introduzione
Ogni
notte guardo il cielo pensando al mio futuro, ai miei desideri e alle mie
aspirazioni. Sento di non aver ancora scoperto, soddisfatto, sviluppato appieno
il mio potenziale, penso di avere ancora tanto da dire, da scoprire, da
diventare, da offrire al mondo; ed ogni notte mi interrogo sul destino, sul
senso della mia vita. L’ho cercato nell’astrologia. Chiamo il cielo ed egli
sussurra il mio futuro, a volte in modo chiaro, altre volte in modo
incomprensibile. Il mistero mi chiama, e io non resisto a questo canto di
sirena che mi persuade a fare luce nel buio. Ho studiato una montagna di libri
che parlano di tante cose diverse, e ho scritto fiumi di parole. Il mio animo è
in tempesta, la mia mente non trova pace. C’è chi si accontenta, chi trova la
propria strada, e chi invece come me è come un vagabondo, che quando pensa di
aver trovato una casa, invece si accorge che deve camminare ancora. Io non mi
accontento, ho sempre fame di sapere, ho sempre fame di conoscenza, quella che
mi lancia a scoprire i segreti dell’universo e che mi fa pensare al destino.
Questo tema ha
accompagnato tutto il mio percorso di studi, ma solo in questi ultimi anni ho
pensato fosse necessario dare le mie personali risposte grazie all’aiuto di
tutti i miei studi nel campo psicologico e astrologico. Ho sentito dire che per
divenire dei veri esperti in un certo settore del sapere, servirebbero almeno
undici anni di pratica, tenendo conto di una media di almeno quattordici ore di
studio a settimana. Tutto però dipende dal materiale che si studia, perché nel
campo dell’astrologia non è facile selezionare ciò che veramente ha valore.
Quel che fa la differenza è il vero amore appassionato per lo studio, unito a
un forte senso critico.
Il fatto è che
l’astrologia viene raccontata spesso in modo superficiale, e la forte
divulgazione di oroscopi segnosolari è devastante per questa materia perché la
riduce a un passatempo per lettori senza una particolare cultura, che guardano
al cielo con stupore, ma con ingenuità. Perciò sono pochi i libri che parlano
in modo davvero profondo e serio di questa materia. La gente si aspetta, in
genere, qualcosa di semplice, da leggere sotto l’ombrellone d’estate. Senza
perdere lo stupore che emoziona e rende il cuore colmo di passione, io parlo a
chi vuole sentire cosa veramente ha da dire il cielo. Ma per ascoltarlo occorre
prepararsi a qualcosa che richiede impegno e riflessione. Perciò io scrivo solo
a chi ama davvero l’astrologia, solo a chi ama davvero impegnarsi con materie
complesse per capire come funziona il mondo. E in questo percorso non ci sarà
spazio per le solite cose sui Segno zodiacali; non troverai quel che vorresti
sentirti dire, e anzi, molte volte troverai l’esatto opposto di quel che credi,
perché il mio obiettivo è quello di spaccare a metà alcune convinzioni, le
stesse che avevo io un tempo, perché ho scoperto siamo facile preda di
illusioni e fraintendimenti. Ecco perché
ancor prima di parlare del destino dobbiamo parlare della nostra mente, di come
funziona il nostro cervello. Il percorso è dentro e fuori di te, un viaggio nel
tuo cosmo interiore, nella tua mente stellare.
Il tema di questo libro
è davvero insidioso perché si tratta di capire quali sono le cause dei fatti
che accadono nella nostra vita, e spesso le nostre conclusioni si basano su
teorie indimostrate, sono degli atti di fede che dipendono soprattutto dalla
nostra percezione e dalla nostra interpretazione della realtà. Io vado alla
ricerca di quel che è davvero autentico; e per poterlo fare devo essere quanto
più onesto possibile, devo applicare gli strumenti della ragione e purtroppo la
conclusione è che molto di quel che diamo per vero è solo una suggestione
psicologica. Ciò è un bene, perché ci permette di estrarre dalla vita di tutti
i giorni solo quei fatti che per davvero sono reali; altrimenti si finisce per
diventare creduloni e per fare la figura di chi non sa usare il cervello. Devi
capire che fare l’astrologo significa beccarsi un sacco di critiche dagli
scettici; e dato che non sempre hanno torto, bisogna essere davvero preparati a
rispondere saggiamente se vogliamo fare una bella figura e se per davvero
teniamo alla “verità”. Perciò, solo chi è animato come me dal desiderio di
purezza e sincerità può comprendere il mio approccio così critico e serio.
Quando si parla di
destino pensiamo tutti quanti alla facoltà di prevedere il futuro; e il primo
nome che ci viene in mente è quello di Nostradamus. Chi non ha mai sentito
parlare di questo straordinario personaggio? Di lui si raccontano cose
incredibili, come per esempio il fatto di aver previsto la rivoluzione
francese, la bomba atomica e persino l’attentato dell’11 settembre. A proposito
di quanto sia facile ingannarsi, però prendo alcune righe scritte dallo storico
Kocku Von Stuckrad in “storia dell’astrologia”. Egli dice che Nostradamus non
solo non era molto competente in astrologia, ma che le sue predizioni sono così
vaghe che non è difficile metterle in relazione con qualsiasi tipo di evento
storico. Si tratta in effetti di “chiaroveggenza retroattiva”: in pratica solo
dopo che un certo evento si è realizzato sarà possibile trovarne una conferma
in una delle sue famose quartine. Con ciò non voglio dire che non esistono
veggenti o che sono tutti dei ciarlatani. E nemmeno voglio dire che Nostradamus
non abbia mai fatto previsioni più chiare e vincenti. Voglio dire che non è
affatto facile affrontare queste tematiche senza capire prima di tutto come
alcune logiche, spesso, ci portano a commettere clamorosi errori di
valutazione.
Un po’ come quello che
mi è successo chiedendo un consulto a tantissimi veggenti e cartomanti: in
tutta la mia vita solo una o due persone sono state capaci di centrare il
bersaglio, quando invece, in tutti gli altri casi, ho trovato solo delle
grandissime forzature e generalizzazioni che erano più che altro osservazioni
su quel che avevano capito di me. Facevano dire ai tarocchi, quel che loro
pensavano del sottoscritto. Per esempio una cartomante, sentendomi parlare in
modo tecnico mi disse che in “un’altra vita” ero stato uno scienziato. Molte
cartomanti credono di impressionarmi o di affascinarmi parlandomi di queste
cose, come se fossi disposto a dare fiducia al primo che passa, come se non
fosse chiaro che inconsapevolmente forza la lettura dei tarocchi. Sempre
commettendo lo stesso errore mi disse pure che il mio più grande difetto è la
mancanza di romanticismo. Rimase senza parole quando le feci leggere una mia
poesia d’amore e i messaggi che io e la mia ex fidanzata ci eravamo scambiati.
Questo capita assai di frequente anche in chi pratica l’astrologia e cerca di
interpretare il mio tema di nascita partendo da quel poco che è riuscito a
capire di me, e che naturalmente ha capito male.
Per molti è difficile
credere che una persona razionale e riflessiva possa essere anche molto romantica
e passionale. Come vedi, è già possibile identificare un primo errore, e cioè
che nella realtà spesso ci proiettiamo quel che abbiamo dentro; ed è davvero
difficile essere critici. Per questo motivo nasce questo libro. Quella
cartomante aveva sbagliato tutto quanto e si appellava all’unica cosa che non
poteva dimostrare, ossia al fatto che in un’altra vita, secondo lei, ero stato
uno scienziato. Accusandomi di essere “troppo razionale” e consigliandomi di
aprire di più il mio cuore, in realtà voleva consolidare e confermare le sue
presunte doti da veggente. Usa me, per le sue insicurezze! È un bel tranello
psicologico: se non le credo, secondo lei la colpa è mia; e se non può negare
le evidenze, allora la colpa è sempre mia perché, in genere, secondo queste
persone, “non risuono” a sufficienza con tali metodiche e la mia razionalità
“interferisce” col loro lavoro. Mai una volta che ammettono l’errore. Questo è
gravissimo perché pur di difendere qualcosa che non funziona, ti fanno sentire
inadeguato, limitato. Da quando essere onesti e imparziali costituisce un
limite? Da quando studiare questi fenomeni in modo critico significa essere
limitati? Da quando credere aprioristicamente a questi fenomeni significa che
per davvero si manifestano? Questo giochetto psicologico è ancora più grave del
precedente perché significherebbe che il veggente/cartomante/astrologo ha
sempre ragione, e che i clienti non possono essere mai creduloni. In questo gli
uni si reggono sugli altri in un costante gioco di causa ed effetto: i
cartomanti presumono di avere ragione perché i clienti credono in loro, e i
clienti credono nei cartomanti perché questi ultimi avrebbero sempre ragione. E
questa fiducia si basa sul concetto che siccome in natura funziona ciò che
risuona della stessa frequenza, allora un veggente che non indovina è perché
non risuona col suo cliente. Mai una volta che invece si ammette di non avere
alcuna dote, o che a prescindere dalle possibili risonanze, ci sono decine di
inganni psicologici che interferiscono sulle valutazioni.
Le mie esperienze con
cartomanti, veggenti, astrologi anche molto apprezzati, e con chiunque dica di
prevedere il futuro, sono state quasi sempre molto deludenti perché ormai ho
imparato a riconoscere alcuni subdoli effetti psicologici che, in genere, è
assai difficile riconoscere senza un’adeguata istruzione e preparazione. Solo
in una o due occasioni ho trovato un effettivo riscontro che mi ha lasciato
davvero assai sorpreso. Ma ho anche capito perché tutti questi cartomanti e
veggenti hanno successo nella maggior parte dei casi.
Lo spiegherò con un
aneddoto: alcuni anni fa ho fatto una previsione astrologica ad una mia amica.
Le avevo detto che a breve si sarebbe fidanzata. Lei non ci credeva perché era
appena stata lasciata dal suo compagno di allora, si sentiva distrutta,
piangeva e non aveva assolutamente voglia di aprire il suo cuore a un altro
uomo. E invece le cose sono andate come le avevo previsto: ha trovato un nuovo
compagno e nel momento in cui scrivo sono ancora insieme, molto affiatati e
felici. Anzi, ora lei aspetta un bambino. Sono passati circa due anni e da quel
giorno la mia amica ha cominciato a dare molta più importanza all’astrologia e
alla mia professionalità. Il fatto è che ricorda male come sono andati veramente
i fatti e mi attribuisce frasi e affermazioni che non ho mai detto. Racconta
l’evento in modo molto più spettacolare di quel che fu in realtà, arricchendo
il suo ricordo con dettagli che non esistono. Questo significa che in alcune
circostanze è davvero difficile rimanere critici perché la memoria ci gioca
brutti scherzi. Il tempo, le aspettative, le emozioni, ci spingono a omettere
alcuni dettagli dei fatti accaduti e a ricordare le cose in modo un po’
distorto. Ovviamente può accadere anche il contrario: non vogliamo ricordare
ciò che non ci piace o quel che non è in linea con le nostre personali
aspettative. Ecco perché ho l’abitudine di registrare l’audio delle mie
conversazioni e consulenze.
Questo discorso ci fa
comprendere che quando parliamo del tema del destino dobbiamo essere cauti
perché certe volte gli eccessi di entusiasmo o di scetticismo non ci fanno
vedere le cose in modo critico. Perciò,
se da un lato è molto bello leggere libri che parlano di tutti quei casi
straordinari che ci convincono dell’esistenza del destino, io dall’altro lato
voglio parlare anche di quei casi che ingannano il lettore. Credo sia un
approccio più giusto ed equilibrato. Mi piace essere onesto, cioè raccontare i
fatti in modo sincero, e spiegare che tante volte, quel che crediamo sia un
fatto straordinario, in realtà non lo è per niente. Non scrivo e non scriverò
mai solo per ottenere consensi, dicendo al lettore quel che vuol sentirsi dire.
Mi dispiace.
Qualsiasi persona, anche
fosse un esperto astrologo o un veggente, o un cartomante, in qualche misura è
influenzata dal pregiudizio, da sensazioni sbagliate e da ragionamenti che
contengono qualche tipo di errore. Insomma, io qui cerco di aiutarti a vedere
le cose in modo più critico e a fare ordine nella tua mente, perché ho studiato
con cura, con pazienza e umiltà, tutte quelle materie che aiutano a ragionare
meglio e a riconoscere in anticipo certi inganni della mente.
Però questo libro parla
anche di tante altre cose, per rispondere a domande essenziali, alcune di natura
eziologica, e altre di natura teleologica: quali sono le cause di ciò che ci
accade? Che differenza c’è tra correlazione e causazione? E poi: qual è lo
scopo dell’astrologia? Perché ci accadono certe cose? C’è una ragione dietro la
nascita di ognuno di noi? Infine, come possiamo fare per ragionare su questi
temi?
Gran parte del lavoro di
ricerca e delle mie riflessioni si basa sul metodo della deduzione, con un
continuo rimando alla mia esperienza pratica nel campo dell’astrologia.
L’approccio è di tipo analitico e riduzionista, con uno spirito apparentemente
polemico, ma che spero lasci trasparire il mio desiderio di mettere ordine nel
caos. Non ci sono dimostrazioni definitive, ma riflessioni che portano a una
revisione di certi concetti, ma grazie al supporto di certezze verificate in
campo psicologico tramite gli esperimenti di importanti e famosi studiosi. Grazie
a quelle evidenze ho comparato le diverse convinzioni sul destino e
sull’astrologia, revisionandole, spero in modo equilibrato e onesto. Mi rendo
conto, però, che la mia personale esperienza pratica mi costringe a vedere le
cose anche secondo la mia personale lente prospettica. Perciò questo lavoro non
vuole essere la soluzione definitiva alla questione. In realtà è un modo per
studiare i fatti in modo più rigoroso del solito, e per invitare poi ad
ulteriori approfondimenti. Ogni tema affrontato, infatti, richiederebbe un
libro a sé.
Per vedere oltre ciò che
non si può vedere con gli occhi, per scoprire ciò che c’è nascosto nelle trame
dell’universo, occorre capire quali sono le parti che costituiscono il destino,
cioè, se possiamo scomporre i fatti in tante piccole parti, ognuna da studiare
con microscopica attenzione.
Si parte addirittura
dalla struttura della realtà, per poi introdurre l’argomento dei cigni neri,
ossia degli eventi rari e apparentemente imprevedibili. Da questo punto in poi
si procede con il tema di tutti quegli eventi che sono invisibili alla nostra
percezione e su come anche l’adattamento di ogni essere umano, possa c’entrare
qualcosa col destino. Inoltre verrà affrontato uno dei temi più gettonati: è
vero che il caso non esiste? Per affrontare questo discorso mi avvalgo di
numerosi argomenti, come per esempio quello del ruolo dell’intuizione per la
previsione degli eventi; ma anche in questo caso mantengo il mio spirito
critico per documentare i pro e i contro di questa facoltà. Pertanto viene
affrontata la questione del metodo e delle interferenze che obbligano la mente
ad errori di valutazione, una delle tematiche più ricorrenti del mio lavoro di
ricerca. Questo serve a evitare di commetterli, perché riconoscere qualcosa che
non conosciamo, aumenta la nostra intelligenza e il nostro grado di
consapevolezza. Passo poi ad analizzare la struttura del destino secondo un
particolare approccio che vede nell’analogia e nella psicologia della gestalt,
una possibile soluzione. La seconda parte del libro punta a una valutazione
critica e tecnica del destino di tutte quelle persone che hanno lo stesso quadro
astrologico, ma vite diverse. Per far ciò, mi occupo di analizzare la questione
dei gradi zodiacali e delle stelle fisse in astrologia, perché rappresentano i
punti di maggiore specificità per descrivere l’unicità di ognuno. Destino
collettivo ed ereditarietà astrologica, inoltre, serviranno da introduzione a
un altro argomento assai interessante: se il destino esiste, è possibile
cambiarlo?
Le persone aspettano che
le cose cambino. Aspettano che l’amore arrivi all’improvviso, aspettano che una
brutta situazione passi da sola, aspettano che capiti il colpo di fortuna,
aspettano che il partner cambi, aspettano di ricevere la telefonata giusta,
aspettano che l’oroscopo dica qualcosa di buono. La gente delega la propria
felicità a qualcosa di esterno: al destino, al partner, alla fortuna, etc. A
pochi viene in mente che la vita è fatta anche per realizzare il proprio
destino con le azioni giuste, in qualsiasi ambito. Questo è il nocciolo di
alcune mie osservazioni.
L’opera chiude
provvisoriamente questo cerchio con un altro tema assai interessante: l’anima
gemella esiste? In questa vita incontriamo persone che abbiamo già incontrato
in vite precedenti? E come possiamo fare per dimostrarlo? Anche qui, psicologia
della coppia, esperienza pratica, comparazione, e critica, fanno da binario per
lanciare questo treno che è l’avventura del destino in amore.
Avevo la tua curiosità, ora spero di avere la
tua attenzione”, perché io e te abbiamo tanto di cui parlare…