Ragioniamo insieme su alcune affermazioni a proposito della legge dell'attrazione.
"Ti dò una meravigliosa notizia: l’universo ti darà tutto
quello che vuoi". Sì, magari!
Ti do una meravigliosa notizia: l’universo non ti darà
nulla perché sarai tu a creare la vita meravigliosa che pensi di meritare. Più o meno...
Prima obiezione: "Quelli che miseramente crepano di fame è una loro scelta?"
Risposta: E quelli che dal dramma si rialzano? Non prendi in considerazione le circostanze che non sempre ti sono favorevoli. L’unica cosa che rimane è provare a costruire la vita come vorresti. Sicuramente è molto più impegnativo che stare a credere che tutto cambierà solo cambiando atteggiamento mentale. Un colpo di fortuna potrebbe accaderti. Ma nel frattempo? Vuoi stare con le mani in mano?
Seconda obiezione: "Quando fai qualcosa per il divino, l’universo ti ripaga".
Risposta: questo è ciò che credi perché ne hai visto i risultati. Ma ci sono effetti psicologici che ti ingannano inconsapevolmente, e sono gli stessi che ingannano chiunque e che hanno ingannato anche me. Per esempio, uno su cui si potrebbe lavorare è il bias di conferma. In pratica cerchi conferme alle tue credenze e quando vedi che c’è un fatto che ti dà ragione allora credi che ci sia un rapporto di causa ed effetto tra il pensiero positivo e il risultato. Ti è venuto in mente che potrebbe essere solo una coincidenza? Purtroppo questo è un errore perché nessuna conferma dimostra ciò che credi, perché sei tu a interpretare il mondo. Non tieni conto dei casi che disconfermano la tua tesi. Nella ricerca si procede in doppia direzione: sia cercando conferme e sia cercando disconferme. Lavorando in doppia direzione capisci che è meglio agire.
Terza obiezione: "Anche altri notano ciò che noto io".
Risposta: perché tutti siamo soggetti agli stessi autoinganni, che sono proprio specifici del cervello umano e a cui tutti, proprio tutti, inconsapevolmente andiamo incontro. È un’illusione percettiva. Andiamo continuamente incontro a illusioni percettive.
Quarta obiezione: "Noi siamo l’universo. Noi siamo energia come è energia l’universo e perciò se emettiamo le stesse vibrazioni energetiche di ciò che desideriamo otteniamo i risultati che vogliamo".
Risposta: È una bella metafora ma puoi emettere elio e idrogeno per bruciare come fa una stella? Noi siamo molto più complessi. Non si può procederecon questo ragionamento delle somiglianze tra noi e l'universo. Bisogna tenere conto di tutti quei dati che ci rendono diversi dalle stelle e dall'universo. La vita è molto più complessa e organizzata dell’universo. È qualcosa in più.
Quinta obiezione: "Solo ai nostri sensi limitati noi siamo separati dall’universo. In realtà non siamo separati".
Risposta: Anche se a livello energetico noi rispondiamo alle medesime leggi, tu non puoi sapere se la vita, che è la proprietà emergente della complessità, non contenga qualcosa in più dell’universo. Noi siamo limitati rispetto a certi parametri ma più complessi delle leggi dell’universo perché siamo vivi. Rispetto all’universo noi abbiamo quasi illimitate possibilità di scelta e di AZIONE. Il fatto che condividiamo le stesse energie dell’universo non significa che non ne abbiamo altre che l’universo non ha. Stai umanizzando l’universo.
Sesta obiezione: "Ho fatto tutto il possibile e le cose non cambiano. Conviene credere nell’universo".
Risposta: Continuano a capitarci cose fin quando non troviamo una soluzione. Quasi tutto dipende da noi. Certe volte pensiamo di aver fatto tutto il possibile che noi conosciamo. Ma esiste un possibile che noi non conosciamo ancora. Non hai ancora trovato la soluzione giusta e perciò ti rifugi in una soluzione “magica”. Altre volte sono le circostanze a impedirci. Allora prova ad accettare solo ciò che non puoi cambiare se le circostanze non dipendono da te.
Settima obiezione: "Secondo la fisica quantistica ogni coscienza/osservatore è un universo".
Risposta: stai prendendo alla lettera alcune affermazioni dei fisici, che sono in forma romanzata, spesso e volentieri. Inoltre molte delle loro affermazioni sono a carattere teorico, rimangono ipotesi. Una ipotesi scientifica di per sé non dimostra che ciò in cui crediamo è vero.
Ottava obiezione: "Non ho più forze psichiche per leggere certe cose. Queste cose mi demoralizzano ancora di più. Quando le forze vengono meno, leggere che l’universo non ti darà nulla, equivale a un vero e proprio colpo di grazia".
Risposta: assolutamente vero. Credere in un universo che ci aiuta è consolante. Ma è una pia illusione che dona speranza ma non cambia la vita. Continua a sperare se vuoi, ma non arrenderti all’idea che non ci sia più nulla da fare.
Nona obiezione: "Quindi se io vedo il sole in alto nel cielo ogni giorno e poi mi confronto con gli altri e scopro che anche gli altri vedono lo stesso, allora ci stiamo ingannando tutti?"
Risposta: Sono le inferenze sulle cose a fare la differenza. Un conto è vedere una mela e confrontarsi con tutti scoprendo che di mela si tratta, e un conto è fare inferenze, cioè, in questo caso, stabilire che c’è una relazione di causa ed effetto tra i tuoi risultati e il pensiero positivo. Sulle relazioni di causa ed effetto, a seconda della complessità del fenomeno, tutti sbagliano a causa di meccanismi percettivi specifici del cervello umano e che sono descritti dalla psicologia e che vengono chiamati bias. Quindi, dire che gli altri confermano ciò che vedi tu, purtroppo non dimostra nulla. Tutti vedono che è il sole a muoversi, ma quando studi sai che è solo un’illusione percettiva. Lo accetti solo perché lo accettano tutti. Per il momento non vuoi ancora accettare che ci sono altri effetti psicologici che distorcono le tue percezioni quando si tratta di tematiche spirituali.
Se ragioniamo secondo il principio che sono le azioni a fare la differenza, allora parliamo di Karma che appunto significa "azione". Ho un'idea a tal proposito ed è un po' diversa da quella che viene usata più comunemente.
Ne parlo nel mio prossimo libro in uscita tra brevissimo, intitolato LE DUE VIE SACRE.
Al buio cerchi qualsiasi luce per la tua salvezza. E allora quale sarà il faro per la tua crescita spirituale? La strada è a due vie: l’empatia per condividere, riconoscere nell’altro qualcosa che ti appartiene, e la ragione per sconfiggere gli inganni della mente. In un rapporto con Dio, con te, con gli altri, quel che dici nasconde un oceano; e per nuotarci dentro dovrai raggiungere la legge dell’amore, che ha la forma delle braccia aperte.