11 giugno 2024

Convincere

 


Convincere:

Se pensi di avere ragione e che l'altro debba fare cioè che dici tu, ma non ti ascolta, sottovaluti la sua intelligenza, oppure pensi che la tua intelligenza sia sottovalutata. Certo, non si può sempre pensare che chi non ascolta il nostro consiglio sia stupido o capriccioso.
Ricordo il caso di un amico che non è stato mai ascoltato quando dava i suoi consigli a una sua amica. Io gli dissi che lei non era assolutamente tenuta ad ascoltarlo, anche se il consiglio sembrava legittimo e valido.
Il consiglio non può essere un'imposizione: non ci possiamo arrabbiare se qualcuno non ci ascolta.
Dobbiamo prendere in considerazione questi casi:
1) il soggetto non ascolta perché non ritiene valido il consiglio e ha tutta la consapevolezza e la coscienza per poterlo stabilire;
2) il soggetto non ascolta perché ha un basso livello di coscienza e consapevolezza: ha solo pregiudizi e false credenze;
3) il soggetto non ascolta perché nonostante sappia che il consiglio sia giusto non vuole cambiare;
4) il soggetto non ascolta perché nonostante sappia che il consiglio sia giusto vorrebbe cambiare ma non ci riesce;
5) il soggetto non ascolta perché il consiglio va contro i suoi valori;
6) il soggetto ci ascolta perché ritiene valido il consiglio;
7) il soggetto ci ascolta anche se ha ancora dei dubbi.
L'errore più comune è prenderla sul personale. E infatti questo amico se l'è presa moltissimo: per lui era tutto fiato sprecato insistere e ha preferito chiudere addirittura l'amicizia.
Ma ogni consiglio è solo una opinione, non una verità assoluta.
E poi i modi: il consiglio non deve essere mai una lotta su chi ha ragione e su chi ha torto. E non deve diventare un'insistenza.
E allora nell'ambito della psicologia come si procede?
La psicologia non è l'arte del convincere, ma l'arte del persuadere. Bisogna comprendere che nessun terapeuta ha una posizione privilegiata relativamente alle questioni legate alla "verità", perché ognuno porta con sé i propri valori e la propria esperienza, e che questi sono diversi in tutti. Perciò, per ogni caso c'è una soluzione diversa.
Quindi, nell'ambito della psicologia si perviene a una soluzione in maniera congiunta: la soluzione viene scoperta insieme, non c'è alcun tipo di pregiudizio, non c'è alcun tipo di verità universale preconcetta.
E poi altra falsa credenza: la gente è abituata a pensare che prima bisogna individuare la causa del problema e poi bisogna dare una soluzione. Non solo: la causa è sempre attribuita al carattere, al pensiero, alle scelte dell'altra persona. Si chiama errore fondamentale di attribuzione.
La psicologia dice che al posto di sentenziare bisogna domandare, al posto di dire che una persona sbaglia bisogna chiedere cosa ha fatto, cosa fa, se ha già sperimentato qualcosa di diverso e che frutti ha dato in passato, se ha già messo in pratica quello che vorremmo e che frutti ha dato.
In questo modo possiamo scoprire che il consiglio che vorremmo dare potrebbe essere inopportuno o addirittura dannoso.
Un conto è suggerire una ipotesi e un conto è imporre una verità.
Il consiglio imposto e accusatorio può trasformarsi in violenza, a un colpo al cuore. E nonostante tutte le tue buone intenzioni crea solo uno scontro, che invece di aiutare è solo ego.
Il vero consiglio è gentilezza, significa entrare in punta di piedi nella vita dell'altra persona, con umiltà ed empatia.