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18 maggio 2022

Astrologia, psicologia e destino

 

introduzione

 

 

Ogni notte guardo il cielo pensando al mio futuro, ai miei desideri e alle mie aspirazioni. Sento di non aver ancora scoperto, soddisfatto, sviluppato appieno il mio potenziale, penso di avere ancora tanto da dire, da scoprire, da diventare, da offrire al mondo; ed ogni notte mi interrogo sul destino, sul senso della mia vita. L’ho cercato nell’astrologia. Chiamo il cielo ed egli sussurra il mio futuro, a volte in modo chiaro, altre volte in modo incomprensibile. Il mistero mi chiama, e io non resisto a questo canto di sirena che mi persuade a fare luce nel buio. Ho studiato una montagna di libri che parlano di tante cose diverse, e ho scritto fiumi di parole. Il mio animo è in tempesta, la mia mente non trova pace. C’è chi si accontenta, chi trova la propria strada, e chi invece come me è come un vagabondo, che quando pensa di aver trovato una casa, invece si accorge che deve camminare ancora. Io non mi accontento, ho sempre fame di sapere, ho sempre fame di conoscenza, quella che mi lancia a scoprire i segreti dell’universo e che mi fa pensare al destino.

Questo tema ha accompagnato tutto il mio percorso di studi, ma solo in questi ultimi anni ho pensato fosse necessario dare le mie personali risposte grazie all’aiuto di tutti i miei studi nel campo psicologico e astrologico. Ho sentito dire che per divenire dei veri esperti in un certo settore del sapere, servirebbero almeno undici anni di pratica, tenendo conto di una media di almeno quattordici ore di studio a settimana. Tutto però dipende dal materiale che si studia, perché nel campo dell’astrologia non è facile selezionare ciò che veramente ha valore. Quel che fa la differenza è il vero amore appassionato per lo studio, unito a un forte senso critico.

Il fatto è che l’astrologia viene raccontata spesso in modo superficiale, e la forte divulgazione di oroscopi segnosolari è devastante per questa materia perché la riduce a un passatempo per lettori senza una particolare cultura, che guardano al cielo con stupore, ma con ingenuità. Perciò sono pochi i libri che parlano in modo davvero profondo e serio di questa materia. La gente si aspetta, in genere, qualcosa di semplice, da leggere sotto l’ombrellone d’estate. Senza perdere lo stupore che emoziona e rende il cuore colmo di passione, io parlo a chi vuole sentire cosa veramente ha da dire il cielo. Ma per ascoltarlo occorre prepararsi a qualcosa che richiede impegno e riflessione. Perciò io scrivo solo a chi ama davvero l’astrologia, solo a chi ama davvero impegnarsi con materie complesse per capire come funziona il mondo. E in questo percorso non ci sarà spazio per le solite cose sui Segno zodiacali; non troverai quel che vorresti sentirti dire, e anzi, molte volte troverai l’esatto opposto di quel che credi, perché il mio obiettivo è quello di spaccare a metà alcune convinzioni, le stesse che avevo io un tempo, perché ho scoperto siamo facile preda di illusioni e fraintendimenti.  Ecco perché ancor prima di parlare del destino dobbiamo parlare della nostra mente, di come funziona il nostro cervello. Il percorso è dentro e fuori di te, un viaggio nel tuo cosmo interiore, nella tua mente stellare.  

Il tema di questo libro è davvero insidioso perché si tratta di capire quali sono le cause dei fatti che accadono nella nostra vita, e spesso le nostre conclusioni si basano su teorie indimostrate, sono degli atti di fede che dipendono soprattutto dalla nostra percezione e dalla nostra interpretazione della realtà. Io vado alla ricerca di quel che è davvero autentico; e per poterlo fare devo essere quanto più onesto possibile, devo applicare gli strumenti della ragione e purtroppo la conclusione è che molto di quel che diamo per vero è solo una suggestione psicologica. Ciò è un bene, perché ci permette di estrarre dalla vita di tutti i giorni solo quei fatti che per davvero sono reali; altrimenti si finisce per diventare creduloni e per fare la figura di chi non sa usare il cervello. Devi capire che fare l’astrologo significa beccarsi un sacco di critiche dagli scettici; e dato che non sempre hanno torto, bisogna essere davvero preparati a rispondere saggiamente se vogliamo fare una bella figura e se per davvero teniamo alla “verità”. Perciò, solo chi è animato come me dal desiderio di purezza e sincerità può comprendere il mio approccio così critico e serio.   

Quando si parla di destino pensiamo tutti quanti alla facoltà di prevedere il futuro; e il primo nome che ci viene in mente è quello di Nostradamus. Chi non ha mai sentito parlare di questo straordinario personaggio? Di lui si raccontano cose incredibili, come per esempio il fatto di aver previsto la rivoluzione francese, la bomba atomica e persino l’attentato dell’11 settembre. A proposito di quanto sia facile ingannarsi, però prendo alcune righe scritte dallo storico Kocku Von Stuckrad in “storia dell’astrologia”. Egli dice che Nostradamus non solo non era molto competente in astrologia, ma che le sue predizioni sono così vaghe che non è difficile metterle in relazione con qualsiasi tipo di evento storico. Si tratta in effetti di “chiaroveggenza retroattiva”: in pratica solo dopo che un certo evento si è realizzato sarà possibile trovarne una conferma in una delle sue famose quartine. Con ciò non voglio dire che non esistono veggenti o che sono tutti dei ciarlatani. E nemmeno voglio dire che Nostradamus non abbia mai fatto previsioni più chiare e vincenti. Voglio dire che non è affatto facile affrontare queste tematiche senza capire prima di tutto come alcune logiche, spesso, ci portano a commettere clamorosi errori di valutazione.

Un po’ come quello che mi è successo chiedendo un consulto a tantissimi veggenti e cartomanti: in tutta la mia vita solo una o due persone sono state capaci di centrare il bersaglio, quando invece, in tutti gli altri casi, ho trovato solo delle grandissime forzature e generalizzazioni che erano più che altro osservazioni su quel che avevano capito di me. Facevano dire ai tarocchi, quel che loro pensavano del sottoscritto. Per esempio una cartomante, sentendomi parlare in modo tecnico mi disse che in “un’altra vita” ero stato uno scienziato. Molte cartomanti credono di impressionarmi o di affascinarmi parlandomi di queste cose, come se fossi disposto a dare fiducia al primo che passa, come se non fosse chiaro che inconsapevolmente forza la lettura dei tarocchi. Sempre commettendo lo stesso errore mi disse pure che il mio più grande difetto è la mancanza di romanticismo. Rimase senza parole quando le feci leggere una mia poesia d’amore e i messaggi che io e la mia ex fidanzata ci eravamo scambiati. Questo capita assai di frequente anche in chi pratica l’astrologia e cerca di interpretare il mio tema di nascita partendo da quel poco che è riuscito a capire di me, e che naturalmente ha capito male.

Per molti è difficile credere che una persona razionale e riflessiva possa essere anche molto romantica e passionale. Come vedi, è già possibile identificare un primo errore, e cioè che nella realtà spesso ci proiettiamo quel che abbiamo dentro; ed è davvero difficile essere critici. Per questo motivo nasce questo libro. Quella cartomante aveva sbagliato tutto quanto e si appellava all’unica cosa che non poteva dimostrare, ossia al fatto che in un’altra vita, secondo lei, ero stato uno scienziato. Accusandomi di essere “troppo razionale” e consigliandomi di aprire di più il mio cuore, in realtà voleva consolidare e confermare le sue presunte doti da veggente. Usa me, per le sue insicurezze! È un bel tranello psicologico: se non le credo, secondo lei la colpa è mia; e se non può negare le evidenze, allora la colpa è sempre mia perché, in genere, secondo queste persone, “non risuono” a sufficienza con tali metodiche e la mia razionalità “interferisce” col loro lavoro. Mai una volta che ammettono l’errore. Questo è gravissimo perché pur di difendere qualcosa che non funziona, ti fanno sentire inadeguato, limitato. Da quando essere onesti e imparziali costituisce un limite? Da quando studiare questi fenomeni in modo critico significa essere limitati? Da quando credere aprioristicamente a questi fenomeni significa che per davvero si manifestano? Questo giochetto psicologico è ancora più grave del precedente perché significherebbe che il veggente/cartomante/astrologo ha sempre ragione, e che i clienti non possono essere mai creduloni. In questo gli uni si reggono sugli altri in un costante gioco di causa ed effetto: i cartomanti presumono di avere ragione perché i clienti credono in loro, e i clienti credono nei cartomanti perché questi ultimi avrebbero sempre ragione. E questa fiducia si basa sul concetto che siccome in natura funziona ciò che risuona della stessa frequenza, allora un veggente che non indovina è perché non risuona col suo cliente. Mai una volta che invece si ammette di non avere alcuna dote, o che a prescindere dalle possibili risonanze, ci sono decine di inganni psicologici che interferiscono sulle valutazioni.

Le mie esperienze con cartomanti, veggenti, astrologi anche molto apprezzati, e con chiunque dica di prevedere il futuro, sono state quasi sempre molto deludenti perché ormai ho imparato a riconoscere alcuni subdoli effetti psicologici che, in genere, è assai difficile riconoscere senza un’adeguata istruzione e preparazione. Solo in una o due occasioni ho trovato un effettivo riscontro che mi ha lasciato davvero assai sorpreso. Ma ho anche capito perché tutti questi cartomanti e veggenti hanno successo nella maggior parte dei casi.

Lo spiegherò con un aneddoto: alcuni anni fa ho fatto una previsione astrologica ad una mia amica. Le avevo detto che a breve si sarebbe fidanzata. Lei non ci credeva perché era appena stata lasciata dal suo compagno di allora, si sentiva distrutta, piangeva e non aveva assolutamente voglia di aprire il suo cuore a un altro uomo. E invece le cose sono andate come le avevo previsto: ha trovato un nuovo compagno e nel momento in cui scrivo sono ancora insieme, molto affiatati e felici. Anzi, ora lei aspetta un bambino. Sono passati circa due anni e da quel giorno la mia amica ha cominciato a dare molta più importanza all’astrologia e alla mia professionalità. Il fatto è che ricorda male come sono andati veramente i fatti e mi attribuisce frasi e affermazioni che non ho mai detto. Racconta l’evento in modo molto più spettacolare di quel che fu in realtà, arricchendo il suo ricordo con dettagli che non esistono. Questo significa che in alcune circostanze è davvero difficile rimanere critici perché la memoria ci gioca brutti scherzi. Il tempo, le aspettative, le emozioni, ci spingono a omettere alcuni dettagli dei fatti accaduti e a ricordare le cose in modo un po’ distorto. Ovviamente può accadere anche il contrario: non vogliamo ricordare ciò che non ci piace o quel che non è in linea con le nostre personali aspettative. Ecco perché ho l’abitudine di registrare l’audio delle mie conversazioni e consulenze.

Questo discorso ci fa comprendere che quando parliamo del tema del destino dobbiamo essere cauti perché certe volte gli eccessi di entusiasmo o di scetticismo non ci fanno vedere le cose in modo critico.  Perciò, se da un lato è molto bello leggere libri che parlano di tutti quei casi straordinari che ci convincono dell’esistenza del destino, io dall’altro lato voglio parlare anche di quei casi che ingannano il lettore. Credo sia un approccio più giusto ed equilibrato. Mi piace essere onesto, cioè raccontare i fatti in modo sincero, e spiegare che tante volte, quel che crediamo sia un fatto straordinario, in realtà non lo è per niente. Non scrivo e non scriverò mai solo per ottenere consensi, dicendo al lettore quel che vuol sentirsi dire. Mi dispiace.

Qualsiasi persona, anche fosse un esperto astrologo o un veggente, o un cartomante, in qualche misura è influenzata dal pregiudizio, da sensazioni sbagliate e da ragionamenti che contengono qualche tipo di errore. Insomma, io qui cerco di aiutarti a vedere le cose in modo più critico e a fare ordine nella tua mente, perché ho studiato con cura, con pazienza e umiltà, tutte quelle materie che aiutano a ragionare meglio e a riconoscere in anticipo certi inganni della mente.

Però questo libro parla anche di tante altre cose, per rispondere a domande essenziali, alcune di natura eziologica, e altre di natura teleologica: quali sono le cause di ciò che ci accade? Che differenza c’è tra correlazione e causazione? E poi: qual è lo scopo dell’astrologia? Perché ci accadono certe cose? C’è una ragione dietro la nascita di ognuno di noi? Infine, come possiamo fare per ragionare su questi temi?

Gran parte del lavoro di ricerca e delle mie riflessioni si basa sul metodo della deduzione, con un continuo rimando alla mia esperienza pratica nel campo dell’astrologia. L’approccio è di tipo analitico e riduzionista, con uno spirito apparentemente polemico, ma che spero lasci trasparire il mio desiderio di mettere ordine nel caos. Non ci sono dimostrazioni definitive, ma riflessioni che portano a una revisione di certi concetti, ma grazie al supporto di certezze verificate in campo psicologico tramite gli esperimenti di importanti e famosi studiosi. Grazie a quelle evidenze ho comparato le diverse convinzioni sul destino e sull’astrologia, revisionandole, spero in modo equilibrato e onesto. Mi rendo conto, però, che la mia personale esperienza pratica mi costringe a vedere le cose anche secondo la mia personale lente prospettica. Perciò questo lavoro non vuole essere la soluzione definitiva alla questione. In realtà è un modo per studiare i fatti in modo più rigoroso del solito, e per invitare poi ad ulteriori approfondimenti. Ogni tema affrontato, infatti, richiederebbe un libro a sé.  

Per vedere oltre ciò che non si può vedere con gli occhi, per scoprire ciò che c’è nascosto nelle trame dell’universo, occorre capire quali sono le parti che costituiscono il destino, cioè, se possiamo scomporre i fatti in tante piccole parti, ognuna da studiare con microscopica attenzione.

Si parte addirittura dalla struttura della realtà, per poi introdurre l’argomento dei cigni neri, ossia degli eventi rari e apparentemente imprevedibili. Da questo punto in poi si procede con il tema di tutti quegli eventi che sono invisibili alla nostra percezione e su come anche l’adattamento di ogni essere umano, possa c’entrare qualcosa col destino. Inoltre verrà affrontato uno dei temi più gettonati: è vero che il caso non esiste? Per affrontare questo discorso mi avvalgo di numerosi argomenti, come per esempio quello del ruolo dell’intuizione per la previsione degli eventi; ma anche in questo caso mantengo il mio spirito critico per documentare i pro e i contro di questa facoltà. Pertanto viene affrontata la questione del metodo e delle interferenze che obbligano la mente ad errori di valutazione, una delle tematiche più ricorrenti del mio lavoro di ricerca. Questo serve a evitare di commetterli, perché riconoscere qualcosa che non conosciamo, aumenta la nostra intelligenza e il nostro grado di consapevolezza. Passo poi ad analizzare la struttura del destino secondo un particolare approccio che vede nell’analogia e nella psicologia della gestalt, una possibile soluzione. La seconda parte del libro punta a una valutazione critica e tecnica del destino di tutte quelle persone che hanno lo stesso quadro astrologico, ma vite diverse. Per far ciò, mi occupo di analizzare la questione dei gradi zodiacali e delle stelle fisse in astrologia, perché rappresentano i punti di maggiore specificità per descrivere l’unicità di ognuno. Destino collettivo ed ereditarietà astrologica, inoltre, serviranno da introduzione a un altro argomento assai interessante: se il destino esiste, è possibile cambiarlo?

Le persone aspettano che le cose cambino. Aspettano che l’amore arrivi all’improvviso, aspettano che una brutta situazione passi da sola, aspettano che capiti il colpo di fortuna, aspettano che il partner cambi, aspettano di ricevere la telefonata giusta, aspettano che l’oroscopo dica qualcosa di buono. La gente delega la propria felicità a qualcosa di esterno: al destino, al partner, alla fortuna, etc. A pochi viene in mente che la vita è fatta anche per realizzare il proprio destino con le azioni giuste, in qualsiasi ambito. Questo è il nocciolo di alcune mie osservazioni.

L’opera chiude provvisoriamente questo cerchio con un altro tema assai interessante: l’anima gemella esiste? In questa vita incontriamo persone che abbiamo già incontrato in vite precedenti? E come possiamo fare per dimostrarlo? Anche qui, psicologia della coppia, esperienza pratica, comparazione, e critica, fanno da binario per lanciare questo treno che è l’avventura del destino in amore.

 Avevo la tua curiosità, ora spero di avere la tua attenzione”, perché io e te abbiamo tanto di cui parlare…