Quando mi sono imbattuto nella frase "la volpe che non arriva all'uva dice che è acerba", mi ha fatto riflettere sulla tendenza umana a giustificare ciò che non possediamo o non possiamo raggiungere. È come se, per proteggere il nostro ego, trovassimo scuse per minimizzare il valore di ciò che non possiamo ottenere. Questa riflessione mi ha portato a considerare quanto sia importante essere obiettivi e onesti con noi stessi, riconoscendo i nostri limiti e impegnandoci per superarli invece di negarli.
Perciò, in astrologia è lecito mostrare un curriculum? Un'astrologa usa la sua tesi di laurea a dimostrazione della sua competenza in astrologia. Ma è sufficiente? All'università sostenni l'esame di antropologia culturale parlando anche di astrologia. Ma questo attesta le mie competenze in questo ambito? No. La professoressa avrebbe pure potuto chiedermi le referenze.
Eppoi, discutendo dell'importanza della formazione accademica e della ricerca delle fonti adeguate per una tesi di laurea, mi è venuto in mente il concetto di autorevolezza delle fonti. A cosa serve sapere di aver fatto una tesi di laurea sull'astrologia se non sappiamo da quali fonti attinge il suo sapere?
È essenziale che le nostre argomentazioni siano supportate da fonti affidabili e accreditate, altrimenti rischiamo di compromettere la credibilità del nostro lavoro. Oppure questa astrologa pensa di essere credibile solo perché fa molti video su YouTube?
Per esempio, utilizzare Topolino come principale riferimento per una tesi sulla filosofia della scienza sarebbe, senza dubbio, poco professionale e potrebbe essere considerato un errore di giudizio. Noi non sappiamo quali fonti ha utilizzato per scrivere la sua tesi e non sappiamo quali fonti ha utilizzato per formarsi nel campo dell'astrologia.
Infine, riguardo alla questione della formazione "sul campo" rispetto alle referenze accademiche, penso che entrambe siano importanti.
Questa astrologa sostiene che i datori dovrebbero offrire lavoro senza chiedere un curriculum. Come se per costruire un ponte dai prendessimo la prima persona che parla di ponti senza sapere se è veramente un ingegnere se ha sviluppato veramente le competenze per esserlo.
Perché nel campo dell'astrologia dovrebbe essere diverso?
L'esperienza pratica può fornire una preziosa comprensione del lavoro e delle dinamiche del settore, ma non dovrebbe mai sostituire una solida formazione accademica e referenze. Immagina ad esempio, un direttore sanitario che accetta la candidatura di qualcuno che si spaccia per medico senza referenze o esperienza formale nel campo della medicina. Sarebbe un rischio troppo grande per la sicurezza dei pazienti e la reputazione dell'istituzione. No?
In definitiva, credo che la lezione da trarre da tutto ciò sia che un equilibrio tra formazione accademica e esperienza pratica è fondamentale per il successo professionale e la credibilità. Dobbiamo essere aperti all'apprendimento continuo e alla ricerca delle fonti appropriate per sostenere le nostre argomentazioni, mantenendo sempre l'integrità e la professionalità nel nostro lavoro.
Ecco in definitiva la questione: integrità e umiltà, due ingredienti che secondo me sono essenziali per qualsiasi professione, soprattutto per l'astrologia. Il cliente deve essere tutelato, e possiamo farlo soltanto mostrandoci senza filtri, con onestà e trasparenza, non sbraitando quando ci viene chiesto un curriculum.
Chiunque non possa dimostrare la propria competenza astrologica è come una barca in alto mare senza bussola: senza un modo chiaro per orientarsi e navigare tra le conoscenze astrali, è destinato a vagare senza meta nel vasto universo dell'astrologia.