31 maggio 2019

LEZIONI DI ASTROLOGIA 64: I DOMICILI E LE 4 STAGIONI


  



La tradizione astrologica asserisce che ogni pianeta si
esprime al meglio o al peggio della sua natura a seconda del segno zodiacale in
cui capita. Il domicilio e l’esaltazione di un pianeta in un certo segno
zodiacale ci dice che questo pianeta esprime il suo potere al meglio che può,
mentre la caduta e l’esilio ci dicono qual è il segno zodiacale in cui il
pianeta si esprime con debolezza o in contrasto con la sua natura. Per esempio
si afferma che Venere, pianeta dell’amore, si trova a suo agio nel segno del
Toro che è un segno notoriamente affettuoso, mentre si esprime male nello
Scorpione, segno notoriamente complicato. Sui domicili siamo tutti d’accordo:
Il Sole è domiciliato nel leone, la Luna in Cancro, Mercurio in Gemelli e vergine, Venere in Toro e Bilancia, Marte in Ariete e Scorpione, Giove in Sagittario e Pesci, Saturno in
Capricorno e Acquario, Urano in Acquario e Capricorno, Nettuno in Pesci

e Sagittario, Plutone in Scorpione. Siccome i segni sono 12 mentre i corpi
celesti astrologici sono 10, alcuni pianeti hanno due domicili. Abbiamo visto
che Giove si trova in domicilio sia in Sagittario e sia nei Pesci. Secondo la
studiosa Lisa Morpurgo ogni segno zodiacale ha una natura che dipende da specifici
pianeti. Per esempio, la natura istintiva dell’Ariete dipenderebbe dal fatto
che Marte, e Plutone sono in domicilio mentre il Sole è in esaltazione. La
natura combinata di questi corpi celesti, le loro qualità con pregi e difetti,
si combinano per dare origine alle caratteristiche dell’Ariete. Ma questa è
solo una ipotesi, perché non esiste alcuna dimostrazione pratica che per
davvero i segni dipendono dai pianeti e nemmeno che sono proprio quelli che
questa autrice menziona. Infatti l’astrologo Pasquale Foglia ci aggiunge altri
tre corpi celesti per distinguere i domicili e le esaltazioni diurne dai
domicili e le esaltazioni notturne. Anche questa è una ipotesi indimostrabile,
anche se con il ragionamento e la logica, ognuno di questi autori ha provato a
dare le sue spiegazioni. Ma chiaramente, le logiche lasciano il tempo che
trovano, perché occorrono le dimostrazioni. Inoltre per rendere più credibile
la propria schematizzazione, si è pensato di aggiungere altri due possibili
corpi celesti ai 10 che conosciamo e che sono stati denominati X e Y. Qualcuno
ha associato X a Sedna, mentre nessuno ha ancora pensato di utilizzare Eris che
ha le stesse dimensioni di Plutone. L’astrologia classica invece procede
diversamente: ogni segno è formato da trenta gradi che gli astrologi classici
dividono in tre decani o decadi, cioè in tre parti di 10 gradi. A ogni decano
ci assegnano un pianeta. Così abbiamo Marte in domicilio, il Sole in
esaltazione, Marte nel primo decano, il Sole nel secondo e Venere nel terzo.
Inoltre gli astrologi classici ci dicono che lo stesso segno ha dei pianeti in
triplicità: per l’Ariete sono il Sole e Giove. Ma non finisce qui perché
abbiamo ulteriori divisioni: per esempio Giove governa fino al sesto grado
dell’Ariete,  Venere fino al 14mo, Marte fino al 26mo e Saturno sino al 30mo. A ciò si aggiunge, infine, che ogni grado
zodiacale è associato a una stella che ha la natura di più pianeti combinati
tra loro. Morale della favola, ognuno se la canta e se la suona come vuole, ma
nessuna di queste teorie può essere dimostrata. Come detto prima si tratta di
filosofia, di teorie, ognuno prova a spiegare perché un sistema dovrebbe valer
meglio di un altro. Ma la parola fine su questo discorso non si può mettere. Ci
sono persino astrologi che attingono alla psicologia, per spiegare in che misura,
in che modo una serie di corpi celesti determinano un certo segno. Per esempio
c’è chi associa i segni zodiacali alle stagioni: per esempio il Toro avrebbe
delle qualità che rassomigliano alle qualità del mese di maggio; ma questo può
essere facilmente confutato poiché ciò è vero solo per le zone temperate ma non
all’equatore o addirittura a sud dove le stagioni sono invertite. Fu Tolomeo a
supporre per primo una relazione tra segni e stagioni. Nel periodo ellenistico
andava in voga anche la storia dei 4 elementi che è affine al discorso delle 4
stagioni. Ma la sua fu solo una possibile teorizzazione per spiegare la
differenza tra lo zodiaco dei segni e lo zodiaco delle stelle. Il calore e
l’esuberanza del Sagittario non c’entrano nulla con l’autunno; ma con un po’ di
fantasia prima o poi si fa quadrare il cerchio, Ma anche questa è solo
filosofia e non vi è nessuna dimostrazione della fondatezza di certi assunti,
che anzi sono confutati proprio dal fatto che il clima e le stagioni sulla
terra non sono uguali dappertutto. Certo è interessante sapere che Marte è
affine alla forza del seme che germoglia e penetra la terra per emergere alla
luce; ma è solo una evocazione, una allegoria, ma non significa che per davvero
che l’Ariete riguarda le caratteristiche della primavera solo perché Marte dà
l’idea del seme che germoglia e che questo accade proprio in primavera, proprio
quando comincia il segno dell’Ariete. Quel che noi sappiamo è quel che ci è
arrivato sino a oggi dopo millenni di incroci di filosofie, è che le logiche
con cui sono state formulate certe ipotesi sono diventate molto persuasive e
oggi le prendiamo per scontate. Ma è solo il contorno, è solo cultura
personale, che nella realtà non aiuta a interpretare meglio una tema di
nascita. Facciamo un esempio: infatti non è vero che soggetti che sono nati in
una certa decade hanno qualità diverse rispetto a quelli nati in un'altra
decade dello stesso segno. Non è vero che esiste una sola tipologia per ogni
segno zodiacale e quindi non è vero che tutti i Toro sono contemporaneamente
gioviali e venusiani, come non è vero che tutti gli Ariete sono
contemporaneamente solari, marziali e plutoniani. Non è vero che tutti i Sagittario sono gioviali o nettuniani, ma abbiamo certi Sagittario assai
ribelli, molto uraniani per certi versi. Insomma, un fondo, ma proprio un fondo
di verità lo si può scorgere da certe teorie; ma a patto di non fissarci, di
non fossilizzarci, proprio perché la pratica contraddice anche la più logica
delle teorie. All’inizio della nostra formazione astrologica, per gioco, per
cultura personale possiamo imparare questa storia dei domicili e delle
esaltazioni, ma poi occorre distaccarsi da certe idee proprio perché occorre
dimostrare la loro validità, non con la logica ma coi fatti. I fatti ci dicono
che le stagioni sulla terra non sono uguali dappertutto e questo è sufficiente
per chiudere la questione che i segni appunto non dipendono dalle stagioni. Qualsiasi tipo
di ragionamento, di logica, viene a cadere, è solo filosofia, sono argomenti
per affascinare, per far vedere quanto siamo colti. È bello sapere che per
esempio un pianeta del tema di nascita si trova nei termini di Saturno oppure è
nel decano di Marte; è bello sapere quali potrebbero essere i motivi e le
logiche per cui Giove, Nettuno e X fanno il Sagittario. Ma è solo un racconto,
una delle tante possibili spiegazioni, delle possibili logiche. Sono deduzioni
e non osservazioni.  Già il fatto che
ognuno la vede in maniera diversa significa che ognuno fa osservazioni diverse.
Ma come spiego nel mio libro di astrologia intitolato “nella mente
dell’astrologo, il vero ricercatore deve fare molta attenzione a non cadere
vittima delle filosofie e delle proprie osservazioni poiché l’autoinganno si
nasconde dietro l’angolo….