Ricercatori Neozelandesi guidati dalla dottoressa Samantha Holdsworth hanno scoperto che anche il cervello pulsa come il cuore. Questo battito è perfettamente sincronizzato col cuore stesso e nel video qui proposto, tramite un algoritmo del MIT si è potuto procedere con una nuova risonanza magnetica che amplifica i movimenti generati dalla pulsazione e permetterebbe di effettuare diagnosi più affidabili e trattamenti più efficaci in molti casi tra cui aneurismi e commozioni cerebrali.
Il cervello, avvolto dalle meningi, "galleggia" nel liquido cefalorachidiano per attutire gli urti contro la scatola cranica e, a quanto pare perché lo spazio di galleggiamento dovrebbe favorire, per logica, la sua pulsazione.
Il fatto che anche il cervello assecondi un ritmo mi fa pensare a una vera connessione tra mente e cuore anche sotto il profilo psicologico, simbologico e non solo fisiologico.
Di fatti una parte razionale scollegata da quella emotiva non è possibile in quanto, le emozioni, sono originate nel cervello stesso; ma è attraverso la produzione di certi neurotrasmettitori che il cervello invia al cuore le informazioni per pulsare in sincronia non solo con un certo ritmo ma pure con le emozioni generate. Il che significa per esempio che il cuore batte più forte quando il cervello interpreta sotto forma di impulsi elettrochimici una forte emozione.
Viceversa, anche l'impegno fisico altera il battito cardiaco e di conseguenza il ritmo del cervello, aumentandone l'ossigenazione, cosa che tra l'altro è importante per il buon funzionamento dell'intero organismo, cervello stesso, nonché per il corretto e normale funzionamento delle funzioni cerebrali superiori (quelle legate all'intelligenza). In sintesi: mens sana in corpore sano.
Ma al di là di ciò, il senso del ritmo cerebrale richiama alla mia immaginazione anche l'effetto (probabilmente ottico) del sole pulsante. Si tratta di un fenomeno spesso collegato alle apparizioni mariane a Medjugorje e che attualmente non è spiegabile né come effetto degli otturatori video e fotografici (perché visibile anche a occhio nudo) e né come un fenomeno psicologico collettivo (perché la gente vede la stessa cosa nello stesso istante). Anche gli antichi uomini che osservavano il cielo raccontano del "sole danzante" e da ciò diedero origine a miti e racconti da cui possiamo trarre un'analogia col battito cardiaco e ora pure con la pulsazione cerebrale.
Quindi è facile stabilire un'associazione tra il cosmo e il corpo umano, tra il corpo e la mente, e perciò tra mente e cosmo. L'astrologia si propone il compito di cercare le relazioni analogiche tra le varie posizioni planetarie nello zodiaco tropico e le vicende umane, non solo dal punto di vista degli accadimenti interiori.
Il principio cardine dell'astrologia giudiziaria è che le correnti astrologiche (se esistono) si manifestano attraverso eventi che non necessariamente sono generati da una disposizione interiore. Perciò l'influsso avverrebbe nel corpo e nello spazio, non sempre e non solo nella mente, poiché essa al massimo indicherebbe la risposta soggettiva al tipo di evento scaturito da certe posizioni astrologiche.
Affermare che la mente crea la realtà è ovviamente un'affermazione romantica perché estrema e notevolmente fraintesa dalle correnti new age che abbracciano la filosofia del pensiero positivo. Ma ciò non significa nemmeno che la mente non sia in qualche modo correlata alla creazione di una parte della realtà in cui siamo immersi. Insomma, al di fuori del soggettivismo esistono fatti oggettivi: un infortunio per esempio non è una costruzione soggettiva della realtà. Semmai è soggettiva l'entità della risposta.
Naturalmente tutto questo è solo un pensiero mattutino.