27 ottobre 2017

Analisi delle analogie tra luce e nascita in astrologia

 ANALISI ASTROLOGICA DELLE ANALOGIE TRA LUCE E NASCITA. 

 Gen 1:1 Nel principio Dio creò i cieli e la terra.
2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.
3 Dio disse: «Sia luce!» E luce fu.
4 Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre.
5 Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.


Caro Giuseppe, qualsiasi evento terreno è oroscopizzabile, anche quelli che avvengono in assenza di luce. Io ovviamente parlavo di una grotta sotterranea, dove non arriva nemmeno una flebile luce. Ma per te arriva, va bene. (?) In campo scientifico, ogni tanto, viene demolito un dogma, che prima era stato avvallato da studi e ricerche varie. Finchè le osservazioni di fatti, non saranno certificate da qualche pubblicazione su riviste scientifiche, come Nature o Science, dovremo fidarci dell'autoreferenzialità degli astrologi. 


Carissimo Gianni, hai toccato un tema davvero molto delicato. L'autoreferenzialità degli astrologi.

Io penso che la fiducia, in astrologia, sia un tema assolutamente importante, direi di topica importanza e perciò hai fatto un'osservazione acuta che sicuramente merita un mio intervento più approfondito. 

Diciamo che questo è il tema cruciale, uno degli l'interessi principali delle mie ricerche. Stando alle mie riflessioni sono pervenuto a queste conclusioni: quando si parla di segni zodiacali, aspetti, Case astrologiche, non dobbiamo pretendere né di avere fiducia nell'astrologo e né di avere riscontri scientifici. 

Che un Ariete sia fatto in un modo e che il Toro sia fatto in un altro è autoevidente, naturalmente se rimaniamo abbastanza elastici, tanto da non scadere nel positivismo. Possiamo scardinare questo paradigma? 

Quel che possiamo fare, è non tanto scardinare certe conoscenze, quanto ampliarle. Quindi ciò che fa la differenza è l'osservazione. Poi possiamo costruirci sopra tutte le teorie che vogliamo.

Mentre per le qualità e le caratteristiche dei segni siamo tutti d'accordo, per quanto concerne la Trutina Ermetis (o tema di concepimento) siamo in disaccordo. Cosa fare? Fidarsi? Qui entra in gioco il buonsenso.

Possiamo dar retta a calcoli che non si basano sul momento esatto in cui avviene qualcosa? Infatti la Trutina Ermetis è l'unico sistema astrologico che non si basa sul calcolo preciso di un evento. Non conta l'ora, non conta il minuto, non conta il luogo. Se invece parliamo di rivoluzioni solari, temi elettivi, l'istante preciso assume un valore fondamentale. 

Tutta l'astrologia si basa sull'osservazione. Nasce dall'osservazione. Gli antichi Caldei facevano le famose veglie notturne per calcolare con precisione il sorgere di un astro o di un pianeta. L'astrologia è questo: osservazione del nascere di qualcosa, del levarsi di qualcosa, del venire alla luce. E conta l'istante, il tempo preciso. Nel caso dell'oroscopo di concepimento, questo non c'è. Contravviene totalmente alla basi di tutto il sapere astrologico.

Non potendo calcolare l'istante preciso, gli antichi costruirono un sistema che ancora oggi si basa sulla Luna Nuova. L'istante fisico venne sostituito da un simbolico inizio basato sulla Luna. È chiaro che se vogliamo dar ragione a un sistema partendo esclusivamente dal simbolismo associabile alla Luna, tutto può sembrarci molto convincente. Ma noi sappiamo bene, che le teorie spesso non sono in accordo con i fatti anche se sembrano essere logiche e ineccepibili.

Dovremmo domandarci: per quale motivo gli antichi decisero di calcolare anche un tema di concepimento? Motivi di ordine simbologico o di ordine pratico? O semplicemente anche loro pensarono che l'inizio della vita astrologica nell'uomo si dovesse intendere dal concepimento?

Su questo punto non ho informazioni. Ma quel che so è che è in contraddizione con la questione della radiazione luminosa. Giustamente fai notare che i temi elettivi non vedono nessuna luce non essendo legati alla vita. Proprio per questo possiamo fare una distinzione tra eventi che riguardano le forme viventi ed eventi che non le riguardano. Tutto ciò che è vita si basa sulla radiazione luminosa. I segni zodiacali sono dati dalla diversa inclinazione dei raggi solari rispetto all'equatore e i tropici. Luce. 

Gli eventi che non riguardano la vita, però, sappiamo non hanno la stessa importanza e la stessa pregnanza in termini di efficacia astrologica. Per esempio sappiamo che se il nostro tema di nascita indica che avremo problemi nella fondazione di società, potremo sperare in poche soddisfazioni anche se scegliessimo il momento più propizio per inaugurarla. 

Perciò possiamo suddividere le conoscenze astrologiche in livelli di affidabilità: altissima affidabilità per gli eventi che riguardano i temi di nascita di esseri umani, e bassa affidabilità nei casi di temi elettivi, appunto perché sono subordinati ai fattori dei singoli individui .Che affidabilità possiamo dare a ciò di cui non conosciamo l'esatto istante del suo inizio?

La radiazione luminosa, ovviamente è simbolica. Anche chi nasce nella più totale oscurità viene simbolicamente alla luce. Ma l'atto di venire al mondo ha qualcosa che differisce molto dal concepimento e che quindi non ha nulla a che fare con la radiazione luminosa:

la nascita è sinonimo di indipendenza, separazione perché vien tagliato il cordone ombelicale. L'energia è centrifuga: da dentro a fuori.
Il concepimento, invece, è unione, fusione, perché lo spermatozoo feconda l'ovulo. L'energia è centripeta: da fuori a dentro. 

Parliamo di un cambiamento da uno stato a uno nuovo. Il Sole che sorge porta la luce, e il bambino che nasce "viene alla luce" anche se non la vede in effetti. Ciò che fa la differenza è che il bambino ora è un individuo separato dalla madre. Il seme nel grembo materno è parte della madre sino a quando l'embrione non si evolve in feto e poi in bambino.  Perciò la radiazione della luce ha senso se consideriamo il bambino al di fuori del liquido amniotico, sia che veda la luce in effetti e sia che nasca in una grotta in totale oscurità. 

Il concetto di radiazione lumonosa può essere analogo del concetto di coscienza o consapevolezza. Che coscienza ha l'embrione o lo spermatozoo? E che balzo di coscienza compie il bambino quando nasce? 
Rispetto allo stato precedente è un radicale cambiamento a livello percettivo, sensoriale, olfattivo, visivo, uditivo, gustativo. Cambia tutto. 
Il bambino respira da solo e con le proprie narici per la prima volta, mangia per la prima volta con la propria bocca, e per la prima volta ascolta i suoni del mondo senza il filtro del liquido amniotico.

Nel caso dell'astrologia elettiva, ovviamente non abbiamo vita e l'atto di fondazione di una società potrebbe essere equiparato tanto a una nascita e tanto a un concepimento. Ma cosa ha in comune la fondazione di una sociità con la nascita vera e propria e che non è in comune con il concepimento? Abbiamo un passaggio dal mondo delle idee al mondo dei fatti. Non calcoliamo il momento esatto in cui abbiamo un'idea; ma calcoliamo il momento in cui questa idea viene alla luce formalmente, fisicamente, concretamente. In questo senso si "espone alla luce". 

Il concepimento è equiparabile al mondo delle idee. Per far parte del mondo dei fatti deve avvenire un salto di qualità: deve venir fuori dall'oscurità, deve separarsi concretamente da chi ha concepito così come un fatto si separa dalla mente di chi l'ha ideato e diviene concreto a tutti gli effetti. 

Prima ho detto che il concepimento non è oroscopizzabile perché non si conosce l'istante preciso. Ma adessoè chiaro che non è oroscopizzabile anche perché non ha a che fare con la separazione fisica dal genitore. Quindi, regola per me fondamentale, è non solo la precisione dell'evento; ma che questo avvenga per mezzo di una separazione tra il mondo delle idee e il mondo dei fatti.  E ciò è metaforicamente legato al passaggio dal mondo dell'oscurità al mondo della luce, e quindi alla radiazione luminosa, fisica o simbolica che sia. E Dio separò la luce dalle tenebre: è l'atto di separazione quello vitale vero e proprio per l'astrologia.

Qualcuno potrebbe dire: eppure il tema di concepimento funziona! Ma qui entra in gioco la psicologia: voler che una cosa funzioni, porta l'astrologo a vederla funzionare. Ma questo è un altro argomento che tratteremo prossimamente. 


Per chi non avesse letto la prima parte e volesse capire ancor meglio la questione delle influenze astrologiche tra concepimento e natività, può cliccare ---QUI---.

24 ottobre 2017

La cultura fast food del web


Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo.
(Leo Buscaglia)

Conosci un astrologo? 
Allora non ha voce in capitolo.
È anche laureato? Non fa niente: non ha voce in capitolo ugualmente. 

Conosci un astrologo laureato e competente nella storia della sua materia? Non fa nulla: la sua formazione è comunque sottovalutata e la spunterà sempre chi non è astrologo ma dice di sapere tutto della sua materia dopo aver letto la definizione sul vocabolario, oppure dopo aver letto due righe qua e la, non si sa dove. Fortunatamente tu non sei di quelli così superficiali, spero.

Quelli che svalutano, invece, sono gli stessi che parlano di fonti, ma che poi non conoscono il Von Stuckrad,  o il Campion, o che non hanno mai letto Aveni, Eliade, Walker. Una semplice definizione letta sul vocabolario ed ecco che questi pensano di sapere tutto. Tu ovviamente non sei di questa pasta. Se bastasse un vocabolario non vedo che motivo ci sarebbe di fare ricerca. Fatto sta che il parere di un astrologo, per quelle persone non conta nulla.

Poi spuntano quelli che condividono la solita storia su Ofiuco e del 13° segno e che dicono: "ho chiesto consulenza ad astrologi bravi e nessuno mi ha indovinato". Come se questo fosse ragione sufficiente per credere alla bufala di Ofiuco. Per fortuna tu non hai fatto quell'errore.

Ed ecco che i ricercatori seri, quelli che studiano giorno e notte si ritrovano a far sangue amaro: non solo sono trattati come stupidi nonostante abbiano la stessa e identica formazione culturale (se non superiore molte volte) di chi sminuisce; ma devono pure sorbirsi i post di perfetti sconosciuti che si inventano assurdità su Ofiuco, ma che riescono bene a convincere le masse. Menomale che hai una mente indipendente, e non ti fai convincere dalla prima cosa che leggi in giro.ma bisogna ammettere che per un astrologo serio, leggere certe cose è frustrante e avvilente.

Ora, tu che hai una mente aperta e sei umile, sai metterti nei panni di un astrologo: sai che studia da anni i testi più impegnativi dello scibile umano, notte e giorno, proprio per non esser da meno rispetto ad altri studiosi competenti nelle loro materie. Sai che prende una laurea in materie scientifiche per essere davvero competitivo e altamente qualificato nella ricerca. E sai pure che però la spunta sempre chi pubblicizza Ofiuco ma non è un vero astrologo (o chi si proclama astrologo da solo); sai che la spunta il saccente professore che ha letto solo certe definizioni sul vocabolario, e la spunta chi non sa assolutamente nulla.

Questo è sintomatico di quel che sta accadendo a una società che va sempre più di fretta e che non ha il tempo più per nulla. Sicuramente ci avrai pensato tante volte. Nell'epoca del selfie, del like, ognuno si barrica dietro la propria palizzata di certezze senza domandarsi se davvero sa abbastanza. Ognuno si fa esperto di ciò che non sa; e questo è senz'altro il nuovo paradigma del 21°secolo. 

La verità, la conoscenza, oggi è fast food, naturalmente non solo per quanto concerne l'astrologia.
Per carità, un bel panino e patatine è proprio quel che ci vuole, alle volte. Ma sappiamo bene come va a finire ad abbuffarci solamente di "cibo spazzatura". All'inizio soddisfa, gratifica, appaga. Ma dopo, il fegato comincia a ribellarsi e tutto l'organismo ne risente e comincia a non funzionare più come prima. Ogni tanto possiamo concederci uno strappo alla regola e possiamo regalarci un panozzo multicalorico, per la gioia delle nostre papille gustative. Ma se vogliamo essere sempre in salute, dobbiamo moderarci.

Se hai capito cosa voglio dire, sicuramente  avrai già fatto uno sforzo di umiltà e ti sarai detto tante volte:
quanto veramente credo di sapere?
quante volte mi intrometto in argomenti che non sono di mia competenza?
quanto ho rispetto per l'impegno di altri studiosi?
quanto rispetto ciò che non conosco? 
quanto, veramente sono disposto ad approfondire ciò che in verità non mi interessa per davvero?

Sicuramente sarai d'accordo quando dico che solo chi è cauto nell'esprimere certi pareri dimostra di essere abbastanza intelligente da rimanere aperto all'apprendimento. Lo sai bene che l'intelligenza è anche questa: lasciare uno spazio alla possibilità di imparare da chi ne sa di più, accettando umilmente di non sapere abbastanza. 


All’uomo irrazionale interessa solamente avere ragione. All’uomo razionale interessa imparare.
(Karl Popper)

Se tu sei un uomo da Facebook, potresti anche avere una laurea in astrofisica, ma saresti pur sempre un uomo da cultura fast-food. Giuseppe "Al Rami" Galeota. 


19 ottobre 2017

Stelle, amicizia, nobiltà d'animo.



 
Oggi vi presento il video elaborato da Devid Venara, un mio amico Italianissimo ma residente in Brasile (proprio dove Giove si trovava al meridiano al momento della mia nascita).

Devid propone un'importante progetto divulgativo per informare i visitatori del web circa le più disparate nozioni sul benessere psicofisico e spirituale. Sponsorizza e pubblicizza chiunque abbia qualcosa di interessante da dire, e perciò offre tutta la sua competenza ed esperienza nel campo dell'elaborazione dei video. 

Conobbi Devid 5 o 6 anni fa. Venne in Puglia a far visita ad amici in comune, poi ci perdemmo di vista, ma adesso ci siamo ritrovati. 

Ho avuto modo di leggere il suo tema di nascita e sono rimasto piacevolmente colpito. Sapete, Devid è una di quelle persone che lascia il segno... Non solo è un web marketer formidabile, ma è anche una persona speciale, di grande sensibilità. E lo potete capire, appunto dalle tematiche affrontate.

Ovviamente non tutti quelli che si interessano alla spiritualità son davvero persone umane e sensibili. Ma in questo caso, posso assicurarvi si tratta di una persona veramente dall'animo nobile, buono e pulito, se non altro perché ha la Luna in Leone come il sottoscritto.

Un bella Luna, che tra l'altro è anche in Trigono quasi perfetto al mio Sole radix. Una bellissima accoppiata! 

In questo video, Devid ha voluto raccontare l'astrologia per come la vedo io e per come ha avuto modo di intendere dopo la mia consulenza. Io suggerisco a tutti di iscrivervi al suo canale youtube e condividere i suoi contenuti ricchissimi di spunti di riflessione. 

Per informazioni ecco QUI la sua pagina Facebook. 
Invece per visitare il sito clicca QUI  

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18 ottobre 2017

Il tuo gatto odia i fatti


Ogni giorno ne spunta uno nuovo... e poi questi sono giorni elettrici per me.

Questa volta, a rompere le uova nel paniere è un tizio che afferma: "l'astrologia sarebbe tutta da rivedere perché la vita comincia al concepimento, ancor prima della nascita. A questa critica è stata data facile risposta: imprinting cosmico e imprinting genetico sono, evidentemente, due cose diverse. (CLICCA QUI per leggere la risposta completa).

Nulla di grave, per l'amor del cielo. Come osservazione è del tutto legittima. Che poi sia sbagliata nonostante sia logicamente ineccepibile, è un altro discorso. Ed è di questo che voglio parlarvi oggi. 

Come può, qualcosa di logico, essere sbagliato? La logica appartiene al mondo dei pensieri, e i pensieri possono essere organizzati in modo coerente e convincente. Ma questo non significa che possano essere in accordo con i fatti. 

Questo è un principio che può essere esteso a qualsiasi caso, ma prendiamo a esempio proprio questa situazione: è vero che la vita comincia prima del parto, ma non è detto che questa possa essere una ragione sufficiente per dire, di conseguenza, che l'astrologia dovrebbe essere rivista. 

Attenzione: non possiamo contraddire il fatto che la vita comincia al concepimento: è un fatto conclamato, autoevidente, che si dimostra da sé. Ma un conto è l'inizio della vita e un conto è "l'imprinting". Siamo sicuri che sia uno solo? Siamo sicuri che non vi siano diverse energie, una legata alla vita e una invece legata alle influenze astrologiche? 

1)"La vita comincia alla nascita": la premessa è logica e valida.
2)"Perciò l'astrologia è da rifare": la conclusione è da verificare.
Evidentemente, tra la premessa e la conclusione manca un passaggio: la nozione di cosa sia l'astrologia, su cosa si basa, di che tipo di influsso parliamo. E naturalmente la verifica. Altrimenti è il tipico saltare alle conclusioni troppo frettolosamente. Insomma, la verità dipende molto anche dal numero di premesse di cui disponiamo. Perciò, essa è sempre in bilico: c'è sempre una scoperta che possa contraddire ciò che si sapeva. Ma è sempre necessario verifcare.

Facciamo un esempio: Einstein aveva ipotizzato le sue famose onde gravitazionali. Gli scienziati potevano contare sulla sua ferrea logica che si basava su certi fatti. Ma occorreva la prova concreta. La teoria non era sufficiente. Quello delle teorie è il mondo delle idee anche se esse si basano su aolcuni fatti assodati. Quando per la prima volta sono state osservate le onde gravitazioni, è stato constatato che la teoria di Einstein non solo era logica, cioè formalmente corretta; ma era anche vera. E si passò dall'ipotesi (dal mondo delle idee) alla legge (al mondo dei fatti). 

Occorreva uno scontro col mondo dei fatti: l'esperienza concreta, pratica.

Quando la nostra ipotesi non si scontra con la realtà, allora appartiene al mondo delle idee. L'affermazione per cui l'astrologia non funzionerebbe a causa di questioni legate al concepimento, è un'ipotesi. Logica, intelligente, ma solo un'ipotesi. Le ipotesi vanno verificate proprio perché c'è sempre qualche fatto che sfugge, che non è stato considerato. 

Naturalmente quando parliamo di astrologia dobbiamo applicare tale principio con elasticità. Non possiamo pretendere la prova scientifica. Ma questo non significa che non possiamo avere prove empiriche. Le osservazioni. 

E qui dovremmo domandarci: chi può fare osservazioni? Tutti? Nel campo dell'astrologia occorre una certa dimestichezza. Ognuno ha la sua esperienza e naturalmente bisognerebbe testare la professionalità e l'accuratezza di chi osserva. Le osservazioni vengono condotte sulla base di certe conoscenze apprese e queste ci aiutano a capire cosa dobbiamo cercare e come dobbiamo cercarlo. 

In questo caso si tratta di affermazioni che sono state verificate da astrologi in migliaia di anni, perfezionate nel tempo, e non aspettano altro che essere applicate. Sia chiaro che non sono verità assoluta, ma sono una verità parziale: ogni posizione astrologica individuata e sosservata in centinaia di anni non è altro che un piccolo pezzo di quel che si potrebbe ancora scoprire. Non sono sbagliate, ma incomplete. Quanto? Non lo so. Quanto si potrebbe ancora scoprire? Non lo so. 

E allora, come fare per verificare le affermazioni astrologiche? Io credo che ogni autore abbia dato importantissimi contributi per ampliare le nozioni astrologiche e perciò sarebbe auspicabile studiarli tutti. Ovviamente ciò è impossibile ma se dovessi stabilire quali sono gli autori che secondo me sono più affidabili a livello di manualistica, direi senz'altro André Barbault, Ciro Discepolo, Lisa Morpurgo e C.E.O. Carter. 

Riassumendo, il problema di chi vuol fare ricerca risiede in questi elementi: 
1)L'affidabilità delle fonti;
2)Le capacità di osservazione di chi analizza;
3)La capacità di saper formulare ipotesi senza trascurare nulla;
4)Le condizioni psicologiche e i motivi di chi analizza. 

Proprio per questo, ogni studioso offre un'esperienza diversa, spesso in totale contraddizione con quella del suo collega. E di chi possiamo fidarci? Naturalmente di chi svolge l'astrologia per professione poiché chi è astrologo ha più esperienza, più cultura, più formazione rispetto a chi vuol sondare gli assunti astrologici per semplice curiosità. L'analisi astrologica è un'arte e perciò non è facile perché ci vuole maestria

Il manuale è sì uno strumento indispensabile, ma occorre quel genio interno che fa la differenza. Ci vuole una predisposizione alla sintesi, a saper vedere il simbolo astrologico nelle sue numerose sfaccettature. E per far questo occorre tanta, tantissima pratica. Anche in questo caso, occorre lo scontro con i fatti.  Dieci anni di letture astrologiche su migliaia e miglia di casi possono essere utili per apprendere il metodo, per capire cosa è carente e dove.

E solo così possiamo veder "parlare" un quadro astrologico. 

Ogni gatto è timoroso: prende bene le misure prima di un salto, calcola il momento giusto per attaccare una preda, e soprattutto fugge via come una saetta quando è ora di fare il bagnetto. Ha sbattuto il muso contro i fatti  e ora sa quel che deve fare. Se il tuo gatto si mettesse a cercare una dimostrazione matematica sulla composizione di una bistecca e trovasse quali sono le energie animiche contenute in essa, sicuramente avrebbe una mente logica e analitica. Ma se si applicasse esclusivamente a ciò senza assaggiarla, morirebbe di fame. 

Non so se il tuo gatto odia i fatti, ma la morale della favola è questa: anche le più belle teorie possono valere zero se non c'è esperienza; e anche la più grande esperienza non serve a niente se non c'è la conoscenza adatta per poterla interpretare. 

I gatti interpretano la realtà in base all'utilità che ne possono trarre. In astrologia si è sempre fatto così: siate gatti ma amiate i fatti!
Miaooooooo a tutti! 

17 ottobre 2017

Oroscopo di concepimento

OROSCOPO DI CONCEPIMENTO.
DOMANDA: DATO CHE LA VITA COMINCIA AL CONCEPIMENTO, PERCHÈ STENDIAMO UN TEMA DELLA NASCITA?

RISPOSTA: Le energie in gioco, evidentemente non sono le stesse. Al momento del concepimento potremmo ipotizzare un imprinting “animico”, mentre alla nascita vi sarebbe un imprinting “cosmico”. Il primo non so come si legga; ma il secondo si legge con l’astrologia.

L’astrologia è nata per interpretare quel che accade alla nascita.
Quel che accade prima della nascita, non è più competenza dell’astrologia.
Come possiamo verificare che l’imprinting astrologico avviene alla nascita e non al concepimento? Semplicissimo: attraverso la pratica e l’apprendimento della conoscenza astrologica. 

L’astrologia è una disciplina in costante evoluzione e si basa sulle osservazioni. In più di 3500 anni di pratica abbiamo potuto perfezionare il significato dei simboli astrologici e perciò siamo in grado di dire molte più cose su di un dato segno zodiacale o di un pianeta, in relazione a un comportamento o al vissuto del soggetto. Ovviamente c’è ancora molto da scoprire.

Ma se fossimo fuori strada vorrebbe dire che in 3500 anni mai nessuno si è accorto di redigere un quadro astrologico sbagliato di nove mesi. Il che è ovviamente ridicolo perché indicherebbe una non corrispondenza del 100% tra condizioni astrologiche e il vissuto del soggetto. Questo è in totale disaccordo con l’esperienza di tutti gli astrologi del mondo e non spiegherebbe il successo dell’astrologia.

In realtà esiste già un’astrologia del concepimento ed è a supporto di quegli astrologi che non riescono a comprendere appieno il quadro astrologico di un individuo. Ma ovviamente questo non significa che il quadro non sia parlante; poiché letto da un altro astrologo, i dubbi vengono dipanati. 

Questo calcolo del tema astrologico del concepimento si chiama Trutina Ermetis e non viene impiegato per conoscere il “destino” o il carattere del soggetto; ma viene usato per avere informazioni a proposito dell’anima del futuro bebè.

Ovviamente, non potendo essere verificato in concreto, si tratta di un calcolo che si basa sulla mera speculazione mentale; e la sua validità, non potendo essere attestata, rientra nel campo della fede.

Tra l’altro, il calcolo suddetto non si basa sulla verifica vera e propria del momento esatto del concepimento perché questo non coincide con l’atto dell’inseminazione. Uno spermatozoo può fecondare l’ovulo anche molte ore dopo il rapporto sessuale. Quindi non si può calcolare il momento esatto dell’avvenuta fecondazione. Rimane un momento misterioso che evidentemente non ha nulla a che vedere con un imprinting cosmico che invece deve essere palese.

Infatti tutta l’astrologia si basa sul principio della luce solare. Il Sole che sorge all’orizzonte dall’oscurità, il sorgere di una stella, non sono altro che l’allegoria della nascita, il venire appunto alla luce fisica. L’ascendente è ciò che viene fisicamente alla luce. Ogni posizione astrologica viene alla luce. Il punto più importante dell’oroscopo è l’ascendente, il punto che testimonia ciò che viene alla luce fisica, vera e propria.
Nel caso del concepimento non viene alla luce nulla. Non c’è alcuna luce fisica. Perciò il principio che ne sta alla base non è astrologico. L’astrologia si basa sulla radiazione luminosa. La nascita è venire al mondo dall’oscurità alla luce. Il concepimento non ha a che fare con la luce poiché avviene in totale oscurità.

Perciò il concepimento non ha una natura astrologica. Il momento del concepimento è di una natura diversa. Si tratta di un’altra energia antitetica a quella astrologica.
Il concepimento riguarda la trasmissione del codice genetico. La nascita riguarda la trasmissione dell'informazione astrologica.

In astrologia si prendono in considerazione anche le condizioni, genetiche, epigenetiche, oltre che cosmiche. La società, la cultura sono elementi che condizionano l'espressione dei geni e l'espressione delle potenze astrologiche.

Il concepimento ha a che fare con la trasmissione genetica e non con la trasmissione di informazioni astrologiche. Quelle astrologiche si verificano solo alla nascita perché l'astrologia si basa sulla radiazione luminosa. Le influenze "animiche" legate al concepimento sono di altra natura perché non riguardano la radiazione luminosa. Riguardano invece l'oscurità. Totalmente un'altra cosa.

05 ottobre 2017

La nuova schiavitù?


DOMANDA: Se Maslow fosse nato adesso avrebbe messo i social come gradino nella sua piramide?
Come mai è diventato così essenziale ricevere in continuazione vari feedback che possono essere ad esempio i "Mi Piace" su Facebook o altro?
Perché siamo diventati una società così insicura del proprio valore personale e identità?

RISPOSTA: Questa è una domanda molto interessante. Partiamo dal presupposto che Maslow è solo uno dei tanti psicologi che ci ha fornito una scala dei bisogni umani; ma è tra i più popolari. A essere onesto preferisco altre classificazioni successive a quelle di questo autore, perché il concetto di bisogno è stato via via osservato dai più disparati punti di vista, anche a seconda dell'orientamento teorico di riferimento. 

L'idea di questo autore è che non esistono bisogni indipendenti l'uno dall'altro ma che si passa al bisogno successivo solo quando è soddisfatto quello precedente. E su questo punto si può essere d'accordo ma a patto di considerare le dovute eccezioni. 

Osserviamo questa immagine:
 Il bisogno di piacere si trova al quarto posto della piramide e in questa classe sono inclusi tutti i social come per esempio Instagram, Facebook, Youtube, Twitter, etc. etc. Il bisogno di apparire nasce come moda emulativa. Tutto nasce dai motivi e dalle risorse a disposizione. E siccome abbiamno a disposizione i social che è qualcosa di asoslutamente nuovo, l'obbiettivo sta nel far nascere un bisogno che prima non esisteva. Si tratta di marketing. 

Prima potevamo aver mai bisogno di un telefonino che fungesse anche da pc? Certo che no. Ma l'aver immesso quei dispositivi sul mercato significa convincere le persone che esiste qualcosa di utile o indispensabile per soddifare nuovi bisogni. 

Io dico: "Una società protesa al futuro genera sempre nuovi comportamenti".

Per esempio: chi ha bisogno dell'astrologia? Non è tanto questo il dubbio da rivolgerci, ma è importante comprendere: quale nuovo prodotto astrologico può essere pubblicizzato come utile e indispensabile? In un mercato super inflazionato va di moda moltissimo la storia del karma. Un domani passerà di moda e bisognerà che qualcuno si inventi una nuova nicchia. E molti già stanno inventandosi qualcosa per imporsi sul mercato o sui social.

Insomma, la regola fondamentale è quella di imporsi. Ma perché? Ci ho pensato un po' e ho ipotizzato che tutto parta dalla depersonalizzazione e dal senso di illusoria vicinanza arrecato dal web. Nelle relazioni sociali fisiche, non sentiamo la necessità di imporci perché non c'è abbastanza concorrenza. L'altro che non è conosciuto fisicamente è percepito in maniera più distante e non appare come un rivale con cui competere. Il web invece crea una sorta di illusione di vicinanza perché chiunque può mostrare attenzione a ciò che facciamo e può commentarlo. Nella realtà nessuno commenterebbe mai, se non dentro sé stesso, quel che sta facendo una persona dall'altro lato della strada. Ma sulweb è tutto diverso.

Nessuno commenterebbe perché esiste più vicinanza coi propri amici, familiari, e maggiore lontananza con gli estranei. L'estraneo è percepito come qualcosa di vago; mentre sul web prende forma "concreta". Di ciò che è vago non ci importa molto il giudizio. Ci importa, invece, di chi entra nel nostro spazio fisico o virtuale che sia. Sul web, non esiste estraneo, esiste intromissione. Non esiste la formalità, esiste l'impulso. 

Allora, riassumendo, il web fa emergere nuovi bisogni. Il desiderio è quello di imporsi. In famiglia così come tra gli amici, vogliamo sempre imporci, ossia trasmettere qualcosa di positivo di noi, del nostro modo di essere o pensare. Di ciò che pensano gli altri è relativo. Sul web tutto è più vicino: la concorrenza aumenta, imporsi e piacere al prossimo diventa più difficile. Il timore di non piacere diventa svalutazione di sé. Ci si inventa la propria nicchia per piacere di più o ci si frustra. 

Per quanto riguarda, invece, la questione del prodotto pubblicizzato sul web, lì non parliamo di insicurezza, ma proprio di un settore troppo inflazionato. Non piacere significa non vendere; e questo significa doversi rimboccare le maniche per trovare il proprio modo di imporsi,magari sfruttando numerosi canali. 

Insomma, più siamo e più esiste la necessità di farsi notare. Più siamo e più aumentano concorrenti. In un "mondo" del genere facciamo fatica a esser qualcuno. E in fin dei conti, vogliamo esser qualcuno in un mondo assai veloce e superficiale dove un post viene letto con un'atteggiamento di sufficienza.

 Io dico: "più siamo e più l'attenzione è dispersa".

Perciò ho ideato il mio slogan: solo per pochi, solo per te. E a tutti gli altri schhhh!
Perché dal punto di vista umano, non ho bisogno di centinaia di adesioni superficiali, ma rimane, tuttavia, il desiderio legittimo di essere qualcuno e di esser apprezzato. 

Ora bisogna chiedersi: e voi, di cosa avete bisogno?
 



 

01 ottobre 2017

Abbracciamoci di più!


Sarà perché ho un Sole in IV Casa e che ciò mi rende molto Cancro. O sarà perché la mia Luna è in trigono a Giove. O sarà per entrambe le cose, ma quel che credo è che dovremmo tutti abbracciarci di più. 

Certo, non voglio dire che è la soluzione a ogni problema; ma sono certo che aiuta molto. Non ho un'esperienza vastissima ma per quel poco di casi che ho analizzato, molti dei conflitti che avvengono in famiglia o molti dei problemi interpersonali dipendono dal fatto che si razionalizza un problema affettivo quando sarebbe, invece necessario affrontarlo con la stessa moneta: emozione con emozione. Infatti, certe volte un abbraccio parla più di mille parole.  

Io sono uno che abbraccia molto: abbraccio spesso mia madre, mia sorella, mia nonna e abbraccio di continuo la mia fidanzata. Certe volte capita di fare discussione con la mia fidanzata e spesso mostrare il proprio punto di vista, parlarne, non fa altro che complicare la situazione. E allora l'unica soluzione è un abbraccio. E funziona.

C'è gente anestetizzata, non ha imparato ad abbracciare. Non è stata educata oppure pensa che a una certa età le smancerie siano da evitare. Si tratta di convinzioni che in realtà nascondono una certa difficoltà a lasciarsi andare. Abbracciare significherebbe fare i conti con le proprie emozioni, fare i conti con le proprie resistenze, paure, timidezze. Ed ecco che interviene la "ragione" (che ragione non è) a mettere i bastoni tra le ruote: "io sono fatto così e non cambio". "Perchemmai dovrei cambiare?". Certo, non si può dare torto a chi pensa che cambiare atteggiamento significherebbe sentirsi snaturati. E poi diciamolo chiaramente, se qualcuno ha scelto di non abbandonarsi ai sentimenti o ai sentimentalismi o alle effusioni è perché non le riteneva più utili. 

Quindi parliamo di convinzioni. Ognuno si costruisce il proprio mondo di convinzioni e pensa che queste siano la propria identità. E ci vuole un buon lavoro psicologico per aiutare a comprendere il fatto che noi possiamo cambiare se solo riuscissimo a vedere le cose da una prospettiva diversa. Ci vuole coraggio per ambiare e per capire che un semplice abbraccio può fare miracoli e che alle volte la ragione può solo essere controproducente.

Tanto per cominciare, bisognerebbe rendersi conto che abbracciare fa bene. Endorfine ed Ossitocine sono prodotte in gran quantità: alleviano l'ansia e l'angoscia, stimolano il buon umore, riducono il rischio che possano insorgere disturbi mentali, influiscono positivamente sull'autostima, sull'intelligenza e sulla memoria.  Tutto nasce da un abbraccio.

Noi nasciamo e cresciamo nell'abbraccio di nostra madre e lungo il corso della nostra vita disimpariamo questo importantissimo comportamento. Perché la vita e le esperienze portano a maturare convinzioni che servono a sopportare meglio un certo dolore. Ma non è detto che la strategia usata sia la migliore in assoluto: è solo il proprio modo di reagire e che produce discreti risultati. E chi ci dice che non potremmo ottenere risultati migliori? "Io sto meglio così". E chi ci dice che cambiare non apporterebbe miglioramenti ulteriori? "E perché dovrei cambiare io? Cambiate voi!". Certo, nessuno ha la verità in mano e nessuno dovrebbe dire agli altri come dovrebbe comportarsi: ognuno ha il proprio equilibrio. 

Il cambiamento deve partire da sé stessi e questo avviene solo se capita qualcosa di "magico" che fa vedere le cose da una prospettiva diversa. Se il consiglio avviene dall'esterno, non si cambia. È il soggetto stesso che deve arrivare alla sua soluzione, a mettersi in discussione. E per far ciò deve partire dal presupposto che:
1)nessuno è perfetto;
2)nella vita si cambia sempre;
3)nella vita ci si evolve sempre;
4)non sono perfetto e posso sempre migliorare;
5)quasi nulla è mai definitivo.

Se riuscissimo a capire almeno questo, allora ci concederemmo più abbracci. Può sembrare stupido, ma vi ricordo: è solo la vostra convinzione... E chi siete voi per avere convinzioni definitive? Nemmeno la scienza è mai definitiva. Meditiamo... 

Solo per pochi, solo per te. E a tutti gli altri: schhhhhhhh!