08 novembre 2014

Astrologia e statistica. 2^ parte.


Continuiamo a parlare di statistica applicata alla psicologia e all'astrologia, ma sempre partendo dalle basi, dai concetti più semplici, prima di giungere alle formule matematiche e ai calcoli veri e propri. 

Oggi affrontiamo il tema dei vari tipi di test psicologici. Essi vengono compilati ognuno in maniera diversa, ma i dati poi vengono inseriti in una matrice, in uno schema utile ad avere una visione grafica della propria ricerca. 

Le unità, cioè ogni caso viene indicato con la lettera "n", tale che su ogni riga del grafico avremo tutto quello che ha a che fare con un dato soggetto; mentre sulle colonne abbiamo il risultato delle diverse variabili e generalmente vengono indicate con la lettera "p".  
In questa foto per esempio possiamo vedere che alla riga numero 2 si può leggere tutto quel che concerne Anna Bianchi (nome inventato). Nella colonna A ci sono tutti i casi "n", mentre nelle colonne B, C, D etc. ci sono le diverse variabili. Per esempio nella colonna B abbiamo l'età, nella colonna C il numero di figli. Gianni Pistini risulta avere 23 anni e 1 figlio. Credo sia abbastanza facile da comprendere come è impostata la matrice dei dati. 

I test vengono condotti attraverso un'indagine, un interrogatorio che servirà a raccogliere le informazioni necessarie. Abbiamo diversi tipi di test: quelli di intelligenza, quelli della personalità e quelli psico attitudinali per individuare certe abilità.

I test della personalità sono di tipo obiettivo quando servono a definire una precisa sintomatologia. Qui passiamo in rassegna, molto brevemente, i principali. 

Abbiamo il test della costruzione empirica quando si confrontano le risposte di chi ha una precisa sintomatologia con un con quelle di un gruppo che non presenta la stessa caratteristica.

Il test Cattel 16PF usato in psicologia vi è la definizione di alcuni tratti psicologici rilevanti riconducibili a strutture latenti.

Il test dei bisogni psicologici di Murray invece cerca di individuare appunto in bisogni, ma attraverso una serie di domande che impediscono al soggetto di affermare quel che vorrebbe che fosse e non quel che è realmente. 

Il test EPI di Einsenk serve a ricondurre a tre categorie: introversione/estroversione, neuroticismo e psicoticismo. 

Nel FFM o big five, abbiamo cinque strutture latenti che servono a dare la spiegazione e descrizione dell'individuo perché riguardano modalità stabili con cui l 'individuo si muove nel mondo: nevroticismo, estroversione, apertura, gradevolezza, scrupolosità. In più questo test si avvale di due sottodimensioni che portano a 132 gli item a cui si riferisce. 

I test della personalità sono di tipo proiettivo quando l'individuo analizzato ci mette qualcosa di personale durante l'indagine.

Per esempio il test delle macchie di Rorschach permettono all'individuo di dare una personale interpretazione che poi servirà allo psicologo per trarre informazioni sullo stato cognitivo, affettivo, e sul funzionamento dell Ego dell'individuo. 

Il TAT è un test in cui vengono presentate 20 tavole in bianco e nero rappresentate scene di varie situazioni a cui l'individuo deve dare un'interpretazione. Ma le fantasie espresse non necessariamente possono riguardare il comportamento del soggetto.

Il CAT è un test invece elaborato per bambini. Disegni di animali vengono utilizzati per evidenziare se il bambino presenta tratti di aggressività, di angoscia, solitudine/accettazione. 

Il test ORT si basa sullo studio degli oggetti da cui l'individuo dipende e che servono a descrivere come egli interagisce con l'ambiente. 

Il metodo delle piccole favole di Duss, penso sia abbastanza intuitivo: si racconta una favola a cui il bambino deve dare una conclusione da cui poi si trarrà un'indicazione sul suo comportamento.

I test dell'intelligenza credo non abbiano bisogno di spiegazioni.

Il test di Guilford serve a definire quanti e quali abilità abbiamo su 150, raggruppate in tre categorie principali: operazioni, contenuti, prodotti.

Il test di Raven o delle matrici progressive,  serve a misurare l'ampiezza delle abilità mentali indipendentemente dalla cultura.

I test attitudinali, come scritto prima, invece sono studiati per individuare particolari abilità 

Abbiamo il test GCT che mira a evidenziare se esistono attitudini per i lavori d'ufficio

Numerosi test per le capacità artistiche tra cui anche quello per il riconoscimento dei colori.

Il DAT invece parte dal presupposto che a una certa abilità mentale possono corrisponde diverse attitudini.

Il TOM  o testdi orientamento motivazionale, valuta l'impegno per il perseguimento di una meta e fornisce indicazioni sul obiettivo, sull'innovazione, la leadership e le capacità relazionali. 

Il reattivo di ragionamento per valutare l'adattamento dell'individuo a nuovi problemi. Mette in risalto le capacità analogiche del soggetto. 

I test clinico diagnostici invece servono a stabilire gli scompensi a causa di malattie o problemi genetici circa le capacità cognitive dell'individuo.

Il visual bender gestalt, in cui biosogna riprodurre dei disegni appena visti

Il test di Goldstein per i cerebrolesi

il test di memoria visiva di Benton

Per oggi ci fermiamo qui.