27 febbraio 2017

Il significato esoterico di Venere


Presso gli antichi Assiri, circa 3000 anni fa, il pianeta che noi oggi chiamiamo Venere era denominato Inanna e aveva attributi maschili e femminili contemporaneamente. I popoli semiti, più tardi, introdussero un equivalente chiamato Attar che poi presso i babilonesi divenne, al femminile, Isthar. Col passare del tempo, lo stesso nome subì trasformazione presso i fenici divenendo Astarte, dea legata alla fertilità e alla guerra (così come lo era per i babilones),mentre in epoca ellenistica fu associata ad Afrodite perdendo alla fine gli attributi maschili legati alla guerra, per conservare, ancora oggi per l'astrologo occidentale, i significati di amore e abbondanza.  

Ciò che sappiamo è che Venere è visibile in cielo solo dopo il tramonto o solo prima dell'alba. Al primo caso fu associato un valore femminile e al secondo una valenza maschile. Ecco perché il pianeta incarnava una divinità uomo e donna contemporaneamente.

L'iconografia antica mostra il pianeta Venere come una stella a otto punte: gli archeologi hanno cercato di spiegarsi il motivo e la risposta ovviamente possiamo apprenderla attraverso lo studio astronomico del ciclo sinodico di Venere che dura proprio 8 anni. Questo significa che se per esempio oggi Venere si trova congiunta al Sole nel 1° grado del Leone, la stessa congiunzione la ritroveremo, più o meno allo stesso grado, dopo otto anni. Inoltre, la congiunzione avviene quando Venere e Sole sono vicini, sovrapposti; e pertanto, l'illuminazione del Sole impedisce la visibilità di Venere. Quando abbiamo la congiunzione cosiddetta inferiore, abbiamo che Venere non è visibile proprio per 8 giorni. Questo numero doveva avere un preciso valore esoterico presso gli antichi babilonesi; ma oggi, lo studioso dell'astrologia moderna non prende più in considerazione la componente numerologica se non per questioni nozionistiche, che nella realtà non aggiungono alcun valore all'interpretazione. Ovviamente ciò non è vero per lo studioso di astrologia esoterica.

Oltre al numero 8, anche il numero 30 sembra essere legato a Ishtar perché in cuneiforme il numero e la parola sono scritti nello stesso modo. Perciò ci si interroga sul valore esoterico e simbolico che tale numero poteva rappresentare. Stando a una mia intuizione, se moltiplichiamo 8 per 30 otteniamo 240, valore incredibilmente vicino a quello di 243 che è il periodo di un altro particolare ciclo astronomico in cui sono coinvolti Sole, Terra e Venere. 

Da ciò possiamo desumere che le conoscenze astrologiche dell'epoca dovevano prendere in considerazione molti cicli, ognuno con le sue peculiarità. Il grande astrologo contemporaneo André Barbault, per lo studio dell'astrologia mondiale, si occupa anche di questi particolari cicli e non solo quelli in cui abbiamo l'avvicinamento e l'allontanamento dei pianeti cosiddetti lenti (Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone) tra loro.

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Amare l'astrologia significa amare chi siamo e da dove veniamo. Significa amare la cultura, la storia, significa rendersi conto del patrimonio di conoscenza ereditato dagli antenati ed evoluto con la costante ricerca e sperimentazione. Dal video chi qui propongo possiamo notare la distruzione di alcuni reperti archeologici che rappresentano il nostro passato, il nostro rapporto con il cielo, con il macrocosmo contenuto nel microcosmo quale noi siamo. Se oggi volessimo guardare ancora a quei resti per cercare altre risposte sul nostro passato, non potremmo farlo più, perché quei resti ormai sono macerie distrutte dall'inciviltà dell'uomo. 

26 febbraio 2017

Gli astri della spiritualità


Nel febbraio 2012 Nettuno è entrato nel segno dei Pesci e vi rimarrà lì, prima di passare in Ariete, ancora fino a febbraio 2026. In pratica per 14 anni il pianeta della spiritualità e del caos transita nel segno zodiacale (e non nella costellazione) più ambiguo dello zodiaco. Si tratta di anni contrassegnati da un'imponente spinta verso la spiritualità, a livello collettivo ovviamente. Anche quando fu nel segno del Sagittario, negli anni '70, ci fu una notevole spinta verso nuove forme di spiritualità e verso la conquista di nuovi orizzonti filosofici e spirituali. La differenza tra quel transito e quello che stiamo attualmente vivendo, è che quest'ultimo porta caos e distorsioni della realtà. Il segno dei Pesci è rinomato per la sua genialità, ma è anche uno dei più fragili dal punto di vista psichico, uno dei più suggestionabili. Naturalmente esistono diverse tipologie di Pesci, ma una di quelle che spicca per numero di casi, è proprio quella costituita da soggetti estremamente sensibili e suggestionabili. 

Perciò, quando un pianeta molto lento come Nettuno, che presenta molte analogie con il segno dei Pesci, transita in quel segno, è chiaro che caratterizzerà quegli anni con il suo "marchio" made in "sogno", "fantasia", "immaginazione", "illusione", "angoscia", "paura". Se ci ragioniamo su, si aspettava il 2012 come l'anno in cui certe energie avrebbero cambiato il mondo, ma è successo solo che le organizzazioni terroristiche hanno disseminato sempre più terrore. Le battaglie per questioni spirituali/religiose hanno annebbiato la mente di chi già era predisposto a rinunciare alla propria fede per arruolarsi con l'ISIS; sul web invece abbiamo assistito a un progressivo aumento di persone che proclamano di avere poteri sovrannaturali, capaci di connettersi con alcune energie, persone che asseriscono di provenire dalle Pleiadi, da Sirio, persone che vedono alieni Rettiliani celati nei corpi di attori, politici, cantanti. Insomma, il caos. 

La forza con cui tali persone sono convinte di quel che dicono sta proprio nel significato di questo passaggio planetario: il fanatismo. Spiritualità oggi è una false flag, è solo un pretesto per sentirsi speciali, per sentirsi illuminati e svegli. Ma non sono questi i tempi per una vera illuminazione che invece giungerà quando Nettuno entrerà in Ariete portando il mondo verso un periodo di crescita e prosperità. Questo è il periodo del caos, delle illusioni, degli abbagli, del fanatismo, degli stati di coscienza alterati, delle nubi tossiche, dell'inquinamento. È naturale che chi è predisposto a una maggiore lucidità possa sfuggire al fascino di questa spiritualità di massa che non è altro che una deformazione di una spiritualità acquisita negli anni '70, è una via di fuga: il segno dei Pesci ben incarna la fuga dalla realtà, basti pensare all'anguilla che sfugge dalle mani del pescatore per rendersi conto dell'inafferrabilità del segno. 

Quel che si nota sono esagerazioni, distorsioni come per esempio quella di applicare la fisica dei quanti alla spiritualità, senza capire veramente il senso di certi studi. Insomma, non è la spiritualità il problema, ma è l'uso che se ne fa. Ho sempre scritto che sebbene io sia una persona razionale, ho anche una forte componente spirituale che non mi abbandona mai, ma che tengo sempre dentro di me. Certo, non mi verrebbe mai di mischiare la mia fede con l'astrologia o con la scienza: so tenere le cose ben separate. Ci sono cose che necessitano di esser affrontate abbandonandosi all'irrazionale, come la fede in Dio, e altre cose che meritano di essere sondate con il massimo rigore e precisione, come per esempio l'astrologia. 

Ho pensato che sarebbe stato interessante analizzare i quadri astrologici di alcuni uomini spirituali per delineare approssimativamente gli "astri" della spiritualità. Sarebbe stato molto più interessante analizzare i temi di nascita di chi sostiene di provenire da Sirio, dalle Pleiadi o di aver ricevuto l'illuminazione sotto le piramidi, ma non credo si farà mai avanti qualcuno. Ho evidenziato in giallo gli aspetti astrologici per me significativi.
Ecco il grafico del Dalai Lama: Luna e Nettuno sono congiunti e in trigono a Urano. Il Sole è dominante in I, indicando il carisma e il ruolo guida.
Papa Francesco: l'orario è incerto, ma balza alla vista il Sole in Sagittario in quadratura a Nettuno, la Luna in Aquario e forse Urano dominante. 
Eckart Tolle: l'orario dinascita non c'è, ma si può comunque estrapolare qualche informazione. Il Sole è in Aquario sesquiquadrato a Nettuno e in trigono a Urano. Mercurio è in Pesci. 

Deepak Chopra: ascendente Pesci, Luna e Nettuno al limite della congiunzione, Urano dominante in trigono al Sole. 
Paulo Coelho: Luna in Sagittario sestile a Nettuno, Sole sestile a Urano.
Alice Walker: Ascendente Sagittario, Nettuno dominante, Sole in Aquario, Luna e Giove congiunti. 
Jiddu Krishnamurti: Urano è dominante in opposizione al Sole, ascendente Aquario, Luna in Sagittario. 
Quasi più di vent'anni fa cominciai a studiare l'astrologia per una curiosa coincidenza: il giorno del mio compleanno corrisponde al giorno del solstizio di inverno che dal punto di vista simbolico, astrologico, religioso, astronomico, ha importanza molto rilevante. Ecco il mio quadro astrologico, ma specificando che non sono una figura spirituale di riferimento per nessuno. Il Sole è in Sagittario, la Luna è in trigono a Nettuno, Nettuno semisestile a Mercurio e quadrato all'ascendente, Luna quadrata Urano. 

Da questa brevissima e approssimativa analisi abbiamo stabilito che la spiritualità si evince prevalentemente da Urano, dall'Aquario, dal Sagittario, da Nettuno. 

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per leggere un nuovo articolo di Camelia Nina sulla spiritualità
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25 febbraio 2017

Siamo tutti spirituali


Con il mio post sul significato esoterico della canzone di Gabbani "Occidentali's Karma" si è scatenato un po' il finimondo (clicca qui). 

Qualcuno ha frainteso. Né Gabbani e né io affermiamo che tutto ciò che è spirituale è spazzatura. No. Affermiamo solo che il vero senso della spiritualità è stato perduto o è stato distorto a causa di certi fanatismi ed esagerazioni. Questo è in effetti un giudizio e allo stesso tempo una critica, è vero. Un giudizio contro chi inganna e una critica contro la società del pressappochismo. Non possiamo certo pretendere che sul web ci siano New Gandhi, ma certo risultano insopportabili quelli che si credono di esserlo. 

Oggi vi propongo due articoli, uno scritto da me e il secondo dall'artista Camelia Nina, cara amica dalla mente lucida e brillante. Buona lettura. 

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(Occidentalis Karma parodia: occidentalis mamma)
Di Al Rami.
Chi mi conosce sa che io sono molto spirituale. Quando mi chiedono se credo in Dio, io rispondo di sì, che ci credo ciecamente. Quando mi chiedono se credo nella reincarnazione, dico di no, categoricamente. Ogni fede merita rispetto e non si può minimamente discutere sul fatto che chi crede nella reincarnazione ha ragione e chi non ci crede ha torto (e viceversa). No: su questi argomenti non si sa nulla e non si può sapere nulla. Quindi non ha senso discuterne: ognuno può credere in quel che vuole, nel pieno rispetto delle idee altrui. 

Il mio approccio si basa sull'umiltà di prendere in considerazione l'ipotesi che il mio credo sia sbagliato. Non posso essere così arrogante da stabilire il vero dal falso. Nessuno ha la verità in mano! Per me la fede può essere soltanto una verità personale; nessuno può proclamare di essere nel giusto e nessuno può dire che gli altri sbagliano. Infatti ogni religione ha i suoi punti deboli. Per esempio la storia di Gesù, così come la conosciamo potrebbe essere falsa; la Bibbia potrebbe essere stata male studiata, e la storia della reincarnazione si sa che è nata solo per questioni legate al mantenimento delle caste. Insomma: se andiamo a indagare fino in fondo, con metodo, con estrema meticolosità su ogni religione, andrebbe a finire che diventeremmo tutti atei. Perciò, la fede è un bisogno dell'animo e non della ragione.

Credo in Dio ciecamente dal punto di vista emotivo, ma dal punto di vista razionale so che potrei essere in errore. Non ho alcuna prova che Dio esista. E anche se avessi mille prove non potrei mai esser certo che siano state interpretate correttamente. Infatti bisogna stare attenti a non confondere la realtà con l'interpretazione che noi diamo a essa. Lo stesso vale anche per i fenomeni legati alla dimensione del misticismo. Perciò, quel che mi rimane da fare è credere senza farmi domande, perché nel momento in cui me le pongo viene a cadere la fede e subentra la ragione. Fede, per me, significa credere senza se e senza ma, senza ragionarci sopra. Perché se si ragiona si scopre che nessuna religione è valida fino infondo. 

Per me, essere spirituale non significa citare le ricerche di certi scienziati per dar spessore alle mie tesi. In realtà ciò che dice la fisica e la scienza circa alcuni fenomeni come quelli quantistici, sono solo ipotesi: tutto è in constante revisione e non può essere ancora usato per convalidare questioni come l'anima, lo spirito, l'aldilà. Per cui non mi sognerei mai di dire che una certa ricerca conferma la reincarnazione o l'esistenza di Dio, o che siamo esseri di luce. Sarei bugiardo se dicessi una cosa del genere! Sarei un'impostore! Per me è importante essere spirituale, ma con la massima onestà. 

Mi è stato riferito di una persona che ai piedi di una piramide in Egitto è stato investito da un campo di energia elettromagnetica e che perciò si è "risvegliato". Gli è stato chiesto come facesse a sapere che quel campo era proprio elettromagnetico e non vi fosse invece un altro tipo di energia, ma lui ha risposto dicendo "non devo dimostrare nulla a nessuno", "lo so e basta". Poi gli è stato chiesto quali fossero gli effetti di questo campo elettromagnetico ed ha risposto: "emetto luce". Gli è stato chiesto di portare una prova di ciò, ma ha risposto: "non sono tenuto a dare dimostrazioni", "non voglio convincere nessuno".  Ecco: questo è l'esempio lampante di ciò che non è spiritualità ma è millanteria. Il vero spirituale, secondo me è semplice, non ha bisogno di citare in causa cose che non conosce. È chiaro che quella persona non sa nulla di energia e di elettromagnetismo, ed è chiaro che vuole dar di sé un'immagine grandiosa. La spiritualità è una cosa bella, ma non può essere impiegata per fingere di essere investiti da poteri speciali. Un mondo di vera spiritualità è un mondo di vera onestà. 
                                                                                                                            Al Rami

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Di Camelia Nina.
Tra l'inadempienza e una promessa c'è una sola cosa: la verità.

Sotto invito del mio eterno amico Al Rami, mi ritrovo oggi a spendere due parole su un tema che non mi è soltanto assai caro, è proprio il tema attorno al quale ruota molta della mia ricerca estetica: la Spiritualità. E come essa viene interpretata dai moderni internettologi di gabbaniana memoria.

A questo punto, ammetto che non ho resistito alla tentazione di affrontare la cosa in maniera scanzonata e leggera, come sono solita fare quando mi piglia il guizzo della cazzimma.

Poi, però riflettendo, ho pensato che sarebbe stato ingiusto verso tutti i miei fans soggiogati dal mio imperante fascino mediatico, avvinti da un sudditizio spirito gregario nei confronti della mia pers(ic)ona social.

Parto, per cui, spiegando che per me Spiritualità altro non è che un andare verso lo Spirito e null'altro. Su che cosa sia lo Spirito, impegnatevi voi che io c'ho da fare.


Tuttavia, ciò che più dilaga sul web e che a me fa rimescolare gl’intestini (dal crasso al tenue, finanche al retto) è la reiterata battaglia all’ego a vento come se questo fosse l’avvento della malattia del millennio, da debellare con qualunque medicina e vaccino possibile, reperibili sui suddetti networks ovviamente, il più delle volte rappresentati da qualche citazione di Osho o Jung (che si sa, come il nero, stanno bene su tutto).

Non puoi dire una cosa che ah! l’ego. Non puoi esprimere un’idea argomentata, zaac! uè, c’hai l’ego. Se sei sicur* delle cose di cui parli, ammazza che ego che c’hai.

E’ che oggi va di moda assai il pressapochismo, l’approssimazione. La conoscenza fa impressione.

Nowdays, è ben tollerato il principe zulù da trono televisivo che sì, è vero, è (assai) poco colto, sbaglia tutti i congiuntivi, ma c’ha un core granne.

E attenzione, che l’azzeccamento dei tempi e dei modi verbali non è assolutamente una condicio sine qua non si possa intraprendere un viaggio verso alte sfere. E il core granne è sempre una gran buona cosa.

Ciononostante, non si può manco sperare, in un delirio alcolico od onirico, che un bruco diventi farfalla senza passare dallo stadio di crisalide o, meglio ancora, che dall’uovo di una mosca nasca una libellula. Non importa che tu sia libellula, mosca o farfalla. Importa che tu comprenda e attui l’Io, verso la sua realizzazione.

Allora, amici miei carissimi, partiamo dal pre-supposto che l’ego ce l’abbiamo tutti, chi più chi più meno. Non c’è bisogno di fare a gara a chi ce l’ha più grosso, ok? Che tanto vinco sempre io.

L’ego serve, l’ego “serve”.

Esso è il trampolino da cui l’Io s’innalza verso il raggiungimento del vero Sé. Se lo eliminiamo, che cosa ci resta più da fare?

Dobbiamo sporcarci le mani, imbrattarci, infilarci nel fango per comprendere quanto è profonda la pozzanghera prima di ripulirci e sistemare la strada dissestata dalla pioggia.

E invece ai tuttologi del web piace guardare gli ego degli altri, misurarlo col proprio, utilizzando un apposito strumento in cm, brevettato da Freud in persona, chiamato egometro e,


ve lo assicuro, questo è l’unico campo in cui chi ce l’ha più corto non si sente colto da ansia o da frustrazione. A tutta prima.

Ecco a voi signori, sono qui a donarvi i miei guanti e la mia livrea.


“Il filosofo odierno si sente a suo agio quale “spettatore” del mondo”: si sente cioè a suo agio nel darsi al “voyeurismo” o alla “scoptofilia”. (R. Steiner)
                                  Camelia Nina
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Consiglio vivamente di darci un'occhiata...
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4322 grazie per le vostre visualizzazioni nella giornata di ieri! E migliaia di grazie anche per quelle di oggi. 

23 febbraio 2017

Megaliti in Puglia: il mistero dell'inizio


La Puglia, mia terra natia, conserva ancora oggi le tracce di un passato remoto, non solo scolpito nei millenari ulivi che costellano le terre arse dal sole, ma anche racchiuso nei resti di antichi monumenti. A pochi passi da Montalbano di Fasano è ubicato, immerso nelle campagne, un dolmen risalente al 2 millennio a.C. 

Si tratta di un monumento funerario orientato approssimativamente verso il punto equinoziale. Bisogna ricordare che nello stesso periodo, in Mesopotamia, l'astrologia cominciava a svilupparsi e a divenire sempre più tecnica e matematica. 

Detto ciò,  orientare l'entrata di un monumento funerario verso la levata del Sole a primavera, corrisponde a un chiaro segno astrologico già presente anche nella cultura degli antichi uomini pugliesi. Il che fa supporre che la conoscenza del cielo non fosse esclusiva dei popoli d'oriente, ma che fosse invece un'interesse diffuso a livello planetario. 

L'equinozio di primavera ha un'importante valore non solo dal punto di vista astronomico, ma è determinante soprattutto dal punto di vista astrologico perché conserva il significato simbolico dell "inizio". Lo zodiaco tropico stesso, comincia a partire da questo momento, anche se in passato vi fu anche coincidenza con lo zodiaco siderale quando al segno dell'Ariete coincideva pure la costellazione dell'Ariete (che presso gli antichi babilonesi era denominata in altro modo). Col termine simbolico di "inizio", gli antichi intendevano moltissime cose: l'inizio dell'anno, l'inizio di un ciclo, l'inizio della vita, l'inizio di particolari riti etc. etc. Ancora oggi al segno dell'Ariete (e non alla costellazione) è attribuito lo stesso senso. 

Il Sole, per i Babilonesi era una delle espressioni fisiche del dio Shamash. Il Sole, anche per chi non si intende di simbolismo, è istintivamente legato alla vita perché riconduce all'immagine ancestrale del bambino che quando nasce "viene alla luce". Perciò il Sole non è solo simbolo di vita in generale per la sua facoltà di riscaldare e nutrire il mondo per renderlo fertile e rigoglioso, ma è anche il simbolo dell'inizio delle cose soprattutto se una particolare condizione astronomica corrisponde a un preciso momento dell'anno caratterizzato dall'esplosione della vita, dal germogliare delle piante. 

Così, il Sole radente che filtra proprio dinnanzi all'entrata del monumento poteva essere l'equivalente di un sentiero che si apre e che permette un collegamento diretto tra il mondo divino e il mondo terreno.
   A pochissimi metri di distanza dal Dolmen vi è anche una particolare struttura di più recente costruzione, ma dall'indubbio fascino. A poche centinaia di metri, invece, abbiamo le grotte di San Giacomo.
Clicca QUI per la mappa del sito.
Ciò che rende il posto ancor più affascinante ai miei occhi, è il fatto che proprio nella mia terra siano vissute persone che proprio come il sottoscritto ponevano particolare rilievo alla corrispondenza tra cielo e Terra. Chissà, forse un mio antico avo sarà stato anch'egli astrologo?  

20 febbraio 2017

Il metodo è tutto


Io analizzando il mio tema natale ho sempre ritenuto fondamentale quella luna, quel Plutone, il grande trigono e le opposizioni 1-2/7-8... Ma forse trattandosi una interpretazione su me stesso non riesco a essere obiettivo. 
Grazie per la sua attenzione.

Gentile lettore prima di tutto le dico ancora grazie per il suo sostegno in quel famoso sito. Poter parlare di astrologia senza essere infastidito da pazzi squilibrati è cosa assai difficile oggigiorno. In realtà è diventato difficile parlare in generale, in qualsiasi luogo del web e non solo per me. Ho assistito a una vera e propria lapidazione di una persona a cui è successo un episodio spiacevolissimo (il suo caso è comparso anche in TV) e quello che ho compreso, ancora una volta, è che la gente è di una cattiveria senza limiti. E non è solo una mia impressione. La violenza psicologica è il male di questo secolo e purtroppo non esistono molti filtri per poter vivere serenamente. Se penso ai figli che avrò un giorno, senz'altro vieterò loro di passare del tempo sul web per evitare di essere assaliti da bestie senza cuore. Ma cambiamo discorso. 

Per affrontare la lettura di un TN occorre un metodo da applicare per tutti indistintamente, un ordine per stabilire cosa ha priorità e cosa no. L'elemento astrologico in assoluto a cui dare particolare attenzione è il Sole nella Casa e nel segno zodiacale (le pulsioni libidiche). Dopo di che possiamo dare importanza a Marte (le pulsioni aggressive) e a un eventuale stellium. Assume inoltre importanza tutto ciò che è ridondante. Facciamo un esempio: se nella 3^ Casa c'è il Sole, se Mercurio è forte nel tema, e se in più spicca una Luna nei Gemelli è chiaro che qui parliamo di una ridondanza, di una ripetizione che pone accento sulla stessa componente astrologica: intelligenza, velocità, furbizia, agilità, scaltrezza, ingegno etc. etc. 

In questo caso abbiamo Luna, Venere, ascendente in Cancro e Marte in IV! Quindi è chiaro che questo è un elemento di primaria importanza, fondamentale, decisivo per la lettura e l'interpretazione del caso. Ma prima di tutto va letto il Sole in 2^ Casa e in Leone. Plutone riceve un sacco di trigoni, ma non ce ne importa nulla perché il numero di aspetti e la qualità di questi non può superare il peso di una ridondanza come quella poc'anzi annunciata. La Luna, perciò, è l' "astro" in assoluto più importante, sia perché in domicilio e sia perché congiunta all'ascendente in I Casa. La filosofia antica potrebbe essere una delle possibili professioni attribuibili a questo mix: la 2^ Casa riguarda spesso il rimuginare tenacemente sugli stessi argomenti, mentre il Leone vive di certezze rigorose. I forti fattori Cancro invece riguardano il passato. Anche la vena poetica è fortemente sviluppata e non escludo un tot di influenzabilità, di passività che va a cozzare contro la Casa più laboriosa dello zodiaco: la 2^. Perciò mettere su qualche chilo di troppo sarebbe un'eventualità che potrebbe accadere. Anche l'arte potrebbe essere un settore valido: alla fantasia cancerina aggiungiamo il gusto per l'immagine della seconda Casa e poi come non considerare la congiunzione tra Mercurio e Venere (altra ridondanza) che mostrano interesse per il bello? Le sue opposizioni hanno importanza nella misura in cui anche altre posizioni ne hanno. In questo caso non mi sembrano determinanti perché né il Sole né Mercurio, né Venere sono dominanti. Quindi non vedo per quale motivo attribuire importanza alle opposizioni. Non voglio dire che non sono importanti; ma certo non lo sono tanto quanto i fattori astrologici prima descritti. 
Non ricordo se avevo già superato questo limite; ma sono quasi certo che questo sia il risultato migliore che abbia mai ottenuto (per il momento). Vorrei segnalare queste 1400 visite nella giornata di ieri. Grazie per il sostegno continuo! 

18 febbraio 2017

Riti babilonesi


Il centro della cultura mondiale di 3000 e più anni fa, poteva anche essere allo stesso tempo la capitale delle barbarie così come la definirono gli antichi greci? 
Per comprendere la questione dobbiamo partire dal presupposto che l'astrologia e altre pratiche divinatorie erano tenute in massima considerazione presso i popoli della Mesopotamia, al punto che i sovrani non potevano fare a meno di avere una corte strettissima di astrologi ed essere loro stessi istruiti alla lettura delle stelle. 

Si dice che l'astrologia genetliaca, cioè quella che si riferisce al singolo individuo fosse invenzione dei greci, ma la scoperta di antiche tavolette di argilla in lingua accadica scritte in cuneiforme invece testimoniano che questa pratica, seppur in forma rudimentale era di molto precedente ai tempi di Platone e di Berosso (il primo caldeo/babilonese a tramandare i segreti dell'astrologia ai greci). Tuttavia l'astrologia più in voga a quei tempi era quella "universale" cioè quella che si riferiva alla singola nazione e al sovrano. Un'eclissi di Luna, con il sorgere di particolari stelle, il vento, la nuvolosità, la foschia, tutte queste cose avevano un senso per prevedere quel che sarebbe successo al sovrano, alla città intera o alle altre grandi città confinanti con Babilonia, a seconda dell'angolo con cui la terra faceva ombra sulla superficie lunare. 

Se il responso era negativo, allora si poteva procedere a un particolare rito: si detronizzava il sovrano giusto per il periodo in cui gli astri mostravano difficoltà per la nazione e al posto suo si eleggeva un poveraccio, con moglie al seguito, e per 100 giorni facevano le veci del vero sovrano che nel  frattempo si ritirava a vita agricola. Al termine di questi 100 giorni la nuova coppia reale veniva ammazzata e il vero sovrano poteva tornare al potere. In sostanza gli antichi babilonesi erano convinti che l'unico modo per tenere a bada le potenze divine era quello di dar loro quello che avrebbero preteso. I greci, invece, non pensavano potesse esistere modo per accontentare gli dei e che perciò non acconsentirono mai ad ereditare queste pratiche così barbariche e primitive. Forse, la loro filosofia sull'ineluttabilità del fato, derivò proprio dal rifiuto di accettare pratiche così cruente e ingiuste. 

I greci, erano un popolo più evoluto sotto questo punto di vista; eppure ereditarono praticamente tuttala scienza di Babilonia senza considerarla roba per ciarlatani. Oggi chi si occupa di astrologia mondiale è il grande André Barbault che della tradizione babilonese ha conservato ben poco, ottenendo risultati straordinari. Oggi, la scuola di astrologia dell''AA capitanata da Ciro Discepolo prende spunto dall'idea babilonese che si potesse esorcizzare il male attraverso un obolo; ma ovviamente i modi sono totalmente diversi. L'idea di fondo è che bisogna venire incontro a certe combinazioni astrologiche usando un sostituto analogo senza ovviamente scadere in pratiche stupide che possano ledere il prossimo o sé stessi. 

Altro rito importante dei tempi babilonesi era quello che si praticava a capodanno, che avveniva subito dopo l'equinozio di primavera. Le festività duravano 10 giorni e vi erano delle processioni in cui il sovrano teneva per mano due statue raffiguranti il dio Nabù (Mercurio) e il dio Marduk (Giove). Tra l'altro Nabù, per la mitologia del luogo era proprio il figlio di Marduk. Il che ci mostra indirettamente come mai Giove e Mercurio siano pianeti che nell'astrologia contemporanea sono considerati complementari. 

Durante le festività il sovrano veniva spogliato dei suoi indumenti e veniva schiaffeggiato dal sommo sacerdote. Se il Re piangeva allora era segno che l'anno sarebbe stato prospero, salvo eventuali segni contrari mostrati dalle stelle. Insomma, i babilonesi erano convinti che l'uomo,attraverso opportuni riti e preghiere potesse ingraziarsi gli dei. Oggi l'astrologia non ha più lo stesso senso che aveva per quei popoli antichi ed è il frutto di una continua evoluzione del sapere umano. 

Non meravigliamoci se ancora oggi vengono ancora usati simboli risalenti alla cultura babilonese. La croce a bracci uguali che oggi si usa per gli abiti talari o per l'iconografia cristiana, è di derivazione babilonese. Anche questo simbolo può avere a che fare con l'astrologia perché anticamente con una croce si designava l'intersezione tra l'orizzonte e l'eclittica, elemento di particolare importanza per l'osservazione del sorgere degli astri, base fondamentale di tutto il sapere astrologico. Ma questo non è un male se pensiamo che noi tutti non siamo altro che il risultato, non solo delle nostre esperienze,ma anche di quelle dei nostri genitori e i nostri antenati.  

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Un piccolo appunto: oggi si demonizza molto la religione cattolica perché da una interpretazione della Bibbia emerge che essa nasce da atti criminosi e violenti. Rifiutare la religione cattolica per via del suo passato significa rinunciare anche all'astrologia soltanto perché le pratiche babilonesi erano cruente. Ritengo sia saggio non confondere i modelli comportamentali di una volta con quelli di oggi, anche se a dire il vero, a prescindere dai valori insegnati da una certo sapere, ci saranno sempre uomini che abuseranno della loro conoscenza e della loro posizione per sviare dalla retta via...


17 febbraio 2017

Differenza tra astrologia e cartomanzia


Mi scusi....
Sono single. Mi piace una donna. Mi ha fatto capire che le piaccio. Dice di essere sola ma dal suo comportamento (ogni tanto sparisce e trova scuse per non uscire in compagnia) credo che abbia un'altra persona di cui mi sembra non sia soddisfatta. In più c'è la sua amica che mi corteggia ed è gelosa della nostra amicizia. Tra noi non è successo nulla ancora. Solo qualche bel momento passato insieme, da soli a volte, in cui mi ha fatto qualche complimento e detto che con me sta bene. Ci conosciamo da circa tre mesi ma ci  siamo visti poco nel complesso, anche perché spesso evita di incontrarmi da solo.

Ecco un famoso triangolo alla Beautiful style. A è innamorato di B che a sua volta non si sa se ricambia. Mentre C è sicuro che ama A ed è sicuro che quest'ultimo non ricambia. Per come la vedo io, potrebbe finire che sia A che C rimangano a bocca asciutta mentre B se ne starà serena e tranquilla da sola o col suo partner. La situazione è delicata e intricata: e se C avesse detto a B del suo interesse per A? B eviterebbe di togliere A a C? Detta così sembra una formula matematica. 

Al di la dell'ironia, non è assolutamente possibile rispondere a questa domanda. Il fatto è che dall'astrologia molti pretendono risposte precise, come se il destino fosse già tutto scritto. Anche quelli del CICAP sbagliano l'approccio e si aspettano di giudicare previsioni come quella che lei mi chiede. Queste sono domande da rivolgere al cartomante, non all'astrologo. Grazie a questa sua richiesta colgo l'occasione per scrivere il nuovo articolo di oggi: che differenza c'è tra l'astrologo e il cartomante?

L'astrologo può fare previsioni e non pronostici. "Lei mi ama?" Questo è un pronostico. "Troverò l'amore?" Questa è una previsione. Che differenza c'è? L'ho detto mille volte: il destino non è scritto da nessuna parte, ma esistono periodi che ci parlano di inclinazioni, di predisposizioni. E la vaghezza (fino a un certo punto) di una previsione dipende proprio dalla complessità dei fenomeni che riguardano l'uomo. L'astrologia non è una "semplice" scienza esatta, lineare, controllabile in ogni suo punto. L'astrologia è per me una "scienza umana", cioè un sapere iper-complesso che richiede più ragionamento e più attenzione, più intelligenza, più capacità di quelle richieste per studiare altre discipline più semplici come la matematica per esempio o l'astronomia. Queste materie, per quanto possano essere difficili, sono sempre mille volte più semplici dell'astrologia o della psicologia e di altre scienze umane dove la possibilità di fallire è più alta. Ma il fallimento sta proprio nella complessità dei fenomeni che non sono tutti falsificabili (in senso popperiano intendo), e non nel metodo (almeno in parte), ma partendo sempre dal presupposto che non tutto è completamente prevedibile. Il cartomante, invece, non deve certo applicare la scienza e fare calcoli matematici perle sue interpretazioni. Si affida a ciò che viene fuori dalle carte e facendo appello alla propria sensibilità interiore produce un responso.

Le carte sono il mezzo tramite cui il cartomante, in un preciso momento, coglie un responso. Ripetendo per una seconda volta la lettura, già le carte saranno cambiate e sarà cambiato il responso. Invece usando l'astrologia (a eccezione di quella Oraria), a prescindere dal momento in cui viene effettuata la domanda e anche ripetendo mille volte i calcoli, i risultati saranno sempre gli stessi. Per questo non si può minimamente equiparare la cartomanzia con l'astrologia. Entrambe riguardano il futuro è vero. Ma pure il medico può fare un previsione sulla futura salute del paziente, e lo psicologo sulla futura salute mentale del suo cliente, ognuno usando il proprio metodo e regole. Ma certo questo non fa di essi degli studiosi vicini alla cartomanzia! 

Ed entrambi, come l'astrologo, non fanno pronostici ma fanno previsioni appunto perché per fare un pronostico occorre pensare che la catena di eventi sia lineare (e non è così per l'uomo), e che inoltre si conoscano tutte le variabili in gioco. Quindi nemmeno l'astrologia ha a che fare con la cartomanzia anche se in entrambi i casi, l'intento  è quello di "leggere" il futuro.

"Uscirà testa o croce?" è un pronostico, non una previsione. "Totti segnerà un goal?" è un pronostico, non una previsione. "Totti avrà un'annata positiva sotto il lato sportivo?" Questa è una previsione. Mentre il cartomante pretende di centrare con assoluta precisione i fatti (per esempio lei ti ama, Totti segnerà un goal alla prossima partita, lei incontrerà una donna dai capelli biondi che fa la poliziotta etc. etc.), l'astrologo invece auspica di avvicinarsi il più possibile, cioè il massimo che si può stando ai due presupposti di cui ho scritto poco fa. Per esempio, non sappiamo se Totti segnerà un goal nella prossima partita ma potremmo sapere se il mese prossimo sarà penalizzato sotto il lato sportivo. Sappiamo solo che questa penalizzazione potrebbe manifestarsi in mille modi diversi: potrebbe avere uno strappo, o potrebbe non segnare alcun goal, o potrebbe avere screzi con l'allenatore etc.etc. Noi astrologi sappiamo il clima, che aria tira, e non i dettagli. 

Quello di Totti è ovviamente un esempio! Non sto dicendo che per davvero potrebbe capitare una cosa del genere il prossimo mese.

Io non pratico la cartomanzia perché preferisco impegnarmi con la mente e con la tecnica e non con il "caso". Allora, cosa posso fare per lei? Posso vedere se questo periodo è favorevole per l'amore. Io le direi già di sì, senza interpellare "gli astri". Se c'è già una donna che è interessata a lei, questa è già una fortuna! Ma volendo interpellare gli astri, lei mi mette in crisi perché mi ha fornito un orario assolutamente incerto: "dalle 3.00 alle 3.30"!

Come si fa a fare una previsione con un orario così incerto? Le 3.00 o le 3.30? E se fossero invece le 3.15? Non lo sappiamo. Quindi, ricapitolando: lei vuole un pronostico (e non si può fare) e mi ha dato un orario incerto. Ovviamente non è un rimprovero: lei non poteva certo sapere che cosa aspettarsi dall'astrologia, visto che nemmeno il CICAP lo sa (proprio loro che si vantano di CONTROLLARE LE AFFERMAZIONI SUL PARANORMALE E LE PSEUDOSCIENZE); e nemmeno poteva sapere che è importante avere un orario di nascita preciso. Se lei va dal suo dottore e porta delle analisi di 10 anni fa, il dottore non può aiutarla e le chiederà di rifare le analisi oggi. La precisione occorre in ogni campo. Anche questa è un ulteriore differenza tra astrologia e cartomanzia: per leggere le carte servono solo le carte. Per leggere un oroscopo (non quello di TV e giornali) occorre la data, il luogo e l'ora di nascita, precisi. Quindi astrologia e cartomanzia non hanno proprio nulla da spartire, nulla in comune. Nemmeno parliamo di previsioni, poiché, come detto prima, il cartomante fa pronostici e non previsioni.  Quindi, quel tipo di domanda che lei mi ha rivolto deve essere proposta a un cartomante o a uno studioso di astrologia Oraria. 

Ma io non voglio lasciarla a "bocca asciutta" e voglio usare un orario intermedio per fare i calcoli. Userò le 3.15 e speriamo che sia l'orario giusto.
A dire il vero lei non mi ha nemmeno scritto il suo luogo di nascita. Qui diviene davvero impossibile procedere! Per mancanza di tempo non posso temporeggiare ancora in attesa di ricevere ulteriori suoi chiarimenti e per questo spero non se la prenderà se faccio lo stesso la mia previsione, ma usando una città a mia scelta. Il che non equivale a fare una previsione per lei, ma equivale a fare una previsione per chi fosse nato alle 3.15 a Roma. Se lei vorrà ancora chiedermi una consulenza, la prossima volta sia attento a inviarmi tutti i dati,ma prima richieda il suo orario di nascita presso l'ufficio anagrafe della sua città.

Se Lei fosse nato a Roma dalle 3.15 alle 3.30, avrebbe Marte in 5^ Casa di rivoluzione mentre Saturno transita nella sua VII Casa radix. Prevedo aria di tempesta, e a prescindere da quale donna lei amerà, vedo sempre conflitti e litigi, naturalmente per questo anno astrologico in corso che si concluderà a fine giugno, al suo compleanno. Quindi mi pare assai improbabile che lei possa vivere (in questo periodo) una situazione sentimentale tranquilla e felice. Di più non saprei davvero cosa aggiungere visto che non ho nulla di certo su cui lavorare. La domanda,perciò, non è se B la ama, ma se può vivere una serena vita sentimentale in questo periodo. E la risposta, stando ai dati che lei non mi ha fornito, è no. 

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Fai un bel gesto, tu che sei un solare e gioviale sagittario dimmi cosa ne pensi di una rsm a panama city x me. (...)

Se ti riferisci a Panama City in Florida, la soluzione è pessima, orribile: ascendente in 6^, Saturno in I, Marte Urano e Venere in 5^ significano chiaramente sofferenze per amore e in altri campi. Tra l'altro mancano 10 giorni al compleanno e ancora non hai scelto una tra le località che ti avevo consigliato. Non vorrei ti beccassi una pessima RSB!

15 febbraio 2017

Marte in 9^ Casa


Ciao Giuseppe, vorrei chiederti cosa vedi nel campo lavorativo in questo mio anno. Ho chiuso l'attività di bar nel mese di dicembre perché improduttiva e sto pensando di prendere un bar in gestione nella "mia" città, se vedi che possa essere una cosa positiva e funzionante. I miei dati (da omettere) A (...) ascendente pesci (mia madre dice che sono nato alle 10 di mattina, però so con certezza che sono ascendente pesci).

È un vero piacere conoscerla e sono davvero contento che mi abbia scritto così possiamo avere un quadro più completo della situazione di D. In realtà occorre un orario di nascita reperito dall'ufficio anagrafe perché il ricordo della mamma è spesso sbiadito e quasi mai corrisponde a verità, se non in rarissimi casi. Quindi le consiglio di non dare molto peso a questo mio responso almeno fino quando non avrà la certezza che l'orario sia esatto (anche se sull'esattezza assoluta dovremmo spendere qualche altra riga che in questo momento mi sembra irrilevante). Ho controllato il TN e subito mi è balzato alla vista L'ascendente Ariete. Quindi per esser ascendente Pesci lei dovrebbe esser nato come minimo alle 9 del mattino.

Sempre dal TN si evince che lei ha Marte in 9^ Casa assieme a Saturno. Ovviamente non possiamo dare peso a questo dato perché l'orario di nascita è un'incognita. Però posso dirle che se è vero che lei ha questi due "astri" in 9^ Casa non è molto positivo per chi decide di lavorare all'estero. Anzi, è pessimo. Se avessi saputo molto tempo fa che lei aveva intenzione di trasferirsi all'estero glielo avrei proibito nella maniera più categorica poiché abbiamo proprio i " due malefici" nella Casa dei Viaggi. Perciò, lei non deve proprio nemmeno lontanamente aspirare a un nuovo trasferimento o ad intrattenere rapporti con stranieri: non c'è mai nulla di buono da aspettarsi con questa posizione. Rinunci anche ai viaggi in generale perché questo è proprio un settore molto penalizzato della sua vita. Le notizie più spiacevoli o gli episodi più difficili possono giungere durante un viaggio, oppure lontano da casa, o per colpa di uno straniero o di una persona appartenente a un'altra regione d'Italia, o per motivi ideologici. Qui sono fermo, deciso e categorico. 

Per l'anno astrologico in corso, invece, noto molti soldi in uscita, quindi un grande impegno economico. Naturalmente se lei ha trascorso il suo compleanno nella sua città di nascita e risiede lì. Mi sembra un anno povero sotto il profilo degli svaghi, quindi possiamo ipotizzare che nel caso di festeggiamenti per inaugurazioni ci potrebbe essere sempre qualche inconveniente. Penso che se lei chiede un prestito potrebbe ottenerlo; ma le uscite saranno superiori alle entrate: un mutuo, un debito, un furto, non so. Le chiedo la gentilezza di stare molto attento nei mesi che verranno perché non mi piace affatto la congiunzione di Saturno sul suo Marte radix (a prescindere dall'ora di nascita). Io temo parecchio questa posizione e credo che nel suo caso potrà riguardare ancora proprio un problema con l'estero o con una persona "straniera". Il mio consiglio è questo: faccia tantissimo sport, faticosissimo, faccia anche qualche intervento se ha problemi di salute da risolvere. Io ho appena subìto l'opposizione e devo dire che non mi ha creato problemi, per il momento. Però so che al prossimo passaggio sicuramente vorrà che venga pagato "un pegno" e so già che dovrò impegnarmi a curare molto la mia salute visto che ho già problemi. Plutone transita nella sua X Casa e solo tra qualche anno sarà in congiunzione con Mercurio. Io con la stessa posizione mi sono iscritto all'università, a psicologia. Quindi parliamo di un passaggio importantissimo! Ma dovrà aspettare ancora qualche anno: a lei sicuramente potrebbe portare i vantaggi per il lavoro, una nuova attività per esempio. ma per il momento, non so proprio che consiglio darle perché non ho alcun dato certo. 

14 febbraio 2017

Occidentali's Karma: il significato esoterico


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Nei miei precedenti articoli non ho fatto mistero del fatto che a me piacesse molto la canzone di Francesco Gabbani anche se non la vedevo una delle possibili vincitrici del festival: mi sembrava poco consona allo spirito sanremese che ci ha abituati a canzoni d'amore. Ma mi sono accorto che invece i tempi sono cambiati e la vittoria, dunque, spetta a chi propone qualcosa di nuovo. Già avevo anticipato (CLICCA QUI) che quella fosse la mia canzone preferita perché incarna il mio stato d'animo quando leggo certi articoli del web. 
Per quanto la gente si sforzi di apparire speciale (c'è persino chi dice di provenire dalle Pleiadi e di aver completato la sequenza di Fibonacci-che tra l'altro è già completa così com'è-) quel che emergerà agli occhi di chi ha un minimo di cervello, è che infondo siamo ancora scimmie, nude, senza pelliccia, ma scimmie. Scimmie nel senso di cialtroni, altrocché evoluti! "L'evoluzione inciampa", si ferma proprio quando c'è chi presume di avere la verità in mano e di sapere tutto. E "comunque vada panta rei", ossia tutto scorre, tutto è normale, la vita continua a scorrere anche se il mondo del web insiste a partorire soggetti che si definiscono esseri di luce connessi alle vibrazioni cosmiche. Ma quando poi gli si chiede di spiegare le cose, si defilano dietro a un "se tu non percepisci la mia energia la colpa è tua che non sei connesso alla matrice del risveglio quantico". 

Oppure ti citano il nome di uno scienziato che ovviamente non hanno mai studiato veramente ma di cui hanno letto qualche articolo, a sua volta interpretato a modo proprio. Il che corrisponde al fatto che queste persone ci credono dei deficienti ignoranti o proprio sono veramente convinti di quel che dicono. E parlano di karma, ego, amore universale. Se poi si pretende un po' di chiarezza, si chiede loro di spiegare le cose, dare dimostrazioni, ecco che sfoderano la loro arma segreta: "non rispondiamo ai troll".  E menomale che hanno questa grande connessione con l'universo! Se l'avessero per davvero credo capirebbero che certe domande meritano una risposta, proprio perché altrimenti si scadrebbe nel ridicolo, nella millanteria. 

Convincersi che non vi è conoscenza se non quella del cuore, è una bella frase poetica; ma non è onesta. Non significa nulla tranne questo: "non so spiegarti niente a parole, ma credo ciecamente in quel che credo perché lo sento dentro, e questa è l'unica verità che conosco". Ma io mi domando: perchemmai la gente dovrebbe credere a quel che sente dentro al proprio animo senza mettersi in discussione, senza appellarsi anche alla forza della ragione e al confronto e senza studiare veramente? Perché queste persone si sono costruite un loro mondo di fantasia dove non ha senso alcuna dimostrazione, dove non ha senso il ragionamento, dove non ha senso il dubbio ma esistono solo certezze. 

Forse proprio perché la gente di oggi non ha più alcuna certezza del proprio futuro, si aggrappa con forza a certe convinzioni dogmatiche. Tanto più c'è caos interno e tanto più certa gente potrebbe sentire la necessità di credere con forza  a una verità assoluta. Ed è un bel inganno della propria mente pensare che possa bastare sentire dentro di sé che una cosa sia vera, per credere che in effetti sia così. È una bella trovata geniale: se la verità non ammette prove oggettive allora non ha senso ragionarci su! Ed ecco che così è possibile credere a qualsiasi cosa, anche al fatto di avere il sangue alieno, o di provenire da Sirio, o di essere elefanti rosa. Si chiama AUTO-REFERENZIALITA'.  

Il cervello inganna! Se mi costruisco una verità in cui convergono idee di pace, amore, salvezza, illuminazione, e cose che si discostano dal sapere convenzionale, nutrirò il mio ego perché ciò mi farà sentire superiore agli altri, mi farà sentire illuminato, sapiente! Ma c'è differenza tra il sentirsi sapienti ed esserlo davvero! Ma siccome questi soggetti dicono di avere la verità dentro sé stessi proclameranno anche di esser sapienti, da soli. E non è forse ego smisurato? Insomma a volte si crede solo a ciò che ci fa stare bene e ci fa sentire importanti. Se qualcuno non ha una laurea, non ha un lavoro, non ha una vita soddisfacente, allora per sentirsi bene con sé stesso dirà che la laurea non serve a nulla e che nei libri ci sono solo bugie, dirà che solo lui si è risvegliato  e che gli altri hanno le fette di salame sugli occhi, dirà di avere la verità in mano, dirà di aver capito tutto dell'universo, dirà che ha capito alla perfezione la fisica anche senza mai aver aperto un libro, dirà che ne sa più dei fisici che nomina, dirà che viene dalle Pleiadi etc. etc. E Gabbani cosa consiglia? "Singing in the rain!" Balliamo sotto la pioggia, lasciamo perdere: gli altri si credono dei maestri, guru? E voi lasciatevi scivolare addosso tutto quanto come la pioggia sulla vostra pelle.

Non  vi è un significato esoterico nella canzone di Gabbani. Il termine esoterico è solo un espediente per far comprendere che oggi come oggi si è sempre alla ricerca di qualcosa di più profondo; e spesso abituati a cercare troppo in profondità si può cadere in un pozzo senza fondo e perdere di vista la verità, quella che sta proprio davanti agli occhi e che non è sempre tutta misticismo zen, connessioni cosmiche, frequenze e salti quantici, inganni della massoneria, cospirazioni. Si scende nel pozzo per poi risalire e rivedere la luce, non per rimanervi giù per sempre! 

Occidentali's Karma è la gente del web e di Facebook: persone che parlano di spiritualità, saggezza, ego, che sanno tutto di tutto ma che non sanno spiegare nulla, che hanno la verità in mano ma lo credono solo loro. Insomma, persone come noi, ma che si sono identificate troppo con il loro interesse per l'ignoto, al punto da perdere totalmente il contatto con la realtà, talmente tanto da giurare e stra giurare che sono gli altri a non aver capito nulla. E allora? Ommmmmmmmmmmmmm!

Non voglio esser frainteso: io credo che la realtà sia molto più complessa di quella che abbiamo dinnanzi agli occhi; ma è sempre meglio rimanere coi piedi ben piantati per terra, è meglio rimanere umili e possibilisti: mai atteggiarsi a maestri di saggezza, mai pretendere di volerne sapere di più di chi studia per davvero. Bisogna sempre essere abbastanza umili da ricordarsi che bisogna avere grandi competenze per poter parlare di certi argomenti, che occorre esser laureati e specializzati se si vuole affermare e capire veramente qualcosa dell'universo, della realtà, di certe energie. Altrimenti si finisce per fare la figuraccia di quegli arroganti che pensano basti leggere qualche articolo qua e la per aver capito tutto... Possono fregare sé stessi, gli altri, ma non chi ha studiato veramente...
 (clicca qui per ascoltare la canzone)

13 febbraio 2017

Il dio Nabù e le stelle


Cosa avevano in comune gli astrologi-astronomi babilonesi? Il loro nome cominciava sempre per Nabù, che non è altro che il nome attribuito al dio mesopotamico della saggezza e della scrittura, l'equivalente di Mercurio per gli astrologi moderni, anch'egli associato all'intelligenza e alla scrittura/comunicazione. Il che mette in evidenza il fatto che esser astrologi e conoscere il cielo stellato significava essere considerati dei veri e propri scienziati indispensabili per informare, istruire e accudire il sovrano. 

Nabu-Zeru-Lesir, Nabu-Ahhe-eriba, Nabu-Nadin-Shumi, Nabu-Nasir, sono i nomi di alcuni degli astrologi più famosi di un tempo, uomini di un certo valore etico e morale, precisi, corretti, si occupavano di verificare che il Re fosse retto, che pregasse gli dei nei giorni prestabiliti, che fosse pulito, insomma perfetto. Erano come una specie di maggiordomo dei tempi passati, un po' medici, un po' consiglieri, confidenti, si potevano permettere persino l'ironia. Ma il rispetto era perenne, tant'è che in molte delle tavolette di argilla ritrovate vi è scritto: "auguri al mio signore, il tuo servo ... , auguri di buona salute al mio signore! Possano Nabu (Mercurio) e Marduk (Giove) benedire il Re mio signore!"

A quei tempi lo zodiaco non esisteva ancora: esistevano certamente le costellazioni zodiacali, ma non vi era ancora una definizione del percorso dell'eclittica. Piuttosto il cielo era suddiviso in tre parti definite "sentieri". Solo nel periodo tardo babilonese lo zodiaco prende forma in maniera più chiara. In ogni caso non è nemmeno lo zodiaco dei giorni nostri. Gli antichi sapienti si riferivano alle costellazioni zodiacali mentre oggi i segni sono un'altra cosa. 

Per comprendere il passaggio dallo zodiaco fatto di stelle allo zodiaco dei segni zodiacali prima di tutto bisogna fare un passo indietro: gli antichi astrologi avevano un calendario che era indipendente dal movimento degli astri. Si rifaceva solo al movimento del Sole e della Luna e ogni mese era costituito da giorni positivi e giorni negativi in cui era possibile fare o non fare qualcosa. Per esempio in un giorno particolare di un certo mese si poteva concepire figli, mentre in altri giorni si poteva cominciare un viaggio, oppure non si poteva cominciare una battaglia. Nel giorno 13 del primo mese (tra marzo e aprile) non ci si poteva sposare perché avrebbe significato poca soddisfazione: un po' come l'equivalente del nostro "né di Venere, né di Marte non si sposa e non si parte". Non mi è ancora chiara quale fosse la logica delle "emerologie", cioè di queste distinzioni in giorni positivi e giorni negativi, ma spero di comprenderla col tempo.  Sappiamo però che a ogni giorno erano attribuite alcune divinità e questo potrebbe offrire alcuni indizi per completare il puzzle. 

Gli astrologi dovevano prendere nota di tutto, scrivere, prendere appunti, ragionarci sopra. Per questo Nabù è frequente all'interno del loro nome, perché era sempre necessario studiare i testi, confrontarli con le osservazioni e prendere nota, scrivere. E scrivere non era una cosa da poco a quei tempi: come se io mi chiamassi Mercurio (scrittore scienziato) Giuseppe Galeota Al Rami. Troppo lungo! Ma all'epoca era necessario, forse una specie di qualifica come il nostro "dottor", "professor". 

A parte questa breve divagazione, i mesi erano 12, ognuno con le proprie qualità indipendenti dalla costellazione in cui sorgeva il Sole in quel momento. Era una cosa a parte. Ma vi fu un momento in cui si volle far coincidere le due cose: perciò non solo avevamo costellazioni dette in "trigono" che condividevano una certa qualità, ma vi era anche il mese corrispettivo a cui fu attributo lo stesso senso. Il mese I, V e IX facevano parte della prima terzina, i mesi II, VI e X erano nella seconda, i mesi III, VII e XI facevano parte della terza terzina e infine i mesi IV, VIII e XII facevano parte dell'ultima. In tutto vi erano 4 terzine equiparate ai 4 punti cardinali ai 4 venti e a delle città specifiche. 

Il dio Nabù-Mercurio, aveva sì a che fare con la scrittura, ma era anche il dio della scienza, e all'epoca era l'astrologia: matematica, calcolo del tempo, osservazione, deduzione, riflessione, confronto. Oggi diciamo, invece, che l'astrologia è la scienza di Urania: occorre avere valori Aquario o avere Urano importante nel proprio cielo di nascita per essere predisposti a questo studio. 

Alcuni esempi:
Si tratta del tema Natale di Ciro Discepolo, uno dei massimi astrologi contemporanei. Mercurio e Urano sono congiunti.

La grande Lisa Morpurgo: Mercurio dissonante a Urano.
Il Grande Barbault: Urano in I Casa in trigono a Mercurio.
Rudhyar: Luna in Aquario quadrata a Urano
Liz Greene: Luna opposta a Urano
Il formidabile Peter Van Wood: Urano dominante al MC e opposto alla Luna
E infine, perdonate se inserisco anche il mio tema natale nella lista: Urano sestile all'ascendente e quadrato alla Luna.