30 settembre 2025

Gli astrologi degli elefanti volanti


 L'astrologia si basa sulla possibilità di stabilire, in base al movimento dei corpi celesti, se producono un effetto sulla psiche e nella vita dell'individuo. Le osservazioni e i rest condotti con metodo ci aiutano a vedere se la cosa è vera o falsa. 

Tempo fa DIMOSTRAI che tutto quello che si afferma a proposito delle retrogradazioni dei pianeti, sia a livello di transitI che a livello di tema natale, è FAKE. Dimostrazioni, non opinioni personali. 

Un utente però continuava a sostenere che nonostante ciò un effetto doveva pur esserci. Qui entra in gioco un errore di ragionamento che si chiama 

"ARGUMENTUM AD IGNORANTIAM"

Quando diciamo che qualcosa è falso, abbiamo due possibilità:

A volte è “provvisorio”, perché ci mancano dati e nuove scoperte che possono correggere.

A volte invece è “definitivo”, perché la logica stessa o i fatti osservabili chiudono ogni possibilità.

Nel caso delle retrogradazioni astrologiche tradizionali, il discorso è definitivo, non provvisorio. Perché?

Le osservazioni reali mostrano che non avvengono i fenomeni psicologici e pratici che i testi descrivono (ritardi, blocchi, errori ecc.). Dunque, dato che l'astrologia si basa su queste osservazioni bisognerebbe inventarsi qualcosa che non esiste. Come dire: 

"Un effetto c'è a priori. Gli elefanti volanti a pois esistono. Se non esistono allora devono esistere a righe".

Cercare di “salvare” la questione proponendo varianti arbitrarie (ad esempio: non sono così, ma in altro modo…) rappresenta un errore logico ben noto: la fallacia del moving the goalposts (spostare i pali della porta). In altre parole, si cambia continuamente il bersaglio pur di non accettare che la tesi di partenza sia stata confutata.

Ma questo corrisponde a un errore di ragionamento che le persone "spirituali" sembra non vogliano assolutamente accettare, proprio perché la loro logica parte da presupposti basati sulla fede e non sulle prove! E questo non va bene in astrologia perché è una disciplina che si basa proprio sulle osservazioni e quindi sulle prove, non sulla fede. 

L'errore sta nel partire dal presupposto non dimostrato che "un effetto deve esistere". Questa insistenza è un errore perché viola i principi fondamentali della logica e del metodo scientifico. Se tu pensi che il metodo scientifico non si applica all'astrologia allora mi stai dicendo implicitamente che non puoi verificare in alcun modo se quello che tu stai osservando è vero o no, visto che il metodo di osservazione, per essere valido, non può limitarsi alla propria personale esperienza. 

L'errore centrale è assumere, in assenza di prove (e in presenza di smentite), che la verità di un'affermazione sia garantita a priori.

Il presupposto fallace è: L'Esistenza è Obbligatoria

L'insistenza di cercare un "altro effetto" dopo che quello tradizionale (intoppi/ritardi) è stato smentito è basata su questa catena di ragionamento errata:

 * Assunzione Dogmatica: Le retrogradazioni devono avere un qualche effetto (perché lo dice la tradizione/gli astrologi).

 * Sostituzione: Se l'effetto A (ritardi) è falso, allora deve esistere l'effetto B, C o D.

 * L'Ignoranza come Scusa: Se non troviamo B, C o D, non è perché l'effetto non esiste, ma perché la nostra attuale ipotesi è sbagliata (siamo "ignoranti" su quale sia l'effetto vero).

L'insistenza di dover trovare "per forza" un effetto porta alla conclusione sbagliata che un'affermazione è vera solo perché non si è riusciti a dimostrare il contrario perché non abbiamo sondato tutte le possibilità infinite. Questa è follia! 

* Ipotesi A (Semplice): Non c'è alcun effetto causato dalla retrogradazione. (Confermato dai miei dati)

 * Ipotesi B (Complicata): L'effetto A era sbagliato, ma ce n'è un altro, l'effetto B, finora sconosciuto, non misurato, ma che deve esistere per validare la tradizione. (Aggiunge una nuova entità/effetto senza necessità).

Insistere a inventare nuove ipotesi di effetti (B, C, D) dopo che l'ipotesi originale (A) è fallita rende il modello inutilmente complesso e non parsimonioso.

Il mioo interlocutore sta confondendo la certezza filosofica assoluta con la sufficienza di prova scientifica.

In senso filosofico, non poaso provare l'inesistenza assoluta di tutto (l'impossibilità di provare un negativo universale). Non posso dimostrare che non esista un piccolo leone rosa invisibile su Marte.

Tuttavia, il mio interlocutore è scorretto perché:

1. Rifiuta la Sufficienza della Prova (L'Onere)

Quando faccio degli esperimenti e dimostro che la principale ipotesi (retrogradazione = intoppi/ritardi/ripensamenti/introversione) è falsa, ho fatto tutto ciò che è richiesto.

 * Onere della Prova: L'onere di proporre e supportare un nuovo effetto (B, C, D) spetta a chi lo ipotizza, non a me.

 * La Logica: Se la premessa originale (la tradizione astrologica) è smentita, la conclusione razionale è che non c'è effetto. L'insistenza nel dover cercare un effetto diverso è un atto di fede, non di logica.

2. Sceglie l'Ipotesi Meno Plausibile (Rasoio di Occam)

La mia conclusione ("non c'è effetto") è l'ipotesi più parsimoniosa e razionale perché è l'unica supportata dai dati e non richiede di inventare nuove entità:

| Ipotesi | Descrizione | Supporto Empirico | Razionalità |

|---|---|---|---|

| A | La retrogradazione non ha un effetto misurabile. | I miei dati. | Alta (Parlo di Occam). |

| B | Esiste un altro effetto (ignoto) che devo trovare. | Nessuno, solo la fede. | Bassa (Non parsimoniosa). |

Scegliere l'ipotesi B, pur ammettendo l'assenza di prove, è un errore metodologico.

In scienza e logica, le conclusioni non sono "assolute" ma probabilistiche e pratiche.

Io ho il diritto (e il dovere razionale) di concludere che:

 * L'effetto tradizionale (X) è smentito.

 * L'ipotesi che esista un effetto significativo (non X) è non supportata e non necessaria.

Finché il mio interlocutore non presenta una nuova ipotesi (un nuovo potenziale effetto) specifica e verificabile supportata da almeno qualche dato, non c'è motivo logico per non chiudere la questione.

La mancanza di prove non è l'impossibilità, ma è la base per la non-accettazione.

13 settembre 2025

Ignoranza spirituale


Se fai una ricerca scoprirai che ci sono alcuni argomenti degli astrologi spirituali, e degli spiritualisti in generale, usati per giustificare la loro credenza

Per esempio una delle affermazioni più diffuse è che la scienza non può dimostrare la spiritualità e che quindi la spiritualità è valida. Oppure come argomento si cita che il sentire vale di più della risposta oggettiva, o che gli scienziati sono troppo razionali per capire certe cose (e gli spirituali credono che questa loro osservazione sia razionale paradossalmente). 

Possiamo contestare certe affermazioni una volta per tutte? Possiamo spiegare loro cosa non quadra nei loro discorsi senza apparire arroganti o presuntuosi? 

Sì. In questo ci aiuta una materia che non è una opinione personale e che ci permette di essere imparziali e onesti. Lo studio delle argomentazioni e delle fallacie logiche. 

Ecco alcune delle argomentazioni più diffuse usate dagli astrologi spirituali per giustificare la loro pratica, accompagnate da una critica che serve a dimostrare che il ragionamento contiene delle falle.

Argomento: La scienza non può dimostrare la spiritualità, quindi la spiritualità (e l'astrologia spirituale karmica come sua espressione) è valida.

Obiezione: La mancanza di dimostrazione scientifica non implica la validità di un'affermazione. Se qualcosa non può essere dimostrato rimane non verificato e non per questo vero. La spiritualità, basata su credenze personali, richiede criteri di verifica chiari per essere considerata affidabile nel contesto della conoscenza oggettiva.


Argomento: Il sentire e l’esperienza soggettiva valgono più della risposta oggettiva e scientifica.

Obiezione: Le esperienze soggettive sono reali ma non sufficienti per stabilire verità universali perché possono essere influenzate da bias cognitivi e suggestioni. La percezione personale non prova causalità; un’emozione davanti a un fenomeno non dimostra che quel fenomeno la causi realmente.


Argomento: Gli scienziati sono troppo razionali per comprendere la spiritualità, mentre gli astrologi spirituali hanno una forma di osservazione razionale superiore.

Obiezione: Affermare che la propria osservazione sia “razionale” non basta; la razionalità implica metodo, replicabilità, e verifica indipendente. Qualsiasi osservazione deve sottostare a criteri di rigorosa verifica critica. La parola “razionale” è usata impropriamente dagli astrologi spirituali per giustificare credenze basate su aneddoti o interpretazioni soggettive .



Argomento: L’astrologia spirituale  karmica ha una sua “logica propria” e non è una superstizione perché è complessa e strutturata.

Obiezione: Complessità e struttura non equivalgono a verità o scientificità. Molte superstizioni o sistemi di credenze sono complessi e ben costruiti, ma vengono comunque invalidati dalla mancanza di metodo scientifico e prove empiriche coerenti.


Argomento: La spiritualità e l’astrologia sono vie alternative di conoscenza, non comparabili con la scienza.

Obiezione: La conoscenza spirituale e personale ha valore soggettivo, ma non può giustificare affermazioni di verità oggettive sul mondo esterno senza evidenze verificabili. L’argomento del “diverso tipo di conoscenza” è spesso usato per escludere criticità ma è una giustificazione ad hoc che sfugge al confronto razionale .

In sintesi, le giustificazioni comuni degli astrologi spirituali spesso si basano su fallacie logiche come l’appello all’ignoranza, la confusione tra soggettività e causalità, e un’errata interpretazione del metodo scientifico. Una posizione razionale richiede che le affermazioni siano sottoposte a verifica, replicabilità e coerenza con le conoscenze consolidate, criteri che l’astrologia spirituale non soddisfa.

Queste obiezioni aiutano a mettere in discussione le "scuse" astrologiche in modo chiaro e efficace, fornendo solide ragioni per il pensiero critico .


Altri argomenti. L'argomento che la "verità è relativa, quindi la mia visione è valida e non puoi smentirla" è una forma tipica di relativismo spirituale spesso usata per sostenere l'astrologia spirituale karmica.

Obiezioni logiche ed efficaci a questo punto includono:

Definizione errata di verità: La verità, per sua natura, è oggettiva e universale, non relativa alla singola opinione. Se ogni persona ha la sua verità, allora il concetto stesso di "verità" perde significato, diventando solo una preferenza soggettiva, non una conoscenza affidabile o verificabile. 

Il relativismo estremo conduce al caos conoscitivo: Se si accetta che tutte le verità personali siano equivalenti, allora non è possibile distinguere fra ciò che è basato su evidenze e ciò che è solo una credenza infondata. Questo annulla il valore del confronto critico e del ragionamento razionale.


Argomento: La verità personale o soggettiva è esperienza, e vale come prova: L'esperienza soggettiva ha valore personale, ma non dimostra la validità di un'affermazione oggettiva come l'efficacia o la realtà dell'astrologia sprituale. La mancanza di argomenti misurabili e replicabili rende tali affermazioni prive di basi.

Il linguaggio e i concetti devono mantenere significato condiviso: Se si attribuisce a ogni parola un significato arbitrario per sostenere la propria visione, la comunicazione diventa impossibile e la realtà sfugge a qualsiasi descrizione coerente. 

Rispettare la diversità di opinioni non implica accettare tutte come vere: Il pluralismo culturale e la libertà di pensiero non equivalgono a riconoscere ogni interpretazione come verità scientifica o fattuale .

In sintesi, il relativismo usato dagli astrologi spirituali per invocare una verità personale valida è un errore logico che confonde opinioni con fatti oggettivi. Mantenere chiarezza sul valore e il significato di "verità" è fondamentale per un pensiero critico e per distinguere fra credenze personali e conoscenze verificabili .


Argomento: la logica non può spiegare il sovrannaturale e quindi è vano tentare di confutare affermazioni astrologiche spirituali.

Critica: è un luogo comune frequente ma errato. Ecco alcune obiezioni logiche ed efficaci:

La scienza e la logica indagano solo fenomeni osservabili e riproducibili. Se un fenomeno non è osservato o riproducibile, non si può costruire alcuna teoria o confutazione. L’assenza di spiegazione non implica che qualcosa sia vero o esista, ma solo che non c’è evidenza concreta per sostenerlo.

La scienza non nega a priori l’esistenza di fenomeni “soprannaturali” o sconosciuti, ma richiede prove solide ed empiriche prima di accettare qualsiasi affermazione. 

Affermare che un fenomeno sia reale senza mostrarne evidenze va contro il metodo scientifico, che parte sempre dall’osservazione e verifica dei fatti.

La logica non è limitata a escludere il soprannaturale, ma è uno strumento per validare o invalidare affermazioni basate su evidenze. La critica razionale richiede che chi avanza una pretesa straordinaria fornisca prove straordinarie. Senza prove, le affermazioni rimangono prive di fondamento.

Molte teorie scientifiche sono nate proprio da fenomeni inizialmente inspiegabili che, una volta studiati con rigore, hanno trovato spiegazioni coerenti. Invece l’astrologia spirituale e karmica propone una spiegazione prima di mostrare che il fenomeno esiste davvero, invertendo il metodo.

Dunque invocare il “soprannaturale” come scusa per l’assenza di confutazioni è un argomento ad ignorantiam (appello all’ignoranza), ovvero un errore logico che sposta la prova sullo scettico anziché su chi fa l’affermazione .

In sintesi, la mancanza di spiegazione logica o scientifica per affermazioni astrologiche non implica che esse siano vere o indimostrabili. La logica e il metodo scientifico richiedono prove e coerenza, e non possono essere bypassati appellandosi al concetto generico di “soprannaturale” .


Argomento: "sei troppo razionale e non puoi capire l'astrologia sprituale" è spesso usata per criticare chi è scettico o analitico, ma confonde due concetti distinti: la razionalità e lo scetticismo.

Obiezioni logiche:

La razionalità è la capacità di ragionare secondo principi logici, usare prove e argomentazioni coerenti. Non è un ostacolo, ma uno strumento fondamentale per la ricerca della verità, che permette di valutare criticamente le affermazioni.

Lo scetticismo è un atteggiamento di dubbio e sospensione del giudizio che richiede ragioni valide prima di accettare una credenza. È un metodo di indagine che si basa sulla razionalità per evitare dogmatismi o credenze infondate.

Paradossalmente, chi dice "sei troppo razionale" utilizza la propria ragione per formulare quella critica, dimostrando di non rifiutare affatto la razionalità, ma probabilmente di confondere il pensiero critico con un atteggiamento soggettivo o emotivo.

La razionalità non è sinonimo di freddezza o chiusura mentale, ma include la capacità di aprirsi a nuove evidenze e cambiare idea se le prove lo richiedono. Insistere che la "razionalità" impedisce di comprendere qualcosa è un equivoco o una difesa di credenze non basate su evidenze.

In sintesi, la razionalità e lo scetticismo metodologico sono strumenti complementari e necessari per un'indagine seria. Criticare qualcuno perché "troppo razionale" è contraddittorio se non si ammette che anche tale critica stessa è una manifestazione di ragionamento.


Argomento: “siccome tutto è vibrazione, non puoi confutare la mia astrologia perché funziona con chi risuona con essa” è un luogo comune che sfrutta un linguaggio scientifico vago ma fuorviante. Ecco alcune obiezioni logiche ed efficaci:

Il fatto che tutto nel mondo fisico abbia una frequenza o vibrazione (come le onde elettromagnetiche, suoni, ecc.) è vero in senso scientifico, ma questo non implica automaticamente che si possa spiegare o giustificare l’astrologia spirituale con questo concetto. L’uso metaforico o impreciso di “vibrazioni” non è prova scientifica né metodo di verifica.

La fisica richiede che ogni fenomeno abbia un meccanismo chiaro, misurabile e replicabile. L’astrologia karmica non ha mai dimostrato alcun nesso misurabile diretto tra le “vibrazioni” del tipo di astrologia e le vibrazioni caratteristiche umane.

Il concetto di “frequenze compatibili” è spesso ambiguo e privo di definizione precisa; senza una definizione rigorosa e uno strumento di misurazione oggettivo, rimane solo un’affermazione senza basi. Questo la rende non falsificabile, quindi non verificabile e non confutabile in termini reali, ma anche non dimostrabile.

L’analogia delle vibrazioni e delle risonanze fisiche (per esempio nelle onde sonore o nelle funzioni naturali) è ampiamente usata in fisica e biologia, ma l’astrologia karmica ne fa un uso improprio. La risonanza fisica riguarda sistemi ben definiti e misurabili, mentre le “vibrazioni astrologiche” sono un concetto indeterminato e non concretamente applicabile.

In sostanza, “tutto è vibrazione” è un’affermazione scientificamente vera ma insignificante per sostenere l’astrologia karmica se non accompagnata da evidenze empiriche rigorose e metodologiche, che invece mancano.

Riassumendo, l’appello alle vibrazioni per giustificare l’astrologia si basa su un equivoco tra un fenomeno reale spiegato dalla fisica e una metafora vaga e non supportata da prove misurabili, per cui non costituisce una base razionale o scientifica valida per la pratica astrologica .L’affermazione che “tutto è vibrazione” e quindi non si può confutare l’astrologia perché si basa su frequenze compatibili è un uso impreciso e fuorviante di concetti scientifici.

La realtà fisica è che ogni fenomeno ha frequenze o vibrazioni misurabili, ma l’astrologia spirituale non ha mai dimostrato un nesso chiaro, misurabile o replicabile tra tali vibrazioni e caratteristiche umane o eventi. Il concetto di “frequenze compatibili” è spesso ambiguo e non definito scientificamente, il che rende queste affermazioni non falsificabili e quindi non scientifiche.

Inoltre, la risonanza e le vibrazioni sono fenomeni fisici ben definiti e misurabili, mentre l’astrologia ne fa uso in modo metaforico e non concreto, senza basi empiriche rigorose. Quindi, l’appello al fatto che “tutto vibra” è vero ma insufficiente e fuorviante come giustificazione dell’astrologia spirituale, che rimane priva di fondamento. 

L’affermazione implicita che 

l’astrologia 

funziona solo con chi 

ha “le frequenze giuste” 

o una certa tipologia di persone è un argomento che presenta diverse criticità logiche:Non falsificabilità: Questa posizione rende l’astrologia un sistema non falsificabile, perché se non funziona per qualcuno, si può sempre attribuire la colpa a una “mancanza di frequenze”, che è un concetto vago e non misurabile. Un sistema che si adatta ad ogni esito è privo di rigore scientifico e non permette verifiche oggettive.

Mancanza di criteri oggettivi: Affermare che funziona solo con particolari persone senza indicare criteri chiari e misurabili di “frequenza giusta” equivale a dire che funziona per chi “crede” che funzioni, il che è una tautologia circolare senza potere predittivo reale.

Effetto placebo e bias di conferma: L’esperienza soggettiva di “funzionare” può derivare dall’effetto placebo o da bias cognitivi, cioè la tendenza a ricordare le corrispondenze e dimenticare le discrepanze. Questi fenomeni possono spiegare perché alcune persone percepiscono l’astrologia come valida senza alcuna relazione con “frequenze” reali.

Universalità della scienza contro esclusività soggettiva: Le teorie scientifiche sono valutate con criteri universali e replicabili; affermare che un metodo funziona solo per alcune persone contraddice il principio di universalità e rende l’affermazione priva di valore predittivo e conoscitivo .

In sintesi, sostenere che l’astrologia funziona solo con chi ha “le frequenze giuste” è una scappatoia logica che evita il confronto con prove oggettive, trasformando l’astrologia in una credenza soggettiva piuttosto che in una disciplina verificabile.


Argomento:

“la scienza è limitata per validare 

le mie conoscenze astrologiche 

spirituali” ma la fisica quantistica

conferma le mie credenze. È un argomento che merita 

una distinzione chiara:

Uso improprio della fisica quantistica: Molti sostenitori dell’astrologia spirituale citano la fisica quantistica come prova scientifica delle loro affermazioni, ma spesso ne fanno un uso metaforico e non scientifico. La fisica quantistica riguarda il comportamento delle particelle subatomiche in condizioni controllate, e non è una giustificazione valida per affermazioni di natura astrologica o spirituale senza evidenze empiriche.

Non c’è prova di collegamento diretto: Sebbene si cerchino paralleli simbolici tra il microcosmo (fisica quantistica) e il macrocosmo (astrologia), la comunità scientifica non riconosce una relazione causale o meccanica spiritualità e caratteristiche individuali. Le analogie simboliche non equivalgono a prove scientifiche.

Fisica quantistica e spiritualità: Alcune teorie esoteriche tentano di connettere la coscienza e la materia attraverso interpretazioni libere della fisica quantistica (ad esempio, il ruolo dell’osservatore), ma queste rimangono speculazioni non validate dalla scienza e non usate nei modelli scientifici riconosciuti.

Il metodo scientifico rimane stringente: Dichiarare che la scienza è limitata non significa che qualsiasi affermazione possa essere accettata senza verifica. La fisica quantistica è una branca scientifica rigorosa con metodi precisi; usarla per giustificare l’astrologia spirituale senza dati, predizioni verificabili o replicabili è un abuso concettuale.

In sintesi, la fisica quantistica non conferma l’astrologia spirituale in senso scientifico, e l’argomento che la scienza “non può validare” certe conoscenze spirituali non è una scusa valida se poi si cerca appoggio proprio in concetti della fisica quantistica usati in modo improprio o metaforico. La distinzione tra uso metaforico e verifica empirica è fondamentale.

 

Altri errori di ragionamento: 


1. Appello all’ignoranza (argumentum ad ignorantiam)
L’autore spirituale afferma che siccome non si può dimostrare che gli unicorni (o altro) non esistono, allora è legittimo pensare che possano esistere in “dimensioni alte”.
Ma il fatto che qualcosa non sia stato smentito in modo assoluto non lo rende automaticamente vero.

2. Appello al mistero / all’invisibile
“Non li vediamo perché la nostra cecità di occhi, mente e cuore non permette la visione.”
È una forma di non falsificabilità: qualsiasi obiezione viene neutralizzata dicendo che il fenomeno è nascosto o riservato a pochi eletti. Una tesi che non può essere smentita non è verificabile.

3. Appello alla spiritualità come prova (argumentum ad consequentiam spirituale)
L’esistenza degli unicorni (o di altro) è fatta dipendere non da evidenze oggettive ma dalla purezza spirituale o dal “sentire”.
Si tratta di un trasferimento da un piano soggettivo (esperienza interiore) a uno ontologico (esistenza reale). 

4. Generalizzazione indebita e caricatura
Viene detto che chi non crede agli unicorni (o altro) è “pigro, ignorante, superficiale, vuoto cosmico, ignorante...
È un attacco all’interlocutore (ad hominem) e non un argomento sull’esistenza degli unicorni.

5. Doppio standard
Si chiede apertura mentale agli altri, ma contemporaneamente si bolla lo scetticismo come rigidità.
In realtà lo scetticismo non è chiusura, ma richiesta di prove. È quindi un’inversione di ruoli: è lo spiritualista che pecca di rigidità mentale.

6. Appello alla tradizione mitologica come prova
Il fatto che gli unicorni siano presenti in leggende non è prova della loro esistenza fisica.
È una fallacia genetica: il valore di un concetto non dipende dalla sua origine narrativa.
 

Bias cognitivi coinvolti

1. Bias di conferma
Si cercano segnali (filmati, racconti, esperienze spirituali) che confermino la convinzione, ignorando sistematicamente le evidenze contrarie.

2. Effetto Dunning-Kruger spirituale
Si attribuisce l’incredulità altrui a “scarsa conoscenza” e “mancanza di percorso spirituale”, senza ammettere che si potrebbe sbagliare.

3. Illusione di profondità
Usare termini come “Matrix”, “dimensioni altissime”, “presenza simbiotica” dà un’aura di profondità, ma non aggiunge contenuti verificabili.

4. Polarizzazione noi/loro
Noi (aperti, sensibili, spirituali) contro loro (masse ignoranti e pigre).
Questo rafforza il senso di identità del gruppo ma indebolisce l’argomento logico.

5. Bias dell’appeal al possibile (possibility bias)
“Se qualcosa è possibile, allora è plausibile che esista”. Ma possibilità non equivale a probabilità né a realtà.


E ancora:

Viene considerato arido chi pretende dimostrazioni e metodo. Aridità o meno, questo non dimostra la fondatezza delle proprie affermazioni. 


Non guardi le cose da un altro punto di vista: il fatto che le cose si possano guardare da più punti di vista non significa che quel modo di guardare sia anche valido e giusto.