08 ottobre 2018

Selfie pericolosi

Dall'incredibile altezza di 50 cm dal livello del pavimento, anche l'astrologo Al Rami si cimenta in un folle scatto per sfidare la sorte. Tra il bordo del letto e il suolo, tanta adrenalina e incoscienza pur di ottenere qualche like in più. Un casco non è sufficiente ad attutire una caduta rovinosa da quella incredibile altezza; ma speriamo tutto vada per il meglio. La prendo sul ridere, ma in realtà c'è poco da scherzare. 

Si è passati dall'epoca del io sono, all'epoca del io ho, a quella del io esisto. Il web è un luogo dove l'importante è apparire, lasciare il proprio segno, positivo o negativo che sia. Non conta il messaggio, ma conta esserci, catturare l'attenzione. E per ottenerla si è disposti anche a mettere a repentaglio la propria vita, spesso lasciandoci le penne sul serio. 

Ecco: il web diventa un luogo dove per ottenere l'attenzione bisogna scioccare curando la propria immagine o presentandosi nelle pose più bizzarre e in questo caso pericolose. Per non parlare poi di quelli che volutamente cercano di danneggiare l'immagine degli altri. Si tratta spesso di comportamenti che nascono da una reazione alle frustrazioni del XXI secolo. Vediamo di far luce su questo fatto.


La frustrazione è la condizione dell’organismo quando è ostacolato in modo permanente o temporaneo nella soddisfazione dei propri bisogni.

Le cause della frustrazione possono derivare dall’ambiente fisico, dall’ambiente sociale, da quello familiare, e da cause personali. Chiaramente, la nascita del web e dei social ha condotto alla nascita di nuovi bisogni e alla comparsa di nuove frustrazioni.
Le reazioni alla frustrazione possono essere adeguate o inadeguate. Quella inadeguata può assumere aspetti patologici anche quando si ripete davanti a frustrazioni lievi. Generalmente, per ridurre la frustrazione, come per esempio quella di non essere notati sul web, si finisce per seguire strategie spesso controproducenti. 


Secondo Freud, la frustrazione deriva da un divieto rappresentato dal super-io.  Può esprimersi anche sotto forma di lapsus, motti di spirito o attraverso l'ironia. Per scaricare questa frustrazione si ricorre talvolta a un'aggressività di tipo orale in cui si tende alla fusione con l’oggetto, Anale che si esprime nel controllo e nel dominio dell’altro e infine in un'aggressività Fallica, cioè esibizionistica, che si esprime nella rivalità e nella competizione per superare l’altro. Tuttavia Freud nel 1920 abbandona questa idea per la teoria degli istinti facendo distinzione tra eros e thanatos.

Secondo Sears (1941) l’aggressività, contrariamente a ciò che diceva Freud, è solo una delle reazioni alla frustrazione. Si può reagire anche attraverso il comportamento persistente, cioè insistendo con le medesime azioni anche quando si è dimostrato non sono funzionali a combattere la frustrazione (vedi il caso di certi maniaci del web). Ma tra i tanti possiamo citare anche il comportamento sublimatorio in cui il soggetto sposta l’attenzione in altre direzioni. 

Nel XXI secolo assistiamo a nuove frustrazioni: quella di non esserci. E per esserci occorre cercare un modo sensazionale per sbaragliare la folla. Oggi l'esserci corrisponde anche a una fonte di guadagno perciò è importante offrire qualcosa che veramente possa colpire l'attenzione del pubblico. I Video sul web, soprattutto quelli più trash, monetizzano fior di quattrini indipendentemente dal fatto che piacciano o meno. L'importante è che siano visti, rivisti, commentati, magari anche sbeffeggiati. La propria immagine oggi è collegata alla capacità di scioccare; e perciò la fantasia umana si ingegna per cercare ogni giorno nuovi meccanismi per imporsi. 

Sopratutto le nuove generazioni che sono nate in un contesto sociale e culturale dominato quasi totalmente dai social, non hanno strumenti di paragone per distinguere il proprio essere dall'esserci sul web.  E chi invece è nato prima rischia comunque di essere fagocitato da un sistema in cui si esiste se si è sul web e si guadagna denaro grazie all'approvazione o alla disapprovazione degli altri a patto che si faccia qualcosa di speciale. 

E quel speciale, non sempre è qualcosa di costruttivo. C'è chi vive diffamando, chi mostrando se stesso come un disco rotto, chi si sottopone a questi selfie pericolosi sfidando addirittura la morte. Così abbiamo una totale mancanza di lucidità a proposito del valore da attribuire alla propria vita e a quella degli altri. 

Allora, pur senza demonizzare il web e il bisogno di attenzioni da esso generato, non resta altro che ingegnarsi per produrre qualcosa che non sia pericoloso o trash, ma che sia altrettanto nuovo e speciale. Insomma, se non riuscite a inventarvi nulla di nuovo, se proprio volete seguire dei modelli, scegliete quelli che possono davvero esaltare le vostre qualità e che per davvero rappresentano un valore.

Ora, se volete perdonatemi, ma devo scattare il mio prossimo selfie addirittura salendo in piedi sulla sedia con un sedano in bocca. Ma non vi preoccupate: almeno sono equipaggiato di un paracadute e di un parastinchi...