20 novembre 2018

Riflessioni sul metodo astrologico


Possiamo prevedere gli eventi che ci accadono? E come?

Premessa: quando cerchiamo di giustificare con l'astrologia i fatti che ci accadono, in base al livello di importanza dell'evento scegliamo di dare attenzione a certi transiti trascurandone altri. 

Per esempio, un trauma non può essere descritto da un transito di Venere, del Sole o di Mercurio o della Luna. Al massimo saranno transiti di contorno; perciò occorre dare la priorità ad altri più importanti come quelli di Giove e di Saturno; e se più gravi ci metterei il concorso di Urano, Nettuno e Plutone.

Veniamo al mio infortunio: giorno 12 novembre 2018 alle ore 16.30 circa, uno strappo muscolare mi costringe a passare in ospedale e a cominciare una terapia riabilitativa. Nulla di grave, tranne una convalescenza della durata di un mese. 

Nessun transito segnala il mio infortunio tranne quello di Marte in 6^ in semiquadrato a Mercurio, aspetto che si verifica ogni due anni e che perciò non può essere significativo:  considerando il fatto che episodi del genere non sono all'ordine del giorno, tale infortunio non può essere giustificato da un transito così debole e frequente. 

Ma nemmeno altri corpi celesti ci aiutano a dipanare la matassa perché anzi, contrariamente a quello che sostiene la tradizione astrologica, questo evento è stato accompagnato da passaggi assai armonici: Saturno in trigono all'ascendente, Giove in trigono a Saturno, Urano in trigono al Sole, Saturno sestile a Urano. Ci saremmo aspettati di trovare Giove o Saturno in posizione negativa rispetto ai pianeti del tema di nascita e invece abbiamo l'esatto contrario. E sebbene l'incidente sia accaduto per strada durante una corsetta, nella 3^ Casa astrologica abbiamo Venere e Giove che sono l'esatto opposto di quello che generalmente ci si aspetta quando ci sono eventi del genere...

Aggiungere invece altri corpi celesti, reali o presunti ( la Luna nera, Chirone, etc  etc.), significherebbe andare alla ricerca per forza di un colpevole tale che se non è colpa di X allora sarà colpa di Y e se non è nemmeno colpa di Y allora sarà colpa di Z, all'infinito fino a quando non si trova "l'artefice" dell'evento (o il pianeta che corrisponde all'evento).

Ma è chiaro che per una questione probabilistica più aggiungiamo corpi celesti all'interpretazione e più sarà facile che almeno uno di essi sarà in posizione significativa per descrivere l'evento in questione. Perciò, secondo me occorre fare una scrematura tra le diverse posizioni , scegliendo soltanto alcune e così riducendo le probabilità che un pianeta a caso possa essere usato per giustificare l'evento. 

A ben guardare, però, Giove è semiquadrato a Mercurio e a Plutone. Però è anche in trigono a Saturno! È vero: occorre visionare i fattori astrologici relativi sia a Mercurio e sia agli eventuali governatori della 3^ Casa (Plutone); ma chi avrebbe mai detto, a priori, che avrei avuto un problema del genere? Un conto è giustificare l'evento e un conto è prevederlo.

Quando si nota che un fatto accade in condizioni astrologiche completamente in contraddizione con quel che dice la manualistica, chiaramente sorge il dubbio: i transiti non funzionano? L'astrologia previsionale è tutto fumo? Quindi è lecito interrogarsi sulla validità dei Transiti. Sono soprattutto i casi come questi che non vanno trascurati: non vanno considerati soltanto quelli che ci fanno comodo perché confermano le nostre letture! E quando notiamo situazioni del genere secondo me bisogna correggere il tiro formulando una nuova regola astrologica che giustifichi e provi come mai ci sono casi in cui i Transiti certe volte non "parlano" affatto o parlano solo a ben guardarci. 

Qualcuno prontamente potrebbe sfoderare la questione delle direzioni primarie; ma anche quello è un esercizio che lascia il tempo che trova e non conferma nulla perché, pur di far corrispondere le cose si finisce per citare in causa qualsiasi tipo di direzione fino a quando si trova quella "colpevole". Si potrebbe per esempio citare la direzione della Parte di Fortuna con Mercurio, o la direzione di Lilith con Chirone, o la direzione di Cerere con la parte di incidente, o di Marte con il punto Vertex, giusto per citare alcune delle più assurde combinazioni che talvolta vengono impiegate pur di cercare assolutamente un "colpevole" da additare. 

Non che le direzioni primarie siano da gettare completamente nel dimenticatoio: l'importante è stabilire a priori quante e quali usare e cosa attendersi, e soprattutto quando, poiché questo sistema di previsione serve proprio a stabilire il momento "esatto" in cui aspettarsi un certo evento. 

Infatti dall'astrologia giudiziaria ci aspettiamo, perché se lo aspetta anche il cliente, una previsione circoscritta in un preciso momento temporale o in una serie di momenti "papabili".  

La stessa precisione ce la attendiamo anche dai Transiti, non solo dalle direzioni primarie. Ma questo esercizio, abbiamo visto, non porta da nessuna parte non solo perché non è possibile stabilire quando accadrà un certo fatto; ma pure perché in molti casi non ci indicano assolutamente nulla di quel che bisogna attendersi. 

Altro tema importante è quello delle orbite: tal pianeta manifesterà l'effetto tre, quattro gradi prima che si verifichi l'aspetto preciso? Ovviamente più si espandono le orbite e più sarà facile trovare quel che si vuole trovare. Ma ciò non conferma e non smentisce nulla sul grado di affidabilità dei Transiti. Infatti più si espandono le orbite e più diventa facile che per puro caso un aspetto qualsiasi possa giustificare l'evento. Occorre accorciare le distanze, ridurre le orbite di tolleranza tra un pianeta che Transita e un punto del nostro Tema Natale. Un grado per i pianeti super lenti e due gradi da Saturno a Marte; tre per i corpi celesti più veloci. 

Ciò significa che se Saturno dovesse trovarsi a tre gradi dalla congiunzione precisa  col Sole radix, il suo effetto non deve essere preso in considerazione: il fatto che due corpi celesti siano vicini non significa che esiste un effetto dell'uno sull'altro, proprio perché più espandiamo le orbite e più diventa facile che l'effetto dipenda dal puro caso e non da una legge astrologica. Faccio un esempio per spiegare il concetto: 

immaginiamo di essere in un'auto che va a finire fuori strada. Un conto è essere sfiorati o tamponati da un veicolo che ci ha fatto sbandare e un altro conto è finire fuori strada solo perché una macchina era dietro di noi. La vicinanza di una macchina in coda alla nostra non è ragione sufficiente per dire che essa ha provocato l'incidente. 

Poi esistono casi ancora più assurdi in cui qualcuno riferisce che l'effetto di un Transito può manifestarsi molto tempo dopo sia avvenuto poiché riguarda un processo e non una valvola di sfogo. Sarebbe come dire che l'auto che ci sorpassò tre mesi fa ha scatenato un processo che domani ci porterà a finire fuori strada. 

Pensare ai Transiti come manifestazione di un processo equivale a dire che possiamo giungere a creare un collegamento tra fatti e astri solo per deduzione e non per osservazione diretta. Il che significa che non sarebbe più possibile prevedere cosa e quando accadrà un certo fatto: se si tratta di un processo, infatti l'esito può giungere in qualsiasi momento, naturalmente in modo imprevedibile. Insomma, significherebbe fare l'esatto opposto del ricercatore che verifica e trae conclusioni.

L'approccio di chi crede ai Transiti come "processo" è invece fideistico, dogmatico: cioè tal tipo di astrologo da' per scontato che l'astrologia funziona perfettamente perché riguarderebbe una realtà simbolica, platonica, ideale, che si manifesta sul piano dell'inconscio e non sul piano della realtà tangibile. Praticamente è astro-filosofia e che in quanto tale è autoreferenziale, cioè non ha bisogno di alcuna dimostrazione, alcuno scontro coi fatti, ma si nutre solo della pura riflessione e astrazione fine a sé stessa. In logica formale diremmo che si tratta di un "petitio principii". 

Resta inteso che il petitio principii è un concetto valido per confutare le cose sotto il piano della logica; ma è chiaro che chi ragiona per dogmi, cioè per l'esatto opposto della logica formale, riterrà inutile questo tipo di critica proprio perché lo stesso approccio dogmatico implica il rifiuto di qualsiasi logica "scientifica", a favore però di una logica "emotiva", istintiva, dove la verità viene percepita a "sensazione". Mille volte, infatti, mi han detto che la "vera verità" si trova dentro noi stessi e non in formulazioni che (per quanto logiche) sono solo il frutto del pensiero umano (che è fallace). 

Bisognerebbe però domandarsi perché non dovrebbe essere fallace anche l'approccio "sensitivo". Se il sistema "sensitivo" fosse veramente valido, universalmente affidabile, allora dovremmo domandarci come mai esistono così tante religioni: esse sono il frutto di gente ispirata che ha abbracciato il piano della realtà sovrasensibile attraverso un pensiero tutt'altro che scientifico. Eppure non esiste una convergenza di idee: ogni fede, ogni religione ha i suoi dogmi. Ha ragione il Buddhista? O l'Induista? O il Musulmano? O il Cattolico? Eppure sono tutti ispirati, a loro modo. Esiste una "vera verità" dentro noi stessi che è più "vera verità" di quella che hanno raggiunto quelle persone divinamente ispirate che hanno fondato le religioni?

Qualcuno potrebbe fare l'osservazione che un conto è la religione e un conto è la spiritualità. Ma questo non è totalmente vero poiché non esiste religione che in qualche modo non sia condizionata dall'ispirazione che porta a una certa spiritualità e dunque a una scelta di fede. Se è vero che il soggetto spirituale non necessariamente è religioso, è vero però che il religioso è necessariamente, obbligatoriamente spirituale poiché è per vocazione che si abbraccia una fede. Ma ci stiamo allontanando dalla questione che è: "come potevamo prevedere questo evento?"

Detto fatto:

 Questa è la rivoluzione solare che ho mirato a Milano, luogo dove in effetti ho trascorso il mio compleanno. Un amico dal Giappone mi faceva notare che la meta che avevoinizialmente scelto era Saigon, luogo a cui ho dovuto, purtroppo, rinunciare. Optai per Milano per togliere Saturno dalle grinfie della mia 2^ Casa di rivoluzione pur dovendo sopportare il peso di Marte in I Casa e di Urano in cuspide 6^/VIII.

Chiunque, anche un principiante avrebbe intuito che uno stellium in 3^ con Saturno porta problemi legate alle possibili cadute e che Urano in 6^ offre colpi di scena per la salute. Chi invece approfondisce le regole dell'AA sa bene che Marte in I Casa è quasi sempre presente in anni pericolosi o molto pericolosi. 

Ebbene, occorreva solo stabilire quando sarebbero giunti questi problemi di salute. I momenti più probabili sarebbero stati quelli in cui 
A)Marte sarebbe transitato in 12^, I o 6^,Case relative la salute;
B)La RL fosse stata in linea coi problemi di salute;
C)Ci fosse stato un contemporaneo coinvolgimento di altri transiti. 

Qui infatti notiamo che Marte, da dicembre 2017 a oggi è transitato dalla 3^ alla 6^ Casa. Perciò il periodo più probabile si è ridotto a novembre del 2018,  mese in cui Marte, infatti, è entrato nella mia 6^ Casa. 


Questa qui sopra invece è la RL del 31 ottobre, data che comprende il giorno dell'infortunio. Saturno è in 6^, la salute. Punto. Marte in 8^ invece i soldi spesi per la terapia riabilitativa. A posteriori ogni posizione descrive ciò che sto vivendo; ma a priori sarebbe stato assai difficile dare tutto questo credito a quel semplice Saturno in 6^. 

Perciò ci viene in aiuto il compleanno di mia madre. Ebbene, noi sappiamo che fatti di un certo rilievo accadono attorno al compleanno propro o dei nostri cari. In effetti il 5 Novembre, mia madre ha spento le sue candeline e nemmeno una settimana dopo, eccomi in ospedale. 

Ma non basta: che potesse accadermi qualcosa di spiacevole ne avevo già parlato con la mia fidanzata perché le avevo posizionato Marte in VII pur di levarglielo dalla 6^. E sappiamo bene che la VII Casa riguarda il partner. Da manuale direi.  Ma non è ancora tutto perché ciò che sto per mostrarvi è davvero eclatante. 


La RL della mia fidanzata mostra uno stellium in VII (il partner) nel periodo in cui Marte le transita in VII (il partner). Ora se sommiamo la mia RS con i transiti e ola RL, la RL della mia fidanzata, coi suoi transiti e la sua RSM, ciò che mi è successo non solo doveva accadere con quasi assoluta certezza proprio questo mese, ma chè ciò che mi è capitato poteva essere ben peggiore... 

Morale della favola, le RS parlano molto più dei transiti, ma questi ultimi, da soli, non ci dicono niente o non ci dicono abbastanza. Mia opinione.