Tra qualche giorno tornerò a regime per curare il mio blog e rispondere a tutte le vostre domande astrologiche o alle vostre richieste di consulti. Ci sono un sacco di novità e vi aggiornerò non appena possibile. Concedetemi una divagazione in tutto relax. Credete al venerdì 17? Io non sono superstizioso ma mi piace scherzarci sopra. Quel che c'è di sicuro è che ognuno di noi ha un venerdì 17, una giornata nera, una di quelle pessime, da dimenticare. C'è chi ne ha più di una. Colpa del destino? Qualcuno cerca i guai e il destino non c'entra nulla.
Tempo fa ebbi numerosi attacchi da una persona fissata per le statistiche, col pallino per le ricerche di Discepolo in particolare e col desiderio di negare con ogni mezzo la validità delle rivoluzioni solari mirate. Non ricordo dove, ma scrisse pressappoco che questo mio nuovo anno astrologico sarebbe stato molto pesante. La cosa mi è rimasta impressa nella memoria perché le sue parole erano cariche di enfasi: non dovevo dare assolutamente retta a tutto quello che avevo studiato. Contrariamente a quello che immaginavo di ricevere attraverso una rivoluzione solare mirata, avrei ottenuto ugualmente un anno terribile. Naturalmente le cose stanno andando diversamente da come mi prospettava questo iettatore. Il signore in questione non manca di criticare ogni giorno il lavoro di Discepolo e di chi segue la sua scuola; però non è in grado di fare previsioni. Quando ci si espone pubblicamente si deve avere l'accortezza di avere collaudato il proprio sistema di previsione, altrimenti si finisce per fare la figura di chi sminuisce il lavoro degli altri solo per darsi un tono; auto celebrazione che lascia intravedere null'altro che fumo. E' proprio il caso di questo astrologo che fa tutto il necessario affinché ogni giorno sia un venerdì 17 per se stesso. Portare avanti le proprie idee alle volte produce frutti notevoli; ma quando ci si accorge di sbagliare è saggio cambiare strada. Come dice il detto: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. E' sciocco criticare un metodo di previsione e poi usare il proprio se si rivela ancora più deludente. Ma quel che spinge questo soggetto alla critica cos'è? Un bisogno di protagonismo, il desiderio di ottenere un riconoscimento? Io penso che la cosa più saggia e intelligente da fare sia quella di percorrere la propria strada senza pestare i piedi a nessuno. In questo modo si risparmia energia utile al proprio percorso di conoscenza e si riduce la possibilità di rendere ridicola l'astrologia agli occhi dei profani e non. Chi ama l'astrologia farebbe bene a far valere le proprie idee senza ledere nessuno, altrimenti si finisce con i soliti e infantili tentativi di voler aver ragione a tutti i costi. Carissimo astrologo del venerdì 17: lascia perdere le previsioni e va per la tua strada.