Ma c'è sempre un inizio per ogni cosa.
Relativamente alla questione astrologia, sappiamo sia un sapere che nel corso dei secoli ha subìto numerose trasformazioni, anche in virtù delle mode, delle filosofie, delle culture, delle tradizioni dei popoli che l'hanno studiata.
Per esempio sappiamo che c'è stato un tempo in cui si passò dallo zodiaco delle costellazioni allo zodiaco dei segni. E c'è stato un tempo in cui l'astrologia si mischiò prima con l'esoterismo e poi con la psicologia.
Ma deve esserci stato un momento in cui fu inventata l'astrologia, un momento in cui tutto ebbe inizio. L'astrologia, così come più o meno la conosciamo ha circa 2500 anni; ma la sua storia è molto più antica.
Prima di perdere la sua valenza religiosa per divenire unicamente tecnica matematica, l'astrologia era culto astrale. Cioè, prima che i Greci applicassero l'astrologia spogliandola dai riferimenti mitologici (infatti non esistono analisi astrologiche dove si parla del rapporto tra posizioni astrologiche e miti), i pianeti erano espressione di potenze divine presso i Babilonesi.
Perciò quel che animò gli uomini a "inventare" l'astrologia, prima di tutto fu il bisogno di creare un rapporto tra sé e l'ambiente circostante, ma vissuto attraverso il sentimento del numinoso.
Grazie ai miei studi in campo antropologico e psicologico sono stato il primo a ipotizzare che i culti astrali prima della codificazione delle posizioni astrologiche, erano influenzati dall''idea che i pianeti potessero essere intesi come sostituti delle figure genitoriali.
Per arrivare a questa ipotesi sono partito dagli studi sul totemismo. Questo è un complesso di credenze che si basano sul presuppostoche esista un legame particolare tra un individuo (o una classe di individui) e un elemento della natura (animale o pianta).
Il totemismo ha una natura sociale-organizzativa e una religiosa. Quella religiosa si basa su delle proibizioni: non si può per esempio mangiare l'animale o la pianta totem poiché essi sarebbero elementi a cui si è imparentati, per wqualche motivo di ordine mitico, custodito nella tradizione di quel clan, tribù. Dal punto di vista sociale incentiva all'esogamia, cioè a costruire rapporti con persone estranee alla propria famiglia. Non come afferma Freud per evitare incesti, ma semplicemente per aumentare più facilmente il numero dei componenti di una famiglia. In soldoni, si parla di una maggiore apertura al prossimo per incentivare la solidarietà. Ma solo con chi appartiene a totem "amici" al proprio, sempre stabiliti attraverso ragionamenti che affondano nel mito.
Il tetemismo, perciò presuppone la divisione del mondo in figure parentali stabilite sulla base di analogie: è parente quel che somiglia per qualche motivo e ci si può unire solo a persone con un totem "simpatico" al proprio. Quindi il totemismo si basa sull'analogismo.
Dunque, la mia ipotesi è che l'astrologia derivi da culti astrali che a loro volta derivano dal totemismo (come afferma C.Lévi-Strauss, non si faccia l'errore di pensare che esista un solo tipo di totemismo): in antica mesopotamia, per esempio, ogni città era sotto il dominio di una divinità; e il sovrano stesso era un totem vivente poiché era "imparentato" con la divinità.
Appartenere a un segno zodiacale significa avere un "animale totem" che ci è "parente" perché ci somiglia per qualche motivo. E ciò significa che ci saranno totem, ovvero famiglie, categorie di persone, gruppi, appartenenti a totem con cui legare o meno, secondo principi mitici o matematici. Per esempio sono affini i segni che sono in trigono, cioè a 120 gradi di distanza all'interno di un cerchio immaginario che rappresenta la volta del cielo.
Quindi ciò conferma la mia idea secondo cui il rapporto tra uomo e cosmo dipende dal desiderio che il primo ha di creare figure parentali col secondo, proiettando in cielo appunto dei contenuti interni stabiliti da un'ordine spesso spaziale (per esempio, come accade in alcune tribù australiane, se al momento della nascita ci è vicino un animale, quello diventa il nostro totem- da non confondere con il Manitù, l'animale o lo spirito guida che invece compare in sogno).
Qualcuno mi fece notare che il termine proiezione si riferisce a qualcosa che abbiamo dentro ma che non esiste in effetti. Difatti non è vero che i pianeti sono Dèi, o i nostri genitori. Ma è da questa proiezione che nasce l'interesse verso l'espressione concreta del pianeta nella vita di tutti i giorni.
Se nessuno avesse mai avvertito un sentimento (poi svanito col tempo) che faceva sentire la gente come se fosse "imparentata" coi pianeti (perché divinizzati), non vi sarebbe stata grande attenzione, a mio parere, a quel che veramente i pianeti avevan da dirci (e han da dire ancora) dal punto di vista astrologico.
Questo è secondo me, come ebbe inizio l'astrologia. Naturalmente è poco ed è necessario portare delle prove. Questo naturalmente non ci dice perché l'astrologia funziona e come funziona; non ci dice come in effetti gli antichi fecero a scoprire quali sono le caratteristiche dei pianeti e dei segni. Ma è mio obiettivo scoprirlo andando a scavare nella mente dell'uomo antico.
Siete pronti a seguirmi in questo viaggio?
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CHIUNQUE VOGLIA DIVULGARE TALI MIE IPOTESI E' INVITATO A CITARE LE FONTI.
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Non daremo mai a nessuno la soddisfazione di vederci tristi.
Per arrivare a questa ipotesi sono partito dagli studi sul totemismo. Questo è un complesso di credenze che si basano sul presuppostoche esista un legame particolare tra un individuo (o una classe di individui) e un elemento della natura (animale o pianta).
Il totemismo ha una natura sociale-organizzativa e una religiosa. Quella religiosa si basa su delle proibizioni: non si può per esempio mangiare l'animale o la pianta totem poiché essi sarebbero elementi a cui si è imparentati, per wqualche motivo di ordine mitico, custodito nella tradizione di quel clan, tribù. Dal punto di vista sociale incentiva all'esogamia, cioè a costruire rapporti con persone estranee alla propria famiglia. Non come afferma Freud per evitare incesti, ma semplicemente per aumentare più facilmente il numero dei componenti di una famiglia. In soldoni, si parla di una maggiore apertura al prossimo per incentivare la solidarietà. Ma solo con chi appartiene a totem "amici" al proprio, sempre stabiliti attraverso ragionamenti che affondano nel mito.
Il tetemismo, perciò presuppone la divisione del mondo in figure parentali stabilite sulla base di analogie: è parente quel che somiglia per qualche motivo e ci si può unire solo a persone con un totem "simpatico" al proprio. Quindi il totemismo si basa sull'analogismo.
Dunque, la mia ipotesi è che l'astrologia derivi da culti astrali che a loro volta derivano dal totemismo (come afferma C.Lévi-Strauss, non si faccia l'errore di pensare che esista un solo tipo di totemismo): in antica mesopotamia, per esempio, ogni città era sotto il dominio di una divinità; e il sovrano stesso era un totem vivente poiché era "imparentato" con la divinità.
Appartenere a un segno zodiacale significa avere un "animale totem" che ci è "parente" perché ci somiglia per qualche motivo. E ciò significa che ci saranno totem, ovvero famiglie, categorie di persone, gruppi, appartenenti a totem con cui legare o meno, secondo principi mitici o matematici. Per esempio sono affini i segni che sono in trigono, cioè a 120 gradi di distanza all'interno di un cerchio immaginario che rappresenta la volta del cielo.
Quindi ciò conferma la mia idea secondo cui il rapporto tra uomo e cosmo dipende dal desiderio che il primo ha di creare figure parentali col secondo, proiettando in cielo appunto dei contenuti interni stabiliti da un'ordine spesso spaziale (per esempio, come accade in alcune tribù australiane, se al momento della nascita ci è vicino un animale, quello diventa il nostro totem- da non confondere con il Manitù, l'animale o lo spirito guida che invece compare in sogno).
Qualcuno mi fece notare che il termine proiezione si riferisce a qualcosa che abbiamo dentro ma che non esiste in effetti. Difatti non è vero che i pianeti sono Dèi, o i nostri genitori. Ma è da questa proiezione che nasce l'interesse verso l'espressione concreta del pianeta nella vita di tutti i giorni.
Se nessuno avesse mai avvertito un sentimento (poi svanito col tempo) che faceva sentire la gente come se fosse "imparentata" coi pianeti (perché divinizzati), non vi sarebbe stata grande attenzione, a mio parere, a quel che veramente i pianeti avevan da dirci (e han da dire ancora) dal punto di vista astrologico.
Questo è secondo me, come ebbe inizio l'astrologia. Naturalmente è poco ed è necessario portare delle prove. Questo naturalmente non ci dice perché l'astrologia funziona e come funziona; non ci dice come in effetti gli antichi fecero a scoprire quali sono le caratteristiche dei pianeti e dei segni. Ma è mio obiettivo scoprirlo andando a scavare nella mente dell'uomo antico.
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