18 ottobre 2015

Il modo di sondare la realtà in astrologia


Lo studioso serio di astrologia, a mio parere dovrebbe conoscere e riconoscere in modo chiaro l'approccio con cui affronta le diverse tematiche legate all'astrologia. Ogni branca astrologica infatti necessita di un approccio particolare e le ricerche relative, così come le tecniche previsionali, dipendono da esso. 

Per parlare di astrologia bisogna trattare le seguenti questioni: 


  • La questione ontologica
  • La questione epistemologica
  • La questione metodologica
  • La questione tecnico operativa
Vediamo di affrontare tutti i punti raggruppandoli in 4 categorie diverse


  1. ontologia detta del realismo ingenuo: si crede che una realtà esista e sia completamente slegata dall'osservatore. La parte epistemologica si riferisce a quello che possiamo sapere di questa realtà ovvero se sia conoscibile o no. Secondo questa ontologia allora i valori e i pregiudizi del ricercatore/osservatore non hanno effetto sulla ricerca; gli esiti sono sempre veri ed è possibile pervenire a leggi generali. Quindi tutto è perfettamente conoscibile e oggettivo. La metodologia più indicata è di tipo manipolativo e quantitativa: se tutto rimanda a leggi universali e generali e tutto è conoscibile, allora possiamo isolare qualsiasi variabile dal contesto. La tecnica migliore risulta essere quella statistica pere raccogliere dati per ottenere tabelle di frequenza. 
  2. ontologia del realismo critico: si pensa che una realtà oggettiva possa esistere; ma dal punto di vista epistemologico noi possiamo avere di essa, solo una conoscenza imperfetta. Possiamo scorgere tendenze e regolarità, disposizioni strutturali; ma le teorie sono sempre potenzialmente in errore perché formulate dalla mente umana che in verità è sempre fallibile e teorie alternative possono spiegar lo stesso fatto. La metodologia che si applica in questo caso è di tipo quantitativo e qualitativo. Bisogna cioè fare ipotesi per evidenziare delle regolarità e cercare evidenze per falsificarle; ma siccome la realtà è molto complessa allora possiamo anche accettare l'idea che non sempre è possibile fare delle generalizzazioni perché ogni caso è a se stante, sopratutto se parliamo di scienze umane. Anche in questo caso la tecnica è di tipo statistico ma pure legata alla ricerca basata sull'interpretazione (il mio approccio all'astrologia è appunto realista critico).
  3. ontologia dell'interpretativismo: una realtà oggettiva non esiste e tutto dipende dalle nostre percezioni. Non esistono disposizioni strutturali e non è possibile ottenere alcuna generalizzazione perché la realtà non è separabile dall'osservatore. Non esiste alcuna struttura alla base di ciò che percepiamo e allora non ha senso fare ricerche quantitative basate sulla statistica. La metodologia verte sull'approccio QUALITATIVO dove occorre puntare su procedure che ci aiutino a ricostruire l'intenzionalità dei soggetti esaminati, delle loro azioni. 
  4. Un ultimo approccio è quello religioso (l'astrologia del karma per esempio si basa sul presupposto di una realtà divina); che non credo sia collocabile all'interno di queste tre grandi categorie descritte ora. Pertanto chiederei agli esperti del settore di formulare, all'unanimità e con chiarezza, la loro posizione.  
Arrivati a questo punto bisogna comprendere che ogni ricercatore non è mai privo di condizionamenti quando esegue uno studio, una ricerca o quando interpreta i fenomeni della realtà. I condizionamenti sono di due tipi: interni ed esterni. 


Condizionamenti interni del ricercatore astrologico:

Il paradigma scientifico, cioè l'ideologia, la scuola di pensiero sono giudizi su come crediamo vadano le cose nel mondo. Questi giudizi influenzano le nostre osservazioni e le nostre interpretazioni dei fatti. Però KUHN ci informa che nella scienza ogni paradigma può cedere il passo a uno nuovo che a sua volta produce un nuovo modello della lettura della realtà e che ha come vantaggio quello di aver superato le contraddizioni esistenti nel paradigma precedente. Quindi per lui dobbiamo essere disposti a cambiare paradigma se necessario, dato che tutto è provvisorio. Altro condizionamento è dato dai valori interni del ricercatore che analizza ciò che lui reputa e crede sia importante, ciò che per lui è un problema da affrontare. L'approccio, che sia qualitativo o quantitativo ovviamente condiziona il modo di raccolta delle informazioni e la loro analisi. 

Condizionamenti esterni del ricercatore astrologico: 

Contesto normativo indica ciò che è lecito ricercare poiché non tutto può essere analizzato stando a quella che è la nostra volontà. Per esempio, analizzare un gruppo di persone comporta un problema legato alla privacy se trattiamo argomenti delicati. Dunque, oltre al nostro senso etico dobbiamo attenerci a quel che è lecito ricercare, e anche le modalità della ricerca devono essere in linea con ciò. Un altro condizionamento esterno è dato dal gruppo che offre visibilità alla ricerca: non varrebbe la pena ricercare qualcosa se non vi fosse qualcuno interessato a pubblicarla e a pubblicizzarla. Per ultimo i finanziamenti di un'ente possono contribuire notevolmente a far si che la ricerca possa essere condotta meglio: basti pensare alle ricerche in loco all'interno di una data regione del mondo per fare un esempio, protratta per mesi. 

Allo stato attuale delle cose, pochi sono gli astrologi che fanno caso al modo di sondare la realtà e spero che questo articolo possa aver dato loro la possibilità di iniziare a fare le cose con più criterio. Diversamente è un po' come fare le cose in maniera "selvaggia".