12 settembre 2016

Uomo e Natura (8^parte)


Negli anni '70 del '900, dopo il lavoro di Adorno e Orkheimer commentato nella scorsa puntata, ci si concentra con maggiore attenzione sulla questione dell'ambiente e della sostenibilità, cioè sullo sfruttamento delle risorse per consentire uno sviluppo economico di ogni paese. Già nella commissione Bruntland viene descritta la politica da adottare per soddisfare i bisogni della società, senza compromettere quelli delle generazioni future. Se partiamo dal presupposto che l'ideologia capitalistica porta al proprio fine atomistico e individualistico di un'azione cosiddetta "razionale" allo stesso tempo bisogna assumersi la responsabilità delle "esternalizzazioni" negative, cioè del fatto che produrre significa anche inquinare. Dunque occorre una responsabilizzazione e la politica che chi inquina deve pagare. La sostenibilità è quindi l'occasione per adottare certe politiche votate alla necessità di gestire non solo lo sviluppo economico, ma anche, secondo una visione più ampia, di accrescere il livello di scolarizzazione, e lo sviluppo sociale. 

Per far questo è necessario indagare il concetto di sostenibilità che dagli studiosi della bio-economia viene affrontato in due modi diversi.
1)la sostenibilità cosiddetta debole, in cui si afferma che è possibile sostituire parte del capitale naturale con quello artificiale; ma questo modus operandi non tiene conto dell'esauribilità delle risorse. 
2)la sostenibilità cosiddetta forte, in cui si afferma che bosogna garantire alle generazioni future le stesse risorse naturali che possediamo oggi. Il che, è improponibile dato che ciò significherebbe il collasso dell'economia, cosa che sicuramente è da considerare utopistica. 

Chi aderisce alla sostenibilità forte, è il bio-economo Georgescu-Rogen (Aquario). Se il campo filosofico era costellato di Toro, gli Aquario dominano la scena dell'epoca moderna, stando a quanto vmerso da questo resoconto in puntate. Il carattere Aquariano di Georgescu si evidenzia con il suo radicalismo, con la sua necessità di bloccare immediatamente l'estrazione di qualsiasi risorsa naturale in funzione di una innovazione da lui denominata PROMETEO 3

In pratica, si tratta del fatto che la storia è costellata da invenzioni che hanno cambiato la faccia dell'umanità: il PROMETEO 1 che corrispondeva alla scoperta del fuoco; il PROMETEO 2 che fu l'invenzione della macchina, e il PROMETEO 3 che dovrebbe essere una invenzione capace di promettere uno sviluppo sostenibile senza intaccare le risorse esauribili. Occorre, pertanto qualcosa di inesauribile. Questa idea è ispirata dal lavoro di Shumpeter (Aquario) e Goldsmith (Scorpione) e all'idea che in natura esistono mostri promettenti in grado di migliorare la qualità della specie. Ma il contributo maggiore alle ricerche di Georgescu, sono state quelle inerenti alla prima e seconda legge della termodinamica.

Nello specifico, nella prima si afferma che non si può creare né distruggere l'energia, ma si può solo trasformare da una forma all'altra; mentre la seconda legge descrive il fatto che ogni volta che avviene questo passaggio, si perde una quota di energia. Questo fenomeno viene detto entropia. Se la fonte di energia si perde, ciò significa che a un certo punto il meccanismo prima o poi si fermerà del tutto. E dato che la Terra ha una dimensione finita, allora ciò porta, naturalmente all'idea che non è possibile sperare di poter sfruttare per sempre le risorse naturali. Ma il contributo a mio parere più interessante di Georgescu sta nel fatto di vedere nelle leggi di mercato non più una dimensione circolare, in cui l'offerta dipende dalla richiesta proprio per il fatto che le scorte naturali prima o poi si esauriscono e non si può tornare più alle condizioni di partenza. Pertanto l'economia va intesa in prospettiva lineare.

Chi trova soluzione al PROMETEO 3 è Rifkin (Aquario) che ipotizza uno scenario in cui sia l'idrogeno a farla da padrone in un'economia in cui non si sfrutteranno più le risorse non rinnovabili. L'idrogeno è una fonte energetica inesauribile ma per la sua produzione è ancora necessario fare affidamento a strumentazioni che funzionano con le attuali fonti energetiche, necessarie per produrre l'elettrolisi. Questo procedimento dovrebbe dividere l'ossigeno dall'idrogeno e quest'ultimo sarebbe convogliato in celle combustibili utili per generare energia. Quindi lo sguardo è vero il futuro, vero le nuove tecnologie. Questo perché si è accorto che man mano che la civiltà avanza si crea un legame sempre più stretto con la natura che è usata esclusivamente con lo scopo di produrre l'energia necessaria allo sviluppo economico e sociale.