L'amico Pasquale Iacuvelle cita questo brano sul blog di Ciro Discepolo.
Shri Yukteswar: “Mukunda, perché non indossi un bracciale astrologico?”
Yogananda: “Dovrei Maestro? Io non credo all’Astrologia!”
Shri Yukterswar: “Non è questione di credere; l’unico atteggiamento scientifico che si dovrebbe assumere di fronte a qualsiasi argomento è quello di sapere se sia vero. La legge della gravitazione era ugualmente attiva prima e dopo Newton. Il cosmo sarebbe davvero piuttosto caotico se le sue leggi non potessero operare senza la sanzione della credenza umana. I ciarlatani hanno discreditato l’antica scienza degli astri. L’Astrologia è troppo casta, sia dal punto di vista matematico che da quello filosofico, per essere afferrata
giustamente se non da uomini dalla profonda comprensione. Che gli ignoranti leggano male nei cieli e vi scorgano degli scarabocchi invece di uno scritto, ciò è ben naturale e prevedibile in questo mondo imperfetto. Non si deve scartare la saggezza insieme ai “saggi”. Tutte le parti della creazione sono congiunte fra di loro e si influenzano scambievolmente. Il ritmo equilibrato dell’universo è radicato nella reciprocità. L’uomo, nel suo aspetto umano, deve combattere due tipi di forze differenti: per primo, il tumulto del suo intimo, provocato dalla mescolanza degli elementi “terra, acqua, fuoco, aria ed etere”; per secondo, le forze disintegranti esterne della natura. Fin quando l’uomo combatte con la sua natura mortale, egli sottostà all’influsso degli innumerevoli mutamenti del cielo e della terra.
L’Astrologia è lo studio delle reazioni dell’uomo agli stimoli planetari. Le stelle non hanno alcuna benevolenza o animosità cosciente; emettono soltanto radiazioni positive o negative. Queste, per se stesse, non aiutano né danneggiano l’umanità, ma sono il mezzo esteriore che permette alla legge karmica di causa/effetto – che ogni uomo ha messo in moto nel passato – di esplicare la sua azione equilibratrice. Un bimbo nasce nel giorno e nell’ora in cui i raggi celesti si trovano in armonia matematica col suo karma individuale. Il suo oroscopo è un ritratto accusatore che rivela il suo inalterabile passato e i suoi probabili risultati futuri. Ma questo certificato di nascita può essere interpretato esattamente solo da uomini dotati di saggezza intuitiva; e sono pochi. Il messaggio arditamente proclamato attraverso i cieli al momento della nascita non va inteso nel senso di dare un’importanza determinante al fato, cioè al risultato del bene e del male compiuti nel passato, ma al contrario deve risvegliare la volontà dell’uomo di sottrarsi al suo asservimento. Ciò che egli ha fatto, egli stesso può disfarlo. Nessuno all’infuori di lui ha promosso quelle cause che determinano gli effetti dominanti nella sua vita attuale. Egli può superare ogni limitazione, perché egli stesso la creò con i suoi atti, e perché è in possesso di risorse spirituali non soggette alle pressioni planetarie.”
Commento di Giuseppe Al Rami Galeota
Non sottovalutiamo il potere evocativo del viaggio come significatore di percorso, direzione, sviluppo, evoluzione: alla base di esso vi è un legame analogico con l'archetipo dello sviluppo del "sé", ovvero lo sviluppo della personalità individuale. Come suggerirebbe Jung il viaggio dunque ha un significato archetipico e si sviluppa sia in senso esteriore che interiore attraverso immagini psichiche dense di significato; e questi significati vogliono portare all'abbattimento delle nostre barriere, andare oltre le difese specifiche dell "IO".
Dunque il viaggio di compleanno non è una fuga dalle responsabilità, ma è la naturale conseguenza di un bisogno di evoluzione, di crescita; e' un bisogno suggerito dai simboli archetipici che governano la nostra vita, proprio perchè innati. Oggi si è perduto il legame con le potenze naturali che collegano la nostra psiche alla realtà esterna; e per questo non riusciamo a comprendere bene come un viaggio possa essere la naturale espressione di una realtà interiore protesa all'evoluzione. La cartomanzia fa largo uso di immagini allegoriche che prese a spunto dalla nostra realtà interiore ci insegnano cose interessanti. Tra esse figura quella dell'eremita: un vecchio saggio con un bastone e una lanterna; due simboli densi di significato: il bastone è il mezzo per destreggiarsi dalle difficoltà di un viaggio che comporta sempre uno sforzo, una rinuncia alla stasi, all'annichilimento. Il bastone è il mezzo per sorreggersi, per sondare il terreno, per aiutarci a percorrere un sentiero inesplorato. Ma poi la lanterna protesa in avanti suggerisce la possibilità di una illuminazione, di vedere chiaro il nostro futuro, il nostro obbiettivo, di vedere meglio dentro noi stessi, la nostra realizzazione interiore che è il processo di individuazione del sé. Il viaggio nel giorno del proprio compleanno ha questo potere, quello di essere illuminante, di portarci verso una direzione migliore; un bastone per sorreggerci dalle nostre difficoltà e una lanterna per illuminare la nostra realtà interiore ed esteriore.
"La speranza e la paura ci fanno vedere come verosimile e prossimo rispettivamente ciò che desideriamo e ciò che temiamo, m entrambe ingrandiscono il loro oggetto". (Arthur Shopenhauer) (pesci)