Tratto dalla quarta di copertina:
Dalla PREFAZIONE: DISTINZIONE VS ECUMENISMO
A mio parere si fa, oggi, un uso indiscriminato e acritico di un generalizzato quanto fake ecumenismo.
Si
tende molto a confondere la disponibilità soggettiva al dialogo con la
identificazione con il pensiero del resto di tutto del mondo, perfino di
quello degli avversari e dei nemici.
Per proseguire detto discorso
faccio riferimento ad un esempio pratico: la dualità di vedute tra papa
Francesco e papa Ratzinger. E mi si perdoni il riassunto estremamente
essenziale che tento di farne qui.
Papa Francesco ripete spesso che
siamo tutti fratelli e che le differenze non contano sulla via di un
abbraccio ecumenico e collettivo.
Papa Ratzinger, invece, ha sempre
dichiarato di essere disponibile al dialogo, con tutti, ma partendo da
basi fondamentali: “Io sono cristiano, tu sei ebreo, lui è musulmano…”.
“Poi possiamo anche abbracciarci, ma senza dimenticare da dove
partiamo”.
Ecco, davvero, in estrema sintesi, la dicotomia di
pensiero, potremmo dire la filosofia generale di vita, che divide
tantissimi di noi.
Magari per tanti si tratta soltanto di un
“vogliamoci bene” di origine ‘Marte assai leso di nascita’ o estrema
condivisione del percorso umano ed artistico di Frank Capra, ma
personalmente sono lontanissimo dalla visione di papa Francesco perché
ritengo che alla base di ogni percorso euristico ci debba essere una
dimensione assai grande di senso critico con cui analizzare la materia
che è oggetto di studio.
In Astrologia, poi, che è la mia vita, non potrebbe che essere così.
E
anche se queste parole che seguono mi faranno guadagnare un’altra
‘milionata’ di nemici, le scrivo lo stesso: in Astrologia il finto
ecumenismo serve a nascondere soprattutto un’ignoranza senza limiti da
parte di legioni di astrologi che si sono formati osservando qualche
YouTube o leggendo qualche articolo in rete.
La maggior parte dei
nostri colleghi, non solo non conosce neanche il 20-30% del proprio
autore di riferimento, ma ignora le differenze di scuola tra i maggiori
astrologi contemporanei.
In sostanza, alla base, molti dei nostri
colleghi non sarebbero in grado di scrivere neanche una brevissima
tesina sulle differenze fondamentali tra i massimi autori contemporanei
(ma anche tra quelli del passato recente dell’Arte di Urania).
E
vorrei raccontarvi un aneddoto che può chiarire meglio quanto sto
scrivendo e che già so che farà moltiplicare ulteriormente le schiere di
miei nemici personali, ma ciò non mi preoccupa minimamente.
Era il
1977 (o il 1978, non ricordo bene) e partecipavo, come relatore, al
Secondo Congresso Internazionale di Astrologia organizzato a Campione
d’Italia dal mensile ASTRA, per volontà del bravissimo direttore e
giornalista Giuseppe Botteri. Sulla scia dell’enorme successo del Primo
Congresso Internazionale di Astrologia che si era tenuto a Milano nel
1975 e a cui anche avevo partecipato come oratore, osservai
ulteriormente l’enorme interesse che l’Astrologia stava destando nei
media: molte redazioni di grandi e di grandissime testate, non solo
nazionali, inviarono lì loro troupe o singoli giornalisti che, però,
nella maggioranza dei casi non erano “né Indro Montanelli né Eugenio
Scalfari”, ma, più semplicemente, giovani o giovanissimi, con poca
esperienza e tanta ignoranza al seguito.
Questi ragazzi cercavano di
fare il “colpaccio”, di intervistare “l’astrologo o l’astrologa giusti”
e, in questo clima, io assistetti a una scenetta che, se non fosse stata
da piangere, sarebbe potuta essere comica: un giovane giornalista
probabilmente con forti valori di superficialità, entrò in una piccola
sala dove diversi suoi colleghi si stavano intrattenendo con noi
relatori, e gridò: “Presto! Presto! Venite! C’è Linda Wolf!”.
E tutti corsero fuori.
In
tutta evidenza questi giovani di cultura non alta, confusero Linda Wolf
con Virginia Woolf e di qui si spiega perfettamente ciò che avvenne…
(continua)
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