna sia in esaltazione nel segno dello Scorpione, in trasparenza, in domicilio diurno o notturno che dir si voglia, non è importante al fine interpretativo. Ma sappiamo che se però lo Scorpione è generalmente vendicativo (o lo è una particolare tipologia di Scorpione), allora vuol dire che non dimentica facilmente e che quindi ha una gran memoria e che quindi è collegato alla Luna. Si parla però di una memoria che si attiva lì dove vi sono eventuali ferite. 

Certo, le ferite non si dimenticano tanto facilmente soprattutto se esse riguardano un valore per noi sacrosanto; ma c'è chi riesce a tollerare meno certe situazioni. E lo Scorpione, difatti sembra essere davvero poco tollerante (sia ben chiaro che questo segno ha mille pregi e non solo difetti).

Ma la vita merita di esser vissuta guardando avanti perché pensare alla colpa significa essere rigidi. Chi è troppo rigido non vive bene con sé stesso né con gli altri. Il senso di colpa ha senso purché non diventi patologico, una fissazione. Il senso di colpa che proviamo verso un nostro errore o dar la colpa a qualcuno per qualcosa che ci ha fatto può aiutarci ad autoregolarci: nel primo caso ci insegna a noncommettere più lo stesso errore, a imparare dall'esperienza; nel secondo caso invece ci insegna a evitare certa gente.

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NON DAREMO MAI A NESSUNO LA SODDISFAZIONE DI VEDERCI TRISTI.

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Io nelle vesti di esploratore nei sotterranei del castello Aragonese di Otranto.
Io davanti a una gigantografia del fotografo Toscani.
Certe volte il poco che abbiamo per noi è il molto di altri...