12 giugno 2024

COMPLOTTISTI PURE IN ASTROLOGIA



 Ipotesi di complotto?

C'è una nuova trovata astrologica. C'è chi sostiene che bisogna inserire la costellazione di Ofiuco nello studio della moderna astrologia. Ciò è impossibile perché l'astrologia non si basa sulle costellazioni ma si basa sui segni zodiacali, che però hanno lo stesso nome (e per questo si genera fraintendimento). Secondo alcuni in passato questa costellazione fu tolta dallo zodiaco delle costellazioni per nascondere verità mistiche e trascendentali che non potevano essere rivelate a tutti. Sempre secondo qualcuno, solo chi ha una visione esoterica e spirituale conoscerebbe questi segreti nascosti e i motivi per cui Ofiuco fu rimosso dallo zodiaco. Ora, sempre secondo certi studiosi, che possiamo definire "complottisti",  servirebbe una mente abituata a percepire le energie sottili, per capire questa "verità". 


Noi che siamo un po' più "terra terra" valutiamo la storia dell'astrologia così come ce l'hanno raccontata gli archeologi e gli storici. 

L'astrologia è principalmente matematica: è costruita su base soli-lunare e riguarda la divisione del tempo in 12 parti uguali a partire dalle equinozio di primavera. Ogni elemento astrologico, nessuno escluso, parte da questo tipo di matematizzazione. 


Inserire un tredicesimo elemento significherebbe ricostruire un astrologia sin dalle sue fondamenta, con altre regole, altre logiche. Vorrebbe dire per esempio che non esisterebbe più l'aspetto di quadratura o di trigono che nascono proprio dalla divisione del cerchio in 12 parti uguali. 


Praticamente bisognerebbe ricostruire tutto da capo con una matematica completamente diversa. E tutto perché qualcuno sostiene che c'è stato un complotto per nascondere verità mistiche e trascendentali che, guarda caso, non sono dimostrabili in alcuni modo. 


Il cerchio è di 360 gradi. Diviso 13, darebbe 13 segni di 27°69'. A quel punto bisognerebbe costruire un cerchio con 4680 gradi per avere 13 segni con un numero intero di gradi. 


Il fatto è che furono proprio i Babilonesi a dividere il cerchio in 360 gradi: un sistema numerico su base sessagesimale. Se i Babilonesi credevano in un tredicesimo segno, non avrebbero costruito una matematica sessagesimale. 


È vero che i Babilonesi a volte utilizzavano 13 costellazioni zodiacali (e non solo), ma l'esclusione nacque specificamente dal bisogno di simmetria e per l'importanza simbolica del numero 12. 


Tuttavia ciò è irrilevante dato che la nostra astrologia è ellenistica, non babilonese, è tropicale, non siderale. 

#astrologia

11 giugno 2024

Convincere

 


Convincere:

Se pensi di avere ragione e che l'altro debba fare cioè che dici tu, ma non ti ascolta, sottovaluti la sua intelligenza, oppure pensi che la tua intelligenza sia sottovalutata. Certo, non si può sempre pensare che chi non ascolta il nostro consiglio sia stupido o capriccioso.
Ricordo il caso di un amico che non è stato mai ascoltato quando dava i suoi consigli a una sua amica. Io gli dissi che lei non era assolutamente tenuta ad ascoltarlo, anche se il consiglio sembrava legittimo e valido.
Il consiglio non può essere un'imposizione: non ci possiamo arrabbiare se qualcuno non ci ascolta.
Dobbiamo prendere in considerazione questi casi:
1) il soggetto non ascolta perché non ritiene valido il consiglio e ha tutta la consapevolezza e la coscienza per poterlo stabilire;
2) il soggetto non ascolta perché ha un basso livello di coscienza e consapevolezza: ha solo pregiudizi e false credenze;
3) il soggetto non ascolta perché nonostante sappia che il consiglio sia giusto non vuole cambiare;
4) il soggetto non ascolta perché nonostante sappia che il consiglio sia giusto vorrebbe cambiare ma non ci riesce;
5) il soggetto non ascolta perché il consiglio va contro i suoi valori;
6) il soggetto ci ascolta perché ritiene valido il consiglio;
7) il soggetto ci ascolta anche se ha ancora dei dubbi.
L'errore più comune è prenderla sul personale. E infatti questo amico se l'è presa moltissimo: per lui era tutto fiato sprecato insistere e ha preferito chiudere addirittura l'amicizia.
Ma ogni consiglio è solo una opinione, non una verità assoluta.
E poi i modi: il consiglio non deve essere mai una lotta su chi ha ragione e su chi ha torto. E non deve diventare un'insistenza.
E allora nell'ambito della psicologia come si procede?
La psicologia non è l'arte del convincere, ma l'arte del persuadere. Bisogna comprendere che nessun terapeuta ha una posizione privilegiata relativamente alle questioni legate alla "verità", perché ognuno porta con sé i propri valori e la propria esperienza, e che questi sono diversi in tutti. Perciò, per ogni caso c'è una soluzione diversa.
Quindi, nell'ambito della psicologia si perviene a una soluzione in maniera congiunta: la soluzione viene scoperta insieme, non c'è alcun tipo di pregiudizio, non c'è alcun tipo di verità universale preconcetta.
E poi altra falsa credenza: la gente è abituata a pensare che prima bisogna individuare la causa del problema e poi bisogna dare una soluzione. Non solo: la causa è sempre attribuita al carattere, al pensiero, alle scelte dell'altra persona. Si chiama errore fondamentale di attribuzione.
La psicologia dice che al posto di sentenziare bisogna domandare, al posto di dire che una persona sbaglia bisogna chiedere cosa ha fatto, cosa fa, se ha già sperimentato qualcosa di diverso e che frutti ha dato in passato, se ha già messo in pratica quello che vorremmo e che frutti ha dato.
In questo modo possiamo scoprire che il consiglio che vorremmo dare potrebbe essere inopportuno o addirittura dannoso.
Un conto è suggerire una ipotesi e un conto è imporre una verità.
Il consiglio imposto e accusatorio può trasformarsi in violenza, a un colpo al cuore. E nonostante tutte le tue buone intenzioni crea solo uno scontro, che invece di aiutare è solo ego.
Il vero consiglio è gentilezza, significa entrare in punta di piedi nella vita dell'altra persona, con umiltà ed empatia.

05 giugno 2024

DIVENTA UNA PERSONA DI VALORE

 

Quando si esce con qualcuno, il feeling è subito percepibile, così come è evidente quando manca e la comunicazione non è fluida. Vi è mai capitato di cercare di avviare un dialogo senza successo perché l'altra persona non era disposta a creare sintonia?
Questo succede perché alcune persone non riescono a comprendere l'impatto delle loro parole e dei loro comportamenti, vivendo così la relazione in modo egoistico.
In questo modo si perde la consapevolezza di sé, dell'altra persona e della relazione che si sta costruendo.
La consapevolezza reciproca è il fondamento di una comunicazione autentica e di una relazione armoniosa.
Le parole sono finestre dell'anima, che si aprono solo quando capiamo il loro effetto. 
Avrei voluto dirle che con me si è comportata in maniera squallida, che è una persona orribile, una approfittatrice senza empatia, ma ho preferito dirle che semplicemente siamo diversi e perciò incompatibili.
Forse al posto mio gliene avresti dette di tutti i colori: tu pensi che in certe situazioni sembra più giusto dire un bel "vaffa"..
Ma se ti interessa diventare una persona di valore dovresti imparare a controllare le tue emozioni e scegliere le parole con cura.
Avere la capacità di comunicare in modo rispettoso anche quando sei in disaccordo con qualcuno, preferire una risoluzione pacifica dei conflitti non significa essere troppo buoni!
Se riesci a considerare come le tue parole potrebbero influenzare l'altra persona e scegli un approccio meno offensivo allora vuol dire che hai il controllo di te stesso!
Quando mostri una capacità di autocontrollo, e scegli di non esprimere giudizi negativi o critiche dirette stai imparando a gestire te e le tue relazioni.
Hai il controllo, hai il dominio sui tuoi istinti. Sei una quercia con le radici ben piantate nel terreno. Altrimenti sei come tutti gli altri...
 
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Si può essere sensibili ma non empatici. Per esempio una persona potrebbe commuoversi guardando un film triste, ma non riescire a capire i sentimenti del partner o non riuscire a mettersi nei suoi panni. Anzi, certe volte la sensibilità ostacola l'empatia: una persona che si sente sopraffatta dalle proprie emozioni, di fronte al dolore del partner potrebbe ritirarsi in se stessa invece di sentire quel che lui sta provando.
L'empatia è un atto di generosità.
Ecco alcuni esercizi per sviluppare più empatia:
1. Dedica del tempo ogni giorno per riflettere sulle tue emozioni, identificando cosa le scatena e come influenzano il tuo comportamento.
2. Quando sei con gli altri, concentrati pienamente su ciò che dicono e come si sentono, senza giudicare o interrompere. Cerca di cogliere non solo le parole, ma anche le espressioni facciali, il tono di voce e il linguaggio del corpo.
3. Cerca di immaginare cosa potrebbe provare la persona con cui stai interagendo, considerando il contesto e le sue esperienze personali.
4. Cerca di trascorrere del tempo con persone empatiche e osserva come interagiscono con gli altri: puoi imparare molto da modelli positivi di empatia.
"La strada dell'empatia è la via per costruire ponti tra cuori e menti".