23 gennaio 2020

La morte di Chirone?


Lo avevo anticipato: la mia ricerca su Chirone avrebbe creato scompiglio e avrebbe irritato chi ne ha fatto, di questo corpo celeste, il proprio cavallo di battaglia. Infatti e giustamente, Paolo Crimali, in risposta alla recensione che Discepolo ha fatto del mio libro, in questa immagine scrive:




Non so se la mia ricerca può essere definita seria, ma spero che lo sia e valuteranno i miei lettori. Non so se può esser definita profonda; ma a mio parere è ai raggi X proprio per la mia dannata fissazione a voler vedere le cose con una profondità che talvolta risulta essere distruttiva (Mercurio quadrato a Plutone nel mio TN). Per quanto riguarda invece la comprovata ricerca, è proprio questo il nocciolo della questione: volevo proprio comprovare il funzionamento di Chirone partendo, però, dal presupposto che occorre adottare un protocollo di analisi affidabileed efficiente: analisi previsionale dei casi e l'intervista. Proprio su questo ultimo punto mi sono soffermato parecchio: come condurre l'intervista? La mia procedura potrebbe piacere o no, ma è quella che generalmente viene impiegata in ambito psicoanalitico: l'arte della maieutica. Poi si può essere più o meno abili in ciò, ma la strada è questa. 

Una premessa però è necessaria: non è mia intenzione cancellare Chirone dai libri di astrologia. Per me è necessario cancellare Chirone (perché credo di averlo dimostrato), dall'analisi astrologica dei miei studenti.  Quindi non vorrei che qualcuno se la prendesse a male: non impongo alcuna verità a nessuno: mostro i dati della mia ricerca utilizzando certi strumenti e certi ragionamenti. Usando tali metodiche e tali logiche Chirone tace, muore, non esiste al 100%. Con altre metodiche Chirone potrebbe "tornare in vita". E infatti un altro utente, in questa immagine scrive: 

 



Occorre specificare che non si smonta l'archetipo, ma l'effetto del corpo celeste. Non tutto ciò che è mitologico e archetipico ha un corrispettivo astrologico. Il motivo l'ho spiegato sia nel primo ma soprattutto nel secondo volume di "nella mente dell'astrologo", proprio il volume dove "smonto" il funzionamento di Chirone. Il mito Chironiano può benissimo sopravvivere con Nettuno, con la 12^ Casa e in mille altri modi. Che sia una potenziale ferita nei confronti di una certa astrologia non credo. Per l'astrologia mistica e spirituale Chirone ha un senso. Non ce l'ha solo per l'astrologia giuidiziaria e previsionale. Per l'astrologia mistica l'archetipo è salvo, perché questa astrologia non si nutre di previsioni, né di riscontri oggettivi. Non è una ferita perché nessuno vuole avere il privilegio di gettare al rogo l'astrologia spirituale. Ogni astrologia ha legittima dignità di esistere. Ma non è astrologia giudiziaria. Questa ricerca è una ferita solo per quegli studiosi che utilizzano Chirone in astrologia giudiziaria. È uno schiaffo in faccia, me ne rendo conto. E infatti, a difesa di ciò, lo stesso autore del messaggio di cui sopra continua domandandosi perché pretendere scientificità dall'astrologia a suon di negazioni. Lo spiego subito: perché il cliente vuole previsioni attendibili. Punto. Se vogliamo rinunciare alle previsioni teniamoci la mitologia, la spiritualità, e tutto il resto; ma nella misura in cui l'astrologia  è anche previsione, allora è assolutamente necessario avere riscontri oggettivi. 

A tal proposito, sempre in questo mio secondo volume vado in difesa del metodo scientifico in astrologia e ne spiego anche i motivi. Potrebbe non piacere, ma io non la metto su di una questione di gusti. La questione è assolutamente pragmatica, utilitaristica, concreta: una previsione efficace. Ed è qui che assume rilievo la mia ricerca: dimostrare le gravi illusioni, gli autoinganni che si manifestano in chi attribuisce a Chirone certi eventi della sua vita. Le illusioni sono gravissime ed evidentissime. Sono gigantesche. E io le mostro una ad una, non per scientifizzare l'astrologia, ma perché in qualità di astrologo previsionale non voglio ingannarmi o ingannare qualcuno. Ce ne va della mia onorabilità e rispettabilità. 

Quindi l'argomento non dovrebbe interessare chi concepisce l'astrologia per altri scopi. È ovvio che la ricerca in astrologia implica dei rischi che deve assumersi chi vuole fare previsioni. Ed è per questo che un utente mi scrive:
Ed è questa mia coscienziosità che mi spinge a lavorare in questo modo. Tant'è che Paolo Franceschetti scrive:
E infine Massimiliano Cara dice di me:
Ovviamente un premio non lo riceverò mai. Da chi dovrei riceverlo? Un premio per aver "rovinato la festa" a chi usa certi corpi celesti? Mi aspetterei una stretta di mano, al massimo, da qualche psicologo. Io scrivo fondamentalmente per me stesso, per lasciare traccia di me e del mio modo di pensare, che chissà, tra una decina di anni, o addirittura dopo la mia morte, potrebbe divenire di moda.

18 gennaio 2020

Recensione di "Nella mente dell'astrologo Vol.2"
























A cura di Ciro Discepolo:

Recensione del libro “Nella mente dell’astrologo — Vol. 2”. By Ciro Discepolo.
Giuseppe Al Rami Galeota è un uomo onesto e un ricercatore altrettanto onesto. E questo non tanto perché quando lo tentarono rifiutò le lusinghe di una promessa di gradi da caporale e i trenta denari con cui diversi altri si sono venduti. No, do per scontato che non ci sarebbero mai riusciti.
 
Egli è onesto nel suo percorso umano e coerentemente lascia traccia di ciò nei suoi scritti, come nell’ultimo libro che ho voluto leggere subito, prima di partire per una settimana negli States: “Nella mente dell’astrologo — Volume 2”, Youcanprint, Roma, 2020, 232 pagine, reperibile sia in rete che nelle librerie.
 
Chi lo legge si accorge che il tormento è sempre dentro di lui e certamente le frasi che terminano con un punto di domanda sono assai più numerose di quelle che finiscono con un punto esclamativo. Così ricordo il Giuseppe Galeota che conobbi tanti anni fa e così lo identifico ancora oggi.
 
Giuseppe continua a interrogarsi e un poco anche a tormentarsi su quella che potremmo definire la genesi dell’Astrologia, dalla notte dei tempi a oggi: egli si chiede, per decine e decine di pagine, quale possa essere il modo giusto di decrittare i simboli da cui sono state partorite tutte le stimmate astrologiche: lo zodiaco siderale, quello tropico, la divisione arbitraria delle prime costellazioni, la corrispondenza analogica tra i miti greci e i pianeti che noi conosciamo… E mille cose ancora.
 
Però, attenzione: nell’Autore detto persistere è una modalità operativa e di ricerca, non il fine stesso della sua direzione come uomo e soprattutto come astrologo.
Egli non continua a tormentarsi su mille argomenti al solo scopo di gettarsi in quella astrologia filosofica, in quel magma di fuffa, dove sia possibile dire tutto e il contrario di tutto.
 
No, e qui viene fuori la coerenza e l’onestà dello studioso: Giuseppe getta sul terreno di studio i suoi dubbi e i suoi struggimenti interiori, di vero studioso, ma per poi scendere in campo, schierarsi e — soprattutto — agire. 
 
Io avevo visto questo suo potenziale di vero astrologo, dentro di lui, tanti anni fa, e sono in parte responsabile di averlo messo con “le spalle al muro”, indirizzandogli molte persone a cui dicevo di no per un consulto: quando Al Rami si è trovato faccia a faccia con tante persone, ha compreso che pur all’interno di un sentiero legittimamente cosparso di punti di domanda, egli aveva il DOVERE di tentare di aiutare gli altri e per fare questo doveva schierarsi.
 
Anche qui avrebbe potuto scegliere la strada più facile del “Sì, però…” o del “Dobbiamo considerare tutte le variabili e tutte le possibilità”, ma avendo qualità di vero astrologo ha fatto le sue scelte e si è gettato nella mischia.
 
Io non credo che lui abbia scelto la mia scuola e l’Astrologia Attiva per motivi sospetti: ha sperimentato prima su sé stesso e poi, giorno dopo giorno e anno dopo anno, ha continuato la sua esperienza sugli altri, raccogliendo anche tante soddisfazioni lungo sentieri di cui ha potuto valutare l’affidabilità dei risultati.
 
All’inizio io sentivo la sua preoccupazione di elaborare, impellentemente, una scoperta importante. Oggi percepisco una giusta nuova maturità in lui, maturità in cui credo che egli abbia compreso che pur in mancanza di scoperte clamorose, che comunque potrebbero esserci, agire da bravo astrologo non è cosa per tutti: occorre predisporsi all’ascolto — e la sua laurea in psicologia lo aiuta molto in ciò —, ma è necessario anche affinare tecniche che non si leggono sui libri, come quella che permette all’astrologo di far rilassare il consultante e, quando egli si accorge che chi gli sta di fronte, ha abbassato il muro di sospetto e di paura, “sferrargli” di colpo la domanda o le domande principali.
L’Astrologia è soprattutto un’arte alla cui base ci deve essere un feeling che permetta all’astrologo di entrare in profonda empatia con chi gli sta di fronte.
 
Chi è cattivo, invidioso, meschino, non potrà mai essere un buon astrologo.
 
Da studioso a studiosi: leggete il Tema Natale di questo cancerino (soprattutto) e vi renderete conto che, se proprio desideriamo trovargli un difetto umano di un certo peso, quello è ascrivibile al suo eccessivo “candore sagittariano” che gli viene dal segno solare.
Ve ne accorgete dalle risposte con cui si confronta con gli avversari.
Gli ignoranti possono essere semplici “ignoranti ruspanti”, come direbbe Hannibal Lecter, oppure “ignoranti in cattiva fede”.
 
Dalle risposte che Al Rami dà ai suoi interlocutori/avversari, vi rendete conto che egli dialoga pensando di trovarsi sempre di fronte a “ignoranti ruspanti”.
 
Così, se qualche sciacquetta, al soldo di qualcuno che le ha promesso i gradi di caporale, gli ripete la stessa litania, sciocca sciocca sciocca, che declinavano a me cinquant’anni fa (“Non puoi dimostrare che le Rivoluzioni Solari Mirate funzionino perché non potremo mai avere che lo stesso soggetto parte e non parte e dunque tutto resta solo teoria e basta”), Giuseppe non infierisce, tenta perfino di dialogare, quando basterebbe zittire per sempre questi dementi ricordando loro due cose:
 
-        Primo, che tra le molte migliaia di esempi che ho pubblicato nei miei libri, vi sono molti casi straordinari di gemelli, genetici o astrali, in cui uno dei due è partito e l’altro no, cosa che potrebbe convincere anche i somari. Ma i somari sono in buona fede.
-        Secondo, potrebbe cucire loro la bocca, per sempre, facendo osservare a questi venduti ignoranti, che tale critica si potrebbe usare anche contro i transiti perché dovremmo sempre riuscire a dimostrare cosa accadrebbe a Tizio se Plutone, invece di passargli sulla testa, cambiasse orbita e passasse da un’altra parte.
 
Candore sagittariano, come dicevo. Ma non semplicità o stupidità. Leggete con quanto senso critico l’Autore riflette sulle molte assurdità di un duello Astronomia/Astrologia citato nel suo nuovo libro. E considerate anche che egli è tra i pochissimi, forse l’unico, che mi segue, costantemente, sul versante epistemologico a cui dovrebbe indirizzarsi, soprattutto, l’intellighenzia astrologica di tutto il mondo che, invece, reitera inutili declinazioni sulle profezioni e sulle Parti Arabe che al cittadino di oggi non cambiano la vita neanche di un bit. 
 
E leggete anche con attenzione la sua critica, moderata e ragionata, ma implacabile, all’inconsistenza teorica e pratica di ogni tentativo di leggere Chirone in rapporto ai fatti della vita di un essere umano.
 
Io sono soddisfatto di come procede il suo cammino di studioso e ho piacere anche che lui sia tra i venticinque iscritti al nuovo corso di Astrologia Attiva (alla data del 31 dicembre scorso), tra cui ci sono diversi dei migliori ex allievi e oggi colleghi della mia scuola.
Mi fermo qui, non prima, però, di avere definito Giuseppe Al Rami Galeota, secondo il mio modo di vedere, un anatomo-patologo dell’anima dell’astrologia e questa sua frase, di pagina 131, mi sembra lo dimostri efficacemente:

“Per me, il viaggio di compleanno rappresenta l’euforia che si prova nel sentirsi parte attiva di un processo catartico di crescita e di liberazione dalla sofferenza”.
 
Mia risposta:
 
 
Gli ho regalato una copia e mi aveva detto che l'avrebbe letta una volta rientrato dagli USA. Non ha resistito e ha divorato il testo in un giorno...
Ebbene, come potete leggere ne ha approfittato per essere molto duro con gli avversari della nostra scuola attribuendomi anche un certo difetto che in parte condivido: non vedo quasi mai cattiveria in chi si confronta con me, ingenuità sagittariana, candore. Ma non so fino a che punto questo mio veder "rosa confetto" sia ingenuo.
È anche vero che considero il mio interlocutore astrologo un "ignorante ruspante"; ma non in senso offensivo, ma solo nel senso di chi su certe tematiche ignora certe letture, di chi non è abbastanza informato. Perché è ciò che ho sempre constatato. Lo sottoscrivo perché non c'è nulla di male a esser disinformati: io lo sono su altri argomenti dell'astrologia su cui non mi cimento.
Questa sua recensione per me è motivo di orgoglio perché mi definisce " anatomopatologo dell'anima dell'astrologia". Non sa quanto questa affermazione risuona in me che sin da bambino amavo catalogare gli animali preistorici in categorie di peso e lunghezza, analizzare nel dettaglio la loro forma per poterli poi disegnare. Occorreva spirito di osservazione, una specie di lente a raggi X.
Ricordo quando da piccolo amici di famiglia mi chiamavano "scienziato" per via della mia cultura in campo naturalistico.
Sono contento anche che abbia definito seria, critica e ragionata la mia analisi su Chirone; cosa che come potrete ben immaginare mi procurerà un sacco di avversari; ossia tutte quelle persone che usano questo corpo celeste ormai da lustri, raccogliendo risultati positivi che io penso di aver "smontato" passo passo.
Ho spiegato un metodo e le criticità di certe descrizioni. Sono stato onesto. Onesto non significa che ho ragione nelle conclusioni. Significa solo che ho mostrato i numerosissimi e clamorosi errori che io ho scorto in certe definizioni, sempre per il solito fatto che come dice Discepolo sono un "anatomopatologo".
Grazie per le belle parole. 
 
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03 gennaio 2020

Nella mente dell'astrologo VOL.2

Introduzione (a cura di Camelia Nina)




Eccoci, siamo arrivati al secondo step di quest’affascinante viaggio nella mente dell’astrologo.


Mentre nel primo volume abbiamo avuto un incontro introduttivo col metodo di previsione astrologica proposto da Giuseppe Al Rami Galeota, carissimo amico e profondo e serio ricercatore, in quest’ultima fatica, entriamo proprio nel merito della ricerca stessa: sono proposte, in primis, le prove della sua validità e, come logica conseguenza, sono poi offerti tutti gli strumenti per cominciare a verificare, in prima persona, gli effetti degli esperimenti esposti.


Nella prima introduzione, non a caso, ho inserito il rapporto tra Karma e Destino, discutendo di come i due spesso siano erroneamente sovrapposti; osservando quanto questi concetti siano ammantati di una sorta di passività e parassitismo nei confronti dello spirituale che soggiace ai fenomeni in questione. Ciò allo scopo di rimarcare il fatto che alcuni astrologi, con la scusa del karma, danno per scontanti alcuni assunti indimostrabili.


Inoltre tracciavo un imprescindibile fil rouge tra ciò che è occulto (nascosto) e ciò che è manifesto (visibile), tra quel che è esoterico (per pochi) e quel che è essoterico (per molti), riportando l’attenzione sul fatto che essi hanno lo stesso contenuto. Infatti, ogni fenomeno visibile è l’impronta materiale di ciò che non sempre si vede a prima vista, e che è lo scopo, la finalità del fenomeno.  


Il fenomeno che si appalesa all’occhio sensibile è per l’appunto l’effetto dell’impronta spirituale invisibile agli organi percettivi; o, per fare un altro esempio, il rito presentato alla moltitudine dei fedeli è la trasposizione intellegibile di quel nucleo intimo rivelato ai soli ministri, gli unici in grado di risalire da quel che appare a quel che è. Comprendiamo facilmente, dunque, che la distinzione è esclusivamente legata al pubblico di riferimento e al livello coscienziale.  In pratica, occorre avere la competenza di saper osservare ciò che vogliamo comprendere mentre lo osserviamo. 


In queste intricate trame, s’insinua l’idea di Fede come qualcosa di esterno ed estraneo alla Conoscenza. Sovente, in effetti, essa è collocata in antitesi alla Verità. In pratica, stando soprattutto ad alcuni scienziati, materialisti e a volte dogmatici (al pari dei religiosi più integralisti cui possiamo fare riferimento, scoperchiandone, in tal maniera l’interno ossimoro), non è possibile conoscere per mezzo di un atto di fiducia verso un evento.

In realtà, l’accettazione della manifestazione sul piano visibile di un fatto e il conseguente studio in laboratorio degli effetti a esso collegati, presuppongono, a volte, un atto di fede verso la capacità percettiva dei nostri cinque sensi. Diamo, invero, per scontato che quel che sperimentiamo accada davvero perché lo esperiamo.


Nel momento in cui hai acquistato questo libro, hai riposto fiducia nelle capacità, nelle competenze e nella serietà dell’autore, prima ancora di sapere se ne sarà valsa la pena. Quando la mattina apriamo gli occhi, ci alziamo e cominciamo la giornata, ignorando quel che ne sarà, questo ignoto non ci trattiene dal viverla. Ne deduciamo che l’atto di fede a volte è pressoché irrinunciabile, inteso però come apertura mentale al possibilismo. 


Per questo, in conclusione, t’invito alla lettura attenta del testo che contiene, oltre a informazioni essenziali legate alla disciplina astrologica e alla pratica psicoanalitica, immensi spunti di riflessione per meditare su aspetti più puntuali della vita interiore. Come il solito, si parla di qualcosa (a un livello) per intenderne un’altra (a uno superiore).


Buona lettura.

Nina Camelia


Indice




Sul pensiero analogico………………………………………………………….8

Archetipo e Simbolo. 21

La forma e la sostanza. …….26

Sincronicità e causalità. ….……36

Le regole dei sistemi nella pratica astrologica………………………………...49

La morfogenesi………………………………………………………………..63

Duello Astrologia-Astronomia………………………………………………..67

Il tredicesimo Segno zodiacale ……………………………………………….81

Le Case astrologiche…………………………………………………………..88

I transiti e le rivoluzioni solari ………………………………………………105

Cambiamo Segno zodiacale …………………………………………………119

I viaggi di compleanno………………………………………………………127

Le analisi astrologiche scritte………………………………………………..138

Ho ucciso Chirone, Fase 1…………………………………………………...142

Fase 2………………………………………………………………………...148

Fase 3………………………………………………………………………...152

Fase 4………………………………………………………………………...213

Fase 5………………………………………………………………………...221

Contatti………………………………………………………………………223

Bibliografia…………………………………………………………………..224



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