19 gennaio 2019

Astrologia e cartomanzia sono compatibili?


 
Astrologia e cartomanzia sono incompatibili?
Anche se Jung si occupò di entrambe le materie e non seppe stabilire se funzionavano o meno secondo il principio della sincronicità, anche se entrambe le materie si riferiscono ad archetipi dell’inconscio collettivo (d’altro canto come anche la mitologia), l’astrologia è una disciplina che si avvale delle tecniche di osservazione del cielo per prevedere, attraverso calcoli matematici, il “destino” di una persona. L’astrologia nasce e si sviluppa per questo scopo anche se nel corso dei secoli si sono formate mille e una astrologia che escono completamente dal seminato, rinunciando a certi paradigmi per formularne alcuni nuovi, ma in maniera arbitraria. Per esempio lo zodiaco non viene considerato più come un mezzo di conoscenza della psiche del soggetto e dei fatti a essa legati; ma ci parla dell’uomo in chiave evolutiva, di uno zodiaco idealizzato e perfetto a cui allinearsi per vivere in armonia, per ridurre quanto più possibile i conflitti interni ed esterni. Ora, se immaginiamo l’astrologia in questo modo, usciamo dal campo della previsione per entrare in quello della terapia. Anche la cartomanzia, altro strumento i cui simboli incarnano altri tipi di archetipi che talvolta possono essere associati a quelli zodiacali, può essere usata allo stesso modo.  In questo caso, cartomanzia e astrologia non sarebbero altro che modelli di riferimento per estrapolare considerazioni utili per modificare gli intenti dell’individuo, partendo dal presupposto che una determinata carta e una certa posizione astrologica non sono la causa di qualcosa, ma la semplice descrizione delle condizioni da seguire secondo un certo principio sincronistico.
In astrologia non possiamo stabilire se esiste un nesso a-causale oppure se esiste una corrente che passa per davvero sino all’uomo; ma ciò che sappiamo è che la sua vera natura, cioè lo scopo per cui è nata, è quello di prevedere e giudicare gli eventi, i fatti.
In ogni caso, per fare una previsione astrologica occorre la scienza dei calcoli e l’arte di saperli incastrare in un tutto armonico. Il cartomante invece non ha bisogno della matematica, della scienza, del sapere, della ricerca. Si affida alla pura casualità (o se vogliamo alla coincidenza significativa) e a ciò che interpreta da essa attraverso le capacità di leggere oltre il significato di ogni carta. 

Anche se lo scopo è lo stesso, l’astrologia e la cartomanzia sono incompatibili per questo
motivo. Però non possiamo fare generalizzazioni così estreme. Infatti esistono astrologie, come quella “oraria” che invece somigliano molto a una lettura dei tarocchi. Secondo questa astrologia esiste un’attinenza tra i fatti da prevedere e l’orario e il minuto esatto in cui si pone la domanda, tale che facendola in un altro momento le risposte risulteranno diverse, esattamente come accade per la cartomanzia: ripetere la lettura comporta che la volta successiva usciranno carte completamente diverse. Perciò in entrambi i casi conta il qui e ora che inevitabilmente è collegato alla sincronicità tra l’intenzione di chi pone la domanda e il suo avvenire. Come a dire che l’atto stesso di porre una domanda in un certo istante modifica il corso degli eventi, o che la domanda non poteva che essere posta nel momento più propizio al verificarsi dei fatti descritti dalla previsione, quasi come se fossimo già destinati a fare la domanda proprio in quell’istante.  
Ora, l’astrologo che fa affidamento alla cartomanzia può entrare in dissonanza cognitiva se appartiene alla scuola di astrologia giudiziaria. Infatti per tale scuola il rapporto tra uomo e cosmo è indipendente dal momento in cui si pone una domanda, poiché ciò che conta è la reale nascita di un individuo, e non la nascita delle sue intenzioni, anche perché esse possono mutare pure da un momento all’altro senza tuttavia modificare il corso di un evento avviato in precedenza. Infatti, la storia che l’uomo modifica la materia in base al suo pensiero, è una estremizzazione, un’esagerazione di certi concetti psicologici e della fisica quantistica. Ciò che accade nel mondo dei quanti non è detto che possa accadere a livello psicologico, anche se nella mente accadono fenomeni quantistici. Il pensiero muta la realtà solo nella prospettiva con cui la guardiamo.

Il problema non sussiste per chi crede nella sincronicità degli eventi come unica spiegazione possibile al funzionamento dell’astrologia. In questo modo, sia astrologia che cartomanzia funzionerebbero secondo lo stesso principio.
Chi crede in un nesso di causa ed effetto può anche abbracciare la sincronicità per spiegare SOLO alcuni fenomeni, non necessariamente collegati all’astrologia. Infatti non si tratta di definire il funzionamento della realtà secondo un unico modello. Così come in natura diversi fenomeni sono descritti da diverse leggi fisiche (vedi per esempio relatività e mondo dei quanti) allo stesso modo diverse discipline previsionali possono funzionare secondo leggi naturali diverse. C’è da aggiungere che la sincronicità è solo un tentativo di spiegare alcuni fatti curiosi e di per sé, anche se convincente, non risponde a quella che dovrebbe essere una teoria scientifica. Il che non significa che la teoria non sia valida, ma solo che la sua affidabilità non è totalmente dimostrata o dimostrabile.