Quando un neofita comincia a
studiare l’astrologia gli diventa irresistibile interpretare il tema di nascita
di chiunque gli capiti sotto tiro. Nei gruppi di astrologia dove ci
si confronta e soprattutto ci si scontra per questioni di tipo ideologico, è
quasi un’abitudine fissa quella di controllare il tema natale del proprio
interlocutore per avere il quadro della situazione “sotto controllo”. Come a
dire che conoscere il tema di nascita di chi parla può aiutarci a comprendere
meglio le sue motivazioni e quindi a trattarlo di conseguenza. Poi, io che ho
fatto il grave errore di rendere pubblico il mio grafico astrologico, facilito
di gran lunga chi è alla ricerca dei miei dati anagrafici.
E stando a quella che è la mia
personale esperienza, giacché nessuno mai è stato in grado di interpretare
correttamente il mio tema di nascita, chi cercava di farsi un’idea di me
sbagliava in modo clamoroso. Così, chi per esempio è abituato a leggere sui
manuali che Marte nei Gemelli è polemico e vedeva questa posizione nel mio
quadro astrologico, giungeva alla conclusione che ogni mio intervento sia mosso
sempre dalla polemica. Non comprendeva, invece, che quel Marte nel mio caso si
esprime in ben altra maniera.
Insomma, l’astrologia, nelle mani
sbagliate diventa uno strumento di pregiudizio ed esalta solamente la miopia
dell’astrologo. Qualcuno potrebbe pensare che se l’astrologo sbaglia è perché
l’astrologia non funziona. E su questo punto posso essere relativamente
d’accordo. Infatti, così come il Sagittario Bruce Lee si cacciò nei guai per
aver detto che il 90% delle arti marziali sono solo bei movimenti privi di
reale efficacia, allo stesso modo, anche io che sono ugualmente Sagittario,
credo che la stessa cosa possa essere detta per l’astrologia: più che fatti
concreti mi sembra che l’astrologo tiri l’acqua al proprio mulino pur di far
corrispondere le cose a proprio piacimento (il parallelismo tra me e Bruce Lee
è solo a titolo di esempio, una coincidenza).
A scanso di equivoci, però, non
dico che il 90% dell’astrologia sia tutto fumo, ma una discreta parte sì. E
credo che su questo punto siamo d’accordo tutti quanti visto che c’è pure chi
non crede nella maniera più categorica alla validità del mio metodo
astrologico. Solo una strettissima minoranza di astrologi, quelli totalmente
privi di senso critico, credono che tutte le astrologie siano valide, comprese
pure quelle ispirate telepaticamente da fantomatici maestri tibetani o rivelate
da veggenti vari, o che includono persino la costellazione di Ofiuco tra i 12
segni.
Quindi, all’oggettiva difficoltà,
non da poco, di individuare un metodo astrologico che funzioni per davvero, c’è
anche il limite di quegli astrologi che non sono portati per lo studio
dell’astrologia. Ed è proprio in quest’ultima categoria che colloco tutti
quelli che hanno provato a interpretare il mio tema di nascita prima ancora di
conoscermi a fondo, o solo per dare credito a certe inesattezze sul mio conto.
Io invece procedo esattamente al contrario: siccome non mi interessa giudicare
astrologicamente chi la pensa in maniera diversa da me, cerco di trovare
conferma nel suo quadro astrologico, se e solo se mi incuriosisce, tenendo
conto che potrei anche sbagliare la mia analisi. E sono davvero pochissimi quei
“colleghi” di cui mi sono interessato a scoprire i dati di nascita. Forse
saranno stati 3 o 4 in 22 anni di pratica.
Mi viene in mente un caso
paradigmatico. Una sedicente astrologa, una di quelle che proprio non è portata
nemmeno per lo studio di Topolino, osservando il mio quadro astrologico e
soprattutto l’opposizione tra Giove e Plutone, sentenziò che dovevo essere un
grande spendaccione, uno di quelli con le mani bucate e che perciò potevo
essere la rovina della mia fidanzata. La cosa mi fece ridere a crepapelle
perché il mio rapporto col denaro è contrassegnato dall’ansia: non spendo soldi
nemmeno con le cannonate dato che la cuspide della mia 2^ Casa è in
Vergine/Bilancia. Oculato, parsimonioso, cauto, equilibrato, dunque l’esatto
opposto di ciò che diceva. Non ho vizi, non fumo, non bevo, non amo i vestiti
di marca, cerco di risparmiare persino i centesimi. I miei unici acquisti sono
i libri, che tra l’altro acquisto usati.
Ma il problema non è aver
sbagliato se poi ci si può correggere. Il problema è giudicare un’altra persona
sulla base delle proprie aspettative, usando l’astrologia. In questo modo, se
c’è qualcosa che non torna, si forza la mano e difficilmente si cambia idea perché
in questo caso l’astrologia viene impiegata per rafforzare i propri pregiudizi,
non per farsi un’idea critica dell’interlocutore.
Un altro esempio: un mio lettore,
rispondendo a un mio articolo in cui parlavo della personalità, prima citando
il mio Mercurio dissonante a Plutone e poi parlando di altri aspetti del mio
tema natale, mi invitava a non essere paranoico su certe questioni. In realtà
mi sono stati attribuiti pensieri che non ho mai fatto, sulla base di quel che
potrei pensare in virtù di certi aspetti astrologici del mio tema di nascita,
ovviamente interpretati col suo personale metodo di lettura. Insomma, mi sono
ritrovato vittima del pregiudizio, per l’ennesima volta. Pippe mentali. Niente di grave perché chiunque può sbagliare; ma a patto che ciò non diventi il tipico modus operandi. Non che io abbia risentimento nei confronti di chi ha commesso questo errore; ma ho preso questo caso come esempio solo per documentare come possa diventare sgradevole un giudizio, anche se detto senza vena polemica.
Addirittura c'è chi, giudicandomi, ha sbagliato clamorosamente tutti, tutti, tutti i punti che riguardano le mie motivazioni e le mie azioni. Non ne ha beccata una nemmeno per sbaglio, ma ha dimostrato solo la sua totale incapacità critica nonostante, al contrario, si vanti proprio di averla. Anche se dal suo tema sembra possa avere ragione, in verità lo spirito critico è solo sterile polemica. Perciò la stessa posizione astrologica può avere diverse modalità espressive.
Io credo che si potrebbe capire
molto di più il proprio interlocutore se si evitasse completamente l’uso
dell’astrologia come strumento di indagine psicologica. Io infatti non uso mai l’astrologia per
decifrare il mio interlocutore, proprio per non incorrere negli errori
summenzionati. Non perché io sia meglio di altri, ma perché è davvero
fastidioso generalizzare dato che l’astrologia non è deterministica. Diverso è
il caso in cui l’interlocutore mi costringe ad analizzare il suo caso per colpa
dei suoi comportamenti disonesti, conclamati, chiari ed evidenti, non
equivocabili.
Ma consideriamo pure che c’è chi
fraintende tutto ugualmente. E lì, oltre a non essere portati per scorgere le
sottigliezze dell’animo umano, c’è anche il fatto di avere un pessimo carattere.
Scoprire quale sia la causa dell’altro, non è oggetto di questo mio
intervento.
Sia ben chiaro che esalto chi si
butta alla cieca nell’analisi di un tema di nascita, perché lo faccio io
quotidianamente con i miei consultanti; ma come detto prima, bisogna essere
portati per lo studio dell’astrologia, altrimenti si finirà per farsi un sacco
di pippe mentali, e dire per esempio che Marte in Gemelli appartiene solo ai
polemici e non che è pure l’intensa attività mentale, l’energia impiegata per
il puro piacere del ragionamento.
L’astrologia è spesso impiegata
più per fare del male al prossimo che per comprenderlo, perché diventa lo
strumento per portare la ragione dalla propria parte. Più che avvicinare,
separa, crea una distanza tra sé e l’altro attraverso un giudizio, spesso
punitivo. Perciò comprendo, pur non condividendolo al 100%, l’approccio di
quegli astrologi che si astengono da un’analisi descrittiva, “giudiziaria”, di
un caso. Ma qui non si tratta di bollare l’uso della astrologia giudiziaria: si
tratta solo di imparare a essere più cauti perché l’astrologia non è una
scienza esatta.
In conclusione, questa sì che è
una polemica, ma verso chi usa l’astrologia passando dal piano dei contenuti a
quello personale. È per questo che non scambio più pareri con nessuno:
puntualmente prima o poi capiterà sempre qualcuno che dirà “la pensi così
perché secondo l’astrologia (la sua) sei colà”. La cosa irritante, però, non è
solo il giudizio, ma soprattutto il consiglio finale e immancabile: “quel che
ti capita è lo specchio di quel che hai dentro; perciò dovresti fare così e
colà”, come se tutto fosse solo una continua proiezione, come se questa fosse l’unica
reazione possibile. In realtà è solo la frase di chi si atteggia a psicologo,
ma che non ha capito niente. Insomma, ancora pippe mentali che dimostrano
quanto l’astrologia, nelle mani delle persone sbagliate può diventare un’arma
di violenza per dare giudizi errati e per dare consigli inopportuni e non
richiesti.
Evidentemente, la maggior parte
degli astrologi vuole mettersi in cattedra per dare consigli di vita pur non
avendo minimamente gli studi e la predisposizione per poterlo fare. E infatti,
ciò che ne viene fuori sono solo e soltanto pippe mentali.